In una società che nessun filosofo oggi istruisce;si conosce più il bottegaio che ti vende il fomaggio e, il “bottegaio” oggi ,giustamente protesta, con tutte quelle categorie che non vendono solo formaggi;infatti ,coloro che vendono “formaggi ” sono aperti, ma gli altri tirano la cinghia e la tirano per competere con i vitini da vespa.Siamo alle solite: faremo ,diremo,faranno ,diranno ;quasi fosse il responso tirato in sorte da qualche venditore di oroscopi.Niente violenze:ma qualcuno qualche manganellata l’ha data:l’ha data, a questi che reclamano per loro e i loro figli su fragili barricate ,inascoltati e disarmati , che ricordano tanto i condannati a morte ,quelli che :oggi come ieri si appendevano per il collo mentre questi li si appende ,per la cinghia.
Cose turche.
Il signore del corno d’oro: Erdogan ha lasciato su due piedi la signora Von der Leyene,mentre il sodale della signora Charles Michel si accomodava sulla poltrona gemella ad Erdogan.Erdogan assisteva impassibile alla scena (per lui certamente abituale),mentre il signor Charles Michel pareva fare una mossa verso la signora Von der Leyene;tutto comunque si pietrificava e, la signora si accomodava all’angolo di un sofà come spettattrice al tetrino di due maleducati schiacciati nel loro ruolo di imbecilli in scena.Che una donna stia in piedi non c’è nulla di male; in fondo stare in piedi davanti a due inqualificabili personaggi da un certa distinzione;un tono di superiorità e di distacco ,distacco da una scena incommentabile sotto qualsiasi aspetto di gente che va in Turchia per parlare di cose turche dove manca perfino la sedia su cui sedersi .
Walt Whitman.
Dall’introduzione di Gamberale si legge che Paumanok è il nome che i pellerossa avevano dato a Long-Island,nello stato di New-York.E fu in quest’isola,nel villaggio di West Hills,che, da un falegname imprenditore di costruzione(Whitman non nomina mai il padre) originario di una famiglia inglese emigrata nel 1640,e da Maria Van Velsor,olandese nacque Walt Whitman il 31 Maggio 1819.Uno dei maggiori poeti americani;cantore della guerra civile e, della e per la democrazia nascente.Si potrebbe definire un religioso dell’uomo e dell’umanità tutta,un “religioso”con un infinito abbraccio all’universo e alla natura.L’universo si condensa nel suo essere uomo e poeta con un incedere elettrico(per dirla con lui),incedere che tutto raggruppa e innalza l’umiltà in divina umanità.Un uomo;un poeta che ha saputo rispondere alla monumentalità dell’arte senza tentennamenti e che sorprende ancora, alla luce di poeti posteriori che disadornano la poesia;la spogliano:come frutto bacato ma vivo.La poesia di Whitman è ancora monumentale,ed egli ne ha coscienza;ne porta il seme e basterebbe ricordare quello che dice e scrive nella sua prefazione a “foglie d’erba” del 1885″:L’arte dell’arte,la gloria della forma e il sole della luce delle lettere è la semplicità.Nulla è migliore della semplicità:nessuna cosa può reggersi che sia eccessiva e manchi di precisione”.Dopo di lui;l’America, non fu quello che profetizzava,ma fu un ritorno;il ritorno alla preistoria dei tic,seppellendosi per sempre in un mercato pubblicitario fomentato dalla psicologia e dalla scoperta di Freud per fini mercantili.Tutto fu (anche nell’arte) più facile allora e, la semplicità di Whitman fu solo quella di messaggi ancestrali subbliminali di vita ,mantenendo,la poesia ,uno sguardo impietoso sugli emarginati ,i sopraffatti dalla democrazia e dalla miseria o dalla droga come un tempo dall’acool.
Titoli senza nessuna aggiunta.
