Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Lug• 27•24

Giulia Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò era una nobildonna nata a Palermo nel 1877, figlia della principessa Giovanna Filangeri di Cutò e del conte Lucio Mastrogiovanni Tasca. Fu uccisa dal barone Vincenzo Paternò del Cugno il 2 marzo 1911 a Roma.‍
Appena maggiorenne, sposò il conte Romualdo Trigona dei principi di Sant’Elia, con il quale ebbe due figlie. Da quell’unione prese il nome di Giulia Trigona, con il quale è maggiormente ricordata, soprattutto per essere stata la dama di corte della regina d’Italia, Elena di Savoia.
La stabilità del matrimonio fu compromessa negli anni successivi quando la nobildonna scoprì che il marito la tradiva con un’attrice. A complicare la vicenda fu anche l’incontro, nel 1909 a Palermo, tra la contessa Giulia e un tenente di cavalleria, il barone Vincenzo Paternò del Cugno, di due anni più giovane di lei. Con lui iniziò una relazione clandestina, tormentata però dal carattere violento e geloso del tenente che procurò non pochi problemi alla nobildonna.
Quella storia non rimase celata al marito che avrebbe voluto scacciare la moglie di casa. L’uomo però non lo fece per salvare le apparenze su pressione di familiari e conoscenti. Una situazione a cui non volle sottostare la contessa che maturò l’intenzione di separarsi definitivamente da Romualdo. Ai tempi tuttavia non era possibile divorziare.
Paternò le consigliò di affidarsi a suo cognato, l’avvocato Serrao, nella speranza di trovare un espediente meno doloroso per liberarsi dal vincolo coniugale. Nel frattempo però Giulia e il marito dovettero lasciare Palermo per trasferirsi al Palazzo Quirinale di Roma. Sarebbe stata addirittura la regina Elena a chiedere il trasferimento nel tentativo di salvare il matrimonio.‍
La nobildonna però non si fece dissuadere e alla fine decise, con il supporto legale dell’avvocato Serrao, di lasciare sia il marito che l’amante. Paternò non accettò tale epilogo e pianificò un ultimo incontro con Giulia. I due si diedero appuntamento nel pomeriggio del 2 marzo 1911 all’Hotel Rebecchino di Roma, non molto distante dalla stazione Termini. Lì, all’interno di una camera, l’uomo le tese un agguato, uccidendola a coltellate. Dopodiché l’omicida tentò di suicidarsi, sparandosi con un colpo di pistola alla testa. Nonostante la grave lesione riportata al capo, riuscì a sopravvivere.
L’episodio fu considerato il primo femminicidio raccontato dalle testate giornalistiche italiane. Il 28 giugno 1912 Paternò fu condannato all’ergastolo per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Nel 1942, tuttavia, lasciò il carcere in seguito alla grazia ricevuta dal Re su richiesta di Mussolini.‍

Kella Tribi

Clochard.

Written By: bruno - Lug• 26•24

Di “barboni”:anche se non tutti lo sono ,le città ne sono piene zeppe.E,pare sia non tanto difficile diventarlo,molti si sono trovati per strada in un batter d’occhio,perseguitati dalla sfortuna o da un “vizio” mentale,la cosa è nota e si vede benissimo anche ad occhio nudo.Parigi,sfilata delle Olimpiadi:le strade sono state fatte sgomberare da queste figure:clochard come si dice li:cosi’ li chiamano:clochard la “gloria” della sfilata non deve essere infestata da chi ha perso anche-secondo alcuni-il traguardo della “vita”.

Pubblicità.

Written By: bruno - Lug• 26•24

Nella gara per la Presidenza Usa sconcerta che la cosa principale sia trovare soldi per la campagna pubblicitaria importanza è quindi è trovare finanziatori.ma gli americani sono così ridotti male da non avere un minimo di capacità di pensiero svincolato dalla pubblicità?

Paola Mars

Il mondo.

