Futurismo,Marinetti e il suo manifesto 1909,leggetelo!L’erede naturale che incarna oggi quel movimento è l’isis di Abu Bakr al-Baghdadi.
Mahler, sinfonia n°8.
Diciamo subito che nell’ascolto di Mahler si prova una certa irritazione,irritazione per tutta la sua mancanza di forma ,in un esasperato wagnerismo di maniera,una ridondanza,un cascar di note e di temi sovrapposti che impattano, urtano quelle sensibilità’ che provengono da modelli “classici” ,dove e quando la forma ha una sostanza di pensiero.In questa sinfonia,detta dei mille,l’ottava di Mahler i toni sono particolarmente accesi ed invadenti,urtano per la loro molteplice irridesceza musicale.Quell’abbandonarsi ad una ipersensibilità’ magmatica e complessa, come un divenire di materia informe che cola ,lascia perplessi.Se lo si ascolta al difuori di una educazione musicale,penso sia arduo per chiunque, seguirlo,condividerlo.Se, madrigalisti come il Principe di Venosa o Monteverdi,per il gusto di fare la musica, serva della parola, non avessero intrapreso la via dell’espressione musicale,infrangendo formule consolidate,esibendo stridori intimi altamente poetici,oggi non avremmo un Wagner,ma sopratutto un Mahler.E’ da quelle lontane origini che nasce la frammentarietà’ del tema,l’accavallamento,il tradimento,la passione, dove la musica fa da fondale ad una ossessione sia essa amorosa religiosa storica storicistica o spirituale.Dove l’Idea,il principio,la materia su cui si lavora diventano perno ,attorno cui girano vorticosamente ed informali delle note,pezzetti di temi, strumenti,timpani piatti voci,arrancando,spingendosi,scandendosi , con passo forzato e pesante verso il fine della composizione.La sinfonia numero otto di Mahler si dice ricerchi Dio,questo Dio non lo si percepisce,questo Dio non abita la composizione,non è esplicito,come in tutte le cose storicamente d’arrivo che,inevitabilmente diventano vittime delle loro stesse non-forma, frantumano lo strumento che dovrebbe descriverle per cui non si capisce che cosa dicano,balbettano farfugliano,sopratutto si pavoneggiano.Chi ci rimette è la musica,la musica che vorrebbe farsi parola,cuore,super io d’istinto,intelligenza,ma,la musica non è parola,è semplicemente suono e, come suono,non sarà’ mai quello che non è.Con Mahler ,assistiamo alla morte della forma, non solo musicale,comincia con lui una lunga, malinconica agonia che sfocerà ed è sfociata, nell’impotenza assoluta,impotenza come espressione di pensiero profondo , per limitarsi all’oggi, per diventare colonna sonora,orpello di qualche film.
Berlusconi,Renzi,Alfano.
E pensare che davano del “caimano” a Berlusconi,del caimano ,perché aveva detassato la prima casa e voleva il ponte sullo stretto,il ponte sullo stretto,che vergogna,vergogna!Mosse,solo mosse per procacciarsi voti,quei voti che un PD in fasce sputacchiava,poi da “rosa-rosso-fucsia” il PD, si è fatto “verdini” e poi ancora, non contento non metterà più’ tasse sulla prima casa e,ciliegina delle ciliegie sulla torta elettorale ,vuole e brama il ponte,il ponte, ma quello sullo stretto.Dunque: Renzi,Alfano,Berlusconi,Berlusconi Renzi Alfano,ma allora,allora i “caimani” i caimani son dunque tre.Si vede che,Berlusconi, con la suo sessossesso con furore,si è fatto anche le caimane ed ha figliato in questo stagno di riciclati caimani,sì,caimani bastardi, di seconda fila.
Roma, capitale senza nazione.