I titoli si danno con nessuna spesa ,e,si danno, a solo titolo onorifico perchè l’onore è una gran cosa se scritto sulla propria tomba;che si potrebbe dire la pagina più bugiarda della storia ,scolpita per il gusto e la vanità del morto e della sua famiglia.Ma ,qualcuno,tuttavia, al titolo non rinuncia ;non rinuncia nemmeno in epoca di morti o moribondi titoli:titoli che, ricordano ancora fumosi, l’arrosto che furono un tempo ,per cui, l’uomo li rincorre da sempre: “felice”.L’uomo dunque, ambisce ad un titolo,qualche volta anche solo ad un mestiere e ,qualche altra volta ancora, ad un semplice lavoro;quasi che,il lavoro,o il mestiere,assumessero e dessero nobiltà per chi lo esercita:così infatti si dice ,facendo passare(il lavoro) come necessario strumento verso la libertà,o una qualche libertà dal bisogno individuale.Lasciando, o,tralasciando di riflettere che i bisogni e ogni libertà viene imposta e proposta non solo dallo stato ma dalla collettività tutta,in barba ad ogni autentica libertà.Comunque i titoli si danno e li danno volentieri;anche in uno stato repubblicano che,in questo caso,si adegua alla monarchia:ad esempio a quella inglese,dove ,il titolo di baronetto non produce alcun utile o privilegio, ed è istituito a soddisfazione della vanità senza altra aggiunta.
Donne e parità.
In tempi in cui si invoca parità di diritti (e non da oggi),parità fra maschi e femmine;donne e uomini,per cui Torino, attraverso la sua sindaca Appendino ,ha proposto di titolare le vie spartite e titolate equamente fra i due sessi, viene alla mente quell’episodio della Grecia antica;anche perchè, oggi si dice che la donna sia sempre,da sempre stata sottomessa;in seconda fila,senza però tener conto delle “leonesse” che abitano la nostra vita e che fanno bello e triste, il nostro e l’altrui tempo ,quasi fossero nuove ruggenti Cesari-e .Cesare: che aggiunse il nome Jiulius all’anno dedicandosi così un mese intero, tanto da far ridire allo stizzito Cicerone : costui governa anche il tempo.Questa delle,o sulle donne è vera ,o ,è vera a metà :visto che spesso preferiscono tirare le fila piuttosto che mettersi in primo piano ,serbandosi così il diritto di ultima ed unica definitiva inappellabile decisione.Meglio tralasciare e ,lasciare ad ognuno questo giudizio per aggiungere che ,anche nell’antichità le donne furono onorate,non solo come madri e “fattrici” ma come studiose e addiritttura come combattenti.La statua di Tersilla,innalzata sopra una colonna,con libri sparsi ai suoi piedi,nell’atto di porsi in capo un elmo,diffondeva fra i Greci un desiderio di emulazione (cosa che non succede o succede con Catelan;visto lo stato di giustizia nel nostro paese:Catelan e il suo medio alzato davanti al palazzo di giustizia a Milano).Tersilla ricordava,come dotta e generosa Argiva a tutti ;il giorno in cui armò tutte le donne del paese,e riuscì a salvarlo dopo una battaglia in cui quasi tutti gli uomini erano periti.Occorre aggiungere sul significato di monumenti e monumenti nel tempo che fu,ed è proprio,in spregio e in contrasto per schiacciamento a quel monumentale virtuoso di Tarsilla, se oggi si può finalmente godere del medio alzato davanti ad una giustizia che,anche quando non lo merita,vorrebbe essere commentata :specialmente da un Catelan.
Forse anche come Vauro.
Si potrebbe cominciare con la barzelletta di Vauro il giorno di Pasqua dove; due figure che parlano della Resurrezione,una risponde:si è liberato un posto in terapia intensiva.Questa è anche la Pasqua dalle nostre parti, ci sono un nugolo di barzellette che girano,informazioni e contro informazioni che si leggono e vengono offerte da molti programmi tv,senza farci mancare i soliti siti internet.C’è perfino un Vangelo secondo Pietro;mi pare,in cui viene rappresentata una crocefissione ed un uomo sull’albero che ride,ride e dice che quello crocifisso non è Lui-Cristo,Gesù,in quel Vangelo non accettato fra i canonici;Gesù ride sull’albero e ride della sua crocifissione perchè non è lui l’appeso sulla Croce.Insomma la Resurrezione così come è ,è di difficile coprensione e, viene interpretata secondo le varie tendenze o visioni ad uso e consumo delle curiosità istruite o religiose.Difficile quindi avere ancora una visione unitaria sulla Resurrezione di Cristo (l’unto), ognuno se la immagina a suo modo,forse, anche durante la Messa di Pasqua centinaia di Redentori volano da centinaia di teste, con centinaia di visioni, una differente dall’altra;teste reclinate in preghiera ,reclinate,forse per usanza,tradizione, forse anche in opposizione o forse anche come Vauro.
Il tempo è sogno.
