Celeste Palmieri aveva 56 anni, era sposata con Mario Furio, agente della polizia penitenziaria in pensione di 59 anni. Si stavano separando. Lei lo aveva denunciato e Furio indossava il braccialetto elettronico. In data 22 ottobre 2024 lui l’ha raggiunta al supermercato e le ha sparato. Poi è salito in auto e con la stessa arma si è tolto la vita.  La dinamica è chiara, ma le indagini sono ancora in corso. Tra gli elementi da chiarire c’è il motivo per il quale il braccialetto elettronico ha funzionato in modo parziale. Alle forze dell’ordine è arrivato un alert e i militari hanno subito avvertito la donna e dirottato sul posto una pattuglia. La figlia “Ora non devi più avere paura. Puoi abbracciare Gesù e puoi abbracciare il tuo amatissimo papà”. Così una delle figlie di Celeste Palmieri ha ricordato la mamma. La ragazza ha scelto di leggere una lettera in chiesa durante i funerali. “Sei stata il dono più grande che Dio potesse regalare a noi cinque figli – ha detto ancora la giovane -. Eri sempre orgogliosa di noi e ce lo ripetevi sempre. Mamma, ci hai insegnato a combattere per i nostri valori. Ci hai insegnato di tutto, ma non ci hai detto come possiamo fare ora senza di te”. Nei suoi ultimi istanti di vita non era sola. Mentre era distesa sull’asfalto nel parcheggio del supermercato di San Severo dopo che l’ex marito Mario Furio le ha sparato, un uomo le ha stretto le mani in attesa dei soccorritori. Molto probabilmente i due non si conoscevano neppure di vista, erano solo nello stesso posto nello stesso momento. Il 33enne è un agente di polizia del commissariato del luogo, marito e padre di una figlia di 2 anni. In un’intervista al Corriere del Mezzogiorno ha raccontato cosa accaduto il 18 ottobre quando, dopo aver udito gli spari, è intervenuto ed è rimasto accanto alla donna ferita. “Facevo footing da quelle parti. Ho sentito il primo sparo, mi sono messo a correre. Poi il secondo. E la donna a terra nel parcheggio Celeste. L’ho chiamata: “Signora, signora”. Aveva gli occhi chiusi e una ferita alla gola. Mi sono sdraiato vicino a lei, sul fianco”. “Le ho stretto la mano destra, ha riaperto gli occhi. Muoveva le palpebre per darmi cenni di presenza”, ha spiegato ancora il 33enne, precisando che la donna non riusciva a parlare a causa della grave lesione. “Ho tenuto stretta la sua mano per tutto il tempo, a volte la sentivo viva, altre come se mi stesse abbandonando. Tutto in pochi istanti, in cui ho compreso il vero valore della vita”.

Written By: bruno - Mag• 31•25

Bha!

Written By: bruno - Mag• 30•25

Ed è un abbaiare alla luna questo lamentoso far coro delle cose del mondo come se uno dicesse:lo dico quindi è,è vero,ma,sopratutto si avvera:fatto detto.La solita tiritera,l’esser “liberi”,sentirsi liberi e liberati in quel momento.Le cose camminano sulle proprie ruote nonstante l’olio delle parole queste vanno,continuano nel loror girare.Insomma ,a volte questo gracidare dallo stagno diventa anche fastidioso in un mondo che di regola:prima cerca la ricchezza:la virtù (sic) vien dopo i soldi,bha!Mi pare di Orazio.

Seza pensieri.

Written By: bruno - Mag• 29•25

E’ un pezzo che ho ritrovato in tanti autori-almeno così,se ricordo bene-ma questo di Giordano Bruno-dell’infinito,universo mondi-mi sembra uno dei più antichi da me trovati o,letti.”Per che non altrimenti questo secondo lor parere,che secondo i parer della scimmia le più belle creatur del mondo son gli suoi figli ,et il più vago maschio della terra è il suo scimmione”.Basta non pensarci che in fondo fa il paio con quello che scrisse molto più tardi Freud:l’uomo non è ancora disceso dall’albero.

Peccato.

Written By: bruno - Mag• 29•25

-” Uniquisque suum tribuere, alterum non laedere” = Dare a ciascuno il suo, non danneggiare l’altro ( chiunque altro/i). Quanta saggezza nella frase attribuita al giurista romano Ulpium. Quanto poco conta nel mondo oggi. Peccato.

Paola Mars.

Il delitto.

Written By: bruno - Mag• 28•25

In questi giorni molti,molti servizi televisivi si dedicano,e, lo dedicano al delitto di Garlasco in cui risvolti antichi e nuovi si succedono come veri e propri colpi di scena.Colpi di teatro dove l’apparenza sembra vera,vera come tutto quello che hanno messo sulle spalle dell’imputato di ieri, candannato in via ufficiale.

Fai da te.

