Ed ecco la saga degli alberi di “Natale”, forse perchè si fanno proprio a Natale o forse perchè si vendono a natale e mi pare che questi,come usanza, provengano da una tradizione nordica,dove ,ad un alberello vivo e vegeto si appendevano e si contavano gli anni di un figlio avuto,appendendo e cominciando con le sue prime cose usate,un vestitino,un gioco,una cuffietta e, man mano che il figlio-a e l’albero cresceva si aggiungevano negli anni quello che fu per lui-lei testimone del tempo che passava,ecco l’albero di “natale”,una specie di vivo attacapanni d’infanzia.Poi sono arrivati sti cosi con le palle di tutte le forme e qui, aggiungere di tutti i colori, è perfino un esercizio retorico,un sovrappiù una ridondanza natalizia.Si, saranno anche accesi e lampeggianti questi vistosi alberi a cono o di plastica o architettonici,alti o bassi,di cui si ricorda uno spelacchio romano.Insonna l’albero,quello di natale brilla come un insegna al neon alla bottega d’inverno e grida,grida;siate felici,felici,è Natale,buon Natale a tutti.Però, pochi,pochini sanno che, questi alberi alberelli belli di natale a Natale, dalle crociate fino a Napoleone venivano accesi dai “cristiani”,anzi gli si dava fuoco e li si lanciava nel ghetti e nelle case dei “cattivi” ebrei,bruciandovi dentro uomini donne e bambini il giorno di natale,o Natale,se vi piace,è solo questione di gusti ma,sopratutto di memoria.
L’albero di “natale”.
Written By: bruno
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Dic•
24•20
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