La Catalogna fa tendenza e sparge qualche timore negli ambienti degli esattori romani.C’è voglia di autonomia,scissione,indipendenza nelle regioni e negli stati.Eppure c’è ancora chi si impunta per aver tutto unito,tutto sotto controllo.Ma l’Italia,l’Italia è già sfasciata disintegrata da tempo,grandi città’ ridotte a governi di quartiere,paesi sperduti di sudditi recalcitranti,disgregati da ogni realta’ centrale o nazionale.Prendiamo Roma,Roma è un feudo di chi governa,per chi governa,fa leggi proprie,alleanze proprie indipendenti, contrarie ad ogni volontà’ popolare e democratica.Governi di convenienza si alternano e si autofinanziano,si autodeterminano,si autonominano.La Sicilia fa da sé,il Piemonte idem,così’ la Val d’Aosta o il Trentino,di autonomia in autonomia si scende verso contribuenti che sono solo terre ribelli che non riescono a coalizzarsi contro i padroni di Roma,i romani,quelli con un parlamento proprio,una città’ propria che sfacciatamente chiamano capitale,capitale ,come una sentenza ,di morte.
Papa Francesco Gesuita.
Questo Papa,Gesuita con la zappa in mano,che fa anche gli straordinari, nella Vigna del Signore,e che lavora,lavora lavora senza tregua,stanco claudicante , determinato,roccioso aperto.Questo Papa, che qualcuno vorrebbe politico,è l’incarnazione perfetta del gesuita,il gesuita che ha vissuto,visto,amato,perdonato,condannato e che si rivolge alla gente dicendo :”anche il Signore piange” per l’enormità’ delle violenze di preti corrotti che se ne stanno con le mani in mano,con le mani in mano,senza calli né dolenti gonfie vesciche .Preti ,che non sanno più’,non sanno più , cosa sia essere prete e ,”lavorare la vigna”,la vigna del Signore, fino a notte alta e tarda,al buio, accompagnati solo dalla luce fioca, di un Fedele ,Amoroso lumicino.
Piacentini e Festival del Diritto.
Il classico piacentino,sei il classico piacentino,mi apostrofava così mia moglie:non va mai bene niente,niente,se c’è un altro piacentino che fa strada,tutti addosso,addosso con il dire:ma quello non va bene,lo conoscevo,è un coglione, e giu’ di grosso, con il taglia ricama e cuci:sei il classico piacentino,piacentino,non ti va mai bene niente niente!Che poi ,questa storia del tutto ,che non va a Piacenza, c’è davvero,davvero s’immagina un autorità’ sovrana ideale quasi angelicata che non appartiene al concetto ed agli uomini o donne di questa città’ .L’autorità,il talento deve sempre essere altro,venire da altro,da altri palazzi città’ borghi o giardini o strade,addirittura nazioni.L’autorità’,il merito,per i piacentini è una cosa idealizzata quasi bizzarra che scende dal cielo,non appartiene a questa terra su cui si vive,per cui,tutto quello che esce e si fa merito fuori città’ di “piacentino” è sospetto,non accettato ,se non con riserva e, in fondo in fondo, si nutre un piacere pieno di gusto e speranza della completa rovina del “baciato dalla fortuna”,che poi è solo un piacentino senza possibilità’ di merito,come noi tutti.L’autorita’,il merito,per un piacentino,non è mai nemmeno meridionale , anche lui sospetto, per la terra di miseria da cui deriva .E la miseria, come quella provata dai piacentini ,alimenta e pratica spesso,qualche volta troppa sincera arroganza, sottolineata dal disprezzo,che poi,il disprezzo è un tratto distintivo di appartenenza .Prendiamo il “Festival del Diritto” a cui tu ,tu hai sempre dato addosso,per il gusto di dare addosso,continuo’ mia moglie :deve invece essere bello bellissimo, il Festival del Diritto,leggevo ,e si mise a scandire con voce odiosa e stridula :leggevo l’altro giorno ,o forse ieri,uno dei conferenzieri ha detto , ascoltami,ascoltami bene,ha detto che, fra qualche anno diverremo tutti mussulmani mussulmani, hai capito?Che mia moglie non capisca un cazzo è cosa nota arcinota,ed ho sbottato:ma se sono anni e anni, che si dice nei cortili e sulle porte ,nelle case che, se va avanti così’ diverremo tutti mussulmani,occorreva forse farselo venire a dire ,a pagamento,dico a p-a-g-a-m-e-n-t-o, da qualche “autorità'” venuta da fuori o da chissà’ dove, quando lo dicevamo noi,noi da anni ,e gratis in casa?La morale,a questo punto mi sembra evidente , dimostra tutto l’assunto precedente.Per “ascoltare” qualche cosa a Piacenza,deve venire uno da fuori,da fuori per dire o ripetere quello che si dice tutti i santi giorni in casa , si vede che quelli di fuori, vengono mandati dallo Spirito Santo,e sono i soli idonei ad essere ascoltati e creduti ,ascoltati, e pagati.La storia per fortuna è finita li ,con Renzi o l’EXPO sarebbe stato un macello.