Written By: bruno - Mag• 27•25

Se ho ben capito e letto ,con il decreto sicurezza è passata la legge sull’occupazione abusiva delle case.Se così è finirà finalmente la prepotenza di chi,fa delle case altrui una sorta del fai da te per trovare,abusivamenteun tetto e alloggio.

Differenze.

Written By: bruno - Mag• 26•25

Trovare nelle tragedie delle differenze ci si può o,si può rasentare i cinismo indifferente ad ogni differenza e,non sono certamente le differenze che fanno di una qualsiasi tragedia–vedi Gaza- un caso,per alleviarne o,giustificare una qualche realtà-Tuttavia:tuttavia ,dolorosamente,occorre ammettere e far vedere a tutti gli sprovveduti che parlano di olocausto che una qualche grave differenza c’è e,si vedrebbe se fosse stato studiato il problema.Lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento fu un fatto industriale-dove la morte si dava con metodi industriali-sopratutto la parola morte in quei campi non era scritta da nessuna parte- e fu trovata scritta una sola volta riguardo la morte di cani.Differenze ,macabre differenze ,dunque ci sono,differenze che tuttavia servono per approfondire le conoscenze e,o,dovrebbero anche in questo tragico caso,fare la sua differenza e,in fondo,in fondo forse ,a ben pensarci,Hamas potrebbe rimandare gli “ostaggi” rimasti vivi o morti a casa,che forse,forse in questo caso, farebbe una qualche differenza

Sorriso lunare.

Written By: bruno - Mag• 25•25

Tutti a guardare il saguinoso dito di Gaza,tutti guardano quel sanguinoso dito e nessuno,dico nessuno vede la sorridente luna di Hamas che,occorre dirlo è riuscito con un pugno di ostaggi nell’intento di tenere in ostaggio Israele e il mondo,Israele costretto,guidato,tenacemente vituperato e sanguinosamente all’attacco a quel mucchio di soldi,di quei terroristi pagati,ubbriacati, attaccati,devoti a quel sorriso lunare, invisibile al mondo.

Pistolotto.

Written By: bruno - Mag• 24•25

Qualche volta ci vuole anche un “pistolotto”:Ricordati che chi fa spesso il proprio elogio,dispensa gli altri dal ripeterlo,e che lo sforzo visibile per procurarsi degli ammiratori ne diminuisce il numero.

Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Mag• 24•25

Flavia Mello Agonigi, 54 anni, era scomparsa nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 ottobre 2024.‍ La donna era uscita dalla sua casa di Pontedera, nel Pisano, per recarsi alla discoteca “Don Carlos” di Chiesina Uzzanese, ma non aveva mai fatto ritorno. Il marito Emiliano Agonigi, preoccupato, la mattina seguente aveva denunciato la sparizione della moglie, facendo scattare le ricerche e le indagini della Polizia.
La Agonigi era una cittadina italiana originaria del Brasile. Il successivo 24 ottobre il cadavere della vittima è stato ritrovato in una cisterna della cantina di un’abitazione nella zona di Sant’Ermo, una frazione in provincia di Pisa.‍ Poche ore prima, a poca distanza dallo stesso luogo, era stata rintracciata anche l’auto della donna.
Contestualmente al ritrovamento della vettura, la Polizia aveva fatto visita all’uomo residente nell’abitazione: Kristian Emanuele Nannetti, 34 anni, un disoccupato che si adoperava saltuariamente come meccanico. Davanti agli agenti che lo sospettavano di essere coinvolto nella scomparsa della cinquantaquattrenne, Nannetti ha confessato di averla uccisa per poi condurre i poliziotti alla cisterna dove aveva occultato il corpo
L’uomo è stato fermato dalla Squadra Mobile con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere.‍ Nannetti e la cinquantaquattrenne erano entrati in contatto attraverso un sito di incontri e si conoscevano da circa due anni. Secondo quanto ha riferito il meccanico, lui e la vittima avevano concordato un appuntamento, poi nel corso della notte i due avrebbero avuto una colluttazione: lei lo avrebbe preso per il collo e il trentaquattrenne le avrebbe spaccato una bottiglia in testa.
La lite sarebbe avvenuta per soldi, in seguito ad una prestazione sessuale. Nannetti successivamente avrebbe afferrato un coltello e l’avrebbe colpita almeno quattro volte, alla spalla e all’addome. L’omicidio sarebbe avvenuto nella casa dell’uomo a Sant’Ermo. Dopo averle tolto la vita, ha avvolto il cadavere in una coperta per poi trasportarlo in cantina e gettarlo nella cisterna.‍
Nell’udienza di convalida del fermo, Nannetti avrebbe ribadito la sua confessione, invocando la “legittima difesa” perché la donna avrebbe tentato di soffocarlo e lui avrebbe reagito: “Mi sono difeso da lei con quello che ho trovato”. Il giudice per le indagini preliminari, pur non ravvisando il pericolo di fuga, ha disposto la permanenza in carcere del trentaquattrenne per il pericolo di reiterazione del reato.‍ E’ accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Kella Tribi.