Il mancato “leghicidio” a Matteo Salvini, da parte di una squadraccia filozingara bolognese,ha rafforzato Matteo,non Renzi Matteo ma,Matteo Salvini.Non poteva esserci miglior viatico per il segretario della Lega,non potevano esserci miglior ed efficienti artefici, alla causa antizingara.
Il muro.
Tutto il mondo esulta per l’anniversario della caduta del muro di Berlino,esulta ,con mille palloncini luminosi,nessuno pero’, ricorda che, quel muro, fu la conseguenza della politica criminale,per usare un eufemismo, di Hitler.Sopratutto,la caduta di quel muro ha liberato vistose sacche di poverta’ ed arretratezze, pagate dai soliti noti che, hanno dovuto ripianare enormi dislivelli economici e democratici.Qualche rimpianto per quel muro è dunque logico,anche se triste strumento delle solite politiche dittatoriali con i soliti soprusi,ma, fin che c’era,fin che stava in piedi,non si correva alcun pericolo di trovarsi,dopo l’uscita di Hitler e l’arrivo di Stalin, una Merkel Angela Dorthea Kasner fra i piedi ,visto che proveniva da un paesino di circa trecento abitanti, Quitzow,nella regione di Prignitz,Brandeburgo,Repubblica Democratica Tedesca.Che poi, questa Merkel,sara’, è vero,nessuno lo mette in dubbio,la mamma di tutta la Germania ma è anche,e, certamente,nessuno lo mette in dubbio , la matrigna d’Europa venuta di la’, dal muro.
Divino.
Negli uomini, quando appare qualche dote divina,è sempre un vizio che si sforza di essere diverso.
Come sei bella!
Non era alta,no,la cassiera,lo si vedeva bene, perchè ,in piedi,mi arrivava alla spalla,ed io son normale,di statura, dico.Cercavo di intrepretare i suoi tatuaggi disegnati sulla pelle delle braccia,erano fumetti,o, un fumetto, solo,ma,per quanto mi sforzassi non riuscivo di capirne la storia, fumetti,forse,un fumetto con tante scenette che,si intuivano divertenti,anche ad Aushwitz,come in altri campi, disegnavano fumetti ,per raccontare la “vita” nei lager.Arrivavano fino ai polsi i fumetti e, sparivano sotto le mezze maniche della maglietta blu,stretta ,attorno a magre braccia.Era una donna,una donna, visto che faceva la cassiera,altrimenti sarebbe stata un cassiere.Magra,niente culo,niente tette,le brache pendevano sull’inguine,come non avessero mai inventato cinture o bretelle,e, non si capiva, come potevano,quelle brache, sostenersi da sole ,forse stavano cosi’,per una nuova stravagante legge fisica.Piercing gli pendevano dalle labbra e dalle orecchie,il piccolo naso ,ne ostentava uno speciale, d’oro placcato, che ,brillava alla luce del neon.La piccola testa a forma di cipolla,rasata fino alle tempie, si ingrandiva improvvisamente ispida, come la barba di una pannocchia gialla,gialla, tagliata di netto,che, dello stesso identico colore della barba di pannocchia, faceva il suo bel vedere.La cassiera svolgeva il suo lavoro in modo impeccabile sicuro,svelto e preciso, nulla da ridire,come facesse, non me lo spiego, sono pronto a sfidare chiunque che,vedondola in giro capisse che quella era una cassiera .Innegabilmente,e,senza ombra di dubbio, sotto quella travestita parvenza, c’era dunque una vera cassiera,una normale cassiera,con normali passioni da cassiera,forse qualcuno l’avrebbe ,di nascosto anche baciata,amata toccata,toccato,che cosa poi?Al mondo c’è posto per tutto e per tutti,anche per le cassiere con testa a cipolla.Non era il mio tipo,e lei , non voleva esserlo,anzi,per lei certamente ero,”l’altro strano”.Incantato,stregato,fissato,sulla storia dei fumetti e di Aushwitz,non riuscivo a staccare gli occhi da quelle ossute braccia,quando, una signora attempata,dietro di me,rivolgendosi alla cassiera disse:come sei bella!
Voglio farmi mussulmano.
