E’ quell’uguale che segue la legge che da fastidio,crea qualche dubbio,sconcerta il lettore d’epigrafi.Forse voleva dire la legge (era)uguale,una volta o anche una volta non era uguale.Viene il dubbio che,la legge,la famosa legge non sia mai stata uguale per tutti in nessun tempo e che sia stata già oggetto di disuguaglianze lo si percepisce bene oggi,leggendola.Ma si aggiusterà,si aggiusterà,il tempo cancella tutto e si ricomincerà da capo e da capo si scriverà:la legge è (ed era) uguale per tutti,così,tanto per fare una bella frase ad effetto,tanto per creare un mito,un archetipo,fasullo,ma sempre un archetipo su cui poggia il tribunale del popolo (sic).
Le perle nere di Kella.
Antonietta Longo, la decapitata del lago. Una mattina del luglio 1955 sulla riva del lago di Castelgandolfo fu rinvenuto il cadavere senza testa di una donna. La stessa, prima di essere decapitata, era stata accoltellata al ventre, all’addome e alla schiena. La testa non fu mai trovata. Si stabilì che il corpo apparteneva a una donna di circa trent’anni, alta un metro e sessanta, abbronzata, ben curata. Al polso destro il cadavere aveva un orologio d’oro, che segnava le 3,33, l’ora in cui, presumibilmente, la donna era morta La descrizione fatta del corpo trovato in riva al lago corrispondeva a quello di una domestica la cui scomparsa era stata denunciata dalla famiglia Gasparri, i datori di lavoro della donna. Il confronto tra le impronte digitali ritrovate nell’abitazione dei Gasparri e quelle del cadavere consentirono il riconoscimento del corpo decapitato. La vittima si chiamava Antonietta Longo, era nata a Mascaluccia, in provincia di Catania, il 25 luglio 1925. Un paio di mesi prima, dopo aver ritirato tutti i suoi risparmi, aveva depositato due valigie contenente indumenti alla stazione Termini La sera del 1° luglio Antonietta era uscita di casa alle 8,30, in tasca aveva il biglietto per Mascaluccia, ma, anziché raggiungere la stazione, aveva trascorso alcune notti in una pensione. Il 5 luglio, presumibilmente il giorno della morte, imbucò una lettera indirizzata alla sua famiglia in cui annunciava che presto si sarebbe sposata. L’autore e il movente della morte di Antonietta Longo sono tuttora avvolti nel mistero. Il corpo di Antonietta fu sepolto nel cimitero di Mascaluccia, suo paese d’origine.
Kella Tribi
Prezzi al dettaglio.
Nei secoli di mezzo le parti del corpo avevano un prezzo,come succede oggi,ma è curioso come un occhio costasse quanto un dito per i filibustieri 100 scudi.Conveniva comunque subire la perdita di una arto provenendo da un paese ricco visto che valeva la legislatura del paese d’origine in caso di amputazione,per cui ,se uno passava da un paese ricco ad un paese povero,gli veniva corrisposto la tariffa del suo paese,mentre era il contrario da un povero paese ad un ricco.Un pollice valeva 50 scudi d’oro,l’indice 40,il dito di mezzo 30 ,il quarto dito 20,il quinto dito 10 scudi d’oro.Il naso di un inglese correva un gran pericolo in spagna,mentre un naso di uno spagnolo in Inghilterra era valutato tredici marchi,lo stesso per un inglese in Ispagna era valutato soltanto dodici scellini.
Melchiorre Gioia.
In uno dei miei viaggi giovanili alla Valleta dove c’era una montagna di libri italiani in vendita dagli antiquari trovai un edizione del 1832-Melchiorre Gioia-Del merito e delle ricompense-trattato storico e filosofico,terza edizione,sampato a Lugano nel 1832 .Gioia era morto nel 1829,un edizione quindi postuma.Bella edizione,come una volta erano belli anche i libri chiusi e,mi ricordo che,da giovane l’avevo letto rimando impresso di quanto valeva una testa di un nero paragonata a quello di un bianco.Lo lessi ma tutto rimase li,li su quella testa.Bella roba direte voi ,è il modo di leggere?Ebbene di anni ne sono passati, letto ho letto e riletto e letto ancora,mi riferisco a leggere mica al letto per dormire.Oggi stremato dal leggere,stremato per gli anni più che di lettura ho ritrovato il Gioia,in un cassetto piene di cose particolari,ho trovato quel librone,bello,anche chiuso e,l’ho ,riaperto.Mai condensato di notizie, usi, paragoni disparati lontani e vicini con notizie storiche e attuali del suo tempo ho trovato in un libro,un libro che mi ha preso,preso come un imbuto attrae l’acqua.Un tempo scrivevano bene,bene, ed erano davvero colti,anche il più piccolo particolare veniva illuminato,chissà quante ore di studio e applicazione è servita per un impresa come questo libro,un libro bello, infinito,di quando la gente studiava e scriveva,studiava davvero ,ed un libro era bello,bello anche chiuso.
