Di bell’aspetto Ferdinando,sempre dietro la sua eterna scrivania,che poi è un tavolo con tutte le vene segnate nel legno,vene che si possono tastare ancora ad un ad una ,con i polpastrelli delle dita.Ad una ad una,si possono sentire e vedere quelle vene, gli anni di quel legno.Ferdinando,con cui parlo volentieri la mattina,era stanco d’amore,l’amore per lui, s’imponeva quasi come un pietroso ricordo,in fondo, era sempre stato solo uno spettatore ironico delle sue storie, si era sempre sentito “fuori”, lontano, anche se partecipava attivamente alla vita delle sue donne.Cominciava a contare gli anni,i suoi anni,come quelli della tavola di legno della sua scrivania,fra stampe antiche e antiche cose parlava, con aria serena, sempre piu’ staccata,distaccata ,asciugata.”Signore,fa che quella non arrivi nè oggi nè domani”.Quella, era una signora o signorina di una citta’ vicina che, saltuariamente da Ferdinando, si recava, per dissetarsi di piacere,ma, per Ferdinando,quel piacere, era oramai solo fatica,fatica,immane fatica, dovere d’ufficio, che praticava, come un burocrate di governo senza portofoglio.Mentre parlavo di queste cose ,mi venne la curiosita’ di chiedere se lui fosse l’unico,Ferdinando mi guardo’ con una certa sorpresa,e, senza avvedermene, peggiorai la domanda:insomma sei il numero uno due o tre.Fedinando mi fisso’ ancora per qualche istante, guardo’ e, soggiunse:penso di essere il solo, e che lei si accontenti di questo solo, nelle rare volte che il suo tempo gli concede.Nel pronunciare,” rare volte”, lo sottolineo’ senza nessun gesto della mano,volgendo il capo,e, fissando ,involontariamente ,l’ultima vena di legno della sua scrivania,tavolo scrivania,l’ultima vena,la piccola,quella di quando l’albero, aveva sofferto una grande siccita’ e si era segnato,ristretto,rimpicciolito,impoverito, per sempre, con una piccola onda, di tristezza.
Vacanze.
Strana estate, questa,strano tempo di vacanze, questo,la gente si muove,corre con valige e ricordi ingordi da collezionare,sale su aerei,treni, pulman,tram autobus,metropolitane, nel ventre buio delle citta’.Che smania questa di andare,andare,staccare,vivere in modo diverso,in mutande,con un sorriso sulle labbra.Basta grigi vestiti, e la solita mezza bottiglia d’acqua minerale,per dissetarsi ,in ufficio,basta turni in fabbrica,fabbrica che si spera di trovare ancora al suo posto,per il ritorno,basta,basta.Occhio gente,pero’, occhio all’Africa, qualcuno potrebbe rapire le vostre figlie e venderle come schiave del sesso,occhio al Medio Oriente,con i suoi bombaroli,occhio dalle parti dell”Ucraina,si potrebbe predere il vostro aereo a colpi di missile,e allora addio, pinne,addio occhiali da sole,maschera,macchina fotografica,canocchiale,addio.Strana estate questa,si’, propio strana ,dove chi, va in vacanza con il sorriso sulle labbra, deve fare lo slalom ,attraverso rabbiose raffiche di mitra.
Sebrenica.
Il massacro di Sebrenica, del 13 Luglio 1995,in cui, caschi blu olandesi,invece di proteggere, consegnarono ai militari serbi 300, fra uomini e ragazzi mussulmani, che vennero immediatamente trucidati,sono una macchia per l’Olanda intera.I caschi blu, di quel paese, non solo meritano la condanna del tribunale internazionale contro i crimini di guerra,ma, devono, essere censurati dalla comunita’ civile mondiale.
Bobbio.
