Rotolano nel nulla, le persone che si amano, come palle di sterpi nella mia pineta. Forse verso i passati tramonti, colmi di piatte onde, cantilene incessanti alla mia infanzia. Voci perdute, risonanti alte. Laggiù, ancora tirano sassi alla gioia dei bambini, volano veloci, nel culmine dorato della loro vita più viva. E sento gli echi e la presenza incessante di voci mai perdute. Rotolano lontano e dispaiono per esser più presenti e vive, e il tempo sfuma come nebbia di mattina
Francesca Pierucci.
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