Presidenti Presidenti.

Written By: bruno - Dic• 15•14

Almanacchi almanacchi,gridava il venditore di almanacchi in un pezzo di Giacomo Leopardi,comprate  almanacchi,almanacchi dell’anno nuovo ,che sarà’ felice,più’ radioso di questo,questo, che avete appena passato.Compratevi la “felicita’” ,sembrava insinuare il venditore che vendeva lunari,lunari  lunari per tutti ,lunari per anni migliori.Presidenti della Repubblica!Presidenti,Presidenti, sembrano oggi reclamizzare tutti i partiti in vista delle dimissioni  Napolitano.Presidenti come almanacchi o lunari per una nuova felicita’ della Nazione.Presidenti ,che giurano  essere migliori, per anni migliori.Mentre Leopardi   ammoniva che, gli anni passati non sarebbero stati diversi dai futuri,sarebbero stati i soliti anni ,giorni scritti solo sopra un almanacco o un lunario ,i soliti giorni di un anno,come il solito,”nuovo” Presidente che verra’.

Si salvi chi puo’.

Written By: bruno - Dic• 14•14

Insomma è noioso,noioso e fin troppo prevedibile,i governi in Italia (a parte i ladri),li fa la Germania (Europa),vedasi il governo Napolitano-Monti (fallito),Napolitano-Letta (fallito),Napolitano-Renzi(in fallimento),per chi non avesse capito,Napolitano è contro ogni populismo o dissenso (secondo una sua definizione).Napolitano è contro ogni cosa che è contro il Napolitano pensiero,che  poi è la sua fissa d’ Europa.Un Europa franata, malfatta,inattuabile,generatrice di disparità’  esageratamente conflittuali,tendente, in forma endemica da miseria   mediterranea.Mediterraneo,mare desolato ,vero cimitero di illusioni che continua ad imbarcare morti e  passeggeri mentre affonda.Europa che annega , di cui ,molto probabilmente ,il solo Napolitano e i suoi governi prevedono un qualche mezzo futuro di galleggiamento,mentre echeggia, lugubre il grido  di: salvi chi puo’.

Non sempre la” Storia”.

Written By: bruno - Dic• 12•14

La storia non è per tutti la stessa cosa,usano, i nuovi storici,lavorar d’accetta,si dilettano nel taglia e cuci,censurando qua o la,come cogliendo fiore da fiore quello che aggrada e,quelli di oggi,(storici) non son quelli di ieri,quelli di domani,si suppone ,non saran questi,altrimenti che gusto c’è far della storia, ognuno scava una sua nicchia,lasciando un  segno .Prendiamo il Campi,quello che ha scritto la storia della chiesa  in due volumi,ce ne è un terzo ,di volume,fatto  uscir per forza dal nipote,che,il Campi (morto) non voleva fosse pubblicato perché ricco solo di appunti.Il nipote, pubblicandolo ,ne ha fatto uno zibaldone,un di tutto un poco.Monsignor Ponzini Domenico, contesta al Campi (definendolo pressapochista), di avere fatto morire San Savino a 101 anni,non cento,ma centuno,e,aggiunge che è impossibile che uno muoia a quella eta’,va bene,è vero,non è facile vivere così’ a lungo,tuttavia ,a volte ,accade,e Ponzini per tutti,proprio per tutti, è uno storico, avra’ certamente ragione,S.Savino non è vissuto fino a 101 anni,concesso,il Campi ha cannato.Se non fosse che, sempre il reverendo Ponzini ,dal terzo libro del Campi dove, è anche la storia di Cristoforo Colombo,che pare falsa,estrapola la vita di San Corrado ,la dove qualcuno dice,o meglio,”si dice” che, la vicenda San Corrado nasca a Celleri,notate bene,qualcuno dice,si dice,mormora,senza alcun documento,senza alcun costrutto in un non-libro che,l’autore,non voleva nemmeno pubblicare,andando cosi’ contro  una tradizione secolare che , pone e poneva, San Corrado a Calendasco ,contro ,e in barba ad ogni logica, ed ad ogni  documento di un qualche valore.Purtroppo, la storia,la storia è quella che descrivevamo sopra,ognuno vi  imprime una sua nicchia, un suo segno, a piacere,lasciando così’ la sua impronta,fosse anche impronta asinina,nulla da eccepire.Il libro,meglio , i libri del Campi, che tutti abbiamo studiati e fatti passare come il riso,come si dice da queste parti,contengono  notizie rilevanti e, storicamente assodate,ma, come si puo’ osservare,vale anche per il Campi,quello che vale per la “storia” in generale, a volte si usa l’accetta e, la si butta ,altre volte la si mette sull’altare.Che si ami o disprezzi il Campi storico pero’,una cosa ha scritto, nella sua introduzione alla Storia Ecclesiastica,una sentenza ,che sembra vergata nel fuoco,una sentenza fuori dalla storia,che recita così’:”Quando ,un secolare mente, e travia la storia fa peccato,ma quando lo fa un uomo di chiesa, dice una bestemmia”,sentenza  rocciosa,come potete leggere,che il Campi ha scritto, ed io ho ,semplicemente ripetuta.

