Molto probabilmente saro’ un inguaribile ostinato,avverso ad ogni “regia” che si accompagni alla grande musica antica,il passato, come il futuro ,è mal conosciuto, se non del tutto sconosciuto, sconosciuto ,quanto il futuro,entrambi, per l’umanità , quasi intera, sono completamente assenti,sopratutto ,il Genio beethoveniano con il suo Fidelio, si pone fuori dal tempo,al di là’ di una qualsiasi quotidianità di fabbrica.Beethoven alla Scala con il Fidelio e con, quella regia, c’entra come i “cavoli a merenda” o “Roma per toma”,insomma ,provate a girare in qualsiasi periferia,citta’ ,borgo,quartiere o prigione galera,e dove mai sentite un Fidelio per le strade,nei bar nelle discoteche risuonare?La musica oggi, non è più’ questa,ed anche ieri, era,quella musica, per pochi,pochino,frutto di ideali non di “realtà'”.E’ come intingere la penna d’oca nel computer,per citare l’epigrafista Renzi,epigrafista mal prestato,oggi al governo, ed alla politica.Con quel testo,il Fidelio, quel testo, appiccicato ad un quotidiano che ben riproduce il tramonto miserabile e, la povertà’ oggettiva e intellettuale dell’oggi,fa ridere i polli,posto, che i polli, per la tarda ora, possano ancora godere lo “spettacolo” dispersivo antistorico,sopratutto,parlando di Beethoven, antieroico, della Scala. P.S.La direzione d’orchestra,specialmente nell’introduzione,ci apparsa,non so se per colpa dei tecnici fonici RAI, un esecuzione esageratamente spenta, nel piano e ,o pianissimi e ,troppo gridata nel forte.
Fidelio alla Scala.
Written By: bruno
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Dic•
07•14
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