Argomento difficile quello sulla sparatoria nel tribunale di Milano di ieri dove ,un “vendicatore” sbagliato ha assassinato tre persone.Claudio Verdiello ha sbagliato,su questo non c’è alcun dubbio né alcuna giustificazione è possibile per lui.Eppure,eppure in un sistema dove tutto non funziona,dove i torti,gli abusi e i reati,passano inosservati, una società’ sfrangiata, in una sorta di tolleranza verso la delinquenza,Verdiello, ne diviene un simbolo,un tassello.Molto probabilmente per una distorta visione si è sentito l’unico sottoposto a giustizia,quella vera,quella che non guarda in faccia a nessuno.Ma, nello stesso tempo si è guardato attorno,Claudio Verdiello e si è sentito fra i pochi che devono essere condannati,da una giustizia che,appunto: non guarda in faccia a nessuno,non deve guardare in faccia a nessuno, mentre, la maggioranza vive e convive beatamente con gravissimi reati,senza subire alcun giudizio,vive e convive con corruzione e peculato mafia,vive e convive, nella massima indifferenza.In questi ultimi, e disgraziati anni ,dove,ogni tanto “qualcuno” si suicida,vittima della legge di mercato,si suicida per debiti o fallimento,qualcun altro potrebbe reagire e reagisce,altrettanto insensatamente come Verdiello,l’uomo,la società’ ha dei limiti comparativi di convivenza,superati quelli,nella sua totalità’, si affacciano frange di rivendicazioni contro sé stessi e contro gli altri ,fuori da ogni regola umana e morale,da condannare,ma da collocare in un quadro di degrado generale,istituzioni in testa.
1838 sul Parnaso.
1838 Vincenzo Monti nei “Poeti dei primi secoli della lingua italiana”, scena prima,sul Parnaso:Apollo dialoga con Mercurio (protettore dei ladri), con questa curiosa nota iniziale:il luogo è romantico,cioè dove torna più’ conto.APOLLO,rivolgendosi a Mercurio -Se non hai briga che l’impedisca,mi faresti,mio buon Mercurio,un piacere?-MERCURIO:Pur due,caro fratello.Mi trovo disoccupato,e non so che fare della mia vita.APOLLO:Oh!Che vuol dire questo?Non ci sono più’ barattieri,ladri,usurai?MERCURIO-Ben ci sono e al doppio di prima,e prosperano tutti in somma reputazione.Che anzi la ruberia è tanto nobilitata,che sperasi di vederla presto nel novero delle arti virtuose e gentili.Ma io n’ho licenziato il collegio,e chiusa la scuola.APOLLO-Perchè?MERCURIO-Perchè i discepoli ne sanno più’ del maestro;e come vedi,io non ho più’ faccende.
Vincenzo Monti 1838 in :PROPOSTA di alcune correzioni e aggiunte al vocabolario della Crusca.Tipografia del Maino Piacenza.(la storia insegna,ma sopratutto, non si stanca di ripetere)
Giornale parlato.
Ci sono molti,ci sono molti ,anche giornali cha scrivono,attaccano Monti,Letta,Renzi,ci sono molti, che scrivono e attaccano questo nostro recente passato – presente.Ognuno si sente un poco il portabandiera ,l’alfiere di idee da diffondere.Basterebbe pero’ avvicinarsi alla gente,per sentire gli stessi discorsi scritti su Monti & compagni, su Napolitano e altri.L’Europa sbagliata,le tasse se le mangiano tutte,anche si versasse mille e mille volte in più’,Strasburgo pieno di palazzoni e gente che va e viene,pagata,dai contribuenti, anche quelli in mutande.Un giornale parlato viaggia fra la gente,un susseguirsi di imprecazioni e critiche feroci,libere,per fortuna da ogni censura,disperate condizioni espresse in libertà’,libertà’ di espressione che trova sempre nuovi adepti novizi,sacerdoti.Insomma scrivere serve a ben poco se poi,il fiume in piena del rancore viaggia di bocca in bocca, come un torrente in piena,scrivere,scrivere è solo uno sfogo personale,è solo esercizio e narcisismo.Meglio scendere in strada e parlare,parlare con la gente.
Quando si piace a troppi.
L’Africa e il Medio Oriente piace, così’,così piace a troppi,piace così,nella merda,annegata, nel sangue,nella fame,nella violenza e,le cose migliori, si fanno ,da quelle parti,a colpi di bombe e di mitra,e sono ,le migliori.Perchè l’Africa, il Medio Oriente ,piace così’,così’, nella merda,con tutta quella povera disperata gente,morti di fame,di sete di sonno,morti,morti e basta,resistono fin quando resisteranno ancora,se sapranno resistere, i moribondi,perché l’Africa,l’Africa, il Medio Oriente piace ,così’, a troppi,così’,piace,nella merda.Voi,voi che mettete, tutti quei: “mi piace”,sulle vostre insulse paginette,mettete un :”piace”, anche sul Medio Oriente e l’Africa,mettetelo, quel: “mi piace”,partecipate ,al grande “piace” mondiale, di merda.
Lavarsi le mani.
Si dice:basta assassini di cristiani,chi di dovere faccia qualche cosa,ma basta,basta massacri,basta.Fin quando esisterà’ un califfato isis,fin quando questi avranno territori e bande extraterritoriali assassine,di morti ne vedremo fino alla nausea,a bizzeffe,posto che l’abitudine ce la faccia ancora venire,la nausea.Dire basta non è la soluzione,è semplicemente uno sfogo,una affermazione,un salvarsi la faccia,un lavarsi le mani,a proposito di Pasqua ,non è la prima volta che qualcuno a Pasqua ,se ne lava le mani, e affida la vittima al boia.
