Buongiorno “penvenuti”,così comincia l’Annunziata la sua cavalcata sul coronavirus,coronavirus che è sempre meno letale di lei e della sua pronuncia.Intorno all’ Annunziata il governo con il suo ministro gli fa eco e coro con:siamo forti,occorre il contributo di tutti .Questo, tutto questo ,quando le vacche sono fuggite dalla stalla e si sono chiusi i portoni,ma non i porti,infatti quel che non ci aggerdisce davanti ci può assalire da dietro ,il ragionamento pare non fare una piega,nonostante la serenità degli stallieri.
Le perle nere di Kella.
Poppea Sabina è famosa per la bellezza, l’ambizione e per essere stata una delle mogli di Nerone. Diciamo dunque donna priva di scrupoli, disposta a tutto pur di arrivare in alto, alla fine riuscì a farsi sposare da Nerone e a raggiungere il tanto agognato potere, ma si condannò ad un destino orribile. Figlia di Poppea Sabina Maior, famosa per fascino e numero di amanti, e di T. Ollio, uomo politico, fin da giovanissima Poppea mostrò una innata propensione per il potere ed il lusso. Lo storico latino Tacito scrisse di lei che aveva avuto ogni dono dalla natura “tranne che un animo onesto“. Traeva in inganno per l’apparenza mite e riservata, che celava in realtà un carattere ambizioso e naturalmente portato alla dissolutezza. Poco più che bambina sposò Rufrio Crispino ed ebbe un figlio, ma ciò non le impedì di divenire l’amante del giovane Marco Salvio Ottone, buon amico di Nerone., al quale mirava. E proprio per interessata intercessione di Ottone, che nel frattempo ne era diventato il marito, che Poppea conobbe l’Imperatore durante un banchetto nella primavera del 58 d.C. Nerone rimase folgorato dalla bellezza e dal fiero portamento della donna tanto da diventarne presto l’amante appassionato. Ma Poppea mirava alle nozze con l’imperatore, fece quindi allontanare il marito mandandolo governatore in Lusitania e convinse Nerone a ripudiare la legittima moglie, l’irreprensibile e dolce Ottavia, fatta orrendamente e vigliaccamente decapitare dopo una falsa e assurda condanna per adulterio. Una volta liberatisi di ogni ostacolo, Poppea e Nerone si sposarono e nel 62 d.C. ebbero una bambina. Ma proprio nel momento in cui tutto sembrava procedere meravigliosamente, la fortuna, mutevole e beffarda, cominciò a cambiare direzione. La bimba avuta da Nerone morì ad appena quattro mesi di vita lasciando i genitori nel più totale sconforto, e Roma fu quasi completamente devastata da un incendio Ma la sorte aveva in serbo ben altro: Poppea: rimase di nuovo incinta, e fu uccisa da un calcio nel ventre datole da Nerone in un eccesso d’ira. Il corpo che era appartenuto a una delle donne più belle e affascinanti che la Storia ricordi, dopo essere stato imbalsamato e profumato con essenze odorifiche, fu deposto nel mausoleo della famiglia Giulia in Campo Marzio.
Kella Tribi
Il morbo.
Strade deserte,paura del morbo venuto dalla Cina,camminare il giorno dopo l’allarme era come camminare in un sogno senza figure.Entrando in un bar si mise a tossire,tossire,non voleva tossire eppure gli venne spontaneo tossire,tossire e ancora tossire,meravigliandosi di tossire così all’improvviso proprio in un bar dove c’era solo lui.Il barista mise il caffè sul banco,mise il caffè accanto allo scontrino e ,per un attimo,improvvisamente lui ,lui smise di tossire.La tosse gli tornò però aprendo il giornale,gli tornò ,secca insistente senza motivo,un motivo che a lui la spiegasse questa improvvisa tosse.Alzandosi per uscire vide il barista fra l’intercapedine di una porta semichiusa,lo intravide nell’ombra ,quasi nascosto.Mentre apriva la porta di vetro con le sue finiture lucide d’acciaio lisce si ricordò che prorio su quelle gelide superfici dicevano si annidasse il morbo venuto dalla Cina e lui,lui strusciò le sue dita sull’acciaio, le sue dita umide, essendosi toccato il naso prima di aprire,il naso ,con quel suo umore che poteva essere mortale,mortale se, se malato, e si sentì improvvisamente potente,immortale come una morte universale che corre sulla terra,all’uscita di un bar.
Sei stato.
Sei stato lo spazio di cielo mai visto prima, specchio della mia illusione, foresta inestricabile e profonda come l’animo nostro sconosciuto. Come i sentieri mai percorsi risuonano dei canti di uccelli, e fiori dai colori nuovi inanellano il cammino di racconti mai detti. Così io vidi con occhi chiari di bambino che il fondo dei miei desideri si univa alla volta delle nere stelle della notte, e agli alberi generosi, frange della terra volte in preghiera, colmi di eterni canti. E vidi onde che assalivano la mia gioia, arancioni di serale vita, cantilenare il ritmo del mio cuore, e profonde sere di nero incanto, avvolgere un destino breve come fulmine improvviso sul mare furibondo.