Avevo passato qualche anno a leggere libri di storia ,non avevo piu’ un libro che potesse interessarmi,tuttavia volevo leggere qualcosa che mi prendesse ancora per mano,come nei passati inverni, con la storia.Una bacarella di Bobbio aveva diversi libri,speravo di travare li’ quello che cercavo.Pieno di avide intenzioni guardavo,leggevo e rileggevo il dorso dei libri,ad uno ad uno,niente,non c’era niente,proprio niente , niente.Ricomiciavo da capo,ricominciavo,passando in rivista la bancarella come davanti un corpo disteso, su cui si potevano leggere i segni che gli avevano inflitto gli anni,fatto di messaggi di carta stampata,con tanto di titoli e prezzi.Al proprietario, che mi guardava con aria interrogativa,e mi aveva gia salutato dissi:cercavo un libro…un libro,ma non lo trovo,cercavo qualcosa sulla storia,lui, allungando la mano mi mostro’ Montanelli:ma Montanelli non è uno storico,soggiunsi ,che, per storico pensavo ad un tipo come Erodoto,o qualcosa del genere.”Quello deve arrivare la prossima settimana,disse ,ma io non volevo leggere Erodoto,mi ero sbagliato,lo avevo gia’ letto e non mi veniva,forse per l’eta’ ,un nome che lo pareggiasse,ma poi che serviva tutto questo mio imbarazzo su Erodoto e poi perchè mi era venuto da dire proprio Erodoto,insomma volevo uno “storico” a mio modo,pensai, e trangugiai silenziosamente ,come un qualsiasi ruminante,che poggia pero’ su due piedi.Ripresi, da capo a leggere titoli e titoli,fu allora che il proprietario della bancarella chiamandomi in disparte disse:qualcosa c’è per lei…signore,e mise mano ad un mazzetto di libri morbidi, posti in fondo alla bancarella,che mi parvero di copertina giallo-canarino:questi!E lesse ad alta voce il titolo o i titoli:”sesso sfrenato senza veli”.Non c’è nulla da aggiungere, i proprietari di bancarelle sono anche psicologi.
Un Berlusconi in sedicesimo.
Che Berlusconi sia innocente , è solo questione di tempo,e il tempo, gli dara’ ragione,la sinistra ha ottenuto pero’ la resa finale dell’odiato avversario, tanto ,che si puo’ ,definire Berlusconi, piu’ che finito ,”sfinito”.Quando si accertera’ la verita’, sara’ troppo tardi e,nessuno,allora,proprio nessuno se ne potra’ fregare niente,cosi’ come se ne frega ora.Il figlio di Silvio non puo’ che applaudire Renzi,un Berlusconi da operetta.
Non abbandonare i cani.
Arriva l’estate,cosi’ pare,anche se in questi giorni si gode di un clima mite,primaverile,terso,leggero.Arriva l’estate,e, tanti volti, si fanno portavoce contro l’abbandono dei cani,abbandono per una vacanza senza impegni,liberandosi cosi’ di regali fatto ad un bambino o, a gente nella morsa della solitudine e con problemi esistenziali,un cane,un cucciolo,un “tenero batuffolo di carne” come panacea de male di vivere.Non abbandonate gli animali,non abbandonateli come vuoti a perdere,ma, sopratutto,mamme ,quando fate dei figli non mettetevi ad ammazzarli perchè siete stanche di vivere,perchè non capite piu’ un cazzo,non ammazzateli,non avvelenateli,non strangolateli,buttatevi voi, se volete dalla finestra,e se, proprio non ne potete piu, buttatevi,ma da sole.
Un conflitto tribale.
Fino a quando i palestinesi si faranno usare per torbidi interessi di pochi violenti?Fino a quando?Vorremmo capire dove stanno i torti degli israeliani,che, di torti ne avranno anche loro, qui’, tutto è cominciato,come fosse stato programmato ,voluto, provocato dall’ assassinio di tre ragazzi,fino al lancio di razzi su Israele,tanto per rompere i coglioni e far saltare i nervi,nell’attesa di una sacrosanta reazione.Qualcuno sta usando il popolo palestinese,sta usando le loro vite i loro affetti,la loro pace,per ragioni inconfessabili,roba da conflitto tribale,i nemici della Palestina sono dietro le loro spalle,non davanti.Poche cose sono necessarie, primo,piantarla di tirare razzi,secondo,consegnare gli assassini degli israeliani alla giustizia,terzo,mettersi attorno ad un tavolo con intenzioni pacifiche,non settarie non religiose o peggio ancora,razziali e, parlare di pace!Pace!
