Non è ancora apparso il pezzetto scritto sull’arte, che c’è già chi borbotta protesta, e con ragione,il pezzo sotto è oscuro,oscuro,come oscura è la materia,oggi si potrebbe definirla:materia oscura.Semplifichiamo,l’arte (esemplificando) è il pene,il pene,sì il pene,avete capito bene,il pene,quello che procura piacere,quello che desidera,motore e,a volte trasmettitore,organo di vita,fare l’arte(pene) ,con intelligenza è mettere il preservativo,l’intelligenza-preservativo pero’, pare ,attutisca l’effetto naturale e già ,preparasi all’operazione,mettere cioè il preservativo è un operazione “intellettuale”, vuole una certa pratica.Allora se l’arte è il pene e la sua intelligenza è il preservativo,occorre dedurne che l’intelligenza è un controllo sugli effetti dell’istinto,un freno al godimento senza intelligenza, che poi è il procedimento che natura ci ha dato per godere, gira che ti gira ,è sempre la solita storia fatta di tradizione,e mi permetto di aggiungere:di bella tradizione.L’arte pene dovrebbe suscitare tutto questo,un pieno piacere,soddisfacimento proiezione,creazione,procreazione.Con il preservativo (intelligenza), la si limita,la si contiene la si vanifica,il preservativo sta all’arte(detta contemporanea) come la calza al piede,vi siete mai lavati i piedi con le calze?No?Provate.Oggi ,anzi ,da tanti e tanti anni, va di moda il preservativo al posto del pene-arte,e chi professa la bontà’ del preservativo?Chi?Uno che vuol mettervela nel culo,ed è vero che ai piacentini (ma non solo), è più’ facile metterlo nel sedere che in testa,ma tant’è,chiaro?Se non avete capito rileggetelo da capo.
Fondazione zoppa.
Ovviamente la Fondazione di Piacenza e Vigevano non è preparata per un’avventura culturale che identifichi il nostro territorio con quelle radici che le sono congeniali.Tutta sbilanciata su delle pseudo “novita’”, si pone al di fuori di una qualsiasi realtà’ non solo cittadina,ma umana.Nel fare cultura non si dovrebbe mai baipassare le esigenze di una tradizione (mito) che si trova ad essere sempre più avanti di ogni proposta così detta culturale (ragion pura),essendo come la lingua,la tradizione, materiale vivo in continua evoluzione ,l’uomo è sempre lo stesso.E ,la sua originalità'(nella sua pseudo tradizione), la si vede e la si tocca nell’oggi come metamorfosi,nella sua capacita’(espressione delle fondamenta umane) di cogliere l’attimo come apparizione,dialogante.Ogni “tradizione” si arricchisce di un substrato d’oggi,dell’oggi come gesto ancestrale, pseudo-intelligente,ed è costretta e vivere e liberarsi immediatamente del suo oggi (linguaggio adattato antropologicamente utile),liberarsi del suo momento,di quel momento ,senza mai definirsi, annullando qualsiasi “ragione pura”,in quanto come tradizione è solo motore emozionale , sopratutto personale che si modifica secondo i luoghi o anche solamente dal luogo in cui emerge,mantenendo quella istanza iniziale che la fa essere poesia,vita, consapevolezza inconsapevole(amore,sesso,odio,passione,dubbio Dio).Un opera,più è intellettuale meno è arte,la comunicazione passa attraverso le emozioni,vorrei dire la libido (e questo lo sanno anche i sassi),tutto il resto sono cazzate per ignoranti che si danno un codice per definirsi “intelligenti”.Dovrebbe quindi, la Fondazione, non sbilanciarsi verso un vuoto formale ma riscoprire l’umanità ,un umanità piena ,non solo cittadina e universale,un umanità che sia comprensione riconoscimento, sforzo verso le ritrovate,”nuove” ragioni della vita di ognuno, pulsioni profonde e nascoste che solo l’arte, checche’ se ne dica,l’arte,anche nelle radici di una citta’,quando le ritrova (riconoscimento agnizione) nella sua veste autenticamente propedeutica fa riemergere e scoprire all’osservatore,fa riscoprire quella sua “anima”(esecutore-osservatore), che vede e sente e vive di essere viva.Quindi,la politica culturale della Fondazione,è quella che è ,e la si può vedere, in questi giorni noiosi,sbilanciata e zoppa.
Nutrire il pianeta.
Versione definitiva di sfamare il pianeta.E’ sufficiente aprire Google e scrivere Grassi Bersani nutrire il pianeta.Buona visione, la precedente(di come sfamare il mondo) ha valore di appunto. Anche questa è stata realizzata con il contributo degli allievi de Gazzola e di Alessandro Bersani,buona visione.
Violenza & biciclette.
Una cosa colpisce nello stupro di ieri a Roma,stupro subito da una ragazzina sedicenne,l’uomo,lo stupratore,prima di compiere la sua violenza ha legato la sua bicicletta ad un palo,aveva paura che gliela rubassero.Il mondo è strano e bizzarro,l’uomo,anche il peggiore, rimane razionale nel compiere misfatti d’ogni sorta.Questo,stava per violentare una ragazzina,l’aveva già presa e portata con se’ , ma, ha avuto “l’accortezza” di legare la sua “amata” bici ad un palo,valli a capire,quando si tratta di male,c’è sempre della banalità, forse non solo.
Se fossi un greco.
