Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Ott• 18•25

Paola Mostosi, 24 anni, originaria di Torre Boldone (Bergamo), era una giovane donna laureata in economia e impiegata in uno studio di commercialisti. Il suo cadavere fu trovato la mattina del 27 marzo 2002 in un canale della centrale elettrica di Marne, in provincia di Bergamo.‍
La mattina del giorno precedente era uscita con la sua auto per recarsi al lavoro, ma sull’autostrada A4 in direzione di Milano ebbe un piccolo incidente con un camion guidato da Roberto Paribello, 32 anni, originario di Salerno.
Dei detriti dal mezzo guidato dall’uomo sarebbero andati a finire sulla vettura condotta dalla ventiquattrenne. I due si fermarono in una piazzola di sosta per concordare una constatazione amichevole ma, a un certo punto, Paribello avrebbe sfiorato la gamba della vittima. Il gesto inasprì ancora di più la tensione fra i due, tanto che la giovane lo avrebbe intimato di denunciarlo per tentata violenza sessuale.
Il trentaduenne, spazientito, sequestrò la ventiquattrenne legandola, ammanettandola e imbavagliandola per poi trascinarla sul lettino della cabina del suo camion. Il malintenzionato continuò a svolgere il suo lavoro portandosi dietro la vittima e tenendola nel mezzo fino a tarda serata, come se nulla fosse successo. L’auto della stessa, lasciata sull’autostrada, fu scoperta proprio in serata dai Carabinieri, dopo la denuncia di scomparsa presentata dai conoscenti.
Probabilmente in quegli stessi istanti la giovane, ancora cosciente, avrebbe minacciato il malintenzionato di denunciarlo una volta resa libera. A quel punto l’uomo, per evitare che ciò accadesse, prima la strangolò e poi gettò il corpo esanime nel canale a Marne. L’autopsia escluse la violenza sessuale, ma stabilì che il decesso sopraggiunse dopo ore di agonia, presumibilmente nella notte tra il 26 e il 27 marzo.
Paribello fu scoperto perché si impossessò del cellulare della ventiquattrenne, regalandolo alla moglie quando tornò a casa. Intercettato dai militari, fu fermato. Inizialmente respinse le accuse, poi dopo alcuni giorni, messo dinanzi alle evidenze delle indagini, confessò il delitto.‍
Nei mesi successivi, sottoposto a una perizia di parte, fu riconosciuto al trentaduenne un vizio parziale di mente.‍Ciò non evitò comunque la condanna in via definitiva all’ergastolo.‍

Kella Tribi.

Sigfrido Ranucci.

Written By: bruno - Ott• 17•25

Una bomba sotto l’ l’auto di Sigfrido Ranucci autore di un giornalismo d’inchiesta fra i più pericolosi,pericolosi per lui,cosa da mettere in conto e sorvegliare,proteggere,ma ve lo immaginate voi una bomba sotto l’auto dell’autore del grande fratello?Ranucci è una delle poche ,rare voci d’inchiesta RAI che dice e sottolinea anche cose sgradevoli;sgradevoli s’intende per i soliti furbi di turno.

Notizie.

Written By: bruno - Ott• 16•25

Ogni giorno è un macello,un macello che si ripete e sgrana nei giorni,e,uno,uno a volte si domanda che cazzo di mondo è,questo mondo,mondo che peggiora giorno dopo giorno,ora dopo ora ,peggiora ,foderato da un informazione martellante di gente che ci lavora con e in questo mondo,informa e sforna notizie e notizie listate a lutto.

Non c’è via.

Written By: bruno - Ott• 15•25

“Non c’è via per la pace,la pace è la via” è di Gandi,ma qui, in questi giorni non c’è pace nemmeno per le vie d’Italia,percorsa come è da “pacifisti” in guerra,in guerra come minoranza ma,sopratutto in guerra, perchè hanno perso le elezioni.

Scartine.

Written By: bruno - Ott• 14•25

La politica lamenta,almeno secondo le ultime notiozie di Toscana,lamenta la scarsa affluenza alle urne:facile ma vero dire che la politica spesso se non sempre delude,tanto da “sembrare” una casta a parte,fatta di camarille e compromessi,di mezze figure e scartine del mazzo,ma così è e così bisogna prenderla:sopratutto quando è difficile prendere e volere i voti di chi non va a votare.

