In queste notti insonni mi parve di sentire ,alle prime luci dell’alba una musica conosciuta che li per li mi pareva Rossini,ma poi svegliandomi mi accorsi che era Verdi,un Verdi strano,un Verdi con intermezzi abboracciati e la vicenda di Rigoletto narrata,raccontata, una spiegazione ,una rappresentazione cinematografica della vicenda di Rigoletto.Opera che,pur conoscendola nelle sua trama o con la sua trama musicale ,molte delle sue vicende vanno perse sovrastate come sono dalla musica e dal canto.I sentimenti musicali l’animano,gli danno anima e vestito e quel vestito dice tutto,tutto in un altro modo,al modo di Verdi,nel modo del melodramma.Melodramma non sempre chiaro ma subblime per espressione musicale e bellezza di sentimenti fatti di note e canto spiegato.Ebbene,questa mattina,questa mattina quell’edizione di Rigoletto ridotta a spiegazione era chiarissima,chiarissima,si capiva tutto,proprio tutto,fin come Gilda viene pugnalata e messa nel sacco (cosa che in tutto questo tempo non avevo ancora capito)anche se,se la cosa poi al fine dell’opera era poco importante.Racconto chiaro dunque,chiarissimo ma con un Verdi fatto a brandelli.
Kant o non Kant.
Io vedo dolore, vedo abbandono, vedo disperazione. Vedo il dolore dei bimbi abbandonati o distrutti dalle guerre dai tempi dei tempi. Vedo il sadismo genitoriale, vedo l’infanticidio. Vedo la mancanza di amore che se è individuale non può essere vestita di universalità. Ognuno è responsabile del male che fa, e del bene. Credo che sia un modo di coprire la propria incapacità. La nostra cultura occidentale si fonda sul dover essere, la completezza è un miraggio , esiste solo in una proiezione ultramondana o metafisica. La figura di Gesù ne è il simbolo. Spesso si parla di dolore universale, esistenziale, senza riscatto per l’uomo. Io credo che sia una piega di non secondaria importanza della forma mentis occidentale. Il dolore inalienabile nella vita di ognuno non passa nella nostra mentalità di radice cristiana, verso il porto dell’accettazione. Il dolore diventa pegno, riscatto, penitenza, strumento di redenzione, strumento narcisistico, fardello, colpa. Gli orientali dicono: lascia che tutto scorra, tutto passa, il nostro se si costruisce anche e soprattutto col dolore. Siamo decisamente inferiori a loro, Kant o non Kant.
Francesca Pierucci.
Per una festa vera.
Oggi 8 Maggio si festeggia la fine dell’ultima guerra mondiale e questa sarebbe davvero una data da ricordare,celebrare,tramandare,fine di un progetto genocida guidato da un folle giardiniere,figlio di un doganiere,caporale nella prima guerra mondiale a ammaestratore della belva popolare in seguito.Voleva fare un giardino di sole piante a lui gradite il condottiero di Germania ,estirpare questo metter quello e cogliere i frutti di un albero che non esiste e,speriamo non esista mai.Progetto più strampalato,teoria più assurda non poteva nascere in quel secolo,nascere e crescere con un esercito di pericolosi giardieri che “seminavano” in lunghe fosse il frutto che hanno lasciato e avvelena ancora il mondo.Oggi 8 Maggio festa vera da celebrare,commemorare ,scrivere a caratteri d’oro sul lunario per renderla,finalmente,indimenticabile.
Corona di stelle.
Il vento carezzava il sole fuggente sulla sera, colmo del rosso che ci invase , e l’anima vagava nella sua notte piû felice, nel canto notturno che allora ci fu noto, oltre ogni strada conosciuta. E la spiaggia ingoiava i passi nel silenzio, come fuori dalle cose e così immersi nel tutto che ci offerse il nostro breve giorno. E le notti ove l’anima non posa, ma danzava passi ignoti che salivano sino a ciò che è oltre le nuvole cariche di mare, di vento che mille leoni infuriati di acqua piangente infusero nel nostro essere silente. Non sapevo che siamo esseri carichi di sangue, siamo fiumi di acqua che accoglie e che trascina, siamo come la tempesta che sfigura la spiaggia placida, e zittisce le cicale. Come il mare bianco di bava furibonda, di un fresco che penetra le ossa e le rinnova. Siamo vento e furia e siamo vita che rincorre i voli della notte oltre il canto sottile dei grilli tutt’intorno. Corona di stelle sonore a tener vivo il cuore della notte.
Francesca Pierucci.
Portenti storici.
