Sabato 11 Gennaio 2014,televisione la 7,programma della Gruber,i personaggi con la conduttrice sono tre,Beppe Severgnini,che ,da un maxischermo appare e, sembra l’uomo del tirasegno da colpire, ricordo del nostro lontano passato,tre palle centolire .La Gruber , circonfusa di moine, mentre dall’ombra, improvviso appare,Vittorino Andreoli,psichiatra. Andreoli,mezzo matto, mezzo psichiatra,Medusa circonfusa di fili elettrici,con due baffi al posto delle soppracciglia,annaspa, come un naufrago, salvato dalla legge Bisaglia.Afferma,anche in un suo libro, che siamo tutti ladri,afferma,sempre e ancora nel “suo” ,libro, che è ora di piantarla di inveire contro i politici ladri,perchè ladri loro, ma noi ladruncoli,amorali,privi di ogni valore.Valore invece che sprizza elettrico, dalle punte algide del campione di follia,il nostro Vittorino,mezzo pazzo,mezzo psichiatra,che ci fa tenerezza,sfiorando la nostra compassione.Tre moschettieri,uno propone,l’altra risponde,il terzo l’accompagna.Siamo nel campo della follia pura,ingessata,telegenica della mezza-verita’ o della vera menzogna.Lo specialista Andreoli,non volete che non attacchi Freud?Il concetto di “io” froidiano?La gente qui non capisce piu’ nulla,siamo nel panico,forse nemmeno capiscono i suoi due rimasti, irrigiditi moschettieri.Eliminato l’io,oscuro per tutti,lo psichiatra vola,pestando i propri pensieri,pestandoli con furia,come foglie cadute , e morte.”Voi siete tutti ladri”,inveisce,voi ,che dite ladri i vostri rappresentanti,voi che li votate e li avete votati.Alt,un momento,credo sia chiaro a tutti,ma proprio a tutti ,Andreoli,che, quello che hanno votato gli italiani, a Roma ci si sono soffiati il naso.Credo sia chiaro, ed accertato da tutti, che,quelli che oggi governano e regnano,nessuno,ma proprio nessuno li ha mai votati.Ma, sopratutto è chiaro che, se un mascalzone mi mette una rivoltella alla tempia,con la classica frase:”o la borsa o la vita”,ed io rispondo con due cazzotti lo faccio per leggitima difesa,non perchè sono delinquente come lui.Quindi, se, è vero, quello che afferma il pazzo-psichiatra Andreoli (cosi’ si definisce ),cioè che siam tutti ladri,diciamo tutta la santa verita’,e diciamola, in tutta tranquillita’ questa verita’,qui c’è una politica che rapina tutti i giorni il povero cittadino,vogliamo negare a questo inerme “ladruncolo ” d’Italia, l’arma della leggitima difesa?Mi scusi,dottor professor, Vittorino Andreoli,Lei, in che veste si propone,quella del pazzo o quella del medico.I suoi valori… il suo io…ma ci faccia il piacere, vada a farsi esorcizzare o, almeno si compri un pettine , chiami un elettricista per sistemare la sua appuntita e, pericolosissima chioma che, da come si presenta, deve esserci in atto un pazzesco,inarrestabile,controcircuito.
“Legge” e arbitrio.
Una magistratura, che attende alcuni anni, per pronunciare un verdetto di nullita’, anche di una qualsiasi elezione,è ,una magistratura che non funziona, e questo lo capisce chiunque.Ma, un PD, al governo del paese,con il suo capo nel Presidente della repubblica,che, si ostina a millantare un consenso, che non ha mai ricevuto,e,in nome,di questa illegale nomina,per un meccanismo puramente burocratico e autoritario,permane e si compiace nel governo del paese come fosse “governo” eletto da Dio e dagli uomini non ci piace.E, non ci piace, sopratutto , in Piemonte,quando, il solito PD, si lancia, e, precipitosamente incita al voto, con l’usuale brutale doppiezza ,questo ci dice che la sinistra, lavora con la “legge” e con l’arbitrio,fuori e, indifferente ad ogni forma di democrazia.
Domani.
C’era e c’è un tempo, per la politica, che si chiama domani,domani,domani faremo,domani,domani farete,cosi’ rispondono in coro giornali e televisioni.E, i domani domani,volano dall’oggi,volano, in un giorno,volano in un tempo che non c’è mai stato, nè mai, fu.
Musil.
