E’ Interessante scorrere gli orizzonti sui devozionali pellegrinaggi dei primi secoli ,vi è infatti tutta una letteratura “rosa” spesso edulcorata,anche se in parte vera.Che,lungo la via Francigena passassero anche delinquenti in catene per espiare le loro pene e che passassero pellegrini che facevano di tutto fuorché un viaggio di devozione,o meglio ,trasmutato da devozionale in delinquenziale era risaputo,lo si leggeva qui e là.Ma è sorprendente leggere certi antichi dove scrivono:”La dissolutezza profittava delle processioni notturne,e le associazioni fraterne dei beguardi e delle beghine spezzavano i vincoli dei matrimoni con infinito danno alle famiglie.Il popolo occorreva alle feste dei “pazzi” e dell'”asino”,e si commettevano nelle chiese oscenità ed indecenze che fanno arrossire la ragione”(Millot usi del tredicesimo secolo).E ancora”:I pellegrinaggi a Roma vennero alla moda o si cambiarono in maniera nel nono secolo.I Vescovi abbandonavano le loro diocesi per andare in pellegrinaggio;le monache uscivano dai monasteri perdendo la loro verginità,divenivano meretrici per vivere,duecentomila pellegrini si succedevano giornalmente a Roma nel Giubileo del 1300.”Insomma un quadro non del tutto proprio mistico ma realistico, dove il Santo (quando c’era) spiccava meglio da questo fosco e sempre umano ambiente.
La campagna
La campagna vive, sussulta la notte trema col tremar delle foglie su cui si accampano i grilli sognando. E richiami di cani che si rincorrono nelle valli buie e frementi di notturno inchiostro. Ci richiamano a vivere. La notte è per vivere, solo chi sa viver di notte può dire di esser stato felice. E i grilli friniscono delicati, quasi silenti divengono uniti nel canto sinfonia danzante alla nostra felicità alla nostra instancabile gioia.
Francesca Pierucci
Usano i pazzi.
Usano i pazzi ,i pazzi delinquenti che si mettono o mettono sugli altari di sangue come dittatori e come veri e propri rappresentanti di Satana in terra.Usano come è costume di ogni idemoniato che sale sul trono sterminare immediatamente coloro che reputa suoi nemici,per cui diventano a cascata,nemici della nazione e del popolo e del mondo tutto.Rarissime volte non va sempre proprio così,anche se è consolidata memoria di questi orribili ,orrendi massacri si ricorda Carlo nono (dopo la celebre giornata di San Bartolomeo),avendo scritto a tutti i governatori delle province di far massacrare i protestanti.,il vice-conte Dorte,che comandava la Bajonna,rispose al Re:”Sire,io non ho ritrovato fra gli abitanti e i militari che dei buoni cittadini,dei bravi soldati,e nenessun carenfice;perciò essi ed io supplichiamo Vostra Maestà d’impiegare le nostre braccia e le nostre vite in cose possibili”.(Montesquieu,Ovres,tom,1,er,p.64)
Il presente
Della vita e della sua verità ci accorgiamo solo quando è passata. E delle persone, del loro vero essere, quando le scorie dell’imperfezione del contingente lasciano spazio all’essenza di coloro che non sono più, della vita che non è più, e dei luoghi, e delle cose vissute. Non è una lente deformante quella che vediamo guardando il passato, ma quella che vediamo vivendo il presente.
Francesca Pierucci
Governi & governo.
Riflessione del secolo scorso,solo del secolo scorso dove si scrive che:Crescendo il pubblico disprezzo per un governo,decresce nelle persone di merito la disposizione a servirlo ed accettare le sue cariche.La cosa può giungere al punto che la classe dei pubblici funzionari si riduca alla classe dei bisognosi.
Ma che anima e anima.
Non condivido l’idea della resurrezione dei corpi, ma è un’idea assolutamente personale. Non esiste nulla di tanto poco umano come la teologia cattolica, nulla che allontani di più l’uomo dalla sua parte spirituale. Perchè la scinde dal corpo, per prima cosa, parlando di resurrezione dei corpi in modo astratto e campato in aria. Il materialismo della società occidentale, deriva da questa idea di spirituale avulsa dal reale, dal corporeo, dalla ricerca del se.
Francesca Pierucci
Liti francescane.