Leggere la rivoluzione francese e capire che i giorni del terrore sono stati infarciti di puttanate senza nessun ritegno,vendere la rivoluzione francese come un grande atto di civiltà e come fondamento di un mondo nuovo è addirittura una porcata.I rivoluzionari si sono subito mostrati pentiti,uno di questi a cui fu domandato il perché di quei giorni disse:quando viene una febbre dura qualche settimana a me è durata quindici anni.Bene ,il regalo di quei “gloriosi “giorni fu Napoleone,cioè una rivoluzione che produce un Imperatore dovrebbe essere una contraddizione,visto le sue premesse di libertà ,fraternità ed uguaglianza,ha prodotto insomma, solo un nuovo Re.Ebbene,la storia si ripete sempre due volte, e la seconda è sempre una comica o se preferite una farsa,i grillini,puri come l’acciaio,forcaioli come non mai,giustizialisti fino al midollo che cosa hanno prodotto come sottoprodotto di rivoluzionari dei bei tempi andati?Hanno prodotto la liberazione di tutti i mafiosi che,in isolamento in carcere rischiavano di essere contagiati e questo è un vero portento della giustizia oltre che della “medicina”.
Nidi di vipere.
Dire la verità può essere il fiocco di neve che scatena una valanga irreparabile. La verità è rivoluzionaria, intrisa di ribellione, invisa a tutti, il modo migliore per scatenare odi e vendette che ci possono distruggere. Certamente taluni cercheranno di farlo. Detto questo è il volo della libertà, perchè ci permette di conoscere la natura vera di chi ci circonda. Onde liberarci dei fardelli e dei nidi di vipere.
Francesca Pierucci.
Italia-Inghilterra.
Risulta difficile ascoltare la mattina le diverse rassegne stampa che i media ci offrono,rassegne spesso pedanti,noiose ripetitive.La ripetitività è stata la caratteristica principale di questo virus,tutto si è messo in funzione come se , un grande padrone ci sovrastasse e ci ordinasse,imponesse suggerisse gli ordini del giorno.Una stampa militaresca d’altri sciagurati tempi si è messa in moto con parole perentorie e imposizioni che ,in quanto a verità è tutto da verificare o impossibile da verificare.Bene,questa la versione italiana ma,risentire tutto questo appena scritto nella versione inglese fa venire il latte ai gomiti,cambiano i termini,si fanno inglesi che il “giornalista” si affretta a dire quasi mai che cosa voglian dire ma che,comunque si condensano nella chiusura: che fanno, come ha fatto l’Italia .
Promozioni siciliane.
Sicilia in allarme,i siciliani,la gran parte è stata preservata dal coronavirus e questo l’ha resa come regione, bella ed appetibile, appetibile al punto che qualche dirigente ha pensato bene di “svenderla” a scopo turistico,si fanno offerte al miglior cliente,offerte stracciate per tutti i gusti con il risultato di rischiare che,la Sicilia,oggi,isola felice ma,sopratutto sana, s’immerga nella zuppa tossica del coronavirus.Queste tristi promzioni mettono in pericolo il senso di sicurezza che,tutti i siciliani,a buon diritto possono vantare,oltre l’inestimabile bellezza dell’isola.
Zuppe letali.
Se, i gas in battaglia furono vietati perfino da Hitler dopo lo spaghetto che si prese nella prima guerra mondiale,ma li usò senza alcuna remora nei campi di concentramento,se, tutto questo fu severamente “proibito” ma sempre usato come arma letale in diverse occasioni anche nel Medio Oriente,usato in quelle lotte fratricide fra arabi di cui ancora oggi si parla.Il coronavirus è un arma sfuggita dai laboratori cinesi dice l’America,difficile provarlo, anche se potrebbe essere,queste zuppe di germi letali potrebbero essere in effetti le battaglie per la conquista del mondo futuro.Lotte senza rumore,senza nessuna dichiarazione di guerra,senza apparente ostilità e dispiegamento di mezzi e di risorse,per fare una nuova guerra basterebbe una zuppa,un concentrato,un brodo micidiale e chi è senza difese se ne va,toglie il disturbo,è un ipotesi plausibile e,in un certo senso affascinante sopratutto economica,moderna,pensarci prima e per primi non fa mai male.
Fase 2.
Semplice,semplice la fase due (2) ,dico la due,per uno che abita in Emilia è tale quale la fase uno ma, con una variante che forse vale anche per la romagna, c’è un spiraglio,un pertugio di libertà:si può andare al cimitero,il problema però è di quanto ci si può avvicinare alla tomba del congiunto.