Filippo Tommaso Marinetti alessandrino nato nel 1876 fa ancora rumore oggi;pur dichiarando di voler accopar la luna questa sta ancora oggi indifferente al suo posto,bella e luminosa,chiara, nelle notti che incastonano la sua divina luce.Se ne va,la luna,si allontana però da sola-tre centimetri all’anno- così un giorno non brillerà più nella notte come splende ora di fredda luce per le vicende umane,sopratutto incurante delle stupidaggini dell’alessandrino.Il bombarolo Marinetti,Filippo Tommaso per farla più lunga; scrisse le sue “opere” in francese ,e fu accademico d’Italia,il che la dice lunga sugli accademici. Lasciò la sua pelle alla terra fra i bagliori lunari e, nel dissolversi dei suoi brevi pensierini qualcuno -Guido Fanti- scrisse di lui:Marinetti aveva una bella voce che, per tutta la vita cantò la solita, la stessa romanza.
Un soupir en escarpins.
I bei modi di Bellini,le subblimi melodie che oggi vengono soffocate da rumorose inespressioni scomposte;un angolo-il suo- di paradiso intatto dove,anche l’ignorante riposa delle sue fatiche.Quando: anche l’anima più inquieta la sua inquietudine dimentica e si riconsola con il mondo tutto:ben merita questo compositore, morto a Parigi poco più che trentenne ai primi dell’ottocento ,ben merita quello che di lui disse Heine ,vedendolo nel solotto della principessa Belgioioso;vestito e calzato con scarpette di vernice nera esclamò:”Un soupir en escarpins”.
Università aiuta lo sviluppo.
Un tempo la laruea era bagaglio e privilegio di pochi ,pochissimi;figlie o figli che proseguivano la carriera paterna.Oggi, giustamente la così detta ambita laurea è alla portata di tutti e tutti se ne fregiano,specialmente coloro che non possiedono altro che un pezzo di carta a supporto della loro ignoranza:questi l’ostentano quale salvacondotto verso il sapere legale;alcuni addirittura,forse i più incerti ne hanno quattro o cinque di lauree ma;ma occorre ricordare a costoro e a tutti quello che scrisse un tempo Cechov che diceva,l’università aiuta lo sviluppo di tutte le capacità, stupidità compresa.
I preservativi di Christò.
Anche il concetto di arte prende-nei salotti mercantili – sempre più il largo dalla sua materia,la sua materia è infatti per molti dell’oggi tabù, cosa “materiale” e viva da rifuggire,lo si è visto in Duchamp con i suoi giochetti carichi di pensierini “artistici”.Oggi, assistiamo anche alle opere postume di grandi contempranei,se pur appena morti:grandi e installazioni su cui si riversano milioni di euro e altrattanto contano di farne al botteghino delle arti in asta.Aste come riffa; così va il mondo e non c’è di che scandalizzarsi,il mondo vuole,ama i preservativi,anche,ma ,sopratutto quando questi-i preservativi- avvolgono esempi minacciosamente fecondanti d’arte del passato,o laghi,che come ventri fecondi ci si cammina sopra.Chistò;l’Arc de Triomphe epaquetè:si,in tempo di pandemia,mettiamo anche il preservativo, ma mettiamolo anche al passato “Triomphè” che ha “seminato” tanta pandemia nell’arte:anzi impacchettiamo il mondo tutto,lui ;e le sue esalazioni mortali.
Vangelo e martirologio.
C’è sempre un gran fermento anche in quello che si dice o si scrive;nessun argomento viene risparmiato e tutti,se non tutti molti rispondono come gli si fosse pestato i piedi.Schopenhauer,a proposito di religione fa un osservazione per quel che riguarda il Vangelo che da una bella lezione morale a proposito di coloro che vedono la pagliuzza nell’occhio altrui,e non vedono,non vedono la trave nel proprio occhio:ma;soggiunge,la natura dell’occhio comporta che si veda quelle che sta fuori,per cui scrive;servirebbe uno specchio:infatti dalle nostre parti quando si critica aspramente qualcuno o qualcosa si viene rimproverati con:specchiati,specchiati!C’è poi l’infinita polemica di come dovrebbe essere e cosa dovrebbe dire un Papa;questo forse dipende dal tifo che dilaga anche nelle istituzioni religiose,senza accorgersi che spesso è di gesuismo e non di Gesù che si tratta;e qui fa una bella differenza.Insomma il Papa qualcuno lo vorrebbe un poco più martire della Fede,più che della politica, anche se, la politica è l’arma dei Gesuiti per far religione,e qui ,qui sarebbe un discorso troppo,troppo lungo,lungo e noioso,chi desidera aggiornarsi vada a Port Royale, splendido,limpido scritto di Pascale e la smetta di scandalizzarsi.Comunque è vero che negli antichi martirologi -a proposito di martiri-si collocavano quasi tutti i primi Papi;ma la parola “martire” non aveva allora che il suo primitivo significato “martirio” voleva dire “testimonianza”,non “sulplizio”,e qui Papa Francesco ci sta appunto:da Papa ,come “testimone”.
Le perle nere di Kella.
