In poche parole pare che in tutti i governi si attui una politica di populismo strisciante,dall’America all’Europa che riguarda la politica della casa, volta ad incassare i voti degli ultra quarantenni, che sono poi la maggioranza di chi va a votare.Come si è sempre scritto e detto, il populismo viene praticato prima di tutto dal governo ed i governi,apparati che prima hanno fomentato il populismo poi adottato,alla faccia di coloro che pensano di contrastare ogni riforma al grido di:”non se ne può più”.I governi in carica,anche quello auto referenziale di Renzi, hanno già adottato antidoti comuni ,nel solco del più bieco populismo (casa),rimanendo pero’ sguarniti e privi di ogni prospettiva futura.

C’era una volta c’era, un uomo molto malato a cui facevano male anche le più’ piccole minuscole ossa del corpo o delle ginocchia,compresi gli ossuti gomiti ,il collo scricchiolava rumoroso quando girava lentamente la testa,gli occhi arrossati e lacrimosi,viveva,se così si può dire, pervaso da incessante febbre e mal di denti,denti che poi erano pochi e mal fermi, ma lo facevano soffrire,soffrire come fossero stati tanti e troppi.Non bastassero tutti questi affanni,l’uomo viveva accompagnato da dolorose coliche,mentre sulla scapola sinistra sporgeva una gobba.In fondo i dolori,i dolori poteva nasconderli dissimularli ma la gobba,la gobba proprio no,no.E la gobba ,quella sua gobba, era motivo di scherno e allusioni curiose da parte dei passanti che incontrava per via.Un giorno l’infelice, passo’ accanto ad un cimitero , come sempre constatando e contando i suoi mali,dolorosamente guardava con occhi torvi e invidiava i morti che non ne dovevano provare nessuno di dolore, essendo morti,e, come morti,proprio come morti,ripeteva fra sé ,dovevano “vivere”,secondo lui, solo un eterna pace,una pace eterna,eterna eterna, senza più alcun umano tormento.Così piangeva l’infelice,piangeva con sordo lamento.Improvvisamente , dopo tante tante lacrime, gli apparve un morto e il morto disse:”perché piangi e ti lamenti?E lui il disgraziato, giù a contar tutti i mali che lo tormentavano dalla testa ai piedi finché alla fine stanco di enumerare si giro’ e disse ,quasi prono verso il morto:”per di più,guarda,guardami, ho anche una gobba,una gobba”.Il morto che doveva provare,nonostante fosse morto un poco di viva pietà’ lo guardo’ fisso ,e, mosso a compassione rispose:”se è la gobba che così ti infastidisce e ti rende così infelice non preoccuparti, dammela “,detto questo, prese la gobba e se la mise in spalla .Il vivo si sentì come improvvisamente sanato miracolato,corse in città’ felice e, alla gente che incontrava raccontava senza stancarsi la sua avventura,mostrando a tutti impettito la sua dritta schiena.Uno che lo vide per caso ,e per caso aveva tutti i sui dolori,ma non aveva la gobba,rimase stupito da tanto racconto,per cui volle andare anche lui,quasi correndo al cimitero e ,piangendo come pianse l’altro resuscitare così’ il buon morto.Così fece davanti al camposanto e ,tanto pianse pianse e si dispero’ che gli apparve lo stesso morto di prima,gli apparve con tanto di gobba,al che vedendolo il secondo infelice racconto’ anche lui di tutti i suoi mali,contandoli,enumerandoli come fanno i malati ad uno ad uno.Finito di enunciarli tutti,ma proprio tutti, che ci volle una buona mezz’ora fra lacrime spasmi e sospiri,il morto prese a parlare e, rivolgendosi al sofferente disse:”e tu piangi per così poco?In fondo i tuoi sono solo umani passeggeri dolori,quando sarai morto come me vedrai che non avrai più lacrime da versare e allora, per farti capire che il dolore dei vivi e lo sconforto possono essere maggiori di quelli che tu lamenti ,tieni,prendi anche questa gobba, tieni!Così facendo, l’ombra si tolse di dosso la vistosa gobba ponendola sulla spalla dello sventurato senza più proferir parola.