Bernard Henri’ Levy.
Henri’ Le’vy,lo abbiamo ascoltato in una tiritera contro l’Europa della moneta,contro un Europa senza politica,contro un Europa in disfacimento,e qui’, tutti gli spiriti critici,non lardellati dalle teorie PD & soci non hanno di che dissentire con lui.Sono oramai,quelle affermazioni,bagaglio di troppi,molti,e, non mancano di ferventi assertori, anche fra coloro,che si dicono fiduciosi nello sviluppo europeo.Noi non siamo cosi’ esperti delle cose del mondo e ,questo signore ci ha colpito,perchè veniva definito “filosofo”,proprio in un mondo, dove i “filosofi”,sono tanti, quanto i generali di un esercito.Ci ha colpito,pero’, Bernard Heri’ Le’vy per la sua banalita’,ci ha colpito,e questo spiace,sopratutto se, quello che affermiamo è indirizzato ad un “filosofo” del nostro tempo, sia pure filosofo,di questi tristi giorni di tristi sofisti.Non ci voleva uno come lui, per dire che l’Europa è malmessa,se lo capiscono anche i “filosofi”.Ma, quello che piu’ ci ha colpito è, che il nostro filosofo, ha dichiarato Renzi,un politico,convinto europeo,e qui’ pero’ gli diamo ragione,si’,Renzi è un convinto europeo che ,vorrebbe infinocchiare con lo stare dentro le regole,tutti gli altri stati (compreso il suo), che compongono l’unione,se,non fosse che,gli altri stati, guardano con sospetto alla sua politica dello stare dentro le regole, ed hanno ,la quasi certezza, di prendere una solenne fregatura,tutta italiana.L’analisi del nostro pensatore,se è cosi’,cosi’ come appare a noi,non è frutto di nessuna analisi,per tacere sulla qualita’ di pensiero,che è, semplicemente, uno sparacchiare luoghi comuni da vari pulpiti televisivi.In fondo,quando Le’vy dichiara che:”pochi scrittori vengono maltrattai come me”,dice semplicemente ,quello che merita.
Spegnete le radioline.
Improvvisamente,tornarono alla sua memoria,le parole:”E’ al vincitore che appartiene il vinto,con la sua donna e i suoi figli,i suoi beni e il suo sangue.La violenza è il primo fondamento del diritto,e non c’è diritto che,nel suo fondamento,non sia tracotanza,usurpazione,prepotenza”.Rimase ‘ stupito, fulminato da quei concetti,si ricordo’ del primo ministro,di quel giovane capo che sorride e in fondo , usurpa,sorride e usa prepotenza,la prima parte di quella frase non gli apparve subito cosi’ aderente al personaggio no’,troppo vera e tragica,eppure lo definiva.Piu’ rifletteva e piu’ sembrava che il fantasma del primo ministro, prendesse forma,per uscire, dal piano della normalita’,mettendosi in luce, mostruoso e arrogante.Gli venne dolorosamente acuto il grido dei disoccupati che speravano in lui .Lo avevano votato per questo,come votati a un dio ,mentre i giornali, strillavano dalle loro pagine, neri caratteri di gioconda felicita’.L’infermiere venne come ogni sera per misurare la pressione,da otto anni vegetava in quel letto,gli avevano lasciato una radiolina,solo una piccola e nera radiolina che funzionava, ventiquattro ore su ventiquattro,un regalo della giovane moglie che non si era piu’ fatta viva.Nessuno si preoccupo’ mai di spegnerla,nemmeno a Natale e lui era stato dichiarato, morto.
Renzi a vapore!
Le riforme in Italia, a tutto vapore vanno,filano,si moltiplicano,raddoppiano,cosi’ come raddoppiano i poveri , che non filano ,ma si mettono in fila, alla Caritas.