Gli auguri di Teresa.

Written By: bruno - Dic• 24•20

Angelo di Dio,

che sei il mio custode,

illumina,

custodisci,

reggi e governa me,

che ti fui affidato dalla Pietà celeste.

Amen.

Questa preghiera è una di quelle parole che dovrebbero uscire dalla bocca di tutti i bimbi prima di dormire, affinché il Signore li assista oggi in questo cammino difficile. Fatene tesoro e pregate è arrivato il giorno della spiritualità e della coscienza. Alzate i vostri occhi al cielo e le mani in maniera che Dio ci illumini. Secondo me oggi più di ieri è il giorno della devozione e della comprensione reciproca. Che tutti i popoli di qualsiasi credo ed etnia si uniscano davanti al Signore riconoscendo anche i propri limiti. Buona Vigilia!

Teresa Campagna.

L’albero di “natale”.

Written By: bruno - Dic• 24•20

Ed ecco la saga degli alberi di “Natale”, forse perchè si fanno proprio a Natale o forse perchè si vendono a natale e mi pare che questi,come usanza, provengano da una tradizione nordica,dove ,ad un alberello vivo e vegeto si appendevano e si contavano gli anni di un figlio avuto,appendendo e cominciando con le sue prime cose usate,un vestitino,un gioco,una cuffietta e, man mano che il figlio-a e l’albero cresceva si aggiungevano negli anni quello che fu per lui-lei testimone del tempo che passava,ecco l’albero di “natale”,una specie di vivo attacapanni d’infanzia.Poi sono arrivati sti cosi con le palle di tutte le forme e qui, aggiungere di tutti i colori, è perfino un esercizio retorico,un sovrappiù una ridondanza natalizia.Si, saranno anche accesi e lampeggianti questi vistosi alberi a cono o di plastica o architettonici,alti o bassi,di cui si ricorda uno spelacchio romano.Insonna l’albero,quello di natale brilla come un insegna al neon alla bottega d’inverno e grida,grida;siate felici,felici,è Natale,buon Natale a tutti.Però, pochi,pochini sanno che, questi alberi alberelli belli di natale a Natale, dalle crociate fino a Napoleone venivano accesi dai “cristiani”,anzi gli si dava fuoco e li si lanciava nel ghetti e nelle case dei “cattivi” ebrei,bruciandovi dentro uomini donne e bambini il giorno di natale,o Natale,se vi piace,è solo questione di gusti ma,sopratutto di memoria.

Sui soliti due piedi.

Written By: bruno - Dic• 23•20

Ognuno a proprosito del vaccino salvavita contro il coronavirus la pensa a modo suo e,anche in questa occasione non mancano le sue belle differenze,sopratutto perchè in parità di circostanze ognuno preferisce all’altrui la propria opinione proprio perchè sua.Nel frattempo non facciamo tragedie,cerchiamo di prenderla con flemma e non facciamo come un filosofo dell’antichità citato da Diodoro,quando scrive che a quel (sedicente) filosofo erano state fatte alcune obbiezioni,obbiezioni alle quali lo sfortunato non seppe rispondere:il disgraziato allora fu punto da cosi vivo malincuore e rabbia che,sentendosi tradito dal suo (filosofico) spirito, spirò all’istante.Insomma, vaccino si,vaccino no,cerchiamo di non suicidarsi nel frattempo od ammazzarci delusi di non saper rispondere o prendere una decisione sui soliti due piedi.

Teresa e il vaccino.

Written By: bruno - Dic• 23•20

Si parla tanto di questo vaccino che il giorno 27 dicembre 2020, darà la svolta epocale a tutti i popoli. Speriamo, ormai non rimane altro. Gli sforzi fatti, da tutti noi a livello siciliano ed italiano, hanno portato a meno morti negli ultimi giorni meno terapie intensive e questo fa ben sperare; che il vaccino fatto di massa possa eliminare questa pandemia entro l’estate.
Vero è anche che siamo tutti un po’ stanchi, e si vede uscendo per strada, tutti con mascherine ma pur sempre in giro per gli auguri e regali. Secondo me, si doveva fare l’ultimo sforzo ed evitare tutto questo come senso di responsabilità nei confronti delle comunità. Ora, lo Stato Italiano, ha preso misure drastiche a ben ragione, perché lamentarsi? Dobbiamo ricordare, invece, il senso di responsabilità che non abbiamo avuto. Il vaccino si sapeva che sarebbe arrivato eppure ce ne siamo fregati, come se ognuno fosse invincibile ed immune a questo virus. Mah speriamo di non pagarne le conseguenze di questi comportamenti infantili e superficiali.
Non ci rimane altro, che pregare per i camici bianchi, affinché si possano difendere con il vaccino dal Covid 19 e che non ci siano effetti collaterali non prevedibili. E,fra un anno speriamo dovrebbe essere solo un lontano problema che ha coinvolto tutta l’umanità!