E pensare che avevo oramai deciso di farmi mussulmano,si’ mussulmano,ma poi,poi,per le notizie che arrivano qui,mi sono raffredato.Se, per caso,dico, per puro caso, in mezzo a carte stracciate trovo,senza volere, una pagina del Corano e, butto,quella pagina,sempre senza volere,nel fuoco,corro il rischio di essere scaraventato in una fornace ardente anch’io (anima e corpo), da un nugolo vociante di buoni fedeli di quella religione.Ai mei figli potrebbero decidere allora,sempre quei buoni fedeli, di quella religione, di fare loro passare ore e ore e ancora ore, davanti alla tivu’,si’, la tivu’, quella in cui noi guardiamo un mare di frignacce,perdendo un sacco di tempo,invece,loro, ai miei figli,mostrerebbero,ad esempio, come si decapita un infedele cristiano dal vero, o, un cattivo mussulmano.Insomma una tv per l’infanzia,tutto questo mi ha fatto andare improvvisamente per traverso, l’entusiasmo di farmi mussulmano, questo, e, altro,sara’ certamente per le notizie che sparge la stampa satanica d’occidente,ma, mi sono raffredato,voglio pensarci bene,voglio riflettere perbacco!Un giorno mi ero commosso ,quasi rammollito ,quando, uno, di questi buoni osservanti, aveva offerto un gelato ad un bambino,quella scena mi aveva fatto pensare che, tutti non potevano essere cattivi,che, qualche buono e misercordioso vi era anche fra loro,e che, in fondo ,le cose che si dicevano di “loro”, erano balle,solo balle di Belzebu’.Questa sera,prima di andare a letto presto,come faccio sempre ,diro’ tre Ave Maria,quattro Pater e un Gloria come penitenza, per aver pensato di farmi mussulmano.
Renzi:”si apre una finestra”.
Si apre una finestra, opportunita’ unica per l’Italia,questa è l’ affermazione di Renzi in questi giorni.La confindustria spera,bastonati gli operai,a loro volta, bastonano,Renzi servo di due padroni,come Arlecchino,no,tre sono i padroni,dimenticavo la Germania.Renzi, servo di tre padroni sta nel mezzo,a tutti vorrebbe dare del becchime,e mostra, la finestra ,fattasi pertugio,feritoia.Il pertugio,che è poi quello che gli fanno vedere e,gli daranno i suoi amici al,non si sa di chi sia, presidente del consiglio.Una finestra per tre,per quattro,Napolitano compreso,una finestra per cinque,dimenticavo il popolo,e i preti?Al clero non lasciamo un poco di spazio?Allora son sei, troppi sei?Per una finestrina sola?Troppi?Renzi, ti conviene lasciarli dove sono,la confindustria ai convegni,gli operai in sciopero ,mazziati e cornuti,il popolo in piazza,i preti a studiare nuove strategie del mondo “moderno”,insomma Matteo,mostra loro la finestra e recita : “o mangia sta minestra o salta sta finestra”,che dici,meglio no?Voglio vedere chi salta e chi mangia.
Obama.
Il peccato originale di Obama,o, il segno premonitore fu il Nobel per la pace che gli fu assegnato.Fu quello il segnale che lo rese timido e incerto,Presidente di un America ripiegata su sè stessa,alle prese con qualche riforma sociale al suo interno,ma, dispersiva nella politica estera.Obama ricorda il personaggio amletico dell’icertezza,nel rimandare ad un suo lavorio interno in un eterna indecisione conflittuale.La situazione mondiale è quella che è,tutti lo possono vedere,Obama non desidera fare la guerra all’Islam,e ci pare sensato,ma,ad un certo Islam bisognera’ pure mettere mano.Bisognera metterci le mani,primo ,per la sicurezza nazionale,ed in seconda per un riequilibrio meno sanguinoso nel mondo.Obama attraversa un momento delicato,che ha pero’ le sue ragioni,ed ha, le sue sacrosante critiche, nel vedere una nazione, l’America,viaggiare con il freno a mano tirato.
Ecce Homo.
Bene,benissimo!Pare,è quasi certo che,forse ,Piacenza, ha deciso, mandera’ il suo Ecce Homo all’EXPO di Milano.Nulla puo’ rappresentare meglio questa citta’, dell’Ecce Homo di Antonello da messina,48,5x 38,olio su tavola, forse del 1473.Nulla puo’,dicevo,meglio rappresentare Piacenza, di questo dipinto che è l’immagine vera e pulsante di Piacenza, o meglio di tutti i piacentini.Qualcuno,certamente avventato,ma, sopratutto poco pratico e,certamente, dilettante in fisiognomica , aveva accennato,alla somiglianza degli abitanti di questa citta’, all’angelo posto sulla torre campanaria del Duomo.L’architetto Ferrari e don Ponzini, avevano ripetutamente esagerato,dicendo che, quell’angelo,o, il suo volto,ricordava tutti i piacentini,cioè,colui che ha fatto materialmente quell’angelo,ed era un cane,si era forse ispirato, ai connotati della gente che mangiava e dormiva nei pressi e ,nelle vie o case che formano questo piccolo agglomerato.A noi, veramente ,quell’ antico angelo,con quell’arcaico, rude cipiglio, ricorda piuttosto,la Vergine di Norimberga,strumento di tortura chiodato, in cui si rinchiudevano i condannati,andatela a vedere e, vedrete,non c’è nessuna differenza.Ma lasciamo la Vergine di Norimberga alle fantasie di Ferrari e Ponzini,ritorniamo,invece all’Ecce Homo.Mai ritratto fu piu’ veritiero dell’anima e del corpo di una citta’,mai tormento fu piu’ azzeccato, quest’Uomo,quest’Uomo con la sua corona di piccole,verdi spine,quest’Uomo che, nella smorfia mostra piuttosto disgusto che, compassione,quest’Uomo, su cui qualche perla di lacrima gli esce dagli occhi asciutti,asciutti,senza alcun rossore nè tormento.Quest’Uomo che, non chiede pieta’ ma,pittosto, dignitosamente Umano,ancora interroga,interroga dall’ombra della sua corta barba mal fatta,sparsa, sulle mascelle quadrate e, con una corda al collo, non puo’ essere che, un piacentino,un vero,autentico piacentino da mandare ,a Milano.Piangete genti del mondo intero,piangete,piangete tutti,e,tutti,quando vi troverete davanti al Sacro Ecce Homo,ricordatevi , siete davanti all’unico vero volto di Piacenza e dei piacentini,con il permesso di Ponzini & Ferrari.
