Se,se qualcuno desidera sapere davvero come va fra Russia e America a proposito della guerra in corso in Ucraina telefoni direttamente a Trump o a Putin,se ne è capace:il resto, commenti giornali e riviste è tutta “letteratura”.
Le perle nere di Kella.
Chiara Bariffi è una giovane fotografa professionista. Dopo un periodo passato a studiare l’inglese nel Regno Unito è tornata a casa a Bellano, in provincia di Lecco. È una ragazza introversa e si fa aiutare da uno psicoterapeuta, il dottor Magni, a gestire alcuni aspetti della sua vita. La notte tra il 30 novembre e il 1° dicembre 2002 esce con alcuni amici a festeggiare. L’indomani inaugura una mostra personale, per lei è un gran giorno. Quella notte piove a dirotto su Dervio, dove è andata a festeggiare in un bar, e in paese si è scatenata un’alluvione. Chiara ha un auto solida, una jeep bordeaux e non è sola, è in compagnia degli amici. All’alba dell’indomani la pioggia è cessata e si fa la conta dei danni dell’alluvione. Chiara e la sua jeep però sono spariti. La giovane fotografa resta una ragazza scomparsa per tre lunghi anni, quando dagli abissi del lago di Como, a oltre cento metri di profondità, in quello che chiamano ‘il buco dell’oca’, una specie di vortice che risucchia qualunque cosa, riemerge la sua jeep, tutta ammaccata. Sul sedile del guidatore c’è il suo cadavere. L’auto, benché danneggiata, non ha subito un impatto, gli airbag non si sono aperti, le chiavi sono inserite, il cambio è in folle. Il cerchio si stringe intorno agli amici, alle serate a base di alcol ed eccessi. Che Chiara sia stata colta da malore? Che l’abbiano spinta giù in acqua nella sua stessa auto, credendola morta? Già, perché Chiara – nessun segno di violenza sul suo corpo – è morta per annegamento, lo dice l’autopsia.
Gli amici vengono indagati per sottrazione di persona incapace e alla fine uno di loro finisce a processo per omicidio in concorso con ignoti. Contro l’imputato, che in aula sceglierà di mantenere il silenzio di fronte al giudice, ci sono alcune testimonianze deboli, farraginose.
Viene assolto per non aver commesso il fatto. Prosciolto l’unico imputato, il caso viene archiviato. Dopo 18 anni, a gettare nuova luce sul caso arriva un libro che respinge con forza la tesi del suicidio e ribadisce che Chiara è stata uccisa.
Lo ha scritto il dottor Enrico Magni, il suo psicoterapeuta.
Il caso e riaperto.
Kella Tribi.
La “flotta” Sigeric.
Credo,a questo punto sia necessario riepilogare le vicende Sigerico a Calendesco,la sua “flotta” gestita dal signor Danilo Parisi a cui fu affidata dalla Compagnia di Sigerico nel duemila,quando l’attuale sindaco molto probabilmente giocava in una spensierata infanzia.Duecentocinquanta milioni furono dati alla Compagnia di Sigerico dall’allora comitato per le vie Francigene da Rutelli e che,la Compagnia di Sigerico affidò all’allora sindaco e quindi al comune di Calendasco per una gestione corretta di tutti quei soldi,essendo la compagnia di Sigerico un semplice gruppo di appassionati con poche pratiche amministrative .Più di cento milioni-ripeto più di cento milioni- furono investiti quindi nella prima barca in consegna al signor Parisi-su indicazione della Compagnia di Sigerico-,barca,motoscafo che,nel giro di un paio d’anni scomparve e dovette essere sostituita,da allora fu una “flotta” di barche,battelli scomparsi che il signor Parisi avrebbe dovuto sostenere o perlomeno custodire.Il GUADO il porto il battello furono documentati a Calerndasco grazie alla Compagnia di Sigerico-senza alcun ausilio comunale- per cui venne anche edificata una colonna ottagonale a spese-due milioni- della stessa Compagnia in ricordo e,a memoria di quella antica via.Oggi assistiamo ad un balletto di barche affondate o perse,smarrite su cui provvede l’attuale sindaco Zangrandi,sindaco ,figlio del passato sindaco che ha intitolato la via Francigena a San Colombano (sic) in virtù dell’affondata e dispersa flotta del signor Parisi.Occorre qui aggiungere che fu una scelta sbagliata quella di affidare al signor Parisi la gestione al GUADO,ma ben più grave fu l’aver affidato la gestione al Comune di Calendasco che oggi usa le fatiche della Compagnia,contro la Compagnia stessa,contro il Patrono e in definitiva ,contro Calendasco e la sua storia.
