Merda d’artista.

Written By: bruno - Apr• 07•14

Non ci par vero che Flavio Caroli, ieri sera ,ha trattato dei due dipinti comprati dall’operaio di Torino, ad un asta, di oggetti smarriti sui treni.Bonnard e Gauguin,il nostro professore li ha infilati dentro ad un tunnel di sproloqui, pari alla sua frangetta.Ha parlato,parlato,sotto lo sguardo (si fa per dire), interrogativo di Fazio,che, dal basso della sua limitata ,ottusa perspicacia, cercava (e si vedeva) ,di comprendere il vanesio  Caroli.Davvero qualla roba li’ fa parte del linguaggio mediatico ?Davvero nessuno si ribella a tanto stupido vuoto?Anzi, il professore ,puntualmente come la morte, si affaccia dal teleschermo con il suo mortifero sodale Fazio,ammazzandoci di stupidita’,ammazzando Gauguin,Bonnard.Assassinando anche la sua” arte”,quella pero’ che si è messa in testa il professore,in testa,inventandosela di sana pianta, con tanta, plateale sfacciataggine che, solo uno schermo e, la lontananza puo’ rendere vano ,un qualsiasi moto di ribellione.Non si è minimamente posto del perchè nessuno, proprio nessuno ( se non l’operaio,la sua famiglia,i suoi parenti e amici ),in tutti questi quarant’anni, si è accorto dei due quadri,appesi in  cucina,fuori da un museo e, solo per questo,  muti testimoni di un’arte che non esiste,non brilla di luce propria,non del denaro,nè del successo di mercato che quattro coglioni si ostinano a decantare e che ,un operaio, che si fosse dilettato, anche con i colori,poteva benissimo correggere,modificare, a proprio talento.Quattro coglioni che ,invece si incartano su tutto,ma tutto,propio tutto,compresa l’artistica merda d’ artista,messa pero’ nella collezione giusta,museale,non vicino ad un qualsiasi rotolo di carta igenica, in vendita,ad un asta, di oggetti smarriti, delle ferrovie di stato.

Elisa Fuksas alla 7.

Written By: bruno - Apr• 06•14

Ah, la Gruber,la Gruber,che splendido teatrino ieri sera nella sua rubrica di libri,come oramai  è ridotta la sua trasmissione.Pare che la gente nasca con un libro in tasca,un libro nel DNA di ogni italiota.Ieri sera era la volta della giovanissima figlia di Fuksas,Fuksas chi?Ma Massimiliano,Massimiliano Fuksas,quello delle  megalattIche nuvolaglie sparse per il mondo,nuvole temporalesche,nembi,cirri che risvegliano anche le artriti piu’ recidive e sopite.La signora Gruber, apriva il suo siparietto catodico salottiero,conversava, con l’assente Massimiliano,lo incitava dallo schermo,evocandolo  perchè presto si sarebbe parlato anche di lui,solo di lui.Mentre ,la sua brunetta figliola,anche lei nata Fuksas ,guardava a destra e sinistra,occhieggiava,rispondeva compunta,come una picciona ammaestrata,a destra e sinistra,puntanto gli occhi,ora verso la Gruber,ora verso l’altro ospite,ridotto a comparsa senza piu’ nome o cognome.Affermava,la figliola, che  duro era vivere con un padre come il suo,duro, ingombrante.La signorina si consoli,se è duro per lei, si figuri per noi,noi ,che non siamo figli suoi e ci ha fatto due coglioni cosi’,grossi come il pugno di due mani.Vero salotto di cicisbei alla 7, un Carosello, quello della Gruber,che va guardata con l’occhio curioso di chi si interessa di galline ammaestrate,ammaestrate come la Gruber.La figlia del sommo “architetto”, Fuksas Elisa, dichiarava che si sentiva in debito verso quello che aveva avuto da tanto padre,tanto ,ma tanto in  debito,per cui ,qualcosa doveva pur rendere.Speriamo, che la signorina Elisa si spicci ,nel rendere il dovuto,si spicci,   svelta, in privato,magari a parole,senza accompagnarsi con il solito  “libro”,sopratutto non dalla Gruber,piumata pluridecorata conduttrice coccodè,serva di tutti gli imbratta fogli del regno dell’era Napolitano.

Il giovane San Corrado.