Delinquenti & benpensanti.
Era convinto fino al midollo che Dio fosse nell’aria,pero’ piu’ sottile,piu’ leggero dell’aria, un vapore,invisibile,che,come l’aria avvolge tutti i corpi.Era convinto che Dio fosse leggero,trasparente,avvolgente, e che, il corpo,il suo corpo ,fosse solo una spugna,una spugna,non in tutti sempre perfetta, nata solo per assorbire, lo spirito di Dio, che era l’aria stessa.Si sentiva vivificato dallo spirito che respirava per mezzo dei suoi polmoni,quel Puro Spirito, che gli entrava nel corpo, e circolava, nelle vene,per lui era Dio.Essenza universale di Puro Spirito e, chissa’ fin dove arrivava,l’universo con lo spirito di Dio.Non riusciva piu’ ad essere triste,non ne aveva piu’ alcuna ragione, avendo capito lo spirito di Dio,Dio, un bel problema ,che, lo aveva sempre,da sempre assillato,mentre, la soluzione era li’, invisibile ma, tangibile,era sempre stata li’,li’, fin dalla notte dei tempi e ,sarebbe stata ancora li’,fino alla fine di tutto,che poi tutto, in questo universo che è Dio, non finisce, mai. Invasati dallo spirito di Dio erano le cose sensibili ed insensibili,ma non tutti respiravano quello Spirito a pieni polmoni,anzi,alcuni, lo sputavano,respiravano,è vero ma respiravano e basta.Non potevano essere felici,felici come lui,lui,che aveva finalmente capito, lo spirito di Dio,e Dio,Dio era li,anche per loro,era in loro,ma,per una qualche ragione, non vi entrava pienamente,non li faceva vivi,completamente vivi,erano rimasti cosi’,razionali,solo razionali,delinquenti e benpensanti.
Donne & “donne”.
Ci sono documentari sulle donne,che parlano della loro storia ,di donne,con le loro prime suffragette,con tanto di educatrici, regine, ballerine o attrici.Ci sono documentari sulle donne, che tutte ,non di tutte parlano.In questi documentari,si fermano al sopra,al parziale,parlano,ma fino ad un certo punto,piu’ in la non vanno.Leggendo alcuni censimenti della popolazione 1820, si trovano “case ” che rinchiudevano diciasettenni,vent’enni,giovani e giovanissime donne quindi che, a soli diciassette anni erano costrette, a fare all’amore,come si usava dire allora, e ancora qualcuno dice.Fare all’amore,prostituirsi,prostituirsi fino alla morte,prostituirsi,fino a quando, la salute le manteneva sane,ragazze madri ridotte al ruolo di puttana,rifiutate,ghettizzate,stuprate,solo perchè puttane .Donne, con una storia ben intrecciata nella loro e in questa epoca con l’altra faccia della societa’,donne, con la vagina di sfogo, in cui è stato messo dentro di tutto,di tutto,rabbia dolore,orgoglio,frustrazione,vendetta,impotenza,tradimento,quasi mai amore.Vagine conferma per madri “sante”,mariti padroni,clienti,uomini,questi si’, di facili e scostumati costumi (come siamo stati e ,qualche volta siamo ancora noi) ,assoggettati alla loro visione di un mondo al femminile di donne, che li soddisfi, li soddisfi,nell’unico punto loro sensibile,il cazzo.Donne di cui parlare apertamente, sopratutto e sempre, quando si parla delle “altre “, donne e societa’.Donne & “donne”,appunto.