Mafiosi in libertà.

Written By: bruno - Apr• 23•20

Si dice che questi giorni di galera del popolo italiano,mentre i mafiosi lasciano le loro carceri,si dice che l’Italia franerà ora qui ora là,chi piombando nell’assoluta povertà e chi nella disoccupazione,chi addirittura chiuderà bottega o dell’unico bugigattolo , di quell’unico modo di sostentamento che aveva costruito o all’italiana escogitato per sopravvivere.Vero,vero,sarà anche vero ma occorre aggiungere che l’Italia formata come è dalle sue inossidabili granitiche magagne o ernie di privilegi e benessere resiste,resiste come prima, esattamente come prima.Lo stato e la società,i burocrati i funzionari funzionano,funzionano anche in costrizione,anzi la costrizione li esalta e li valorizza.Per dirla con Schopenhauer :”il mondo è un brutto affare:i selvaggi si divorano fra di loro,e i popoli civilizzati si imbrogliano a vicenda.E che cosa sono poi gli Stati,con tutto il loro artificioso macchinario puntato verso l’esterno e l’interno,e coi mezzi di coercizione,se non apparati di prevenzione per arginare la sconfinata iniquità degli uomini?” -Specialmente,aggiungiamo noi, da parte di coloro che li governano e tanto basti.

L’oscenità dell’amore.

Written By: bruno - Apr• 23•20

L’oscenità dell’amore inteso in senso erotico, non nell’accezione sensuale del termine, ma come desiderio dell’altro da se, che caratterizza uno specifico momento dello sviluppo psichico e ne determina il destino, l’oscenità dell’amore come impulso erotico consiste nell’inafferrabilità dell’oggetto del desiderio, nella sua inesistenza come oggetto psichico. Perché la realtà muta in continuazione e l’oggetto cambia, come cambia la proiezione di chi desidera. In questa realtà fluida l’eros non può che ripetere all’infinito il suo meccanismo di appropriazione di ciò che non esiste. L’oscenità dell’eros consiste nell’impossibilità legata all’inganno. Inganno e autoinganno determinano l’impossibilità che viene superata solo nel momento dell’accettazione dell’impossibilità stessa. L’amore è l’accettazione di ciò che non si comprende e non si può possedere in un’ottica di rinuncia al proprio ego.

Francesca Pierucci.

L’Europa del Mes.

Written By: bruno - Apr• 22•20

No, non sarà più quel Mes,non sarà quello Mes greco,non sarà più lo stesso Mes ma un Mes diverso,un mezzo Mes,un Mes allo yogurt magro che non ricordi quello greco,ma nemmeno quello che ci viene proposto,imposto con il probabile travestimento d’occasione,questa occasione “bellisma” di una pandemia “bellissima” secondo alcuni che ci cambierà,ci rivolterà come un pedalino o un calzino rivoltato appunto per cui rivoltato puzza con maggior vigore.Una vita bella,”bellissima” secondo questi sciagurati ci attende,una vita nuova e rinnovata dalla peste,e,con un Mes proposto da degli strozzini che ,a strozzo ,dicono,giurano,affermano che non è più lo stesso Mes,quel Mes greco che tutti ricordano concesso in prestito dai soliti cravattari d’Europa, l’Europa del Mes.

Ombre.

Written By: bruno - Apr• 22•20

Ombre mi accompagnano sul farsi del mattino, sono quelle dei passati giorni, di ciò che non ritorna. Sono bracci volti in aria come mosche insistenti sulla sera, sono dolce sudore di bambino, sono sogni perduti nello spazio di vuoti attimi incalzanti. Sono la camminata di mio padre che , solo, lontano si dissolve. E il riso di mia madre alto come mille campanelli al cielo. Lo spazio che le stelle lontane mi han rivolto come carezza si stende nell’immenso.

Francesca Pierucci

Movesi il vecchierel.

Written By: bruno - Apr• 21•20

“Movesi il vecchierel canuto”,fermi tutti, qui Dante non ha capito una mazza,il vecchierel canuto, fermo là,non si “mova” non faccia una piega,non una smorfia una mossa l’Europa ha deciso ed ha decretato:tutti i “vecchi” oltre i sessanta- cinque anni stiano a casa per non contrarre il virus,il coronavirus s’intende ,cosa che fa fra l’altro ogni sadico fa,con la scusa che lo fa,ma per il tuo bene.Malato e morituro è un giovane,malato e morituro è un vecchio un bambino,una bambina,una nonna e tutti questi morituri o,potenzialmente possibili morituri possono uscire se non superano il sessantacinquesimo anno di età che,se lo superano, stiano in casa,al ricovero,nella stalla o al cronicario,non mettano le loro tremanti membra in pubblico, non espongano le loro flaccide carni al virus ed alla morte.Ora, molti vecchi così attendono l’ultima galera,l’ultimo lazzaretto,l’ultimo desolato luogo dove possano morire mentre quelli che la cieca fortuna ha baciato in fronte regalando una splendida vecchiaia si mettano in fila anche loro,anche loro nel ghetto e zitti,ora possono anche morire protetti, l’ha scritto,e l’ha decretato, l’Europa.

Muschio.