Francesca Pierucci.
Bene.
l bene non è mai sprecato, perché è un’estrinsecazione dell’essere che lo genera, è parte di lui e nulla potrà toglierglielo. Ognuno stringe nei pugni ciò che è. Chi non da nulla non ha nulla.
Francesca Pierucci.
“L’Amleto”.
L’Amleto della politica Renzi:essere o non essere,apparire o colpire,mentire o tagliare tutti i ponti contro gli amici-nemici di un termpo che a loro volta l’hanno sbeffeggiato,ingannato,tradito.Non è così semplice come appare il personaggio,fra l’altro colpito anche nella sua famiglia,medita l’ “Amleto” fischiettando,medita ostentando una sicurezza piena di rancore tenuto a freno per il gusto di assaporare la vendetta,rendere la pariglia e far mangiare la polvere algli avversari-amici di un tempo,un tempo quando veleggiava felice verso porti sicuri,senza mai arrivarci.
W l’Inghilterra.
La perfida Albione ha chiuso le porte, e tutti a piangere,piangere a calde lacrime.La perfida Albione ha sbattuto la porta in faccia all’Europa, ed ha fatto bene, benissimo,stateneve a casa vostra,dite ai vostri politici di farvi rimanere a casa e che si può vivere anche senza sapere l’inglese,e che vivere non è sapere l’inglese ma sopratutto l’inglese ,”quello che serve” serve a piccoli potenti gruppi che l’usano e lo fanno fruttare per gli altri è sapere, “sapere” per sapere ,dimenticando di avere una lingua madre,o matrigna.Insomma imparate a rendere più vivibili i vostri paesi,prendendo a calci nel culo i politici che li strozzano,li dissanguono,li impoveriscono.In Inghilterra hanno fatto così e così si permettono il lusso di avere in bilancio anche ,e perfino una Regina (che Dio la salvi) mentre da noi ,da noi un Presidente senza corona costa come un Faraone d’Egitto.
Che tu.
Che tu , lontani tuoi passi dalla nostra vista, percorra i sentieri che ti sei prefisso, leggero come allora, di vita pieno e giovane fino al tuo ultimo volo. Non abbandonasti la speranza anche quando la neve soffoca l’ultimo virgulto anelante il cielo puro dell’autunno. Che tu veda le tue amate onde e nessuno te ne tolga il respiro. Nessun Dio ne ha il diritto. Il tuo diritto è quello che ti fu tolto in un pomeriggio piovoso sotto le mie assenti ed eterne lacrime. Vola dunque in un cielo pieno del vento di cui sempre sfidasti le onde, e ricordati di me, ora ti conosco, so chi fosti.
Francesca Pierucci.
Quello che non c’è.
Per l’assenza di politica è tutta sui giornali se,se non ci fossero i giornali,la politica non ci sarebbe,come di fatto non c’è.
Lettera al Presidente della Fondazione Toscani.
Scusi signor Presidente della Fondazione dott.Toscani,ma non si è accorto che un tempo,un tempo i musei e le collezioni non esistevano?Non si accorto che molto più tardi,molto più tardi gli uomini e le donne si son messi a fare musei e collezioni?Ma, sopratutto, Dottor Toscani,non si è accorto che tutto quello che era arte un tempo ha dovuto attendere qualche secolo per potere essere raccolto ad uso pubblico?E non si è accorto,illustrissimo notaio che,invece di questi tempi,prima si fa il “museo”,che si dichiara su due piedi opera stupenda meravigliosa inarrivabile e poi ci si mette dentro una scatola di merda,una foto,un taglio,un fakiro (Abramovic),un mucchio di stracci,un canotto e li si dichiara,anche loro: ipso facto capolavori supremi di un arte “nuova”(dopo che la si è dichiarata morta),rivoluzionaria “arte” (secondo Lei),arte che fa il verso però a quelle del tempo delle caverne,senza che nessuno faccia una piega,anzi ,Lei,Lei dotato evidentemente da spirito di vero rivoluzionario la finanzi con la sua Fondazione?Dottor Toscani,dopo che ha allestito una rassegna,in nome della morte dell’arte,tenendo presente che, una di quelle “opere” ,una qualsiasi di quelle,da Lei messe in evidenza costa più di un busto al naturale del Bernini(di bronzo) ed in conseguenza di questo bel risultato, qualcuno, anche senza laurea potrebbe e dovrebbe porsi qualche domanda?Quando invece ,per essere davvero rivoluzionari,ed in questo caso per primo Lei,ci vorrebbe la morte degli atti notarili,e la fine dei notai messi li come burocrati di Stato assieme alle Fondazioni ,centri di ingessato potere per partiti .Invece di celebrare la morte dell’arte,Dottor Tosacani, non sarebbe stato meglio ,molto meglio,aver “ammazzato” tutte quelle incrostazioni che lei,Lei come “rivoluzionario” rappresenta,o dice di rappresentare?