Si scaldarono gli animi dei francescani quando si trattò di cambiare forma al loro capuccio,parecchi andarono addirttura in carcere pittosto che adeguarsi alla forma tonda del loro capuccio,mentre prima l’avevano acuta.Sorsero anche liti a proposito del pane in bocca al frate che non doveva essere considerato come proprietà propria del frate ma piuttosto dell’ordine, per queste tesi molti soffrirono addirittura la morte.E ancora,vi fu un tempo in cui i francescani potevano considerarsi i fedeli giannizzeri del Papa, ma successe che molti in seguito si ribellarono all’autorità papale,per abbracciare il partito di Luigi di Baviera,grande nemico della corte pontificia.Insomma, come trasgredire i comandamenti del movimento serafico di Francesco d’Assisi furono proprio,come sempre i suoi seguaci
Il presente.
Della vita e della sua verità ci accorgiamo solo quando è passata. E delle persone, del loro vero essere, quando le scorie dell’imperfezione del contingente lasciano spazio all’essenza di coloro che non sono più, della vita che non è più, e dei luoghi, e delle cose vissute. Non è una lente deformante quella che vediamo guardando il passato, ma quella che vediamo vivendo il presente.
Francesca Pierucci
Le perle nere di Kella.
Yoo Young-Chul nasce il 18 aprile 1970 in un villaggio della Jeolla Settentrionale, a circa 200 km a sud della capitale Seul. La sua infanzia non è felice; i genitori litigano spesso, la sua nascita non era voluta e sua madre infastidita dall’averlo partorito avrebbe addirittura voluto ucciderlo. Come prevedibile, i genitori divorziano e Yoo viene cresciuto dalla nonna. A sei anni va a vivere dal padre a Seul: troverà lì una matrigna, parecchio dura e manesca e a 8 anni Yoo fugge andando a vivere con la madre e la sorella Nonostante i problemi famigliari e la mancanza di denaro, Yoo alla scuola elementare si mette in evidenza per la sua educazione e diligenza Alle scuole medie ed è fortemente attratto dalle materie artistiche. Gli piace incidere il legno, comporre poesie, dipingere e cantare. Parrebbe essere un animo nobile ma la vita gli riserva ben altro Terminate le medie nel 1987 si iscrive a un liceo d’arte ma non passa le selezioni e la sua famiglia non ha il denaro per iscriverlo a una scuola d’arte privata. L’impegno e l’educazione portano a nulla e non si diplomerà mai La sua vita sembra andare in pezzi, Yoo odia ricchezza di chi lo circonda e si convince che la causa della sua rovina siano i ricchi ed inizia così nel 1988 la sua discesa all’inferno Entra e esce dal carcere, per furto, vendita materiale pedofilo, contraffazione, furto d’identità, abuso sessuale minori, omicidio, cannibalismo e nel marzo del 2000 viene arrestato per aver violentato una ragazzina di 15 anni. Al Centro di Detenzione di Jeonju si acuisce il suo odio verso i ricchi e il suo desiderio di rivalsa verso la società e quando esce di prigione l’11 settembre del 2003 ha una missione in testa da compiere: una missione di morte. Si costruisce da solo l’arma con cui compierà la maggior parte dei suoi crimini: un martello pesante 4 kg . Per imparare a padroneggiare al meglio il suo “attrezzo di morte” fa pratica su alcuni cani randagi, ammazzandoli a martellate in testa. Il suo piano é di uccidere 100 persone ricche ossessionato che la ricchezza sia la causa del suo male Inizia massacrando un professore universitario di 72 anni e sua moglie di 68 Segue una scia criminale, fatta di furti e truffe, sfociata in brutali omicidi all’arma bianca e degenerata in seguito nella mutilazione dei cadaveri e nel cannibalismo: Yoo avrebbe infatti confessato di aver mangiato parti degli organi interni di alcune delle sue vittime al fine di “purificarsi”. E’ considerato uno dei più famosi e prolifici serial killer coreani: nel giro di pochi mesi, tra il settembre del 2003 e il luglio del 2004, uccise un numero ancora oggi imprecisato di persone (tra le 20 e le 40), molte delle quali giovani prostitute o benestanti anziani dei ceti elevati. Condannato a morte per i suoi crimini il 13 dicembre 2004, Yoo Young-Chul è ancora in carcere in attesa dell’esecuzione. Il suo avvocato non è ricorso all’appello perché il suo cliente desidera morire, ma questo suo desiderio ancora in attesa di essere accolto
Kella Tribi
Sbagliare
Gli attimi si assiepano nel palco instancabile dei ricordi e mi chiedono il senso del continuare E non è nessun senso chiuso nella conchiglia dei nostri giorni, solo il camminare, sentirsi incompiuti, e il colore del sole ci attende nel giardino che più non è nostro, quello che non sapemmo vivere, perchè vivere è sempre sbagliare.
Francesca Pierucci