Questa tecnica di accoltellamento, che adottano i palestinesi contro l’inerme popolazione ebraica era immaginabile,immaginabile anche nei territori dove è avvenuta la diaspora araba d’Europa.Non è detto che questo in un prossimo futuro possa avvenire,quando tutto sarà’ più stabile e avviato verso una qualche normalizzazione.Pericolo dunque ipotetico ,pericolo che pende pero’ immanente come una spada di Damocle sulla testa d’Europa.Israele si trova ancora una volta,ancora una volta chiuso in un ghetto circondato da nemici e assassini,ancora una volta il mondo guarda indifferente a quella tragedia,non manifesta,non protesta a favore di Israele,mentre è stato fatto, mille e mille volte in favore del popolo palestinese.Anzi, si protesta per la frase del premier israeliano ,quando indica il mondo arabo come mandante del genocidio nel passato conflitto capeggiato da Hitler,la Germania prontamente rettifica e si assume le proprie responsabilità’ ,mentre il mondo arabo continua indifferente e “innocentemente” a priori, ad accoltellare e assassinare ebrei.

Se volete punire qualcuno, mettetegli una tassa sul suo castello o antico muro o casupola storica.Questi dannati del mattone d’epoca e della memoria collettiva sono continuamente assillati come formiche, nella manutenzione,o dal rifacimento tetti con relativo mantenimento di interni.Dannati che scaldano solo una parte dei loro “manieri” per non dichiarare bancarotta.D’altronde,questi intrepidi masochisti ,si possono consolare pensando che anche al tempo dei Re, gli abitanti dei castelli soffrivano di geloni,e altre malattie del freddo per riscaldamento inadeguato.Pazzi,storditi malinconici custodi temporanei della memoria collettiva che andrebbero premiati e tralasciamo dallo scrivere, finanziati ,per la loro mania di conservare abitare,rendere viva la nostra storia.Nessuno mi vanga a parlare di “giustizia” ,chi ha un castello è per sua dannazione a vita e, qualche volta anche post mortem,non per premio.Vero che della memoria a nessuno importa un fico secco,d’altronde ci si scorda anche dell’ultimo ladro della prodigiosa Repubblica,figurarsi chi si ricorda a cosa servirono tarlati castelli case e casupole abitati da incenerite salme.

Qualcuno dovrebbe provare ad essere aggredito e derubato per capire il senso di impotenza che si prova.Sparare in giusta misura quanto basta,secondo la legge diventa un impresa eroica,uno dovrebbe sparare con il libro della legge in mano.Ma, nel momento del bisogno il libro non c’è,e non c’è nemmeno misura di come e quando sparare per difendersi ,non c’è sopratutto come regolarsi sempre secondo misura, verso delinquenti spesso recidivi e abituali.Qualche volta si spara,si spara senza libro,senza misura,senza legge,la paura non ha legge, non ha misura,e non conosce alcun libro, ma questo dovrebbe saperlo anche il ladro o l’assassino.

“MI sono vergognato di Piacenza”,così scrive Botti, PDL polemico su piazzetta Piacenza all’EXPO:”l’ho visitata e con i miei studenti mi sono vergognato perché non c’era nulla”.In prima pagina invece lo stesso giornale delle città’ scrive:”Con EXPO Piacenza ha vinto”,in nona pagina si legge ( cosa che non ho fatto),un “Peana” della Soffientini.Ma la notizia più curiosa è che John Kerry (segretario si stato americano) avrebbe (il condizionale come si dice sempre in questi casi è d’obbligo) ,avrebbe dichiarato:”complimenti per la pizza da record”.Curioso, la pizza record,tipico piatto piacentino come tutti sanno, si è confezionata qualche mese fa,vuoi vedere che in America ma, sopratutto alla Casa Bianca si parla e si favoleggia ancora dopo mesi della famosa pizza piacentina,pizza lunga un record? Altro commento, sempre dello stesso Kerry,segretario di stato americano:”questo è un evento straordinario (non si capisce a cosa di tanto straordinario si riferisca,se alla pizza o a che cosa), molto probabilmente parla proprio della pizza,perché dopo breve interruzione prosegue:”così come (leggi anche) il tema che l’EXPO ha trattato”.L’interruzuine linguistica indica e suggerisce che due erano i temi trattati da Kerry,la pizza piacentina e la fame nel mondo.Pare infine che ,come gratificazione vogliano fare una bella mangiata al Gotico e dare l’incasso agli immigrati o profughi,non c’è che dire, ognuno sfama il mondo come può,e non se ne parli più.

