Il quadro nel buco.

Written By: bruno - Gen• 18•20

La finta Odissea del Klimt di Piacenza,quadro rubato e ricomparso in una ridda di falso o vero,chissà poi perché avrebbero dovuto mettere un falso in quel buco con tanto di sportello che conoscevano solo gli addetti ai lavori.Ma,vero o falso è diventato un operazione commerciale come si usa oggi per un quadro che è sempre stato alla Ricci Oddi e di cui nessuno se ne è mai fregato un bel niente.Da ragazzi si andava con il professor Arisi in visita alla galleria e,Arisi ,docente di storia dell’arte al Gazzola ci spiegava quel quadro senza alcun accento di particolare entusiasmo e,quel poco entusiasmo mi è rimasto addosso nonostante il frastuono pubblicitario.Chi ha rubato il quadro doveva conoscere la galleria ma,sopratutto conoscere il ripostiglio dove è stato ritrovato,infatti rubarlo è stato facile c’era l’occasione,è portarlo fuori che presentava una qualche difficoltà,per cui il ladro sapeva di quel “buco” e lo sapevano in pochi.Mettere il quadro li ed attendere tempi migliori era la miglior soluzione, evidentemente, qualche cosa non è andato come doveva andare ,per cui è rimasto li,li pronto per la sua Odissea, essendo diventato ora, un prodotto finalmente “contemporaneo” ,fodamentalmente “rivoluzionario” dove l’arte c’è eccome se c’è ,”concettualmente” sta nel furto.

Giudici & ministeri.

Written By: bruno - Gen• 18•20

Bhe!Processano Salvini per il fermo della nave con migranti al largo.Smentiscono Salvini per la Rakete,la “capitana” pirata che ha speronato un natante della guardia di finanza che impediva l’attracco non autorizzato.Tutto quello che ha fatto questo ex ministro dell’interno leghista viene non solo bocciato ma anche citato addirittura in giudizio.Se, le cose stanno così (fuori di ogni simpatia di un qualunque partito) un ministro dell’iterno della passata alleanza giallo-verde che cosa ci stava a fare?Bastava un giudice qualunque per gestire il ministero dell’interno e,forse, basterebbe tutt’ora un giudice, come sarebbe bastato allora ,al posto del ministro.

Daemonis.

Written By: bruno - Gen• 17•20

Trent’anni per partorire una legge sul voto in cui i cittadini non contano nulla.Gente pagata da trent’anni per questo bel risultato;la gente ,i cittadini non contano un fico secco.Qualcuno ha proposto di definire addirittura questa sentenza diabolicum, visto i latinismi maccheronici di cui si sbrodola il parlamento.Infatti è diabolico,ma si dice daemonis quello che è sortito come in una qualsiasi lotteria dall’alta corte,diabolico perchè neutralizza chi paga i giudici profumatamente (i cittadini) anzi li strapaga per sentirsi poi dire:voi contate ,eccome se contate,contate come pagatori paganti ma per il resto non contate un cazzo.

Un cielo spezzato.

Written By: bruno - Gen• 17•20

Un cielo spezzato talvolta invade il mio sguardo. E allora cerco l’armonia che mi fugge come sogni lontani, le cose che paiono morte. Talvolta il male travolge l’equilibrio dei passi leggeri che cercano altro. Travolge un volo tentato. I sentieri del cielo esigono un cuore risonante di libero volo, guarda i colori del sole che muore, che mai ti inghiotta il buio della terra insana.

Francesca Pierucci.

Dreck am Stecken.

Written By: bruno - Gen• 16•20

Un caos,o meglio ,un finto caos di gente che va e che viene,partiti che fan finta di far politica e politica latitante per finta in grande agitazione di visibilità.Un bar non fa entrare Salvini e diventa argomento politico,i sette nani con il suo capetto rappresentante sardina si presenta dall’Annunziata e dice che la mamma,la sua mamma non vuole gli sia dato del tu:l’Annunziata annota pensosa e critica questa moda del tu che in fondo è un indecenza.Cancelliamo Salvini ,spara di testa nel titolo come una fucilata un giornale di sinistra, e fa l’elogio di Biancaneve.I PD in “convento”,che poi non è affatto un convento ,ma un convento trasformato in hotel,credo a cinquestelle come quelli di governo che fanno da camerieri al PD.Fermate la Libia,Di Maio dice le sue frasi fatte dal piccolo italico schermo che nessuno, proprio nessuno ascolta o prende in considerazione.In fondo il nazismo regna ancora in Europa con la sua caccia agli ebrei,anche se,la Merkel e suoi sodali, capi d’Europa,dicono essere altro,altro dal nazismo, mentre loro,loro comandano come in effetti si proclamava al tempo di Hitler:i popoli nordici sono destinati a comandare perché superiori agli altri per cui devono comandare,e chi potrebbe a questo punto contraddirli?I popoli nordici infatti comandano e fanno il bello e il brutto tempo nel Mediterraneo ,hanno cancellato dalla facciata la parola nazismo,solo la parola, ma sono sempre quelli del :Dreck am Stecken,quelli del fango sul bastone.


I passi.