Written By: bruno - Apr• 05•14

Matteo Visconti,racconta il Corio,ch’egli in quest’anno (1299) avesse per uno dei suoi collaterali (dè i quali si tenea infin’al numero di venti) Corradino Confalonieri:il quale nel mese di Maggio con la milizia si condusse  ad Abiate,è’l Podesta’ con tutto l’esercito cavalco’ ad Albairato.Nè sembra vana la congettura di coloro,che stimano il detto Corradino essere stato,il nostro,che poi cresciuto in eta’,e divenuto per le sue sante operationi molto caro a Dio,San Corrado si disse.Imperocchè non contradicono nè il tempo,nè il luogo.Il tempo,perchè considerata la tradizione dè i Siciliani (parla di un precedente documento di cui daremo atto in seguito) avvisata di sopra,che vogliono esser lui nato intorno il 1284,egli benissimo qust’anno 1299,si’ per l’eta’ di circa sedici anni,si’ molto piu’ per la vivace,e robustissima complessione,e per la statura eccelsa,potea servire in cotal grado della militia sotto il suddetto Capitano;che per vederlo giovinetto sbarbato,e coraggioso nell’armi,Corradino l’appellava,& il luogo,perchè molti altri di Piacenza erano pure al soldo di Matteo,si come il il prefato Rolando Scotto,& tanti,che di sopra dicemmo esservi stati condotti da Alberto:per non dire,che anche il Podesta’ Salimbeni (l’anno innanzi stato vicario di Matteo ) fosse di patria Piacentino.

Venezia libera!,

Written By: bruno - Apr• 04•14

I generali serenissimi,gli insorti ribelli,hanno preso un trattore, camuffandolo da carroarmato,con un tubo a mo’ di cannoncino, strappato alla stufa di casa,si pensa pero’ che i cingoli,  fossero quelli omologati per i trattori d’ordinanza,non sappiamo dove si mettesse il mitragliere,il puntatore,il capocarro,il cannoniere.Al seguito  del mezzo,molto probabilmente, si era attrezzata un auto,di cui non si conosce nè  marca nè  cilindrata, carica di bombe adatte al loro temibile cannoncino fumaiolo.I serenissimi ribelli, volevano presentersi cosi,cosi’,in piazza San Marco,qualcuno insinua che prima pero’,per spregio,volessero abbattere anche la statua a Garibali il nizzardo.Si’, in Piazza San marco,con quel catorcio di “carroarmato” agricolo ,al grido di :”Venezia acqua, libera”(Venezia acqua, termine veneziano,per indicare il centro)avrebbero invitato  nell’impresa eroica,casalinghe,turisti,vecchi e anziani,bambini,preti , suore comprese,incitando tutti , all’insurrezione armata contro l’odiato stato di Roma.I serenissimi, avrebbero contattato  gruppi delinquenziali balcanici per fare il lavoro sporco,cioè ammazzare,torturare,mettere in galera terrorizzare gli appartenenti alla casta di potere.Qui sorge una domanda,se, questi peones rivoluzionari, sono i generali,chissa’ con quale faccia si connotava la loro truppa d’assalto,sopratutto,con quale faccia, presentarsi in Venezia “acqua”, in forza a questi  pericolosissimi strateghi,a cui poteva aderire solo qualche distratto  giapponese, in vacanza premio che, non avesse capito una mazza, del gruppetto “rivoluzionario”,rivoluzionario e serenissimo.Nessuno, a questo punto, desidera svalutare l’intervento della forza pubblica e della magistratura che, trovandosi,davanti ad una banda del buco, alla Comencini,  ha immediatamente attivato i propri carabinieri per fermare  gente che poteva solo farsi del male,pericolosa si’, a sè stessa,solo a sè stessa.Ma ,invece dei carabinieri veri, e,per amor del vero, doveva mandare quelli di Pinocchio.

Flop Franceschini.

Written By: bruno - Apr• 03•14

Non si capisce dove sta la brillante operazione del ministro Franceschini.Un operaio compra all’asta, fra gli oggetti smarriti sui treni, due quadri,uno di Gauguin e l’altro di Bonnard per circa quarantacinquemilalire,se li appende in cucina,prima a Torino,poi in Sicilia, dove torna, dopo la pensione.Il figlio studente, intuisce che i dipinti ricordano qualche importante pittore (Gauguin,Bonnard),li mostra a due esperti,gli esperti chiamano i carabinieri,il pensionato consegna spontaneamente i quadri che risultavano rubati quarant’anni prima a Londra,a questo punto, dove sta’ la brillante operazione  Franceschini?Qualcuno dovrebbe spigarcelo.Ci colpisce invece il fatto che, questi quadri siano stati esposti,e messi all’asta,fra gli oggetti smarriti delle ferrovie,visti e rivisti quindi,da una quantita’ di persone non “competenti”,gente, che non ha fatto una piega,non un grido o  urlo da Telemarket,non un sermone da parte del critico di turno e fuori turno.L’arte non esiste,semplicemente non esiste,se mettessero la Gioconda fra le bancarelle,stenterebbe trovare un compratore.L’arte,quella che ci ammanniscono fin dalla nostra prima infanzia,quella che ,anche oggi ,propongono come arte,non esite,non è mai esistita(vedasi la distruzione che subisce quotidianamente).Ci sono solo  parole,parole di cinici pagati personaggi,personcine parlanti,alimetate dal denaro,che, definiscono,quello si’,arte, il loro emolumento.Ne volete una prova?Due quadri di pittori museali per convenzione, esposti per quarant’anni in cucina, alla faccia di chi  fa un sacco di chiacchiere,solo chiacchere,e ancora chiacchiere.

