EXPO EXPO EXPO.

Written By: bruno - Nov• 02•15

Anche il più piccolo insignificante tiranno da strapazzo o d’operetta, può ambire di conquistare l’Italia.La folla,le file di EXPO lo dimostrano,gente che non andava da nessuna parte e non voleva vedere assolutamente niente nulla, aspettava,cresceva,si ammucchiava l’una accanto all’altra,donne e bambini come profughi di prima classe verso un Eldorado da Nuovo Mondo.E anche chi non vi riusciva,anche chi doveva,stanco tornare, senza aver potuto vedere la terra promessa,vi tornava ancora e ancora,perché la’ era la terra,la’ la terra di latte e miele,la terra che Dio aveva loro promesso.Questo fenomeno,che definirei inquietante,dove e quando le masse si muovono verso il nulla e si mettono in fila,obbedienti ad un richiamo atavico primordiale ma indiscutibilmente verso il nulla,questo fenomeno è terreno fertile per una qualsiasi dittatura,fertile per un qualsiasi “incantamento” o delirio collettivo.L’EXPO, una volta di più è stata la riprova negativa e diseducativa che è possibile creare consenso senza scopo,consenso per il consenso verso una promessa,vera o falsa non importa,ma condivisibile in quanto promessa,sogno desiderio,miraggio allucinazione,come un tempo accadde a Piazza Venezia, o nella Piazza Rossa di Mosca o a Berlino e più in giù ,verso il Continente d’ Africa o in Oriente,nel sud America,dovunque, dovunque alligna e cresce un uomo, che incanta topi.

L’uovo e la Marchesa.

Written By: bruno - Nov• 01•15

Signora Marchesa,al suo dilemma dell’uovo e la gallina,eterno dilemma dei perdigiorno,signora marchesa posso io a Lei confessare in tutta onesta’ , anche sotto sacro giuramento che ,prima dell’uovo,prima dell’uovo , di ogni uovo,nacquero e proliferarono di gran lunga e per lungo tempo,i cretini signora Marchesa, senza ombra di dubbio,i cretini.

Roma- EXPO.

Written By: bruno - Ott• 31•15

Un tempo si sarebbe definita una sinfonia dell’unghia incarnata, nel finale Tronca,quella di Marino a Roma.Oggi invece quella di Marino, è solo melassa romana, manfrina ipocrita che desidera mettere in risalto le “bellezze di Roma” doppiando,secondo loro, quelle di EXPO.Vera e propria fiera con balle stellate di fumo PD, sorrette dalla faccia di bronzo Renzi,puntellate dal suo staff,dai suoi valletti e da una fila di disgraziati con biglietti omaggio ,che attendono ancora in fila di uscire dall’incubo MILANO-EXPO.

Cardinale Giulio Alberoni,4 Dic.1715.

Written By: bruno - Ott• 30•15

1715,4 Dicembre:lunedì passato gran gridata fra Alberoni (cardinale Giulio) e Del Giudice nell’anticamera del Re.Si separarono ingrognati.Parvero poi pacificati.Alberoni prese stanza nel Retiro.Quivi accoglieva i Ministri e teneva Dispacci.Poi ebbe casa vicino al Palazzo che fu già dei Grandi di Spagna,e vi era spesso il Vescovo di Cadice.Per le sue mani passava il Regolamento del Commercio d’Inghilterra.Egli faceva il Primo Ministro nulla facevano senza di lui.

Mille euro al minuto.

Written By: bruno - Ott• 30•15

Mille euro al minuto,strilla IL GIORNALE,mille euro date al comunista Yanis Varoufekis,mille euro,euro al minuto risuona l’arida internet e i social scandalizzati.Mille euro al minuto son tanti, ne prende anche troppi Fazio.Mille euro al minuto sono quasi un record,ma qui,in questa città’, se ne sono dati molti di più, al minuto, 3.750 per la precisione,dati ad uno,uno che non so se sia comunista o meno,certamente non è un prete.Mille son molti ,troppi , per di più dati al minuto e a un comunista,ma ,nell’incertezza o ,nella non certezza di quale partito sia ,darne tremila settecento cinquanta al minuto sono molti,molti di più,a qualsiasi partito appartenga il beneficiato.Giusto sarebbe quindi lo strillare del IL GIORNALE :”dati 3.750 euro al minuto,dati ad uno che non si sa a che partito appartenga,ma non è certamente una “suora”.

Il “mercante”.

Written By: bruno - Ott• 30•15

Un povero, magro mercante di quadri di provincia ,si vantava con ostentata dignità di vendere solo nomi sonanti e famosi,chincagliere e minuzie non l’interessavano proprio,chincaglierie e minuzie, specialmente quelle dei suoi compatrioti lui sommamente disprezzava.E, le disprezzava, storcendo smorte labbra,tutto questo ripeteva d’un fiato, appoggiandosi sul fianco destro,come servo paggio in posa, doppiando così la figura che l’ombra del sole andava strisciando cupa sul selciato.Lui,il vivo,illuminato dal sole in carne e ossa ,brevemente parlava,parlava con sussiego e spocchia,mentre la sua ombra,senza sussiego e spocchia, sulle pietre ripeteva che un’ ora prima, un’ ora prima appena ,l’ombra giurava che anche sua madre fu messa all’incanto perché potesse almeno nutrire, se non il vivo ,almeno la sua parlante ombra.