Written By: bruno - Gen• 15•20

I passi seguitano a rincorrersi, più lenti. Al peso delle cose perse, come agganciati. Troppa è la fatica dei passati giorni che invadono la memoria, perdendola verso luci nuove, mai viste. Gli andirivieni della mente come onde calme attaccano la riva di me stessa, del mio essere sospeso e fuori dall’oggi, e dal passato.

Francesca Pierucci.

Sposati si o no.

Written By: bruno - Gen• 15•20

Ed eccoci davanti alla vecchia storia di preti sposati si o no,nel calo generale delle vocazioni e delle presenze di fedeli nelle chiese diventa un argomento accessorio,come si sarebbe detto una volta:un falso problema.La gente,il popolino comunque ci gioca,dice la sua,interviene,commenta come di solito un popolo commenta sfiancato e alle prese con una carestia economica sterminata si lancia nei giudizi,affrettati giudizi s’intende,giudizi alla grossa , irriverenti,irriverenti come sono sempre stati verso ogni istituzione quelli di tutti i popoli.Ci si domanda se i preti, i preti come futuri mariti adottino o possano adottare le regole dello stato italiano in materia di unioni civili oppure, legati da e con un vincolo speciale Vaticano sopra quelle unioni si possano sposare.Le nostre nonne ,le nostre nonne avrebbero certamente da ridire in ogni caso anche se, visto l’età in cui si scrive tutto questo, le “nostre nonne” non potrebbero mettere proprio bocca perchè da tempo morte, e questo rende pacifica e irrilevante ogni possibile contentastazione sul matrimonio dei preti.

Son solo cose vecchie.

Written By: bruno - Gen• 14•20

Niente da più forte il senso di vecchio e di passato,l’edicola e i suoi giornali,anche se gli editori guadagnano,guadagnano sul cartaceo.

Rotolano.

Written By: bruno - Gen• 14•20

Rotolano nel nulla, le persone che si amano, come palle di sterpi nella mia pineta. Forse verso i passati tramonti, colmi di piatte onde, cantilene incessanti alla mia infanzia. Voci perdute, risonanti alte. Laggiù, ancora tirano sassi alla gioia dei bambini, volano veloci, nel culmine dorato della loro vita più viva. E sento gli echi e la presenza incessante di voci mai perdute. Rotolano lontano e dispaiono per esser più presenti e vive, e il tempo sfuma come nebbia di mattina

Francesca Pierucci.

Le perle nere di Kella

Written By: bruno - Gen• 14•20

Pedro Alonso Lopez nacque a Tolima, Colombia, il giorno 08 ottobre 1948. Era il settimo dei tredici figli di Benilda Lopez de Castañeda, una prostituta, pare, timorata di Dio, visto le tante gravidanze portate a buon fine. Pedro ebbe un’infanzia infelice a causa delle pessime condizioni di vita, della povertà estrema e per il comportamento violento e autoritario della madre. Detto il “mostro delle Ande”, violentava, stuprava selvaggiamente per ore le donne, poi le strangolava fissandole negli occhi, cosa che pare lo eccitasse molto. Accadeva spesso che, dopo averle uccise, passasse delle giornata intere in compagnia dei cadaveri. Lòpez li metteva a sedere intorno ad una tavola imbandita, offriva del tè, parlava amorevolmente con loro e poi, quando si stancava, (forse di non ottenere alcun cenno di risposta) le seppelliva, in gruppi di 3 o 4, perché, secondo lui, amavano la compagnia In Perù uccise più di cento donne di origine Indios. Gli agenti del posto tuttavia non diedero peso alle accuse mosse dalla tribù e così Pedro Lòpez rimase in libertà. Nell’indifferenza generale uccise altre 100 donne in Colombia e 110 in Ecuador, spostandosi impunito da una regione all’altra senza problemi. La cattura di López avvenne però in Ecuador, solo a seguito di un tentativo fallito di rapimento e stupro ai danni di una bambina di 10 anni. La madre di quest’ultima accortasi delle intenzioni dell’uomo, iniziò ad urlare attirando l’attenzione dei presenti, fino all’arrivo delle forze dell’ordine. In carcere confessò tutto: la sua storia, il modo in cui sceglieva le vittime e persino il numero degli omicidi commessi fino a quel momento. Si faceva vanto dei 100 omicidi in Perù, 100 in Colombia e più di 110 in Ecuador. Numeri impressionanti che, in un primo momento, non convinsero la polizia. Erano tutti un po’ scettici così Pedro, vista la diffidenza nei suoi confronti, per avallare le sue dichiarazioni condusse gli agenti nei luoghi dove aveva seppellito alcune delle sue vittime. Vennero rinvenuti i resti di oltre 50 donne e alla fine, dunque, tutti finirono col credere alla sua testimonianza, con grande soddisfazione dell’assassino. Nel 1980 si svolse il processo e Pedro Alonso López venne condannato con il massimo della pena. In Ecuador tuttavia non esiste né la pena di morte, né l’ergastolo, la pena massima prevista è di soli 20 anni. Nel 1999 dunque López tornò a piede libero (per buona condotta uscì dal carcere pure un anno prima del previsto). Da quel momento di Pedro Alonso López, uno dei serial killer più crudeli e spietati della storia, non si avranno più notizie.

Kella Tribi