Oro e acciaio a Firenze.
A Firenze,in piazza della Signoria,uno scultore d’oggi,di cui non ricordo il nome.Mi pare,ma non vorrei sbagliare, ex marito di Cicciolina, americano, ha messo una “scultura” simil -classico tutta cromata oro-acciaio,accanto al David di Michelangelo,non c’è confronto gente,l’americano batte Michelangelo cinque a zero.Ed è finalmente giunta l’ora di togliere quella decrepita vecchia copia del David dalla Piazza e, per fortuna,per somma fortuna, l’originale ,il vero,l’autentico, l’antico manufatto dello scultore ,che poi è questo Michelangelo “famoso” scultore di plastiche bistecche distribuite sopra tutto un corpo,ed è,come dicevamo , per sua fortuna o per vergogna, nascosto,segregato occultato da qualche parte della citta’,città’ un tempo onorata e amata.Si potrebbe,per la gioia e il gaudio di tutti, a questo punto, per far risaltare meglio l’oro e l’acciaio del Genio americano , dare una mano di calce a Palazzo Vecchio,ma, con quale appropriata tinta,qui, su due piedi non saprei consigliare né dire.”In fondo è la città’ dei guelfi e ghibellini”, dopo le inutili e solite polemiche, ha dichiarato lemme lemme il sostituto di Renzi, capo di quel Comune fiorentino, che, come Renzi, potrebbe benissimo reggere lo stato come lo “regge” Matteo.Fiorentino sindaco che potrebbe anche o ,sopratutto , essere sostituito nel suo Municipio da un robot o un computer,tanto ,la sua,è una città’ di guelfi e di ghibellini e ,una città’ in lotta, tutta acciaio e oro cromato ,come la dentatura di uno zingaro ,farebbe risaltare meglio la sua inconfondibile faccia di bronzo da esibirsi sorridente,dopo accurata attenta ,splendente dentistica cromatura.
Ossario di sinistra.
La sinistra ,la sinistra oggi, è un patetico circolo bocciofilo,roba che appena va a contatto con una qualche realtà’ esce completamente diversa,cambiata, vedasi due bestemmie di sinistra europea, Tsipras o Renzi.In Inghilterra tutti dicono che rinasce,rinasce,nasce,giurano che “finalmente” rinasce per vivere,vivere ,come mai nata.La sinistra non esiste più,l’è morta e seppellita,passata ad altra vita,non ha ragione d’essere perché estinta,si sforza d’essere e vuole apparire a tutti,come una non-morta viva,o viva non-morta,ma è morta è morta e basta.Sulla sua lapide hanno già’ scritto da tempo :”concessione scaduta,passare in ufficio”,ma nessuno,nessuno si fa vivo,si vede che non ha parenti o eredi,finirà’ nell’ossario.
Bersaniani all’attacco!
Ah!Il gruppo dei bersaniani ha fatto sentire le proprie ragioni,sì, le proprie ragioni,ha picchiato i pugni,i pugni sul tavolo,perbacco che fracasso!E Renzi ,Renzi che spavento!Si è spaventato ,a morte,proprio a morte,povero Renzi ma povero,povero anche Bersani.Il fatto è che quando i bersaniani si sono accorti di quello che è avvenuto in Grecia hanno fatto armi e bagagli accettando qualche cosa,un qualche cosa,una cosa,insomma una qualsiasi cosa,anche una regalia,per non finire come il gruppetto di sinistra greco.Perchè, non sapete cosa è successo a quel protestario manipolo di irriducibili greci? No?Davvero?Ma è scomparso,scomparso svanito evaporato,meglio restare con qualche cosa che sembra qualche cosa che con niente ,per sparire poi per sempre,nel nulla ,con niente.