Teresa Campagna.

A chi parlano.

Written By: bruno - Dic• 22•20

A chi parlano
gli amanti
se non al silenzio
che li avvolge,
a chi inviano
il loro pianto
di dimenticanza,
di eterno diniego
del mondo?
A chi il cieco brancolar
nell’impossibile,
fra i muri contorti
del buon senso?
E a chi danno conto
di una follia
che è la sola ragione
dei colori del giorno
e della notte,
del fluire della sera
sotto il cerchio
infinito del creato,
limpido di stelle?
Non cercate, amanti,
nessun plauso
al vostro canto,
ma respirate
del vostro respiro
lieve,
dei vostri passi
sul farsi della notte,
che tutto
vi appartiene.

Francesca Pierucci

Donne & donne.

Written By: bruno - Dic• 22•20

Credo che,questo Caludio Santuil fosse uno della famiglia Santuil citata da Proust,comunque Caludio Santuil sbottò verso il fratello:non è possibile per voi rendere gradevole una descrizione di un bosco,di una fonte senza cacciarci dentro una donna,una donna dico,fosse anche una naiade o una ninfa.Che senso ha introdurre donne dappertutto,non fanno queste abbastanza danno dove si trovano ?-Occorre dire qui,a questa tirata urticante contro le donne che, in Inghilterra vigeva il (barbaro) diritto”di condurre la moglie sul mercato con la corda al collo,e venderla come pecora o una giumenta”,mentre in Russia,in quel tempo erano ancora considerate schiave.Ma di questo si è già scritto e detto in passato.

Anno nuovo.

Written By: bruno - Dic• 21•20

ANNO NUOVO
La neve scenderà
ancora
ad avvolgere
col suo silenzio
il cuore della terra,
e gli uccelli canteranno
come carezza
al tuo capo
assorto
nell’incanto
della sera,
e ancora
il mare bagnerà
i tuoi piedi
col suo salato morso.
Il tramonto
segnerà il passo
delle tue ore,
e il gelo inseguirà te
che veloce
gli fuggi
con in bocca
il suo incanto
che netti fa
i contorni
di ogni cosa.
Ancora la pace
delle tue valli
antiche
risuonerà in te
che sei loro figlia
e ne vivi l’anima
nascosta
e il suo parlante
silenzio.
Nulla cambia a te
figlia della terra.

Dicembre 2017

Francesca Pierucci.

Le perle nere di Kella

Written By: bruno - Dic• 21•20

Luigia Manfrini Farnè, al secolo Luisa Ferida, fu una delle più acclamate dive cinematografiche del periodo del ventennio fascista. Nata a Castel San Pietro Terme, Bologna, dotata di eccezionale bellezza, dopo alcune esperienze teatrali, esordì nel cinema interpretando numerosi film, che le procurarono i consensi della critica e del pubblico, grazie al talento drammatico e alla recitazione intensa ed espressiva

Il vero successo, tuttavia, giunse tra il 1937 ed il 1938, quando recitò accanto al celebre Amedeo Nazzari. Nel 1939 interpretò il film “Un’avventura di Salvator Rosa”, sul cui set incontrò Osvaldo Valenti, un fascinoso attore di successo, cui si legò sentimentalmente.
L’incontro con Osvaldo Valenti segnò un felice sodalizio sentimentale ed artistico per la Ferida,
ma il dramma era ormai alle porte