Michelangelo.

Written By: bruno - Dic• 11•14

Orazio Bevilacqua,barbiere dei Farnese scrive che,nel 1673 il 2 di Aprile:”messa cantata dal Vescovo in Duomo.Oggi si è aperto la scatola (ai Farnese arrivavano spesso di queste scatole) dove era dentro il Cristo da volio (avorio)  fato da Michel’Angiello Buona Ruta (Michelangelo Buonarroti),cossi’  astimato  per tutto il mondo li Ser,mi Patt.ni il tenevano in Roma in Pallazo Farnese e l’a’ fato portare da un Pedone a Parma”.Di questo Cristo di Michelangelo non ho alcuna notizia e,non ho mai saputo che Michelangelo,avesse fatto un cristo in avorio,ma così’ la trovo e così’ la scrivo.

Scarpe con i tacchi sulla punta.

Written By: bruno - Dic• 10•14

Pare che i tedeschi,quando parlano degli italiani li definiscono:”quelli con i tacchi delle scarpe sulla punta”.Sara’,certo che, dopo il polverone di mafia romana con relativi onorevoli e servitori dello Stato a servizio,la cosa fa impressione.Renzi giura che li metterà’ tutti in galera,tutti chi?Quelli romani,solo?E gli altri?Gli altri dico che condiscono lo stivale del bel paese,di loro che cosa vogliamo farne?Hai voglia far riforme,posto che se ne siano mai fatte, questa è una borsa bucata,non metteteci dentro più’ nulla per carita’ di Dio,lasciatela vuota,vuota e sgonfia.Basta ladroni,rubate,ma in silenzio,non sollevate polveroni,rubate,rubate come avete sempre fatto,ma non ditelo in giro,qualcuno potrebbe anche offendersi.L’Italia ha avuto un solo profeta,uno solo degno di questo nome,nessuno lo ha mai potuto eguagliare,nessuno,Dante, con la sua Commedia ,che qualcuno ha definito divina,ha anticipato tutto nel suo Inferno sul bel paese:”Caron dimonio con occhi di bragia,batte col rem chiunque si adagia”,si’ ,ci vorrebbe un Caronte che con il suo remo battesse,ma su i coglioni, qualche ladro che affolla questa specie di scarpa, con il tacco sulle punte.E questa è l’unica cosa su cui concordo con i tedeschi.

Buon Natale.

Written By: bruno - Dic• 09•14

Buon Natale,Buon Natale  gridava sorridendo, un giovane africano che scendeva per via Sopramuro,Buon Natale, andava ripetendo nel freddo  luminoso mattino,in un italiano perfetto,Buon Natale,ed allungava la mano con il palmo teso.Simpatico,niente da eccepire,simpatico ma, per un attimo mi venne in mente di domandare:perché chi nasce?Buon Natale,rispose lui fiducioso ,con quella sua mano tesa, fra l’interrogativo ed il perplesso,senza che si spegnesse sulla sua bocca un sorriso splendido, di  denti candidi.Divertito risposi:ma chi nasce?Chi?Buon Natale,Buon Natale, il giovane  ripete’ ritirando la mano tesa:perché chi nasce?Chi nasce?Ripetei  allegro.Lui,lui si fece serio serio e , mi guardo’, sorpreso,come mi vedesse per la prima volta ,spegnendo i denti candidi d’Africa.Ma insomma chi nasce, insistetti,per augurare buon Natale?Chi nasce?Chi ?Come smarrito, quel giovane, senza più’ guardarmi disse:io sono mussulmano,mussulmano,e allora soggiunsi: incontriamoci quando festeggeremo la nascita di Maometto.Le mie parole si persero sorde, come cadute in ovatta bagnata,non fui nemmeno ascoltato, né mi ascoltai e le dissi, senza convinzione,mentre si allontanava,quel giovane, volgendosi,per l’ultima volta verso di me, esclamo’:tu non sei Cristiano.

Beethoven & il testamento di Heiligenstadt.