Se fossi un greco,se io fossi un greco,oggi ,invece di piangere e cercare euro nelle banche, comincerei a stampare dracme,fiammanti dracme ,che non varranno anche un cazzo ma sono sempre meglio di un euro sporco di merda.E la Merkel,la Merkel ,se lo vada a prendere ,invece di continuare a “metterlo” all’Europa intera.Forza Grecia.
Grecia & economia ,alla 7 .
Ho cercato invano chi fosse l’economista di sinistra (come si definiva lui) e che invece veniva creduto e definito di destra.Economista che ogni due parole,due, dichiarava di avere un blog,facendo a gara con i presenti chi,per primo avesse scritto che cosa.Una tiritera così ,dove lui, l’economista,che si definiva antipatico,anche se diceva cose interessanti.Ad un certo punto l’antipatico, di sinistra,anche se lo si credeva di destra se ne esce lemme lemme con questa affermazione:Per i referendum (e si riferiva alla Grecia),e per capire a cosa servono,possiamo regolarci con uno dei primi avvenuti nella storia,quello di Ponzio Pilato,fra Barabba e Gesu’, e tutti sappiamo come fini’ male.E questo viene detto dall’antipatico, per farci capire in soldoni ,a noi ignoranti ,a cosa servono i referendum ,vedasi appunto quello di Ponzio Pilato che fini’,secondo lui, male.Sara’ un grande economista di sinistra e avrà’ anche un blog ma, di referendum pilateschi non capisce un cazzo.Il referendum fra Gesu’ e Barabba DOVEVA finire così,perché Gesu’ era venuto per essere crocefisso a riscatto del mondo,e Dio,dico Dio,non un quaquaraqua’ qualunque,aveva mandato e dato in sacrificio il suo unico figlio per il riscatto dell’umanità’ intera.Quindi, ergo,io ,che non so nemmeno di aritmetica e non sono nemmeno economista affermo che; uno dei primi referendum della storia ando’ benissimo,perché questa era la volontà’ di Dio.E se,il super economista ragiona così anche per gli altri referendum siamo a posto.
Il bel paese.
Non si capisce bene che paese sia,quando e dove, un cittadino,un uomo,vessato dalla politica e dalle tasse,depredato anche dal bene di una civile protesta,un uomo così ridotto, che vive, assillato da mille paure e soprusi, pieno di incertezza nell’oggi e nel domani,trovi per strada un africano che per i due euro,dico due, che lui liberamente da,l’africano ricevendoli, pubblicamente si inginocchi,si prostri, quasi a baciargli la mano,facendo arrossire di vergogna e rabbia il triste abitante di questo “nostro bel paese”.
La vita è sogno.
Machiavelli grand’uomo grand’uomo,nella Mandragola fa dire ad un signore all’inferno che è meglio l’inferno che vivere tutta la vita sposati sulla terra.Attilio, gli hanno fatto vedere i sorci verdi,o forse,tanti erano, color arcobaleno,sposato ad un brunetta,come si annuncia nei titoli di film porno,una brunetta da vero inferno sulla terra che di porno aveva più nulla,e forse, non aveva mai avuto nulla.Attilio si era ricoverato anche al centro di igiene mentale perché aveva perso la parola,non parlava più,sveniva,non aveva vita o sangue nelle vene.Attilio si preparava i pasti da solo,dormiva solo,parlava, in una stanza,rigorosamente solo,eppure sposato,ma nella più perfetta solitudine,anzi, arroccato, chiuso, alzato il ponte levatoio, davanti alla sua brunetta,brunetta come si scrive e si specifica nei titoli dei film porno.Una volta,la brunetta,in spregio al “suo” Attilio me lo descrisse dormiente,nudo,in posa fetale, facendomi notare con spregio:”quel coso con due palle flaccide stretto fra le cosce “,lo straccietto, del “suo” Attilio.Mai odio fu più mortale ed ininterrotto, diuturno,eppure,eppure ,Attilio portava la sua brunetta,e non si è mai capito perchè, in società ,per compiacerla,come diceva lui,”in società” fra i ricchi,che i ricchi, erano per lui,farmacisti medici,qualche piccolo industriale , la buona società per Attilio,società all’onore del mondo,ma, la sua brunetta s’impuntava e faceva notare che lei,lei la vita ,la vita agiata della moglie del farmacista o del medico non poteva farla,no, non poteva proprio farla,non poteva permettersela,sgranando due occhi ed una bocca piena di rancore e di finti denti.Voi dite quel che volete,bisognerebbe nascere vecchi per vedere la vita e le donne,poi , per incanto tornar giovani con gli occhi del vecchio che ha visto,che ha visto davvero che cazzo di vita è questa che qualche imbecille ha definito :sogno.Sopratutto, per Attilio, sopravvivere all’incubo di quello che gli hanno detto sull’altare nel giorno in cui gli misero il giogo:finché morti non vi separi,e lui,lui ogni notte ,da anni sognava sudando che, quell’incubo di una mancata separazione, sarebbe sopravvissuto invece,anche alla sua morte.Macchiavelli grand’uomo,nella mandragola fa dire a un suo personaggio all’inferno:meglio vivere all’inferno che tutta la vita sposati,sulla terra.
Per una morta Europa.
Un tempo si sognava un Europa unita per vincere tutte le guerre intestine,un tempo si sognava un Europa,un tempo,ma davanti a questa ” unita Europa o Europa unita”, mille e mille volte meglio, la guerra,la vera guerra, a questa falsa , orrenda guerra.