Alla Messa erano presenti due quattro otto,dieci vecchie,nemmeno una giovane,nemmeno un uomo,due preti,uno seduto l’altro biasicava l’Ostia come fosse un panino.La donna che leggeva la Bibbia aveva una voce stridula,piena di pause,recitava di carne posta su di una pietra a cui l’Angelo di Dio aveva dato fuoco.Chissa’,con quella voce acuta come sarebbe stato sentirla fuori dai gangheri,incazzata.Avvenente,ben vestita,capelli neri tinti,non si trascurava e ,con il suo vitino da vespa ,gambe ben fatte, dentro tubini fantasia neri leggeva,leggeva dell’Angelo di Dio.Incuriosito si mise a guardare le forme delle dita dei piedi che uscivano dai sandali estivi,erano piedi in gran parte greci,di forma greca.Una donna davanti a lui sapeva di buon legno profumato,ma quando gli strinse la mano in segno di pace,aveva un ghigno duro e arcigno,eppure i capelli gli cadevano composti,ben allineati, dietro le spalle,i fianchi larghi,come le donne devono avere ,per fare figli,perfetta,perfetta,dietro,vista di spalle.Con Cristo,per Cristo,in Cristo,il prete alzava il Calice d’acciaio,di una luce fredda,intensa.Ma credevano davvero nella Resurrezione?Davvero?E perchè sarebbero dovute tutte risorgere,non gli bastava la vita che avevano vissuto,nel male nel bene,nell’indifferenza?Non gli bastava?Giordano Bruno vedeva un universo popolato di mondi, dove la Grazia di Dio ,si ripeteva ogni giorno,ogni notte in ogni momento,la Grazia di Dio,rigenerava l’universo intero,popolato da altrettante terre ,popoli infiniti.Erano due i preti,uno biasicava l’Ostia consacrata come una fetta di salame,l’altro stava seduto,alzandosi raddrizzo’ gli occhiali d’oro,Ave Maria Piena di Grazia.
Grandi sogni.
Ma sì,certo,gli uomini sognano,sognano,grandi sogni,che poi son mezzi,pezzi,porzioni di qualche desiderio consolatorio.Sì,sì gli uomini sognano,sognano,mostri di sogni,dalla fronte coronata di fiori,creature,imperturbabili e fredde, come la morte che li accompagna.Sognano,sognano,fino all’ultimo sogno dell’ultimo giorno,desiderio,disperato ,desiderio di vivere ancora e ancora,vivere per sempre ,prima di morire.Sognano,cose nell’aria ,fatte d’aria,nebbie fredde come di brina,gli uomini sognano,mostruose consolatorie ,umane e violentate, moribonde ,inesistenti bellezze.
Dedica Farnese.
C’è una proposta per dedicare Palazzo Farnese al defunto senatore Spigaroli.Spigaroli ,con cui ho avuto,qualche tempo fa un incomprensibile reprimenda per alcune osservazioni critiche fatte da me ,su San Sisto.Tutto chiarito,resta sempre in me ,quel senso di sorpresa stupefatta per un opinione espressa in libertà’,e penso ,dentro parametri civili.Ora il senatore Spigaroli è morto e qualcuno desidera dedicargli addirittura Palazzo Farnese,mi sembra esagerato.Con tutto quel po po,di Farnese che si sono succeduti dentro il palazzo,Pierluigi,Margherita (ai suoi tempi si insinuava la sua omosessualita’,chiamandola la “baffona”),che ha voluto essere piacentina e poteva fottersene,invece è venuta in San Sisto ,e penso che Piacenza , baffona o non baffona, debba amarla con tutto il cuore.Il Palazzo ha dedicazioni e stratificate nei secoli,che senso avrebbe,dedicarlo ad un politico.I politici,per loro natura è destino che sbiadiscano e si dimentichino.E’ vero, Spigaroli,ha fatto il diavolo a quattro per trovare i fondi ,è vero ,verissimo,tuttavia,non mi convince un Palazzo che si chiami Farnese-Spigaroli.Dedicategli una stanza,se volete,la più’ bella,tanto,fra una cinquantina d’anni,chissa’ se il Palazzo sara’ancora li,in piedi,per un dopo Renzi ,da diluvio.