Written By: bruno - Lug• 25•24

Che il “mondo” sia quello che è o,come ci appaia dovrebbe essere di dominio pubblico,e,o,anche privato.Che il mondo o:”il mondo”sia qualche cosa da immaginare è altrettanto lappalissiano,che in fondo il monso è solo un immagine che ci creiamo ,o,immaginiamo dentro,dentro la nostra testa,dico dentro,solo dentro.Un credo religioso di questi tempi mi ha passato un volantino per strada,con queste domande:il mondo:migliorerà?Peggiorera’.Rimarra’ cosi come è?Belle domande ,belle o,solo domande che non peggiorano ne migliorano il mondo:il mondo,un qualsiasi fantasioso “mondo”perché il mondo,il mondo è quello che è, o, quello di come lo si immagina che è e,forse,forse nemmeno esiste perché l ‘immaginazione non corrisponde ad alcun mondo, o:”mondo”.

Kamala.

Written By: bruno - Lug• 24•24

Ed ecco Kamala,Harris,dico,quella che si mette sul palco al posto di Biden.Biden,dopo un tira e molla infinito si è dato alla macchia:quella di casa.Cominciava ad essere simpatico,Biden,con tutte le sue smoratezze che si sono messe al posto delle certezze degli anni passati.Ora arriva la Kamala,Harris dico,con un liguaggio da giudice supremo,ultimo,definitivo,da fine del mondo con quel suo:adesso vi faccio vedere io.

La febbre del sabato sera.

Written By: bruno - Lug• 23•24

>I film di una volta. non si dovrebbero mai rivedere-almeno alcuni-Travolta,nella Febbre del sabato sera,una boiata senza pari,superficiale-forse ero io,superficiale nel rivederlo-roba che ti hanno ammannita in tutte le salse,in tute le occasioni-forse ho dormito-nella visione,ma alcune cose non le avevo mai viste,altre mi aspettavo di. vederle.Cosi,fra attesa delusa e ,qacose mai vedute,mi sono addormentato.

Il vaccinato.

Written By: bruno - Lug• 22•24

Si legge,sul Sole 24 ore di un uomo che è stato vaccinato 217 volte,ripeto 217 volte.E’ un tedesco di 62 anni che viene definito “una situazione unica”.C’è da crederci quando lo si definisce “una situazione unica”,eccome se c’è da crederci:posto sia vera,anche perchè vaccinarsi 217 volte non se ne capisce la necessinità:pur essendo questa -la mia- una riflessione “profana”.

“Miracolo”.

Written By: bruno - Lug• 21•24

Davvero:vedere e rivedere l’attentato a Trump e non restare sorpresi,meravigliati dal caso,o dal “miracolo” di quell’errore di traiettoria:quel colpire l’orecchio e non la fronte.Trump dovrebbe andare in chiesa ed accendere una candela:accendere una candela anche se afferma che lui,e solo lui è il depositario e degno di quel “miracolo”.

Salis Vannacci.

Written By: bruno - Lug• 20•24

Salis-Vannacci vite parallele secondo certa stampa in cui ognuno affonda il contello-posto che ne abbia uno e,i denti:posto che ne abbia,di denti.Una noia mortale,mortale per chi arriva prima e fa peggio nella gara,nella gara del peggio:sopratutto della noia.

Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Lug• 20•24

Emma Canton, 22 anni, fu uccisa brutalmente dall’ex fidanzato coetaneo Abele De Barba, nel corso della notte tra sabato 4 e domenica 5 febbraio 1933.‍
L’omicidio si consumò lungo una strada in località “Riva dell’orbo” a Sant’Antonio Tortal, ai tempi frazione del comune di Trichiana in provincia di Belluno (dal 2019 denominato Borgo Valbelluna dopo la fusione con Mel e Lentiai). Sul luogo del delitto fu posta una lapide in ricordo della vittima.
La giovane, residente nella frazione limitrofa di Confos, era incinta di due mesi, a seguito della relazione poi interrotta con lo stesso De Barba. Prima di essere assassinata, fu attirata in una trappola mortale.
Emma fu lasciata sola dalla comunità, poiché oltre ai parenti più stretti, ad inquadrare la personalità criminale di De Barba fu soltanto un’altra donna, la vicina di casa dell’omicida. “È un giovane falso, e nell’intimità un violento”, ebbe il coraggio di testimoniare a processo, mentre per gli altri, circa una sessantina di persone ascoltate dall’allora Pubblico Ministero, Abele era un “bravo giovane laborioso”.
Il 12 ottobre 1933, l’imputato fu condannato all’ergastolo con un anno di isolamento diurno dalla Corte d’Assise di Belluno. La sentenza riconobbe le aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti. L’uomo, tuttavia, fu scarcerato dopo 31 anni di reclusione.

Kella Tribi.