Al “Guado di Sigerico” hanno rubato,per la seconda volta la barca ,la prima ,una barca ;mi pare pagata centoventimilioni (parte della somma di 250 milioni data da Roma per il Giubileo e nel riconoscimento del progetto della Compagnia di Sigerico presentato con le indicazioni dell’architetto Bellocchi di San Nicolò PC), barca scomparsa dopo appena due anni (credo) di esercizio.Questo battello pare che portasse la scritta.”guado di San Colombano” ,San Colombano,per una leggerezza del traghettatore che si è premunito di questa ulteriore approvazione per essere e per mostrasi addomesticato da tutte quelle istituzione che hanno da sempre contrastato il Guado di Sigerico (tragitto descritto da una legge europea),dedicandolo,da parte del Parisi a San Colombano,Santo che,certamente passò per questo guado(Sigerico) come passò con lui mezzo mondo,compreso San Rocco e San Francesco.Ora,la barca non c’è più e non c’è più per la seconda volta,la prima è stata offerta dal progetto Sigerico(250 milioni ,Rutelli),la seconda non si sa da chi ma,visto che era dedicata al Santo d’Irlanda la si richieda a chi di dovere avendo Sigerico già fatto la sua parte.
Buonismo.
Buonismo. La perversione ideologica di chi fa di idee rinunciatarie e masochiste il proprio vessillo, è tale proprio in quanto nasconde un assolutismo ideologico, una trama di idee false e bugiarde atte a piegare ogni spirito alla popolazione e farne lo zimbello che essi vogliono. E vogliono una massa di analfabeti come quelli che sono pronti ad accogliere per farne carne da urna elettorale.
Francesca Pierucci.
Tutta a sinistra; si fa spettacolo.
Dopo la saga Camilleri con Montalbano (pc) eccoti spuntare un Carofiglio (pd), la televisione impazza con programmi e con autori di regime,niente di nuovo sotto il sole se,una volta erano di moda i telefoni bianchi,ora ci si ammanisce,un qualche commissario ed il lavoro di un ex giudice a servizio PD,scusate,volevo dire :al servizio “dell’arte”,arte si,ma quella di stato.
Resistere.
I cinesi chiudono bottega per solidarietà e i bar da queste parti chiudono la sera, ristoranti vuoti,niente mercati,inutili promesse di viaggio posano tristemente nelle vetrine delle agenzie di viaggio.La gente ti schiva quando ti vede anche da lontano nel desero delle strade.Tutto chiude,tutto chiude per paura e,per prudenza,nessuno vuole morire fra il popolo dei morituri,tutti voglio resistere, resistere almeno ancora un giorno,un ora un istante,resistere senza sapere perchè resistere, ma resistere,resistere e,vivere, per vivere,il resto non conta.Così resiste anche il governo Conte,resiste per resistere come il nulla,resiste.
Respiri.
I respiri che ti hanno unito come fili intessuti nel cielo fitto di stelle saranno ingoiati dal ripetersi ossessivo di rossi tramonti, come la sabbia nasconde i granchi dal mare, perduti nel loro cammino. Pare vuoto il tuo bosco, vivo dei fragorosi uccelli del mattino, che trillano come allora, voci nel silenzio della tua mancanza. E cerco le visioni antiche, cariche di sole, e volti si affollano e cercano i miei occhi piegati eppur ancor vivi. E io mi incammino, nel silenzio parlante dei giorni perduti, fra le fronde amiche che mi sfiorano come mani di madri, piano incedendo, gli occhi rivolti ai noti tramonti.
Francesca Pierucci.
Duchamp 1887.