Voltabarozzo, periferia di Padova. Dagli interni dell’elegante villetta dei Cappuzzo, all’alba di quel mattino di febbraio del 2006, proviene un fortissimo odore di etere. La colf polacca arrivata per rigovernare la casa apre la porta del bagno e trova all’interno della vasca insanguinata il corpo della padrona di casa, semiseduto e composto. Quando i soccorsi arrivano nella villetta, per Elena Fioroni, 31 anni, madre di due bambini, non c’è più niente da fare. La mamma apparentemente si sarebbe tolta la vita dopo un lungo periodo di depressione. Una morte assurda che scuote la città veneta dove la coppia Cappuzzo-Fioroni era conosciuta. Ereditiera (il padre le aveva lasciato 1 milione 250mila euro) era stata sposata con Gianluca Cappuzzo, 35 anni, un medico specializzando in chirurgia, figlio di un affermato primario.
Gianluca, il marito che aveva lasciato la casa coniugale da un mese, accorre nella vecchia casa allertato dalla domestica e dove Elena ha trascorso la sua ultima notte. Qualcosa, però, in quella scena non quadra, e infatti sarà l’autopsia a confermare che la bellissima ereditiera padovana non è morta dissanguata per i tagli ai polsi: è stata avvelenata. Tre iniezioni di benzodiazepina le hanno provocato un edema polmonare, che ne ha causato il decesso. Contestualmente, qualcuno le ha tagliato le vene simulando il suicidio.
Al centro dei sospetti finisce immediatamente l’ex marito 35enne, il quale dichiara che la sera prima aveva fatto visita alla moglie e ai bambini e le aveva somministrato un antidolorifico per un forte mal di schiena. Nella casa, nei sacchetti dei rifiuti, finanche nei cassonetti ispezionati dagli investigatori, però, non c’è traccia della siringa utilizzata dal medico. Secondo alcune persone vicine alla vittima, Cappuzzo, medico specializzando non accettava l’idea di rinunciare, con il divorzio, a una procura con cui era autorizzato a disporre del cospicuo patrimonio di lei. Gli inquirenti ipotizzano un movente economico che si innesta in una situazione di conflitto dovuto alla volontà di Elena di emanciparsi da un uomo possessivo, violento, che più volte l’aveva minacciata.
Gianluca Cappuzzo è stato processato per omicidio premeditato. Gli è stato contestato di aver narcotizzato la moglie con l’etere, di averle iniettato tre dosi di benzodiazepine e di averle tagliato le vene. Nel 2011 la Cassazione ha confermato la condanna a 26 anni di reclusione Grazie all’indulto e alla buona condotta, i giudici gli hanno commutato la pena in detenzione domiciliare.
Non ha mai ammesso la sua colpevolezza.
Kella Tribi.
Berlusconi .
L’Italia,quella della giustizia che da i numeri con la richiesta psichiatriaca a Berlusconi diventa barzelletta.Oggi :che molti apparati di stato e della giustizia meriterebbero un severo esame in quel senso,oggi,come in un nuovo buio tempo,lo si chiede per Berlusconi,un imputato per un incerto (per noi) affare di donne.Il che evidenzia e mette a nudo (sic)che oggi:parlare di uomini e donne,o uomini che preferiscono le donne,diventa un affare di giustizia se non da manicomio.
Animali fra gli animali.
A proposito di crudeltà verso gli animali,o,quelli che noi definiamo tali,mi pare vi sia dei sette precetti dei noachidi,ammessi dagli ebrei,uno che proibisce di mangiare il membro o,parte di un animale vivo.Tale precetto dimostra che gli uomini erano ,e sono tanto crudeli al punto di mutilare gli animali per cibarsi delle loro parti recise e quindi di lasciarli vivi per nutrirsi successivamente delle varie parti del loro corpo.
Signori:la Fama.
E’ tutto un correre,un agitarsi,per guadagnarsi infine un pò di fama:un pezzo di illusoria eternità,fragile e breve,la sola sua illusione consola i giorni dei corridori e degli ambiziosi.Quando la gloria,o la fama è sempre stata guardata con sospetto dai nostri antenati;generali compresi.Infatti ,se andiamo a vedere la Fama,anticamente,era la personaficazione di una divinità malefica,figlia della Terra e sorella dei Titani Encèlado e Ceo.Fate voi;se volete correre,correte;ma fateci un pensierino.
Barbieri o Toscani.
Finalmente al bar leggo una buona notizia;Libertà si sgomita e dichiara Toscani(quello che in Piazza ha messo e imposto Paladino)candidato a futuro sindaco contro la Barbieri:il centro destra trema:sempre secondo il quotidiano piacentino.Il centro destra trema,avanza Toscani:dovrebbe raccattare i voti dei “moderati”;i moderati che hanno applaudito all’affaire Paladino in Piazza,a questo punto non si capisce più chi siano questo moderati che strafanno con centocinquantamila euro di spese di viaggio per un multiplo di “sculture” di stampa in lana di vetro,o vetroresina,messo in Piazza e pagate dalla Fondazione a dirigenza Toscani,accompagnate dalla sindaca di Piacenza che non si preoccupava,o occupava nemmeno ti toglierle,finito il periodo.E’ dalle piccole cose che si vedono le “grandi”,è dalle sfumature che si intuisce l’insieme ma qui:Toscani o la Barbieri pari sono,potremmo cantare come nel Rigoletto:pari sono,uno ha la lingua,l’altro il pugnal e,a questo punto non vorrei essere proprio io,quello che finisce la romanza con :l’uom che ride.