Quando sarò lassû,
nelle lontanare,
nulla peserà sopra
i miei passi in eterna fuga.
Dove mai volevamo andare,
noi due, dove oltre il limite
del verde che ci fu dato?
In quali spazi cerulei
e bianchi, in quale angolo
di stella rispecchiarci?
Per dove il nostro respiro
intenso di animali
nei boschi andava,
come orologio vivo?
Sembravamo soldatini
dell’eterno ritorno.
Invece tutto va
verso sconosciute nebbie.
Verso luoghi vivi
ove ritorni, e ritorna
come la risacca
ciò che non è più,
e accanto a me incede,
perchè il tempo è sogno.
Francesca Pierucci
Supa.
Nel gergo si dice :l’è una supa;in dialetto ,zuppa brodaglia ,questa storia sul vaccino:se ne parla 24 ore al giorno su 24,senza risparmio nè risparmiarsi nè ,risparmiare ai poveri utenti questo interminabile rosario di accorgimenti,provvedimenti,ordini del giorno :nazionali e internazionali,si mangia solo a covid 19 il resto è noia.”Eto sintì el pisto che supa?”Hai sentito il prete che mattone di predica ci ha propinato?Pressapoco si riduce a questo commento,un qualsiasi commento;l’ ennesimo ,sulla pandemia ,per cui , tutti i virologi,oggi, con i loro commentatori si son fatti pedanti sacerdoti celebranti il rito covid 19.
Le perle nere di kella.
Teresa Buonocore è stata uccisa il 20 settembre 2010 da due sicari mandati da certo Enrico Perillo, pregiudicato padre di famiglia che aveva a lungo abusato della figlia di Teresa, Alessandra, allora 13enne.
Alessandra racconta la sua storia “Perillo era il papà di due mie amichette gemelle. Loro si erano appena trasferite con i genitori in una nuova casa, a Portici. Io ai tempi avevo 7 anni. Lui mi molestò la prima volta che andai a trovarle. La prima violenza avvenne sul terrazzo. Poi in camera da letto”.
Alessandra aveva paura di tornare in quella casa dopo la violenza, ma dopo un mese le mancavano le sue amiche e riprese ad andare in casa del Perillo. Lui le mostra delle pistole nel cassetto minacciandola che se avesse parlato avrebbe ucciso sua madre. La piccola confessa tutto alla mamma e ad una psicologa e il Perillo viene arrestato.
La bambina finisce in ospedale, successivamente anche un’altra ragazzina racconta di essere stata violentata. Il Perillo viene condannato in primo grado
Il 20 settembre 2010 la mamma viene ammazzata a colpi di pistola, mentre Alessandra è a scuola con la sorella più piccola
Per l’omicidio Perillo è stato poi condannato all’ergastolo. I due sicari Amendola e Avolio rispettivamente a 22 e 18 anni di reclusione
Alla piccola nessun risarcimento, Perillo dal carcere tramite un notaio è riuscito facilmente a liberarsi di tutti i suoi beni, cedendoli ai parenti
Oggi Alessandra studia all’Università di Palermo
Il Presidente Mattarella ha conferito nel 2017 la medaglia d’oro al valor civile alla Buonocore mentre due targhe ricordano la donna nella sua Portici.
Kella Tribi
Vaccinarsi o non vaccinarsi.
E’ un macello;un vero proprio macello dell’informazione:quella ufficiale e quella pirata,dove, l’ufficiale e la pirata si toccano;almeno si sfiorano.Vaccinatevi;strombazzano a destra e a manca;e uno si vaccina,mentre dall’altra tromba si sente:non vaccinatevi;sarete marziani,schiavi di coloro che vi hanno iniettato una dipendenza a vita.Veramente a ben pernsarci uno è sempre dipendente da qualche cosa anche senza vaccini;o forse,forse si sente indipendente per non far,o non aver fatto alcun vaccino?Per cui-non avendo fatto alcun vaccino- è un libero che grida ai liberi:non vaccinatevi fate come me.E’ questo :fate come me che mi insospettisce,perchè se faccio come lui non sono libero,libero come lui di dire:fate come me,visto che faccio come lui.Insomma la storia è spinosa;accartocciata, e mi sono vaccinato:in fondo alla mia età,quando bruceranno le carni:le mie carni con le mie ossa ci sarà poca roba da bruciare e:marziano o meno,alla fine ,sarà solo un fuocherello.