9 Febbraio.

Written By: bruno - Ott• 14•25

Il nove febbraio duemila ventiquattro su questo blog in ” Pausa caffè” avevo scritto:” Solo quando Joe, Volodimir, Bibi, Ursula la smetteranno di recitare finalmente ci sarà un po’ di pace Ora Joe non c’è più ( al suo posto c’è Trump), Bibi ha accettato la pace; si spera davvero che per gli altri due la tragica “recita” volga alla fine.
Paola Mars

Ha Knesset.

Written By: bruno - Ott• 13•25

Trump ha fatto il primo passo verso la pace nel Medio Oriente,un contestatore è stato allontanato dall’aula durante il suo discorso e non si è capito che cosa gridasse ma,tuttavia Trump ha compiuto questo importante passo verso la pace,pace che tutti dovremmo desiderare ed augurare non solo al Medio Oriente.

Cittadina onoraria.

Written By: bruno - Ott• 12•25

Diciamo subito che la Francesca Albanese ,l’Albanese,quella contro Israele senza nessuna censura,non smette di stupire,stupire per quel suo andare a ruota libera,libera,senza nessun peso di giudizio ,con una sorta di ,detto ,quindi molto ptobabilmente “pensato” che fa tanto rivenditore di un qualche mercato.Così,appunto,come fa l’Albanese,lo fa un qualunque venditore che ci appare sullo schermo tv.Ora ,la signora Albanese,si mette a bandire Israele se qualcuno desidera farla cittadina onoraria:Israele e la su cittadinanza “onoraria” non collimano,non le danno lustro,insomma non la vuole proprio.Uno,o un comune o,municipio,o città che sia non dovrebbe,a questo punto non porsi nemmeno il dubbio,o,affligersi in un qualche dilemma ma,come cittadina onoraria,ripeto onoraria potrebbe mandarla a quel paese,sempre che,quel paese ,quel paese sia disposto e accetti ,la signora Albanese come sua cittadina :”onoraria”.

Nobel.

Written By: bruno - Ott• 11•25

Bhe!Trunp non ha preso il Nobel,anche se risolvere quel ginepraio di Gaza è impresa difficile,per non scrivere disperata,comunque Trump,ripeto Trump ha messo in piedi un organizzazione per pacificare quelle terre degna anche del Nobel,se mai ci riuscisse e poi,poi nessuna meraviglia che un altro ,su altra sponda e con altri intenti e tempi, Gandi ha visto il Nobel per la pace con il binocolo.

Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Ott• 11•25

Francesca Martino, 54 anni, fu trovata morta il 10 settembre 2002 all’interno della tipografia di famiglia di cui era titolare a Campobasso. La donna gestiva quell’esercizio commerciale insieme alla figlia e il genero Michele Sepede, 35 anni.
La vittima si era recata al locale nel primo pomeriggio per sostituire il trentacinquenne. Poi, nelle ore successive, arrivò una segnalazione telefonica anonima al pronto intervento medico riferendo di un cadavere sul posto. Il corpo senza vita presentava una lesione d’arma da taglio alla gola.
Alcuni giorni dopo fu iscritto nel registro degli indagati proprio il genero Sepede.‍ Durante un lungo interrogatorio, l’uomo non confessò il delitto, ma raccontò che la morte della suocera era simile a quella del papà Emilio, deceduto in condizioni analoghe nel 2000 a Busso (Campobasso) e il cui caso fu archiviato come “morte accidentale”.
Gli inquirenti vollero andare a fondo e riesumarono la salma del padre dell’indagato, raccogliendo nuovi elementi che li portarono ad accusare il trentacinquenne come responsabile sia della morte della signora Martino che del padre Emilio.‍
Sepede fu rinviato a giudizio e ritenuto l’autore di entrambi gli omicidi. Al termine del processo di primo grado, l’uomo fu condannato a 30 anni di reclusione. La sentenza fu poi inasprita in Corte d’Appello con l’ergastolo. Secondo i giudici, il movente del gesto era da ricercare nelle condizioni economiche sfavorevoli nelle quali l’imputato versava e di cui non voleva tenere al corrente la moglie.‍

Kella Tribi