Subire.

Written By: bruno - Set• 28•25

Questa crisi di nervi del mondo:di questa parte di mondo crea allarme ,se qualcuno accende il cerino salta in aria tutto.Girano droni di non accertata provenienza,comunque girano,qualcuno dice che la prossima volta toccherà all’Italia,senza specificare cosa le tocchi.La guerra preme o,la fanno sentire alle porte,difficile distinguere il vero dal falso ,difficile e su questa difficoltà si gioca l’impossibilità del decidere, preparati soltanto-come sempre- a ,subire.

Tam tam.

Written By: bruno - Set• 27•25

Mah!Sarà che non sono più in me,sarà che intendo,o crdo di intendere pera per mela(che comunque due frutti sono);insomma, la cosa è perfino imbarazzante,imbarazzante se non fosse per il tam tam mediatico contro Bibi,contro Israele ma sopratutto contro ogni buon senso e la sostanza è questa (quella che ha detto,dichiarato Bibi all’Onu):liberate gli ostaggi e fuori dai piedi Hamas,più semplice di così si muore.

Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Set• 27•25

Rosalia Pipitone, 24 anni, chiamata Lia dai conoscenti, perse la vita in seguito a un agguato compiuto il 23 settembre 1983 in una farmacia di Palermo. La giovane era figlia del boss del quartiere dell’Arenella, Antonino Pipitone.‍
L’episodio venne inizialmente catalogato come una rapina finita male. La vittima, ostaggio dei rapinatori, fu colpita da diversi colpi d’arma da fuoco. Tuttavia la vicenda destò molte perplessità per le modalità di esecuzione. Soltanto negli anni successivi, grazie alle testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, si riuscì a fare luce sul caso.
Rosalia aveva deciso di separarsi dal marito, con il quale aveva avuto un figlio, ma questo non era consentito dalle regole di Cosa Nostra. L’intenzione della giovane sarebbe stata quella di continuare una relazione extraconiugale che, secondo le voci dell’epoca, portava avanti da tempo con un cugino di secondo grado. La situazione aveva gettato enorme discredito sul padre Nino, boss dell’Acquasanta.
A risentirne furono anche i vertici dell’organizzazione mafiosa, ormai determinati nel punire quel comportamento che diffuse non poche maldicenze sul conto della famiglia. Al padre della ventiquattrenne sarebbe stata comunicata la decisione di eliminare la figlia e lui non si sarebbe minimamente opposto, avallando di fatto l’esecuzione: “Meglio una figlia morta che separata”. Così venne premeditato l’omicidio e inscenata la rapina allo scopo di uccidere Rosalia.
Nel 2003 nuove indagini portarono all’arresto di Antonino Pipitone con l’accusa di essere stato il mandante dell’uccisione della figlia.‍ L’uomo però, nonostante il rinvio a giudizio, fu successivamente assolto per insufficienza di prove.
Il caso tornò alla ribalta nel 2012, quando il figlio della vittima pubblicò un libro in cui raccontava la storia della madre Rosalia.‍ L’opera editoriale diede vita a una nuova inchiesta giudiziaria.‍ Questa condusse, nel luglio del 2019, alla condanna a 30 anni di reclusione per i boss Vincenzo Galatolo e Nino Madonia.‍ Non si poté procedere invece nei confronti del padre Antonino, perché nel frattempo era deceduto. La sentenza fu confermata in Appello nel giugno del 2020,‍ poi resa definitiva dalla Corte di Cassazione nel corso del 2022.‍

Kella Tribi.

Noè.

Written By: bruno - Set• 26•25

La nave,le navi,le barche a vela vanno e rinculano per la pace o,la “pace”.Vanno a Gaza:o vorrebbero andare da quelle parti in guerra in nome della pace,della loro “pace” un pace che piace,piace alla politica,a quella politica che non avendo argomenti s’attancca anche a un battello,un battello che non rincula,ma naviga,naviga sicuro verso la guerra come la colomba,o il corvo,il corvo di Noè verso il diluvio o dopo,”dopo” il diluvio.

La borsa

Written By: bruno - Set• 25•25

Andar per mare ,per mare ,verso Gaza con la borsa della spesa per aiutare gli affamati palestinesi non sarebbe nemmeno da raccontare,ma qui occorre parlarne,raccontarne con peggerezza e l ‘ironia che merita.FOrse,e forse nemmeno parlarne meriterebbe questa gogliardata con la “borsa”,la borsa della spesa ,una borsa piena zeppa di ogni ben di dio,dico ogni ben di dio che sfama ,o vorrebbe sfamare un popolo affamato in uno regione piena zeppa,come la loro borsa della spesa di samaritani vestiti da Hamas.

Liberare.

Written By: bruno - Set• 24•25
Liberare gli ostaggi e Hamas dalla striscia di Gaza per poter trattare, non ricordo chi lo ha detto,ma è l unica cosa sensata che è stata detta.

Dicono.

Written By: bruno - Set• 23•25
Dicono,scrivono,declamano che vi fosse una gran folla contro Israele,dicono ,scrivono,declamano che fossro davvero in tanti,se non tantissimi,alcuni troppi:quelli che hanno vandalizzato i pacifici cortei contro Israle.C’e,e ci sarà sempre,sempre chi va ad una festa e vuole esagerare,ed esagera.Si,si dice che fossero tanti,tantissimi ma li conteremo tutti alle prossime elezioni.

La gallina.

Written By: bruno - Set• 23•25
– La prima gallina che canta ha fatto l’uovo” – Droni-Uova volano nel cielo dell’ Europa settentrionale e subito si canta a squarciagola che è stato lui, Putin ci invade! copione già più volte visto e altrettante volte smentito La vera gallina canta, dopo l’uovo sfornato , in senso liberatorio, canto quotidiano di inno alla vita Per le attuali finte galline anche a voler essere buoni rimane comunque un inzigare continuo come incentivo a guerra e di conseguenza a morte .
Paola Mars

Sciopero.

Written By: bruno - Set• 22•25

Niente è più rilassaante di un bello sciopero,un bello sciopero oggi,oggi su rai tre,finamente un poco di classico,quello che una volta si chiamava concerto o concerti,mentre oggi son tutti concerti canterini che infestano l’aria.Silenzio,bellissimo silenzio che qualche volta,purtroppo, si interrompe con voce-sgradita- che dice e ripete :oggi è sciopero,alleluja.

Jacchetti.

Written By: bruno - Set• 21•25

Il superficiale e o conformista Jacchetti che si mette a belare per Gaza facendo il verso del “leone” che dire,Jacchetti la pensa così,e così qualcuno potrebbe anche fregarsene di quel che pensa :se pensa, dice,o recita Jacchetti:in fondo il “pensiero” Jacchetti gode di uno spazio acritico che ha preso piede non grazie a Jacchetti, ma grazie ad Hamas.