Frasi.
Guerra,guerra,gli stati uniiti ci mollano e l’Europa si maschera da guerrafondaia o resistente,combattiva,capace di mostrare un muso arcigno alle sue frontiere in guerra mentre una voce corre per l’Europa :”non bisogna essdere preparati alla guerra domani,ma oggi”.Tho!La frase è una perla di Benito Mussolini.
Dare un aspettativa.
” Dare una aspettativa ad una coincidenza” . Questa è una frase balenatami nella testa questa mattina mentre aspettavo che salisse il caffè . -” roba da matti” si dirà. Sono d’ accordo anch’io ma è un mondo nel quale si fa praticamente coincidere il concetto di Offesa con quello di Difesa, si parla di spesa di miliardi e miliardi per la gente che se le va bene deve vivere con circa mille euro al mese; Un mondo nel quale chi ha abbracciato la ” Decrescita felice e il non aver niente ed essere felici” lo fa ,vero Ursula? vivendo durante la settimana in un monolocale del palazzo UE e quale pendolare raggiunge la famiglia nella villa in campagna ,in aereo.a fine settimana per poi ritornare al lavoro il lunedì sempre con l’aereo. Oohhh, ragazzi, che affinità con i pendolari sui treni italiani e poverina lo fa da tanti anni proprio proprio come tanti… Cioè, alcuni andavano con le auto ma no dai il green il green il treno e le auto inquinano i jet no! Bèh, in tale mondo ci stanno anche le frasi strampalate.
Paola Mars.
Pax.
Sembra bello discutere,o parlare di guerra,di alleanze con le loro risoluzioni belle di conflitti,infatti mi pare di ricordare che Carlo ottavo,invitato da Papa Innocenzo con un esercito poderoso si diresse alla volta d’Italia;dove sacherggiando quante città incontrava,sebbene queste gli aprissero le porte in segno di pace,commetteva ogni “maniera” di turpitudini e,i suoi soldati si aquistavano il nome di ladroni e violatori di ogni patto sociale.
“Informazione”.
Occore scrivere e riscrivere che c’è gran fermento sull’arrivo di Trump al comando di questi giorni delle sorti di paesi in guerra o in pace.Risolvere la guerra o,risolvere le guerre non è una cosa facile,nè di semplice soluzione.La politica e-o l’informazione ci sguazza a corpo nudo in questa materia che molti desrcivono come fango,fango:dove i primi a sguazzarci dentro sono proprio i mezzi di informazione o,”informazione” se vi piace.
Silenzio,parla l’Europa.
Un Europa,mica tanto Europa si sveglia dall’improvviso torpore di poter o,dover esistere.Ed è un Europa inesistente,mai esistita,anche se presente o citata nei soliti caratteri cubitali autoreferenziali di qualche baraccone di passaggio.Pare,si dice,si dice vi sia anche un presidente a capo di una coalizione che si autodefinisce europea.Pare vi sia anche un presidente,eppure si sente la Francia la Germania e,per chi legge anche l’Italia,il resto è solo silenzio,silenzio,assenza e purtroppo inesistente persistente silenzio.
Patatrac.
Nel 1879 si auspicava a Piacenza nelle rumorose serate delle osterie al prossimo patatrac:una parola onomatopeica che raffigurafa il crollo del regime monarchico-costituzionale,come oggi che si apetta un qualche patratrac dei nostri giuorni o,meglio contemporaneo fra Russia e Ucraina.