Ritorna la strana storia delle reliquie;quelle dei Santi per intederci,dopo che ,le varie chiese negli anni passati se ne sono “liberate”,riversandole così sui mercatini e in asta,la chiesa ha deciso di dichiarare vere solo quelle da lei oggi certificate;sempre non prendendo in considerazione il timbro Vaticano apposto a quelle in vendita che ne certifica,perlomeno la provenienza.Insomma ,girano troppe reliquie false,anche se, son false ora ,eran false anche allora che, di reliquie false, ne giravano delle vagonate nelle stesse parrocchie.In fondo è il sentimento e la Fede,con l’approccio di chi le venera con cuore autentico che le rende autentiche.Si vede che si cerca di fermare una trascuratezza del passato da parte di molti sacerdoti e parrocchie.Un tempo la religione (non sempre), era uno dei fondamenti della società,ed era necessaria al popolo;popolo che era ed è religioso, però a suo modo, nonostante la religione che ,tuttavia ,non deve,secondo alcuni, essere mai troppa.Per quel che concerne il falso o il vero delle reliquie poi:che sappia, non fa mai male pregare ;l’autentico dovrebbe essere sempre dentro.
Babele.
E’ vero,vero : tutti l’intendono a loro modo e,in fondo non ci si capisce nulla;meglio, si fraintende tutto,di tutto, perchè la stessa parola:una qualsiasi parola per tante teste ha tante sfumature,visto che è un dentro che l’elabora e lo sviluppa, a suo modo,con il suo linguaggio ,con la sua figurazione intima,spesso addirittura oscena,secondo un concetto “morale” di chi dice d’averlo.In fondo parlando si dicono tante “oscenità” mascherate sottointese,desideri nascosti,spesso vere e proprie ostilità verso un linguaggio che non trova il nostro corrispetivo nel copia e incolla,infatti qualcuno dice che è moderno e risolutivo il copia e incolla.Ma anche qui,qui,il semplice copia e incolla viene interpretato,negato ,travisato, ad uso e consumo personale come al tempo della Babele in cui i libri ce la mettevano tutta per fare ordine ma che,inevitabilmente sfarinavano in una miriadi di fraitese concezioni o negazioni che si diluivano e, si diluiscono in un magma che tutto trasforma e inghiotte si converte nel silenzio,chiuso,dentro l’invicibile desiderio di “pensare” ma che parla e torna a parlare ,anche da solo.Molto semplice allora affermare che:tutto è turco quello che non si capisce,mentre Erdogan,a parole ,la spiega e si spiega;allora non è nemmeno vero che tutto è turco quello che non si capisce,almeno per lui ,che lo crede ,senza concentrarsi troppo forse, su Babele.
Teresa da Palermo
Tra uomini e donne nessuna differenza
Perché tra uomini e donne nessuna differenza??ora ve lo spiego io.
Perché alcuni uomini trattiamo le donne come schiave,oggetti e addirittura le picchiamo,ma le donne sono esseri viventi e in alcune cose meglio degli uomini.Siate gentili con le donne,noi maschi!!perché le donne meritano il rispetto che meritano.
Luigi Alaimo
Le perle nere di Kella.
Da quando aveva tredici anni, e fino a diciassette, Giada Vitale è stata vittima di violenze sessuali da parte dell’ex parroco della chiesa di Portocannone, provincia di Campobasso, don Marino Genova, che allora, nel 2009, aveva 55 anni. Il sacerdote è stato condannato in via definitiva a 4 anni e 10 mesi di reclusione. Ma solo per gli abusi commessi prima che Giada compisse 14 anni, perché, secondo i giudici, quello che è successo dopo è stata una relazione «consenziente».
“Lui non è uno che va facendo sta roba con tutti quanti. Ha fatto un’esperienza del genere, ha vissuto questa storia impropria con Giada, ma non è un criminale”. Così il vescovo di Larino, Gianfranco De Luca nel 2014 giustificava la condotta del sacerdote don Marino
Il procedimento che riguarda i fatti accaduti dopo il 14° compleanno della ragazza è stato archiviato, e la Procura di Larino ha rigettato la richiesta della riapertura delle indagini.
Ma Giada non ha alcuna intenzione di arrendersi.