Sarebbe come vedere una poesia,guardare una poesia e non leggerla o non saperla leggere,non capirla e non capire che non è importante quello che dice -ma come lo dice- e fosse tutto qua ma,oltre saperla leggere e capire come lo dice, capire che,la materia con cui è scritta ha che fare con la sua materia e senza di questa -sua-materia non c’è nessuna “opera”perchè è già di per sè stessa materia viva(così si legge un “dipinto”).La sua materia,primo indimenticato frutto di un piacere infantile che produceva materia,materia,il suo escremento primordiale ,con cui fin da allora formava la sua creativa e viva immagine del mondo.Creativa perché quella materia era la sua e che ,come tutte le materie umane contengono un principio immortale,inconsciamente vivo e vivificante infatti è con un materiale liquido che si perpetua la specie,mentre l’altra è colore,materia ed io,il suo immortale io,che uscendo non perde mai del tutto le sue virtù.Ed è proprio la sua vita ,la sua magica atavica vita che si rappresenta,fin dall’inizio del mondo,ed è quella materia viva l’arte,l’artificio che ricrea un mondo psichico,una realtà psichica,mai realista ,incapace ,per quanto “vera che fa il vero”,mai ripetitiva mai uguale nemmeno a sè stessa.L’arte oggi, ad un certo punto è stata buttata fuori dai musei,la si è semplicemente buttata fuori dai musei e dalle collezioni ma è viva e vive fuori da quegli spazi,l’arte è viva e imperversa.Con buona pace e alla faccia della “pittura-idea” di uno nato nel 1887 che di arte,di arte non aveva capito un ostia e che, tanto per restare nell’argomento merda si è dedicato anche ai cessi,allontanandosi così sempre più dalla immortale magica nevrosi dell’arte che è la sua materia,semplicemente la sua materia ,quella materia che tutti, tutti i santi giorni ancora tutti fantasticamente fantasticando usano nel trasfigurato colore,usano, con un lontano contatto “olfattivo “che Duchamp si era lasciato sfuggire, senza capire che,che quello era si l’odore della sua “arte”,scambiando però l’odore per la sua materia.
Serraglio governativo.
E’ vero,se fosse toccato al governo di centrodestra questa grana del coronavirus avremmo sentito il gracidar dello stagno a tutto volume,non ci sarebbe stata pace né quiete,né possibile rimedio.I giornali e la tv sodali di Conte mettono la sordina ai loro gridati proclami in una specie di coro muto.C’è di che sentire gelare il sangue nelle vene al solo pensiero di una informazione schierata e compatta contro gli avversari,in fondo si son privati di un gran piacere ed ad un tiro facile al piccione con i loro cannoni mediatici.Bene,ora ci restiruiscono anche gli italiani che desiderano andare in vacanza in qualche parte del mondo,li mandano a casa senza tante storie e senza nessun sospetto di razzismo,tuttavia sarebbe necessario abolire Shenneg se non altro per risparmiarsi la fatica e la spesa di chi, nosostante tutto cerca di andare in vacanza ma sopratutto per tenere chiusi gli italiani nel fantastico,meraviglioso serraglio governativo.
Caccia all’untore.
Mi sono del tutte oscure queste lunghe file nei supermercati,questa ressa alle casse di gente di tutti i ceti che,da diversi giorni assedia questi negozi.Comunque il motivo autentico deve essere qualche cosa di oscuro e antico,qualcosa di atavico che ha a che fare con la fame e la morte,anche se, la fame,quella vera, al giorno d’oggi la patiscono in pochi,forse i pensionati ultima ruota del carro sociale,coda all’esercito di benpensanti politicamente corretti.Mai visto,tante commesse anche allegre e solerti,prive di ogni prevenzione contro il virus servire con il sorriso sulla bocca scoperta.Si cerca il primo untore,si indaga da dove è partito,come è partito e perché è partito ma dovrebbe essere un qualche supermercato e ,in secondo ordine forse,un venditore di mascherine sanitarie ,guardate che dovrebbe trovarsi lì,dovrebbe trovarsi proprio lì,senza se e senza ma.
Forse.
Forse sapevi che amore ha ali leggere di farfalla, bruciate dal rosso di ogni tramonto. Tu sapevi della natura vile dell’uomo, dei dinieghi interessati, della vacuità di tutte le cose. Di ogni sentimento, di ogni volo spiccato con infantile ardimento. Per questo ti mancano le ali del cavallo di ogni eroe che abbia sfidato il nero della terra che ingoia le più verdi speranze.
Francesca Pierucci
Nulla.
Nulla è divino quanto divina è l’illusione. Nulla più vivo e vero, nulla più profondo e reale. Niente ti tiene più attaccato alle viscere della terra. E nulla ti avvicina alla verità vera di te stesso e di tutte le cose, quanto la divina illusione. Non si è mai piantati a terra come querce vetuste, come quando coltiviamo i nostri sogni più arditi, frutto prezioso della terra.
Francesca Pierucci.