Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Set• 20•25

Monica Calò, 29 anni, fu uccisa nel corso del pomeriggio del 14 luglio 1998 su una spiaggia in riva al Lago Maggiore a Intra. La vittima fu colpita da 22 coltellate sferrate dal suo ex compagno Marco Mariolini, 39 anni.‍
Nonostante l’intervento dei bagnanti e il personale sanitario accorso successivamente sul posto, per la giovane non ci fu altro da fare che constatare il decesso. Il killer, un antiquario di Pisogne (Brescia), separato
La relazione tra Marco e la vittima iniziò circa quattro anni prima dell’omicidio, nel 1994, con un annuncio pubblicato dall’uomo per la ricerca di una ragazza magra, si incontrarono per la prima volta a Padova.
Lui la portò a vivere con sé nel Bresciano, dove mise in atto una lunga serie di privazioni e vessazioni allo scopo di plasmare il corpo della giovane secondo la propria perversione sessuale. La passione dell’uomo per le anoressiche fece dimagrire la compagna di 15 kg. Una situazione insostenibile per la ragazza che, dopo mesi di convivenza, in un estremo tentativo di ribellarsi, impugnò un martello e lo colpì più volte alla testa.
Pentita per il gesto commesso, lo soccorse e si autodenunciò. Mariolini la giustificò di fronte ai magistrati, ma la giovane venne comunque sottoposta agli arresti domiciliari a Domodossola. Ben presto lui ricominciò a contattarla insistentemente per riprendere la relazione. Nel frattempo scrisse un libro autobiografico in cui si autodefiniva un “mostro anoressofilo” ed annunciava il suo desiderio di trasformare in cadavere la donna amata. (M. Mariolini, Il Cacciatore di Anoressiche, Gruppo Edicom, 2004)
L’anno successivo, dopo molte insistenze, Monica Calò accettò di rivedere Mariolini in un luogo affollato in pieno giorno. Ciò non bastò a fermare l’assassino che si avventò sulla giovane sferrando numerosi fendenti d’arma da taglio fino a toglierle la vita.
La perizia psichiatrica sancì che Mariolini, pur essendo uno psicopatico e un narcisista, non era affetto da alcuna patologia definibile e trattabile clinicamente, né da disturbi tali da escludere o diminuire la capacità di intendere e volere nel momento del delitto.
Nel 2000 l’imputato fu condannato a 30 anni di reclusione. Nel 2021 aveva scontato per intero la propria pena. Lasciato il carcere, venne trasferito in una residenza psichiatrica.‍

Kella Tribi.

Se avessero.

Written By: bruno - Set• 19•25
Se avessero messo lo stesso impegno:quello che oggi dedicano anima e corpo contro Israele ,ma con anima e corpo avessero,preteso,e magari offerto la restituzione degli ostaggi ,e,non solo:se avessero evitato di compiere quel macello che Hamas ha perpetrato il 7 Ottobre,non,saremmo al punto in cui ci troviamo forse ,e forse le cose ,le cose sarebbero più chiare,per non scrivere pacifiche.

Prepotenze

Written By: bruno - Set• 18•25
Siamo alla resa dei conti conti,quella dei tutti contro tutti, e c è chi strimpella alla libertà,o democrazia,anzi sale la maggioranza dei “giusti”,quelli del sermone democratico e univerasale,Israele è certamente il bersaglio più ambito,più emblematico -anche e sopratutto storicamente- per lanciarvi strali e o prepotenze che vorrebbero,vorrebbero contraddire le sue prepotenze,-quelle di Israele-o pretese tali.Una bella sfida fra prepotenti,prepotenti che in nome di giustizia e “pace” fanno e declamano le loro belle,”pacifiche”prepotenti proposte.

Sono fichi secchi.

Written By: bruno - Set• 17•25

Pare che Russia ,Russia e Israele vadano spediti verso la soluzione dei rispettivi problemi,vanno ,nonostante il chiacchiericcio di tutti e di tutta la stampa e o i blog.Vanno, nonostante le,parole e le proteste,il che dimostra che parole e proteste varie valgono un fico ,un fico secco.

Matti.

Written By: bruno - Set• 16•25

Pare che il mondo,questo mondo si senta o,sia in guerra e mi ricordo,o, mi ricorda quel che qualcuno diceva in Alice il paese delle meraviglie:”questo luogo è un luogo unico al mondo,una terra colma di meraviglie:e si dice che per sopravvivere qui bisogna essere matti,ed io-per fortuna- lo sono”.Bhe!Che dire o,aggiugere,per vivere o sopravvivere qui, in questa meraviglia occorre davvero,davvero essere matti.

Il fico secco.