Ha raccontato la sua verità Giada Vitale, la giovane di Portocannone che è stata abusata dall’ex parroco del paese bassomolisano. Una vicenda controversa, accaduta nel 2009 quando l’allora sacerdote di Portocannone don Marino, (oggi in carcere a Rebibbia), ha abusato della sua parrocchiana Giada Vitale per 4 anni consecutivi. Tuttavia a don Marino Genova sono stati contestati solo gli abusi perpetrati fino al compimento del 14esimo anno di età di Giada. Da 14 anni e un giorno la ragazzina infatti è stata considerata ‘consenziente’ e si è ritenuto che “i contatti avvenissero all’interno di una relazione.
Afferma Giada: “La mia anima porta i segni degli abusi e delle cicatrici mai sanate delle ingiustizie subite. Ho confidato prima nella chiesa e poi nella magistratura, ma entrambe hanno sbarrato la porta creando in me uno stato di arrendevolezza a volte di rabbia e ancora di sgomento. Considero questo solo l’inizio di un cammino, che spero che sia in salita. La salita è faticosa ma in genere conduce in posti dove c’è più luce”
La vicenda di Giada Vitale, nello specifico, mette in luce una grossa problematica, che è quella relativa alle richieste di archiviazione dei PM.
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Kella Tribi
Teresa da Palermo.
Oggi una mamma stupita del figlio Luigi Alaimo di soli 10 ha pubblicato su Facebook questo scritto:
“Siamo tutti degli esseri viventi
abbiamo bisogno degli altri, che ci aiutano nei momenti difficoltosi.
Gli organismi stabili stabiliscono relazioni tra loro e con l’ambiente che ci circonda.
Noi non dobbiamo toccare gli ambienti, perché là ci sono gli animali che con gli ambienti da noi distrutti andranno in estinzione.
Non sporchiamo l’ambiente anzi puliamolo!!
Spero che questa poesia sia molto significativa non solo per me,ma anche per gli altri.”
A mio parere molto interessante, specialmente per un ragazzo in erba come lui, non tanto per la fluidità dello scritto ma per il contenuto degno di nota. Ovviamente non era un compito in classe lasciato dalla maestra, ma una sua iniziativa. Se questo ragazzo di soli 10 anni avesse degli stimoli potrebbe, secondo me, avere un futuro roseo senza fatica ma per passione e sensibilità. Sicuramente per età andrà avanti con scritti più appropriati per terminologia ed associazione, ma momentaneamente è un inizio prodigioso.
Teresa Campagna
Pseudo sofismi.
Si assite spesso;per non dire sempre , a quelle esibizioni da imbonitore-avvocato difensore del valore dell’arte;specialamente alimentato da ultimo rendiconto commerciale,in cui viene esibita una squallida istruzione di cosa è l’arte.E qui mi ricorda Flaubert quando scrive che :d’istruzione bisogna far capire ne abbiamo tanta essendo le classi “colte”,lui scrive “illuminate” nell’impossibilità di accertarsi se sia vero o meno.E,per quel che concerne ,invece,gli altri, la gente del popolo (consumatori) questi, per guadagnarsi la vita non ne hanno bisogno.E qui,qui;proprio qui, che il venditore dell’elisir dell’arte si fa immancabilmente esilarante con pseudo sifismi al posto dell’arte.
Il mondo gira sul crimine.
L’ultimo degli atti criminali è stato compiuto sulla funivia-14 morti-ma non son meno criminali chi ha venduto merda cotaminata come concime;comprata e sparsa sui campi,come non è stato meno criminale quel del ponte Morandi a Genova e,gran parte degli incidenti sul lavoro sono quasi sempre; per non dire sempre negligenze criminali,in cui un padre o,una madre che lavora per vivere non torna a casa.Se poi fosse vera quella dei cinesi e la pandemia da laboratorio,sarebbe la Sistina criminale dell’oggi.Ma ,criminali sono anche quelli che comprano e vendono migranti,bambini compresi,per cui si vedono il loro corpi morti sulla spiagge o in mezzo al mare.Pensano solo ai soldi,esclamano in coro :e uno che deve tirar la cinghia per il solito abuso di stato strozzino per cui fatica a pagar anche una bolletta si sente in colpa;in colpa,tormentato come è dai soldi che non ci sono e non arrivano,non arrivano mai nemmeno in modo miracoloso.Pensano solo ai soldi:bella frase, in un mondo che continua a rimuginar di conti e gira ,gira su tasse bollette strozzini mafia e,criminali.