Written By: bruno - Dic• 08•14

Qualche parola su Beethoven e,ancora qualche parola sulla prima della Scala di ieri sera.E’ impossibile,ci è impossibile, non ricordare “il Testamento di Heiligenstadt”,manoscritto beethoveniano del 6 Ottobre 1802,manoscritto ritrovato dopo la morte del compositore in un cassetto segreto nel  Marzo 1827.Dove Beethoven dichiara la sua disperazione per l’incipiente sordita’ e l’isolamento a cui si costringeva o era costretto.Egli reagisce a questa disperazione scrivendo il testamento di Heiligenstadt,dove dichiara di accettare e compiere il suo destino con eroicità’.Il Fidelio è rappresentato la prima volta il 20 Novembre 1805 a Vienna,in pieno periodo “eroico”,nel pieno della sua ribellione alla condizione umana, ed al suo rinascimento morale  artistico ,vissuto con forte veemenza fino alla fine.Battaglia fra bene e male dunque,fra potenza e condizione umana, di cui l’autore,sceglieva sempre il gesto morale,come un nuovo Catone.E qui’, scusate ma ancora,ancora rimango perplesso sull’impostazione registica della Scala,che cosa c’entra, quel domestico operaio figurarsi delle scene con Heiligenstad,ma cosa c’entra.Lasciate morto Beethoven,non resuscitatelo come una marionetta per il vostro deplorevole piacere.

Fidelio alla Scala.

Written By: bruno - Dic• 07•14

Molto probabilmente saro’ un inguaribile ostinato,avverso ad ogni “regia” che si accompagni alla grande musica antica,il passato, come il futuro ,è mal conosciuto, se non del tutto sconosciuto, sconosciuto ,quanto il futuro,entrambi, per l’umanità , quasi intera, sono completamente assenti,sopratutto ,il Genio beethoveniano con il  suo Fidelio, si pone fuori dal tempo,al di là’ di una qualsiasi quotidianità  di fabbrica.Beethoven alla Scala con il  Fidelio e con, quella regia, c’entra come i “cavoli a merenda” o “Roma per toma”,insomma ,provate a girare in qualsiasi periferia,citta’ ,borgo,quartiere o prigione galera,e dove mai sentite un Fidelio per le strade,nei bar nelle discoteche risuonare?La musica oggi, non è più’ questa,ed anche ieri, era,quella musica, per pochi,pochino,frutto di ideali non di “realtà'”.E’ come intingere la penna d’oca nel computer,per citare l’epigrafista Renzi,epigrafista mal prestato,oggi al governo, ed alla politica.Con quel testo,il Fidelio, quel testo, appiccicato ad un quotidiano che ben riproduce il tramonto miserabile e, la povertà’ oggettiva e intellettuale dell’oggi,fa ridere i polli,posto, che i polli, per la tarda ora, possano ancora godere lo “spettacolo” dispersivo antistorico,sopratutto,parlando di Beethoven, antieroico, della Scala. P.S.La  direzione d’orchestra,specialmente nell’introduzione,ci apparsa,non so se per colpa dei tecnici  fonici RAI, un esecuzione  esageratamente spenta, nel piano e ,o pianissimi e ,troppo gridata nel forte.

Parma,4 Agosto 1672.

Written By: bruno - Dic• 07•14

Dal diario Bevilacqua”:la Comara Borella d’anni passa ottanta a’ preso marito il signor Domenico Capelli Artisto,che fa paramenti da Chiese di anni 43 in circa e si è vestita di stoffa colorata e vaga con pici alti d’oro,calare da dama giovane,collo di perle ed altro oro”.

Se fossi il Presidente.

Written By: bruno - Dic• 06•14

Se io fossi presidente di una qualche repubblica,e non lo sono,permetterei l’insulto,il disprezzo,la critica feroce dei vinti.Se fossi  presidente di una qualche repubblica,fosse anche quella delle banane,permetterei il motto,lo scherzo,lo sgambetto.Se fossi io presidente di un pianeta lontano,anche la’ ,in quel lontano perso gelido pianeta, permetterei l’irriverente sonora pernacchia, al mio potere. Cesare,che fu, ed era Cesare,preferì’ il pugnale piuttosto di diventare dittatore,preferì il pugnale e il motto licenzioso del suo esercito, preferì’ il pugnale al silenzio servile del  bugiardo suo cortigiano leccaculo.Se fossi presidente,signor presidente, permetterei tutto questo,perché ai vinti ed ultimi,ai giovani non resta che l’insulto,la vuota inutile minaccia ,per sentirsi forse vivi,ma, non sono presidente,signor Presidente,non sono presidente di nulla,proprio di nulla, ecco perché in me spunta,sboccia e fiorisce il lato tenero  odoroso e mansueto di un non-presidente.Che, anch’io ,signor Presidente,in fondo sogno,anch’io agogno,come tutti gli uomini, di crocifiggere i miei nemici,gli arroganti e gli stupidi che infamano il mio cammino non-presidenziale,anch’io,anch’io, metterei loro alle costole, la forza della mia giustizia,il braccio della legge,per ribadire che sono un presidente,non un tiranno qualunque, perbacco!