Genitori cercasi.
Trovano un bambino abbandonato in un campo, dentro un sacco di plastica,cercano i genitori,ma se ci sono genitori da non cercare, sono proprio questi.
Il diavolo.
C’è gente che cerca il diavolo,sì signori,cerca il diavolo,lo cerca, chissa’ dove,c’è gente che si spella la pelle per trovare un diavolo, brucia ossa e sterpi e candele e teschi, per trovare il diavolo,anche un mezzo diavolo,un diavolo qualunque, ma non ce la fa’,proprio non ce la fa’.E il diavolo ,lo vorrebbero vedere a figura intera,tutto d’un pezzo , se non lo vedono così’, dalla testa ai piedi, vivo e fiammeggiante ,non ci credono,proprio non ci credono ,non credono più’,signori,non credono più’, in niente,nemmeno nel diavolo,meno che mai, nel buon Dio.Ma il suo diavolo,lui, l’aveva li’ davanti, con il suo schermo bianco ,acceso,il suo diavolo, anche spento,vibrava di un cupo sommesso suono elettrico,come dire:stupido,sono qui,qui,e sono il tuo diavolo,non l’hai capito?Senti,ascoltami,ti chiamo,ti cerco,rispondimi,toccami,tocca i miei tasti,tocca,questi tasti bianchi su cui scrivi i tuoi vizi e i tuoi peccati,le tue passioni.E vai, avanti e indietro, sulle immagini che cerchi ,che io ti trovo,toccami,carezzami,accendimi.Lui esitava,guardava il computer spento, sentiva quel ronzio, nel silenzio,come un gatto,un gattone ,che fa le fusa.Le fusa,quelle fusa erano del diavolo signori,sì fusa di un demonio lo chiamavano, ronzio leggero e tranquillo invitante e determinato,lo aspettava.Esitante,si mise alla tastiera ,esitante, davanti allo schermo bianco, senza alcuna immagine,bianco,muto,di un chiarore acceso e, si eccito’, di una passione sconosciuta, davanti ad uno schermo bianco,bianco,come quello di un lenzuolo,prese corpo il suo diavolo,signori,sì,il suo diavolo,o quello che lui, credeva fosse,il suo diavolo.
Ah,la Pasqua di “pace”.
Ed ecco passata la Pasqua,fra i soliti discorsi di pace e di condanna alla violenza,la violenza,quella che c’è tutti i santi giorni,con liti politiche che si rompono e si aggiustano,alla fine tutti sorridono e si sorride.In fondo,cosa volete, il mondo in cui vivono alcuni , nulla a che fare con l’immediatezza del crimine,nulla o poco,poco o nulla,si può anche sorridere,perdonare,fare discorsi e, pensare ai discorsi ,di domani.
Per grazia di Dio.
Berlusconi sconta il patto del Nazareno,quel patto scellerato ha provocato crepe di dimensioni inimmaginabili nell’elettorato.Sovrapporsi a Renzi,identificarsi con lui ,in un detto, ma non fatto,tipico renziamo,ha distrutto la credibilità’ di Forza Italia come partito del rinnovamento.L’impossibilita’ di avere potuto fare prima,per l’opposizione e, per le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi,l’impossibilita’ di varare ,allora,una qualsiasi buona e stabile riforma,mette ora forza Italia nelle condizioni di presentarsi come partito del sotto inteso.Partito fautore di una riforma, Renzi -Berlusconi, dettata dall’Europa che, alla faccia del detto,ma non fatto, continua a produrre macerie ,nonostante Draghi,macerie sotto cui resteranno sepolti molti partiti,quando,per grazia di Dio, sarà’ concesso di votare agli italiani.
Stabat Mater.
E’ difficile ,in un venerdì’ Santo ,sentire qualche cosa di fortemente religioso.Prendiamo lo Stabat Mater di Pergolesi,se nell’incipit ha quella solennità’ drammatica che il testo esige,presto si abbandona alla marcetta con vari accelerandi già pre-operistici, ed anche se , nella composizione ,vi sono delle solennità’ cariche di spritualita’,presto si abbandona quella solennità’,in uno svolgimento vocale che rende incomprensibile il testo,impegnato come è, il compositore a far musica per la musica.E’ vero,per capire, un testo musicale occorre eseguirlo,solo così’ si apprezzano le varie vicende intime di scrittura che, all’apparenza appaiono poco credibili.Ora pero’, bisogna anche aggiungere che se,eseguendo lo spartito si è vinti più’ dal genio musicale piuttosto che dal narrato,o se, invece, il narrato ,ci appare improvvisamente consono al testo per un processo di apprendimento e maturazione interiore anche musicale.Cosi’, come lo si sente, lo Stabat Mater di Pergolesi,appare a tratti ,troppo virtuosistico,con arricciature,e volute musicali che tradiscono la dolorosa drammaticità’,drammaticità’ che si pretende nella descrizione della morte del Cristo sulla Croce.Se poi si desidera ascoltare lo Stabat di Rossini ,di “religioso” c’è solo il sapere musicale,privo di un qualsiasi misticismo e, per Rossini,è un classico.