Gabriele Dannunzio.
Che la poesia sia una bellezza a sè e, perciò tutti,tutti si sentano in dovere di parodiarla ,imitarla,componendo e scomponendo periodi con parole “poetiche” è un fatto.La poesia a mica tutti va bene,e qualcuno addirittura la rifugge come quel tizio che descrive Petrarca:quello che aveva un così pessimo gusto da preferire il gracidar delle rane al canto dell’usignolo.Non so se oggi si gracida più o meno,certo è che la poesia si adatta a certe età e forse,forse per tutta la vita “stanca”,stanca ma non perde la sua fresca intatta bellezza.Che poi oggi,si attacchi Dannunzio facendogli una specie di farsa è del tutto normale,normale in un paese che forse ha ancora della nascosta poesia ma che, la cultura di Stato rifiuta e si rifiuta di accettare come una qualsiasi bellezza, rendendo odioso anche chi l’ha praticata.
Il Guado di Sigerico;una storia di ex.
Pare sia arrivata la nuova barca al guado di Sigerico;barca in dotazione a Danilo Parisi, ex navigatore della Compagnia di Sigerico(via Francigena) al guado in cui si celebrava anche San Corrado;oggi convertito in cammino di San Colombano,ex dunque San Corrado.Come non ricordare a questo ex navigatore di San Corrado del Po i giorni in cui ospitava Padre Gabriele Andreozzi:difensore del vincolo Vaticano in nome e per conto di San Corrado con padre Giuseppe Okumu venuto dall’Uganda.Quella di ieri, pare sia stata una manifestazione politica guidata dal giovane sindaco di Calendasco,sindaco collaboratore assiduo di Libertà;la regione e altri hanno fatto la loro parte con trentamila euro di “vascello”;sperando sia questa volta però assicurato che, sarebbe,credo ,il terzo vascello ad essere rubato e divenire anche lui ex,come avviene ora a San corrado ex Patrono anche del guado ,oltre che di Calendasco,in nome e per conto di San Colombano;di cui non sia ha uno straccio di prova che dichiari il suo passaggio all’ex guado che fu un tempo,dedicato a San Corrado,anche da parte,e per parte del Suo ex nocchiero.Per la serie di:”passata la festa,gabbatu lu Santu”.In fondo un Santo vale l’altro;fra loro non c’è nessuna competizione e ,un nome;un Santo nome, scritto su di una barca sia pur di un Santo,mica ne fa un altare;barca è ,e barca rimane:anche se non è mai passato da quelle parti,ora ci passa;ci passa per iscritto,portato dall’ex nocchiero dell’ex Santo,scritto,sulla bianca fiancata ,come scolpito di nuovo sulla vecchia rinnovata ex pietra dell’ex Santo,a caratteri, cubitali.
Drag queen.
Forse, una figura oggi,fra le meno conosciute è l’esperienza drag queen : artista generalmente omosessuale ma anche di chi si traveste da donna per spattacoli vistosi mascheratamente femminili,di una femminilità vistosa.Una sottocultura si direbbe;una cultura appartata che anche da noi si vedeva e,si poteva ammirare in vecchi carnevali dove era ad’uso travestirsi da donna ,senza essere omosessuale e vivere giornate intere nell’ambiguità con voce nasale,con balli di una certa sfrangiata sensualità di coppia.La figura drag queen era assai in voga(anche se si dava spettacolo senza fare pagare nessun biglietto)e, senza sapere della nuova atichetta che gli hanno appicciato addosso, come in tutte le raltà italiane, dove la pop art americana(arte popolare) è rappresentata dalla Coca Cola,o dalla zuppa di fagioli,mentre da noi ha sempre trionfato la Madonna del dito ,Madonna che si trovava per tutte le scale ,ad ogni pianerottolo,sopra ogni letto e per quel che concerne la bevanda era allora popolare (pop) e in gran voga: acqua fresca e pane e sputo.