Written By: bruno - Set• 15•25

Tyler Robinson ha dato a stura e,l’argomento alle parti avverse,finalmente si sente un battere sul tamburo della propaganda,finalmente c’è argomento per una qualche propaganda,finalmente qualcuno si fa “vivo”,vivo con i prorpri e per i propri interessi e Tyler Robinson non c’entra un fico secco.

Tyler.

Written By: bruno - Set• 14•25

Gli, attentati in America sono e,sono sempre stati all’ordine del giorno,è una pratica,come dimostrano anche questi giorni in uso.Se si pensa a questo figlio di mormone,:mormone ripeto e tutto quel che consegue l’essere figlio di mormone c’ è da rimanere basiti.L’assassino è evidentemente un prodotto bacato di quella società,un frutto venuto male ,un “frutto” che non ha tutte le rotelle:posto che vi siano rotelle ,a posto.Comunque ,questa è l’America,l ‘America con i suoi cecchini e i suoi bersagli isituzionali e non,bersagli che non sempre ,non sempre per fortuna vanno a segno.Questa è l’America -vi piaccia o no- dove ,anche Trump ci ha rimesso un orecchio,solo,per fortuna un orecchio a Tyler è andata male:ma questa è l’America,il resto son tutte chiacchiere.

zoppi .

Written By: bruno - Set• 14•25
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare si dice. Di per sé imparare lo “zoppicare” non significa, tuttavia, diventare zoppi. Solo a chi è debole può succedere .Il forte non ha timore di contagio: va con lo zoppo, conosce lo zoppicare ma non per questo diviene zoppo tantomeno rifiuta la sua amicizia.
Paola Mars

Tyler.

Written By: bruno - Set• 13•25

In Anerica si spara a vista,l’omicidio Kirk non è che l’affermazione di un costume,una “cultura” da frontiera che l’America ha sempre da sempre fatta sua.Quello che colpisce è che un figlio di Mormone:pacifista per religione ha sparato e ammazzato con un colpo di fucile alla gola l’odiato Kirk,amazzato con proiettili su cui era scritto un messaggio,alcuni messaggi,proprio come si usava e si è da sempre usato nelle guerre antiche ,quando i frombolieri scrivevano sui proiettili di pietra imprecazioni contro il “nemico”.

Le perle nere di Kella

Written By: bruno - Set• 13•25

Graziella Mansi, 8 anni, fu arsa viva nel corso del tardo pomeriggio del 19 agosto 2000 all’interno del bosco di Castel del Monte, frazione della città di Andria nella regione Puglia.‍
La bambina era in compagnia del nonno nei pressi della fortezza di Castel del Monte, noto monumento medievale del XIII secolo costruito da Federico II di Svevia. Per il caldo e la sete, la piccola si allontanò per andare a prendere dell’acqua a una fontanella non molto distante dal posto. Lì fu avvicinata da un giovane Pasquale Tortora, 18 anni, che con una scusa la portò nel bosco che circonda la fortezza. La vittima fu torturata e data alle fiamme. Il corpo senza vita, carbonizzato, fu rinvenuto in serata, alcune ore dopo la segnalazione della scomparsa, a circa 2 Km di distanza dal luogo dove era stata adescata.‍
Già nelle ore successive al drammatico ritrovamento, Tortora finì nel mirino degli investigatori. Il ragazzo fu interrogato e crollò, confessando l’omicidio. Nei giorni successivi, lo stesso indiziato chiamò in causa altri quattro amici, complici nell’assassinio. Si tratta di Michele Zagaria, Domenico Margiotta, Giuseppe Di Bari e Vincenzo Coratella. Questi ultimi, di età compresa fra i 18 e i 20 anni, avevano tutti partecipato commossi ai funerali della bambina prima di essere fermati e condotti in carcere.‍
Secondo l’accusa, i cinque ragazzi avevano sequestrato la vittima per burlarsi di lei e torturarla, tentando anche un abuso sessuale. Alcuni di loro sostennero che “ci stavano pensando da tempo” a giocare con il fuoco. Motivo che portò la Procura a contestare la premeditazione del delitto. Tuttavia quel che poteva sembrare un gioco, fu fatale per la povera bambina, ricoperta completamente dalle fiamme.
Furono tutti e cinque rinviati a giudizio. Tortora unico reo confesso. Gli altri inizialmente ammisero le loro responsabilità, poi ritrattarono e si proclamarono innocenti.‍Tortora fu condannato a 30 anni di reclusione al termine del processo celebrato in rito abbreviato.
A Zagaria, Margiotta, Di Bari e Coratella, che invece scelsero il rito ordinario, fu inflitto l’ergastolo.‍Nella notte tra il 13 e il 14 dicembre 2008, Coratella si suicidò, impiccandosi nella cella del carcere dove era detenuto.

Kella Tribi