1280 Piacenza.

Written By: bruno - Mar• 31•14

La chiesa ,o fabbrica di San Francesco,posta al lato di piazza Cavalli,venne lungamente osteggiata da altre chiese che celebravano intorno, se non vicine a detta fabbrica.I frati incuranti di queste ostilita’ perseverarono tuttavia,nonstante le proteste, nella costruzione dell’edificio.Allora si usava (siamo alla fine del milletrecento) cintare il luogo che si intendeva dedicare alla chiesa e porre solennemente una croce di legno ,come simbolo benedicente la nuova fabbrica.Le  vicine  chiese e diversi Rettori o Parroci della citta’ che furono: Gherardo di S.Ilario,Giacomo di S. Maria dè Zerovalli,Alberto di S.Vincenzo,Vincenzo di S.Gregorio,Conone di S.Gervasio,Simone di S.Pietro in Foro & altri;Fra Guglielmo da Vicolo Canonico della Chiesa dè dodici Apostoli,Giovanni Monaco di S.Salvatore di Piacenza,e Uberto Redimani Chierico di S,Protasio con alcuni laici,come il Dottore Ruffino Andito,Gherardo Andito,Antonino dè Figliagadii Mastro Azone Medico, ,protestavano, perchè in San Francesco officiavano quando queste chiese celebravano anche loro i Divini Uffici, impoverendo le loro entrate .La cosa giunse a tal  contrasto ,scrive lo storico”:che da certi Chierici spiantata fosse di notte la Croce di legno,la qual dianzi dicemmo essersi con molta solennita’ posta dai Frati nel luogo della nuova fabbrica,e che quella tratta da essi Chierici in terra venisse per disprezzo calpestata da loro co’ piedi,& alla fine ignominiosamente gettata in un cesso”.1280,

Il vecchio e il tempo.

Written By: bruno - Mar• 31•14

Renzi incassa i primi colpi di accetta,colpi ben assestati e minaccia l’abbandono,lui, che in fondo è la voce del suo popolo,l’unico popolo a non essere populista.Ma, la squadra del vecchio (leggi Napolitano), ha in mente qualche cosa,deve avere avere altri progetti,in fondo, il ragazzo ha giocato abbastanza allo statista,è andato su e giu’,stretto la mano anche ad Obama,dovrebbe essere sodisfatto,lui,che è la voce del suo popolo,e, con il popolo,fosse anche quello del PD, il vecchio si sa cosa ci fa,ci si pulisce.Qualche cosa bolle in pentola,ma era gia’ pronto da tempo,quel brodo con dentro un  progetto,il vecchio odia il tempo , tutto dura troppo poco per lui ,che è vecchio,eppure,eppure  deve  continuare a  giocare,giocare ,  sul tempo,allungare,temporeggiare,creare moti ansiosi.Dietro Renzi c’è qualche cosa di nuovo,un nuovo progetto,il volto del vecchio.

Ludovico Mosconi.

Written By: bruno - Mar• 30•14

Nella bottega dell’amico Fausto,una mattina,in una, di queste, passate mattine,il signor Casella,affermava che a Milano ,in asta, vi erano due lavori di Ludovico Mosconi,belli?Belli veniva risposto,belli,in asta a quaranta euro,dico a quaranta euro.In questa societa’ ,dove tutto non ha alcun valore,dove, un Bonito Oliva, frulla, un suo inverso vocabolario televisivo e parla, come un qualsiasi Carmelo Bene , nel naso,come quando,Bene,nel naso, declamava.In questa societa’, dove l’allusorio,il compartecipato,il frainteso,  cinematografico-fotografico “eterno”  si atteggia, edonisticamente in   compressa stratificata similitudine con uno schizzofrenico pseudo passato.Societa’ dove critici- artisti,attori registi tutti,del tutto improbabili, ricercano, finte, probabili immagini,per mezzo  di triturate visioni,di psudo realta’, sminuzzate mercificate da ogni mezzo di comunicazione commerciale.In questa societa’, dico, non sarebbe meglio, vendere pentole, pittosto che Mosconi, a quaranta euro?

Faccia di molti sorrisi.

Written By: bruno - Mar• 28•14

Insomma, l’importante è farlo con il sorriso sulle labbra.Ricordate Monti?Tirava frecciate,battute gelide senza un gemito,un mugolio,un sospiro,e ,Letta?Letta nipote,lo ricordate?Impassibile, determinato,diceva lui,lui ,con tanto di  palle d’acciaio,inox,che palle signori,che palle.Ed eccolo qua,uscito dal cilindro di un mago o,passato per quello di uno stregone,eletto da una quasi maggioranza fai da te.Renzi,Ercolino sempre in piedi,Ercolino, fotte e ride ride e fotte,strafotte e ride, ride felice,si è cominciato con  Monti, passati per un Letta,ci mancava Renzi, imbrattato di sorrisi,Renzi,bello,in carne toscana,con qualche, adolescenziale, calorico foruncolo.

Europa.

Written By: bruno - Mar• 26•14

Chiunque si mettera’ con la Germania, perdera’, non solo la guerra,ma perdera’ l’Europa  tutta.