Eroi.
Che questi eroi ,eroi dei nostri giorni,giorni di coronavirus,giorno dopo giorno saranno sempre meno eroi è naturale.All’entusiasmo iniziale spinto e fomentato dai media succeda un vento fiacco di dimenticanza è altrettanto naturale,perfino ovvio.Tutte quelle facce segnate dalle mascherine e tutti quei morti,madici infermieri e addetti al ricovero,saranno non solo dimenticati ma qualche volta anche denunciati,messi sotto processo,accusati,come è ovvio che accada in una società malata di un epidemia ben più perniciosa del coronavirus e che sopravvivive,sopravvive resiste , ad ogni epidemia.
Improvvisi.
Improvvisi lampi, netti, e sapori e foglie mosse al vento, sento vivi in me e risuonano da mondi lontani, e voci sottili si assiepano nella mente, sotto un cielo ricamato di uccelli e foglie vive. Mi parlate nei sassi che incontro, caldi di sole, negli urli dei cani dispersi in un’aria vociante di vento che innalza. E vi vedo negli antichi giorni, e siete avvolti nell’azzurro della mente nel sole e nel mare e mi dite ecco ,questo è il testimone, siamo qui celati in tutte le cose, torneremo diversi e sempre noi stessi.
Francesca Pierucci.
Bertolaso.
Tiro al bersaglio su Bertolaso e la regione lombardia,uno spreco ineffabile quell’ospedale fatto in fretta e furia.Come sempre l’efficienza viene denigrata,denigrata da uno Stato sbracato in attesa di soldi freschi da vampirizzare in canali e sorgenti pubbliche vere fabbriche dello spreco.Bertolaso,fra l’altro lavora gratis e la pandemia potrebbe ritornare ma,al di là del suo possibile ritorno occorre premiare quell’efficienza che schiaffeggia uno stato inefficiente,compromesso e regolato da camarille interne fossilizzate come ostriche succhianti di tutto senza rendere nulla,nulla,nemmeno un perla che somigli all’efficienza e la generosità di lombardia per la sua gente e all’Italia in generale.
Vergogna!
Vogliono comprare la nostra Italia che vergogna ma poi paesi che non hanno nemmeno storia …secondo me dovrebbe intervenire la banca europea senza se né ma. Dobbiamo per forza farci comprare da tutto il mondo è morire con la nostra storia cultura e tradizioni è vergognoso! Gli italiani non meritano questo….il fondo perduto sarebbe una giusta ricompensa dopo che ci avete rubato pure le nostre massime intellighenzie allettandoli con stipendi supervolici da storture pure un mulo… noi da popolo fiero di tutto vi abbiamo ascoltato troppo ora è il tempo di reagire fare il gioco duro organizzato no ai giochetti di Palazzo con divisioni se non vogliamo affondare tutti destra sinistra centro questa è la verità ed è nella mia ignoranza quello che penso riflettete! Se no ci sarà la vendita sottovalutata incondizionata dell’Italia a paesi vergogna!
Campagna Teresa
Passasti.
Passasti sopra gli azzurri nostri, sopra le pinete e i colli di bruma, lontani. Sopra i venti e le onde marroni di rabbia eterna e viva. E passasti sulla nostra vita col tuo amore dal sapore amaro di mancanza, di eterna ricerca, come l’onda sottile cerca il senso di un tramonto, sui sassi caldi delle ripetute nostre sere, accecanti. E passasti sopra i tuoi sentieri di bambino, correndo verso il senso delle cose, sempre fuggente. Torno e vedo ciò che non è, e tutto ancora dura.
Francesca Pierucci.
Porcate.
Strano di come un membro del movimento rivoluzionario grillino si atteggi davanti alla richiesta delle sue dimissioni,mi riferisco ad Alfonso Bonafede ministro di giustizia che,dovrebbe,ripeto dovrebbe,dopo la porcata sulle scarcerazioni degli uomini “d’onore” presentare così,su due piedi,senza tentennamenti.E, dovrebbe essere sollecito in questa sua rinuncia con o senza responsabilità dirette che,in entrambi le ipotesi come ministro ha le ruote a terra,sgonfie ripeto,nelle migliore delle ipotesi.Invece,invece si coglie il balletto,si istituisce un balletto d’ordine che con, la rivoluzione grillina non dovrebbe avere nulla in comune,infatti ,fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare,il mare, anche per un ex movimento antisistema come quello grillino.Oggi vero e proprio sistema incollato,seduto, per ragioni di governo,per ragioni di politica, e,per come la politica,sopratutto oggi si pone ,insomma mettetela come vi pare,porcate,porcate pre rivoluzionarie e, porcate, solo porcate ,post rivoluzionarie.