Se durante gli anni del regime Osvaldo Valenti e Luisa Ferida non avevano aderito in maniera manifesta al fascismo, dopo l’Armistizio dell’8 settembre del 1943 entrambi i divi furono tra i pochissimi ad aderire alla Repubblica Sociale Italiana, partendo entrambi alla volta di Cinevillaggio, la struttura per la produzione cinematografica, sorta su iniziativa del Ministero della Cultura Popolare della Repubblica Sociale Italiana, come alternativa al complesso romano di Cinecittà.
A Cinevillaggio, presso Venezia, la Ferida e Valenti nel 1944 girarono il loro ultimo lungometraggio dal titolo ”Un fatto di cronaca”

Nella notte del 30 aprile del 1945, dopo un processo sommario in cui Luisa Ferida era stata accusata di collaborazionismo, a soli 31 anni cadde vittima di una raffica di mitra a Milano, insieme ad Osvaldo Valenti.
Mentre fronteggiava il plotone di esecuzione, Valenti aveva tentato di scherzare con lei ricordandole che era il momento di provargli sul serio che lo avrebbe seguito fino alla morte, così come aveva promesso di fare tante volte nei momenti di passione.

Più tardi lo stesso responsabile dell’esecuzione materiale dell’attrice, Giuseppe Marozin, ebbe a dichiarare che la donna era estranea ai fatti, e che la sua morte fu semplicemente dovuta all’essere la compagna di Osvaldo Valenti.

Calava così tragicamente il sipario su di un’artista che era stata una stella del cinema italiano dei telefoni bianchi, la cui unica colpa era probabilmente stata il seguire il suo compagno fino alla fine.

Kella Tribi

Fiano, morto.

Written By: bruno - Dic• 21•20

Senza far torto a nessuno dei tanti tantissimi testimoni delle persecuzione ebraiche ,per me,il più significativo fu Shlomo Venezia,basterebbero quelle immortali pagine per testimoniare l’orrore,la crudeltà che qualcuno ha definito tecnocrazia reazionaria e dove,nei campi di sterminio la parola morte,non fu mai pronunciata se non scritta in occasione della morte dei cani.Oggi muore Fiano,i testimoni si assottigliano,se ne vanno con il loro bagaglio di orrore e malvagità universale ma,ma oggi,oggi c’è Israele,Israele come stato e Patria per e di tutti gli ebrei e questo ci rassicura,Israele ,in mezzo a tati nemici che lentamente accolgono la sua indipendenza.Vero,se vanno, muoiono,tuttavia Israele resta un punto fermo nel Medio oriente,l’unica democrazia di quell’area,democrazia che attraverso i provvedimenti Trump si è rafforzata nella speranza che gli Stati Uniti sotto la nuova presidenza facciano altrettanto,anzi meglio e di più,di più per un popolo e una Patria ancora contesa e minacciata e che dipende sempre più da rapporti internazionali,dai suoi equilibri dalla loro lungimiranza di giustizia e libertà per quel popolo nonostante tanti dolorosi memorabili ricordi perdano fatalmente la loro viva voce.

“Fanno la rana dalla bocca grande”.

Written By: bruno - Dic• 21•20

Certe volte, la gente, non sa fare altro che impicciarsi dei fatti degli altri non conoscendo la realtà . Come si suole dire dalle nostre parti :”fanno la rana dalla bocca grande”. Questo parlare o straparlare di persone e di fatti estranei alla propria persona mi ha sempre suscitato grande fastidio ed incomprensione con gli altri; infatti, gli amici veri non sparlano , ma cercano di capire ,gli amici poi ,con il tempo, se domandato sanno dare suggerimenti. In quanto l’amicizia non è un “do ut des” ; questi, troppi non lo vogliono capire. Molti pensano che l’amicizia sia utilità di amicizie solo utili. Spesso ci sono persone che si ergono a giudici con verità assolute inesistenti e questo è ancora peggio, come quelle del falso amico .Essendo persona chiara e diretta mi circondo sempre di amici altrettanto chiari e diretti come me. Vero è che anche questo sempre non sempre paga, ma ,almeno vivi di trasparenza. Perché un così difficile argomento? Semplice, credo nell’amicizia , anche quella tra uomo e donna,quando molti non ci credono; e, dopo tanti anni di svariate conoscenze ed amicizie o pseudo tali posso asserire che esiste e che è bellissima ,c’è più rispetto e complicità rispetto all”amicizia di sesso uguale!

Teresa Campagna.