Written By: bruno - Apr• 21•20

Cascate di glicini come bimbi affacciati a un’eterna primavera e muri di maschio impenetrabile e pietra. Fiumi di edere dolenti come onde di un antico mare, nuove foglie di speranza tenace e pioggia in un mare che affonda nei ricordi, fino alle profondità vibranti di acqua mossa di abissale vita. Ecco piangere il tempo nostro primo colmo di fame atavica e mancanza. Colmo del mistero in eterno ripetuto.

Francesca Pierucci

Dalle maschere alle mascherine.

Written By: bruno - Apr• 20•20

Dalle maschere alla mascherine,l’Italia esprime e dà il suo meglio,meglio sottolineato e rapprentato da Conte,Conte ,questo gazzabuglio di doppie,triple personalità ,moltiplicatore di un Amleto che ha smarrito ogni dubbio per sbarcare sul nulla sabbioso di inutili certezze.Se ,se fosse possibile definire quindi l’italia, oggi Conte ne sarebbe ne diverrebbe l’emblema il manifesto,sbiadito,confuso,informale,forse, ma certamente immagine vera liquefatta senza nessun orizzonte dove il respiro basta a definirlo vivo,vivo come succede in questa Italia, viva.

Voi forse.

Written By: bruno - Apr• 19•20

Voi forse non sapete che l’artista soffre. Il poeta soffre di ogni mancanza, di ogni monotonia cui vada incontro nel farsi dei suoi giorni. Soprattutto di ogni indifferenza, quando l’amore come un’ape non colga il suo fiore, il più bello, dai petali lunghi e coloratissimi, e non tollera la dimenticanza. L’artista soffre perchè ogni sua opera è come un parto ed è felice solo quando concepisce l’immenso, lo può toccare con la lunga mente, col cuore suo fremente e ballerino, ma volto sempre alla suprema metà, ai cieli stellati di cui, unico, sa i colori.

Francesca Pierucci.

Occhio alle “bellezze” di Stato.

Written By: bruno - Apr• 19•20

I produttori di bellezze di stato,quelli pagati dallo stato per vomitare bellezze a comando , scadenzate dai mensili e dalle prebende di cui godono giurano minacciosi:”torneremo presto,presto torneremo”,e chi non ricorda lo stronzo alto tre o quattro metri di bronzo in Piazza della Signoria a Firenze?Gli amici degli amici reclamano la loro ciotola per sostenere le bellezze di stato.Ma non c’è alcun male , questa preistoria artistica torna alla caverna e usano materiali inconsci,nel caso, ma non solo dello stronzo di bronzo,usano materiali primari anali inconsci ,inconsci ma corretti.Ed è per questi apparati di Stato come smontare le parti di un violino e in ogni piccolo pezzo sentire la musica (di stato) che ci piace perché è nel gesto che è la musica,una stupidaggine preistoricamente scorretta che,una volta capita,tutti,tutti tutti la possono fare ma invece no,invece per farla occorre essere iscritti all’albo d’oro degli amici di Stato,quello con la S maiuscola,non per niente questa ,perbacco, è una tecnocrazia reazionaria.Colpa del cornavirus dicono,la solita “bellezza” ci sfugge per colpa del coronavirus ,coronavirus che è piombato sulla terra come ai tempi dei dinosauri ed ha mezzo accoppato,trovandone una bella mandria i dinosauri di Stato.Bene,per un pittore,invece,un pittore come me,dalla prima meteora che ha distrutto i dinosauri al coronavirus di oggi non c’è alcuna differenza,proprio nessuna,per un pittore è sempre tempo di coronavirus.Mai visto uno stipendio,mai stato alle dipendenze di nessuno,nessuno anche se ,qualche volta, si è ascoltato qualche amico con cui non sempre si son condivise le scelte con l’esito tragicomico di perdere anche “quell’amico”,ma ci si è abituati,abituati,aggiungendo così quell’amico ai tanti tanti amici persi che la vita ci porta via.Insomma, un pittore,un pittore non è mai in una qualche categoria,non gode mai nemmeno di sentirsi nominare ai telegiornali come probabile disoccuppato,anzi ,oltre ad essere quello che è , molti,senza nessuna minoranza giurano che sarebbe ora che cambiasse mestiere,anche se, a questo punto non si capisce bene di che mestiere si tratti.

Non è nulla.

Written By: bruno - Apr• 18•20

Spesso,quasi sempre ci scontriamo con una frase del tipo”:ma costui che vuol dire?E questo succede quasi sempre quando ci si rivolge ad uno stolto.”Un discorso scaltro dorme nell’orecchio dello stolto”,lo si trova anche in Amleto”:A knavish speech sleep in a foo’s ear”.Lo stolto,il duro d’orecchi,quello che guarda solo con le orecchie per sentito dire,colui che non vuol o finge di non capire insomma si ritrova e lo ritroviamo anche in Lichtenberg:”Quando una testa e un libro cozzano l’una contro l’altro e si sente risuonare il vuoto,dipenderà sempre dal libro?Insomma spesso meglio arrendersi senza sprecare fiato,fiato che potrebbe compiere il miracolo(del tutto irrazionale) di dare udito ai sordi e ragione agli irragionevoli.”Se ti sfuma il possesso di un mondo,non te ne addolorare,non è nulla;se sei venuto in possesso di un mondo,non te ne rallegrare,non è nulla.I dolori e i piaceri sono passeggeri,passa anche tu nel mondo,non è nulla”,per dirla con il poeta persiano Saadi.