Grembo all’acido.
Una mamma ed un bambino,binomio inossidabile di unione armonia e protezione,sciogliere questo nodo è come, nella societa’ ipocrita e ,nei costumi d’oggi,rompere un tabu’,mamma e bambino non si toccano, mai.Ma poi viene fuori che le mamme si riempiono di botte, i bambini si violentano,anche in questa societa’,dove i bambini vengono soppressi da buone e confuse mamme.E’ nato un bambino in carcere,figlio di una donna che per “vendicarsi” spruzzava acido in faccia ad ex spasimante,forse piu’ d’uno.Perchè lo faceva?Valla a capire questa mamma che ,con in grembo un figlio,pentita del suo passato amoroso, va a spruzzare acido in volto a chi non ama piu’,in combutta con il padre del bambino ,accompagnata dall’ignaro che aveva, e stava crescendo in grembo.Bene le mamme che buttano nel cesso i propri figli,bene ,benissimo le mamme che sgozzano,annegano la loro prole,ma ,una mamma,una mamma che rende il suo embrione complice di un atroce delitto,forse non c’era nell’elenco.Mamma e figlio,qualche volta conviene,ed è giusto fare quello che si deve fare.
Io & Bonito.
Mi sono messo a studiare con Bonito Oliva ,che mi ha straziato con il “nervosismo dell’arte”,ma,a proposito, non era Eugenio Gazzola che aveva scritto sul nervosismo dell’arte?Gazzola chi?Non fate gli gnorri.Ma Gazzola, quello che scrive sul nervosismo dell’arte per conto ,non ricordo bene ,se della Cassa di Risparmio o forse la Fondazione o forse nessuna delle due, comunque ha pubblicato sull’argomento,ne sono certo.Io allora a Bonito ho detto,con qualche rispetto:”guarda Bonito che Gazzola ha scritto,ha scritto tanto,ma tanto tempo fa un libro sul nervosismo dell’arte,al che lui ,mi ha guardato in tralice maligno,con quel suo naso da peperone turco rinsecchito, e mi ha risposto:Gazzola chi?Allora ho immediatamente nicchiato,tergiversato,Bonito è nervoso,non c’è camomilla che tenga,inutile ripetergli che quello che lui diceva oggi, papale papale,girava già’, per la nostre contrade,or son qualch’ anno.
Solo un pazzo.
Soluzione a queste migrazioni non c’è,fin quando il terrorismo di dio farà’ deserto intorno a sé,non vi è nessuna soluzione,nessuna soluzione.Dovremo aspettare che tutti siano in parte annegati,in parte respinti in parte “integrati”.E per questo ci vorranno anni e anni .Solo un pazzo illuminato, può concepire un esercito internazionale che da oriente ad occidente,distrugga la dittatura di dio.Solo un pazzo può immaginare un esercito umanitario contro dio e contro la sua violenza, al solo fine di salvare vite,vite di donne ,uomini e bambini.Vita per la vita,libertà’ per libertà.Solo un pazzo.
Bot e Futurismo.