Ma che novità è questa,per far figli, quindi essere genitori e per generare vi furono sempre un uomo e una donna,come il cappotto ripara dal freddo,come la barca galleggia sull’acqua,come il remo la fa navigare.Provate voi ad andare in giro a torso nudo in pieno inverno,provate voi a remare senza remi o galleggiare riposati ,in mezzo al mare senza barchetta ,poi mi saprete dire.Insomma ci vuole un uomo e una donna per fare qualche cosa che assomigli ad un generato,un uomo e una donna,a meno che voi siate della specie del cuculo e andate mettere le uova nel primo posto che vi capita .Che, se poi,proprio si desidera “fare” come esperimento, si prendano due uomini o due donne,li si accoppi, padre con padre o madre con madre, a piacimento si insista strofinandoli,si riprovi,strofinandoli ancora e ancora , si sperimenti di nuovo quanto basta,forse vi accorgerete che ,se non avete fra le mani la lampada di Aladino, non viene nemmeno un degenerato ma, se proprio anche questo non vi convince,allora potete girare in pieno inverno, a torso nudo.

Galantino ha salvato il governo,il governo così come si trova,lasciando la Boschi,libertà’ di coscienza sulla legge ,il nuovo (si fa per dire) NCD potrà’ fingere di dissociarsi sulla stepchild adopition,ma questi non possono parlare italiano?Che poi è l’adozione di un figlio di una coppia dello stesso sesso che si unisce in matrimonio,figlio di uno dei due, e la “nuova” famiglia e fatta,e così sia.Ma ,visto l’arroganza della Boschi nei giorni scorsi,visto la sua volontà’ intransigente di fare passare la legge, significa che non era cosa estemporanea,significa che questi cattolici al governo godevano del favore di un clero marginale,ma non assente nel dibattito sui matrimoni gay.Galantino ha messo uno stop a tutto questo chiacchiericcio,governo salvo dunque,salvo il “nuovo” NCD,salve le facciate,salvo Renzi, salvi gli equilibri che vanno di corsa verso la riforma della Costituzione che era e fu,un tempo la più’ bella del mondo e che, “finalmente” ,anche lei si farà’,si farà,compresa la stepchild adoption.

Che occhi azzurri Serafino,e che bel nome Serafino ti hanno messo.Ma tu dici, Serafino,mi ripeti tu in faccia,in faccia e davanti a tutti che sono come una prima donna per te, Serafino,sono per te una prima donna quando parlo e non ti lascio parlare,mi rinfacci di essere la prima donna di questa città’.Se così mi trovi e mi vedi Serafino è per non sentire le tue sciocchezze e ,per non sentire le tue solite infinite sciocchezze Serafino,sarei disposto,ti giuro, anche di cantare ,cantare e gorgheggiare, all’infinito,all’infinito davanti ai tuoi occhioni azzurri cielo,proprio come fa, una prima donna.Ma poi,poi, devo confessarti Serafino, che gli occhi azzurri non mi son mai piaciuti,mi son piaciuti occhi invece neri neri,neri come scuro turgido chicco d’uva.Cupi come alla luna un tempo non lontano ho vissuto senza mai dover vestire abiti da ragazza.Tu invece mi invidi Serafino,tu mi invidi e si vede,la prima donna dovresti essere tu,tu, vorresti senza qualità primeggiare,vorresti proprio cantare e gorgheggiare ,primeggiare,cantare,come io faccio con te e come fa,la prima donna che incontri.

Nell’italia di Renzi,nell’Italia delle promesse tasse azime ,che sempre secondo il prode Renzi abbassarle non è di destra né di sinistra,ma sicuramente riempiranno di debiti tutto il futuro degli italiani,italiani che saranno sommersi da cambiali in scadenza come ai tempi belli di Elvis.In questa Italia ,in questa Italia strana ,bislacca a pois,non mi meraviglierei che il giallo di Brescia ,quello dell’imprenditore e del suo operaio scomparsi e mai più’ ritrovati,non mi meraviglierei che alla fine ,alla fine risultassero rapiti da qualche ufo, sfuggito di mano dal governo.