Una specie di naqab era,e venne condannato in lombardia per le donne che coprivano interamente il volto, con multe che arrivavano fino a 100 scudi.Vedi le grida del 1633,18 luglio 1633,6 dicembre 1633,22 luglio 1634,10 maggio 1638,9 aprile 1613,6 febbraio 1649.In cui si condannavano: “veli che si allargano per coprir la faccia e servono di maschera”.Isomma, come sempre,niente di nuovo.
Uffa.
“La loro storia polica,si riduce a zuffa,tra cittadini,a zuffa sulla piazza,a zuffa fuori e dentro le mura-o stati-.Questa è roba vecchia:per non scrivere la stessa solita storia,come in antico e antica come oggi,e dura:dura fin dal tempo di Caino,Caino e Abele.
Siamo pronti.
“Siamo pronti a contraddire senza ostinazione,ed a lasciare,senza adirarci,che altri ci contraddica”.Vi ricordate o,avete maai letto Cicerone?Questa è una sua perla che anche oggi,oggi va bene,e vale per uscire da ogni polemica da tifo.Il campo di gioco,con i suoi giocatori è pieno e zeppo e,a volte,a volte non essere nemmeno “sportivi”,e ,non guardare e ,non vedere o,sentire è meglio,molto molto meglio.
Le perle nere di Kella.
Quindici anni, un giorno di scuola, lo zaino, il cellulare, il lucidalabbra. Quel 20 settembre 2017, Nicolina Pacini era uscita di casa con la mente immersa nella giornata che sarebbe stata. Camminava spedita, un passo dopo l’altro, sulle scalette che scendevano da casa dei nonni a Ischitella. Era lì che viveva con suo fratello, nel paese natale di sua madre, che invece se n’era andata dopo i conflitti con l’ex. Viveva a Viareggio, ora, e anche il suo papà era lontano. Nicolina, però, non ci poteva fare niente, quelle erano cose da adulti e del resto nessuno chiedeva mai la sua opinione. Tutto a un tratto, mentre camminava era comparso lui. Antonio Di Paola, ex di sua madre Donatella, le si era parato davanti, stretta in pugno una pistola semiautomatica. Ed era diventato tutto buio. Nicolina era finita a terra, poi su una lettiga, infine in un letto d’ospedale. Era già lontana da se stessa e da tutto il suo mondo, già altrove, quando il suo cuore aveva battuto per l’ultima volta. Poi si era arreso. Niente palpiti d’amore, niente farfalle nello stomaco, niente scoperte, esperienze, niente lezioni da imparare, nessuna vita da vivere per Nicolina. Il futuro era finito con quel proiettile calibro 22. I suoi giorni, finiti lì, in una mattina di settembre come un’altra, all’alba di un giorno che non avrebbe vissuto. Antonio Di Paola si sarebbe ucciso poco dopo averla ammazzata. Quella notte aveva minacciato sua madre per l’ennesima volta: “Non vuoi mettere pace – le aveva scritto – io sono pronto”. Nicolina, no, non era pronta. Ma tanto nessuno chiedeva mai la sua opinione.
Kella Tribi
Al suo posto.
Meloni-Trump:va bene benissimo o,male malissimo,o,quasi male non del tutto bene:potrebbe andare meglio,meglio di così.Ognuno si mette al posto,al suo posto, quello della Meloni e così,dice la sua:qualcuno è anche pagato per dire la sua altri lo fanno gratis,altri ancora lo vorrebbero fare,ma non possono,altri non vogliono o,non lo farebbero mai,nemmeno se pagati.Insomma questo è il balletto di una cronaca e di chi ci scrive e,ci vive sopra ,nei giorni :Trump-Meloni.
Il “bacio”
La Meloni va da Trump:apriti cielo ,chi consiglia questo o quello ,chi parla e suggerisce per sua voce e in sua vece ,chi critica la sua partenza.Da questo si deduce che molti se non tutti vorrebbero andare in America da Trump al posto della Meloni e magari,magari porgergli:a dispetto di tutti e,di tutto anche il famoso “bacio”.
“Lui”.
In effetti questa del genitore uno e due,così come è messa sul piatto suscita una qualche perplessità,e,questa mattina ,questa mattina scorrendo FB trovo una certa Maria Kloe Pisapia che posta una riflessione sui famosi comandamenti di Mosè:dove fa notare-correttamente- che è scritto,sulla pietra,per conto di Lui- il quarto comandamento:onora il padre e la madre,mica genitore uno genitore due.
Uno e due.
Genitore 1 Genitore 2 a questo punto Genitore.3 ,4…..in memoria delle “Comuni” (anni settanta) evvai così? Si è voluto sostituire le parole “madre” e “padre” sulla.carta di identità per ragioni di rispetto, ,uguaglianza ecc ..ma, la parola GENITORE deriva da GENERARE cioè È CHI GENERA e per generare bisogna che ci sia un maschio che dà il seme e una femmina che che lo tiene e porta avanti la gravidanza, sia negli umani sia negli animali. Dire quindi Genitore è più restrittivo di madre e padre che hanno un significato ben più allargato tra cui AVERE LA FUNZIONE DI PADRE, AVERE LA FUNZIONE DI MADRE.
Paola Mars.
Angeli.
Questa guerra-Russia,Ucraina- non si doveva fare,non si doveva nemmeno cominciare,le colpe son molte,troppe , per una causa persa,almen si voglia una bella guerra,questa volta guerra mondiale a suon di qualche atomica di ultima generazione.Un atomica meno forte,strategica,portatile e che fa poco,poco rumore,tanto per sterminare,sterminare come si è sempre fatto anche in antico,in antico con la sua bella morte e in cielo tanti santi ed angeli che ti accolgono,ti aspettano, a braccia aperte.
“Pace”.
Sembrava “facile”,facile risolvere i problemi insoluti di guerra e guerre,anche quelle commerciali ma,la guerra e le guerre,le rese,gli aggiustamenti rinculano davanti al problema di questa parte di mondo, si complicano,si moltiplicano ,si fanno spinosi.Forse un giorno,un giorno sarà e verrà la pace,forse,forse e ancora forse,si farà, questa pace si farà,forse:nel frattempo ammazziamoci ed ammazziamo,ammazziamoci ancora e ancora un “poco”.