I ladri.

Written By: bruno - Ott• 29•15

E’ vero verissimo che, quelli del cartellino timbrato erano ladri, ed è anche vero che andavo gridando ladri ai politici,ma è anche vero che son ladri,ladri,gli uni e gli altri.

Frittata Turca.

Written By: bruno - Ott• 29•15

Qualcuno domanda, se dovesse succedere in Italia quello che in Turchia sta facendo Recepì Tayyip Erdogan,con l’esercito che occupa le sedi tv e i giornali che cosa direbbero qui, da noi ma, sopratutto cosa farebbero gli italiani.Sopratutto ,non farebbero nulla, proprio nulla,gli italiani hanno già il loro Erdogan che, con il sorriso sulle labbra e ,senza alcun mandato popolare piccona la Costituzione a pezzi e bocconi facendola a brani nell’indifferenza generale come vuole fare Erdogan.Italia e Turchia si differenziano in questo,qui non serve esercito per chiudere la bocca a servi giornali che alzano inni e lodi ogni giorno,giornali e TV ,proni e pacificati con il loro datore di lavoro.Unici “ribelli” i soliti rompiballe a destra,ma ,la destra viene lentamente ingoiata con mosse e mossettine da “l’uomo che ride”,il pitone,l’Erdogan ,che desidera fare l’asso piglia tutto.Dimenticavo, c’è anche una sinistra, ma quella è solo folklore di paese,congregazione gestita da figuranti chiassosi per un mondo morto che solo fu,mondo di salamelle e cotechini da dimenticare.Erdogan, nel segno dei pesci regna, tiranneggia,lui il moderato,lui che fu prigioniero imprigiona,lui, che tirava di pallone , come dice Totti in pubblicità’,lui sì che poteva fare un altro mestiere e lo ha fatto, nel modo peggiore.Ci ricorda Hitler ,che da pittore fece un altro lavoro,insomma questi che cambiano mestiere son da tenere d’occhio,gente,non lasciate in giro dei frustrati che alla fine ti salta fuori un Erdogan o un Hitler.Lasciate che Erdogan tiri di destro o sinistro,lasciategli il pallone al piede e gridate:bravo,bravo!Lasciate lasciate i pennelli a Hitler,ah! Dimenticavo,per Hitler,la frittata, è già’ stata fatta.

Il problema Napoli non è De Luca.

Written By: bruno - Ott• 28•15

Se l’accusa per De Luca riguarda solo la condanna (un anno), per peculato e abuso di ufficio,nomina di un Project Manager, ci sembra esagerato e addirittura sproporzionato il rilievo che si da a questa vicenda.Vicenda sorta a vero e proprio tormentone con l’accompagnamento Crozza.Si trova e si osserva che il clima che gira attorno a De Luca sia denso di ombre,non solo, ma De Luca è l’unico negromante accusato di evocare e contornarsi di ombre “sospette” attorno al suo consenso.A noi pare che tutto il governo e tutta la politica italiana è ammantata da questo clima,clima di frontiera a cui i poteri più o meno si puntellano,tramano e si sostengono, in ultima parola ,governano.Vorremo tutti un clima più sereno limpido, come una sorta di cristallina utopia che non ha alcun riscontro con la realtà del paese,di ogni paese.Un politico che si becca un anno per avere nominato un Project manager,un anno e tutto questo can can,non vi sembra troppa la gazzarra che ci si fa attorno?Il problema Napoli non è De Luca.N.B.non siamo del PD.

Polonia.

Written By: bruno - Ott• 27•15

Polonia,terra devastata da innumerevoli conflitti,spartizioni divisioni eccidi che, nell’ultima guerra ha visto anche radere al suolo la capitale. Varsavia, dove hanno abbattuto il monumento a Chopin quei tedeschi che negavano ogni radice polacca della cultura universale,pensate solo a Copernico e a Giovanni Paolo secondo,pensate al ghetto ,pensate alla resistenza,che non è retorica definire eroica, del popolo polacco nella loro città’,resistenza annientata da Hitler,annientata grazie a Stalin che non voleva viva un opposizione democratica al suo regime.Ebbene,la Polonia,questa Polonia, da quell’Araba Fenice che è, e che risorge,rinasce a dispetto della storia e dei soprusi, oggi ,per mano della figlia di un minatore, ha scelto la via all’autodeterminazione,rifiutando un Europa di maniera tanto che chi,in passato, votava per il partito comunista,oggi ha votato per il cambiamento,oggi ha votato per una nazione che cammina dentro una buona economia,guardando in faccia alla realtà’,soltanto alla realtà.