Robert Musil,L’uomo senza qualita’.Dietro la copertina ho scritto tanto tempo fa che: “l’uomo, come genere è qualche cosa che sa di essere,ma, con la certezza di dover morire.Non si nasce per essere,ma essere significa sparire.L’umanita’ quindi è quello o, potrebbe essere, quello che non c’è piu’.”Non saprei dire,oggi, se, quel concetto di umanita’morente si riferisse a Musil,o il nascere implicasse semplicemente prendere coscienza della morte ,e che, in definitiva ,l’umanita’ è destinata a sparire anch’essa,restando metafisicamente impressa, come proiettata fuori dal tempo, in una fine ,e in una mente, universale.Ricordo solo che, superato la pagina mille ho preso il libro e l’ho chiuso.Eppure tutto il tempo l’ho dedicato con grande sforzo e volonta’ alla lettura, giorno dopo giorno a rodere quelle pagine,giorno dopo giorno,illuminato,riscaldato da qualche fiammella letteraria,poi il nulla.Le teorie diverse che lo percorrono,il personaggio femminile che nella seconda parte si fa donna indipendente.Interessante come un elenco telefonico,quando lo stesso cognome si ripete per troppe volte.E’ sempre stato descritto quale “pilastro” della letteratura del novecento,l’ho trovato invece semplicemente noioso e vecchio,come vecchia diventa una moda,mal fatto,fornito di uno spropositato numero di pagine per dire cose che, in duecento fogli si potevano esprimere allo stesso modo.Musil (se ricordo bene), era un ammiratore come me di Dannunzio,infatti Dannunzio con la sua :”Guttadauro” (e solo in quel caso),o un titolo simile, ha spento ogni mio senso vigile, trascinandomi in un dormiveglia molesto e persistente.Tutto dipende dal fatto che: “L’uomo senza qualita’” non lo merito.Proprio in una di queste sere,e del tutto casualmente, ho sentito una signora dabbene,letterata e diligente,l’ho sentita esclamare :”Ed ora mi metto a studiare l’uomo senza qualita’”,lo diceva mentre usciva da casa mia, sorridendo,quel ricordo mi ha raggelato il sangue, l’uscio si chiuse come coperchio di tomba, dietro le sue spalle,fuori era buio.
Quanto dura una vita.
Nella vita tutto si desidera duri a lungo,una lunga e sana esistenza,una lunga gioia,le feste,anche loro, devono essere, lunghe.Rimini ha fatto (stupidamente), l’ultimo dell’anno piu’ lungo della storia (tre giorni).Tre giorni per “festeggiare” l’istante dell’ultimo giorno,la notte prima della prima notte del nuovo anno.Vi sono amori eterni, lunghi,ricordi stampati nel cielo indimenticati,fra le nuvole ,che dureranno,lungamente,per sempre, sempre,lungamente.In realta’ tutto è breve,in questo mondo,anche la vita,le gioie,i pianti e,i lunghi ricordi.Se, uno si mettesse a voler ricordare il suo passato con impegno (provate),se,una persona normale,intendo,misurasse i suoi ricordi non supererebbero il minuto,e un minuto è gia’ troppo.Trenta secondi contengono una vita intera,anche una lunga, lunga vita intera,cosi’ una gioia intensa.I lutti scompaioni anche loro con il tempo, e si fanno addirittura brevi , gradevoli, rimescolandosi cambiano,vaporizzano,sbiadiscono.Insomma questa nostra vita,ad un attenta analisi ,dura forse, trenta secondi,se siete prolissi un minuto,se, l’inventate, e ,vi contate un sacco di balle vi sembrera’ lunghissima, evitate allora di raccontarla,ma, sopratutto di scriverla,o ricordarla.
Det sjunde inseglet.
Rivisto,il Settimo sigillo di Bergman,il film è del 1957.Det sjunde inseglet,il titolo originale,Bergman mi ha sempre affascinato,l’ho rivisto con piacere ed interesse,e,forse finalmente l’ho capito.Da ragazzo ho guardato tutti i suoi film ,in sala eravamo in quattro,dopo tre giorni la pellicola veniva sospesa.Queste storie mi piacevano,ma solo ora ho ascoltato il parlato,devo prendere atto che vi andavo per le sole immagini,guardavo le figure,non ho mai ascoltato quello che dicevano.Andavo al cinema (mentre ora non vado piu’),per le figure,solo figure,e me ne accorgo ora,solo ora, che ho ascoltato,per la prima volta,il” settimo sigillo”.Nel film,il parlato e i dialoghi che sono del 57,li ho trovati sopra le righe e retorici,con troppe sfaccettature e molte,troppe pretese.La Morte, Dio, il commediante,i commedianti.In questo regista il fascino del bianco-nero è pero’ straordinario,con un bel taglio della fotografia e della ripresa tutta nordica,sempre sottolineata dalla presenza animale,il cavallo il maiale.Comunque un cinema-teatro di forte impatto, nonstante le troppe domande fisiche e metafisiche o buffonesche dei personaggi,che, insistendo narcisisticamente troppo nel dilemma, lo rendono di maniera,poco convincente,ma sempre affascinante.
Madame deficit.
Napolitano dovrebbe ricordare che è soltanto un uomo e, come uomo è mortale,costretto,per legge di natura a lasciare prima o poi la terra,sarebbe quindi utile lasciare questa terra meglio di come l’ha trovata.Ma, il suo “lavoro poggia sull’acqua”, nuoce all’Italia e all’Europa . Dovrebbe invece ricordare che, un forsennato , cieco,senile rigore,forma pessimi maestri e cattivi seguaci.Letta,oggi ,potremmo tranquillamente chiamarlo ,come veniva chiamata, dal popolo francese in rivolta, Maria Antonietta,” madame deficit”.La prima fu (ghigliottinata), Regina di Francia,il secondo è solo un valletto presidenziale.Il risultato non cambia,valletti o regine,la storia non sempre insegna,ma spesso consiglia.