Si era gia’ scritto che le iniziative della Fondazione, riguardo le sue manifestazioni, sarebbero risultate sempre ed irrimediabilmente zoppe.La mostra: Bot e il futurismo, che si programma in diverse sedi,con l’evidente intenzione di darne un aspetto diffuso ,ma che, in realtà ,si avvale di una scelta parziale di Bot.Osvaldo Barbieri,un pittore che ci sentiremmo di definire semi-futurista o ambi-fascista,per le ristrettezze che la sua città’ gli impose,costringendolo a fare dell’anti futurismo per vivere.E ,in effetti, sarebbe interessante uno studio su Bot,quasi futurista, in una città’,e ,in un tessuto sciale chiuso ,legato all’essenziale ed al concreto,che il fascismo,di quel tempo esprimeva,si esprimeva attraverso e, sopratutto nel lavoro di Luciano Ricchetti (Premio Cremona).Questa sorta di Giano Bifronte,questa doppia faccia di Regime,potrebbe e poteva portare ad una riflessione critica di maggior spessore.Il Futurismo e il confronto con il mondo rurale o italico.Non dimentichiamo il ritorno all’ordine che in quegli anni convisse con il Futurismo.Un nome come Picasso non puo’ non colpire che aderi’ con Derain a questo ritorno.In Italia come dimenticare Funi, Sironi (pittore di stato).Ma sopratutto in Germania pittori e scultori amatissimi da Hitler,pittore anch’esso,o come Josef Thorak o Breker,Adolf Ziegler.Un bel brodo primordiale come si può leggere, l’acqua in cui visse questo Futurismo.Periodo complesso,rivoluzionario e conservatore nello stesso tempo del :”marciare non marcire”,che, una analisi un poco più’ articolata ,avrebbe messo in luce,quali, e i veri motivi per un Futurismo possibile,dove appunto in Bot,sono sopravvissute due componenti,con l’accettazione di un qualche ritorno all’ordine (paesaggi).Tutto questo per arrivare alle sue vere mancanze,alla sua vera zoppaggine, non c’è la letteratura di quel periodo,la letteratura Futurista e ,manca, sopratutto , la cultura musicale , un nome fra tutti:Luigi Russolo con il suo intona rumori, e,o, se vi piace ,potete aggiungere anche Francesco Pratella,Sì,purtroppo zoppa,questa rassegna,ma non poteva essere diversamente da come è stata concepita, non poteva che essere e nascere, zoppa e parziale,anche se diffusa.
La Grecia in croce.
Con il sistema Germania,la Grecia in croce, la Germania la vuole non solo in ginocchio ma, prostrata sfinita arresa.Al muro, come una ribelle da diffidare,una ribelle, che ha osato alzare la testa.Quando i tedeschi facevano nel passato queste cose ,accompagnavano sempre i condannati con un allegra orchestrina,messa li apposta, per celebrare la condanna,come facevano loro, con fine ironia.Qui non vedo e non sento nessuna orchestrina,ma sono sicuro che, quando la Grecia avrà’ sete,ed avrà’ sete, gli daranno una spugna imbevuta d’aceto, sulla bocca riarsa.
Padre Dell’ Asta ,2.
No,assolutamente no,nessun conflitto,con le scelte di Padre Dell’Asta,assolutamente no.La Diocesi piacentina ha fatto le proprie leggittime scelte,scelte che,evidentemente corrispondono ai suoi progetti di Arte Sacra.Ci siamo solo permessi ,in questa doverosa informazione spicciola del blog, di spiegare meccanismi appariscenti che,mai nessuno affronta.Rispettiamo,e ci sia permesso,anche se non condividiamo le scelte che, come in tutte le cose italiane vanno verso,uomini e persone,non talenti,tutto normale,nulla da eccepire,nessuna polemica.
Lo strano caso di Padre Dell’Asta.
Lo strano caso di Padre Dell’Asta,Direttore di due importantissime collezioni Sacre,una milanese l’altra della Citta’ di Bologna.Per alcune manifestazioni religiose,ad esempio la Pasqua,o il Natale,si presenta nella piccola citta’ di Piacenza,viene accompagnando un autore piacentino,dei tanti che molto probabilmente ha selezionato nelle sue collezioni.Ebbene ,si presenta,di cosa parli non si sa,anche perchè non ho mai personalmente presenziato,a questa specie di rito religioso -concettuale delle sue scaelte.L’oggetto o l’opera che il Padre presenta ,gode la luce del suo intervento,poi improvvisamente scompare,pur esposta diventa invisibile,nessuno la guarda o la va a vedere,la capisce,o desidera capirla o è semplicemente assente-incomprensibile.Bene,questa è una delle principali (se non la sola) linea religiosa ufficiale della Diocesi di Piacenza Bobbio,tutto il resto non esiste e ,se si esclude il “pittore che dipinge con scopa e pennellessa (la definizione non e nostra) ,tutto il resto viene respinto,ripeto respinto ,negato,minimizzato.La paccottiglia di Padre Dell’Asta,che brilla senza luce,e che nell’indifferenza generale scompare, è frutto di una scelta coraggiosamente irresponsabile,di cui il solo Padre Dell’Asta pare ne goda e apprezzi l”estetica”.Valli a capire questi preti concettualmente,religiosi.