Futurismo senza futuro.
Bot e il Futurismo alla Fondazione,Palazzo Pisaroni,Bot forse meritava spazi meno raccolti, ma sopratutto meno opere per permettere al visitatore di apprezzare,uno dei possibili futurismi reinterpretati dal nostro concittadino.Esposizione per gente del ramo,un giovane non trova riferimenti esplicativi né contraddittori espressioni di quell’epoca.Così’ come è allestita la mostra, è solo un pezzo di qualche cosa di avulso da un qualche tempo nella sua interezza,pezzetto,frammento di un possibile remoto tempo,indubbiamente passato,senza nessuna risposta o dichiarata aperta ribellione,mentre il Futurismo è ribellione.Una risposta che un giovane,un neofita o un semplice appassionato si pone,una risposta purtroppo, non si trova in quella rassegna,dove c’è un signore che si fa chiamare e si firma Bot e si chiamava invece, Barbieri Osvaldo, a cui ha aggiunto l’appellativo di Terribile,signore che assembla, dipinge,tratta anche temi d’Africa e che, certamente, il catalogo,un catalogo della mostra spiega,ma non tutti possono permettersi di prendere il catalogo,posto che lo vogliano prendere,quindi, “guardano solo le figure” e le figure,sono quelle che sono.Il posto è stretto ,i lavori troppi,senza alcun contraddittorio esplicativo che ne giustifichi l’operato o il senso,non c’è ombra di interventismo né del Duce,né di quello che intendeva distruggere o combattere il Futurismo.Oggi, parlare ai giovani,ai giovani di Facebook,parlare loro del signor Bot,che creava, per uccidere il chiaro di luna,creava, per massacrare i musei e la bellezza,creava per inneggiare alla guerra al seguito di un dittatore come Benito Mussolini,parrebbe certamente loro come resuscitare uno Zombi .Basterebbe vedere le immagini che vengono postate sopra quegli strumenti utilissimi per la comunicazione come Facebook,siano esse immagini fasulle,appariscenti,auto celebrative soccorritrici o indicative di una solitudine intellettuale alienante e alienata senza rimedio.Basterebbe vedere quelle immagini ,per capire la risposta al Futurismo in generale che l’oggi da a un qualsiasi assassinio del chiaro di luna, questa generazione è completamente impreparata ad un delitto extraterrestre. Facebook è tutto un cascame di figli,mamme babbi preti Santi,Papi gatti,baci,amore santini e santoni attori e attrici chiappe,reprimende moralistiche,inni alla pace di una bontà’ infinita e Universale.Inni al verde ed alle foreste private e demaniali ,animali compresi,siamo in pieno anti-futurismo.Azzardatevi, provate voi,provate ad andare a dire a costoro che l’aver seguito una guerra bombarola e il progresso delle macchine,l’aver seguito un dittatore conquistatore del mondo al grido di:marciare non marcire,ha prodotto una qualche arte,provate.Provate azzardatevi ad ammazzare tutti i loro gatti e gattini i loro figlioli,le loro mamme i loro papa’ ,i loro baci e cuoricini,quelli vi caveranno gli occhi e vi strapperanno le palle ,sissignori le palle,le palle,se le avete.Societa’ della immagine si dice l’odierna,verissimo e, in effetti, per un ignorante,per un non acculturato la mostra di palazzo Pisaroni potrebbe passare per una rassegna di simboli,nude etichette pubblicitarie del secolo scorso messe in fila che, erroneamente o, per troppa cultura, qualcuno attribuisce o aveva attribuito al Pop americano,ma che invece appartiene al Minculpop:Ministero culturale del popolo, dell’era fascista.Mostra da vedere ,che soddisfa chi ha un Bot da vendere o da acquistare (visto il periodo di magra), o per chi piace quel periodo,o semplicemente a chi è affezionato alla figura dell’artista “terribile”, morto in miseria.Rassegna che si è allargata in altre sedi collaterali, per effetto di una diaspora ,si spera non solo mercantile.