La forza dello spread.
Lo spread chiude a 197 punti base per la prima volta in due anni e mezzo,perbacco,piu’ cala lo spread piu’ crescono le tasse,speriamo si fermi,fermatelo, per carita’,fermatelo!Siamo in mutande,non metteteci a foglia di fico,sarebbe terribile, ora che a Gennaio, tutte le foglie son cadute , e, anche i fichi, scoprono,impudichi rami, pallidi e nudi.
Lou Reed.
A Lou Reed, in un intervista da parte di un avvenente signorina,una volta fu domandato, con insistenza ,se ,avesse mai conosciuto o, conosesse qualche cantante , musicista italiano.Lou Reed fisso’ per un attimo il vuoto , scosse la testa,poi disse: Vivaldi!Ma no ,non questo,non questo, rise e sorrise, la signorina divertita,qualche altro,qualche altro.Scusi,signorina,meglio di Vivaldi chi c’è?.Non è forse Italiano?E non è, Vivaldi, anche ,musicista?
Un pezzo da non leggere.
Ci è arrivato un commento in cui si definisce :”arte come ricerca del senso della vita”.Credo che , ad ognuno sia lecito definire l’ “arte” come meglio gli pare,e viversela,godersela,in beata liberta’.Davanti ad un prodotto artistico,qualcuno, si sente meglio,curioso,indifferente,ostile,o , si sente, addirittura male.Tuttavia,senza annoiare, qualche cosa si puo’ dire,spero senza scandalo.Personalmente non credo arte come prodotto pop,multiplo,industriale,forzatamente ludico- concettuale,carico di significati che vengono esclusivamente mediati e inculcati da una figura “critica” o mercantile.”Arte” in cui il pubblico, dipende solo da questa figura-retorica di pseudo sacerdote illuminato,inventore di piccoli e vecchi sofismi, creati per i digiuni di una qualsiasi bellezza,popolo, in fondo ignorante, pop,appunto,in cui se c’è un artista-stregone è solo il “sacerdote”.Cosi’ la religione,cosi’ la poesia,cosi’ la musica.Quello che si definisce arte (bello), per convenzione, è qualcosa pero’ che tocca sempre (Socrate), direttamente lo spettatore,senza alcuna mediazione o filtro,per oscuri ed inspiegabili motivi(riminiscenza).E,La psicologia di qualche autore (Freud), ha stabilito che, la sua materia originale o, iniziazione,stia nella merda del facciullo o fanciulla,del loro rapporto con “lei” quale escremento,in cui, il fanciullo o la fanciulla”ricreano” ,danno forma e vita a un loro processo mentale,(creativita’) modellando,giocando con la loro stessa materia che rappresenta anche il loro io evacuato,distaccato perduto.Se questa tesi è vera,tutta la merda industriale e pop non è nulla,perchè viene deprivato il “prodotto” -materia, del suo stesso significato quale rappresentazione dell’io,io,che serve al bambino artista modellatore.Un qualsiasi processo industriale’ produce e riproduce un solo schema di merda”‘altra” ,che il bambino artista rifiuta ,come sequenza,la sua “arte” non è sequenza, ma sostanza-materia a lui strettamente legata sempre diversa, la disconosce quindi, come estranea,la rigetta,perchè perde la sua funzione magica di comunicazione e rappresentazione irripetibile (io-sostanza) emozionalmente sempre diversa di un io in divenire,mai psichicamente uguale.Diventa ,quella industriale solo un simulacro, senza odore o consistenza o tracciabilita’,privata come è da ogni possibile fantastica rapprentazione magica, personale-virtuosistica in cui, l’io “artista” possa riconoscersi.Generalmente questa “sostanza” che, si puo’ ammirare nei piu’ grandi musei o chiese, diventa altissimo elaborato,trascinamento “materiale” perfetto, virtuoso o perfettibile,che un io evacuato di quella materia, dovrebbe avere o, si vorrebbe avesse.Un io elaborato ,arricciato,modulato,sofisticato che diventa corporea desiderata immagine, del dentro perduto di ognuno.Credo pero’ ,che l’io sia una semplice definizione per un analisi “artistica”,in poche parole, il concetto che abbiamo di noi stessi come proprieta’ del” noi”,è sovrastrutturale ma comodo e chiarificatore.Se togliamo l’io, come elemento artificioso e lo sostituiamo con un “tutto” in divenire, mai uguale,vivremo un corporeita’ piu’ profonda e libera da schemi ripetitivi o gradi concettuosi.Una visione uomo-arte,completamente immersa nel corpo del mondo-universo sensibile , con dimensione e materia ben diversa da come è stata vista anche nei secoli passati.Uomo o arte ,che ,compartecipa armonicamente, ad un immanente eterno, fisso,immobile,inamovibile,costellato e attraversato da molti illusori, transitori fenomeni generazionali che, si attribuiscono e, si identificano per comodita’ con la vita ,qualche volta all’arte , alla poesia o, a Dio.