Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Dic• 20•25

Lisa Gabriele, 22 anni, originaria di Rose in provincia di Cosenza, fu trovata morta il 9 gennaio 2005, riversa all’interno della sua auto nei boschi tra Montalto Uffugo e Rende (Cosenza). Accanto a lei un biglietto di addio. La vicenda fu ufficialmente archiviata come un decesso per suicidio, nonostante l’autopsia non avesse rilevato elementi chiari per suffragare tale eventualità.‍
Al contempo si pensò anche a un tentativo di depistaggio per nascondere un omicidio, considerando tra l’altro che le impronte della vittima sul luogo del ritrovamento furono cancellate e il biglietto accanto al corpo non era totalmente autentico, dunque sarebbe stato scritto da lei solo in parte
Una lettera anonima inviata alla redazione del quotidiano della Gazzetta del Sud nel 2018, recapitata tra l’altro anche in Procura, alla Polizia e ai Carabinieri, aveva riaperto il caso. L’anno successivo venne effettuata la riesumazione del cadavere per condurre nuovi accertamenti. Nella missiva fu riportato che a uccidere la ventiduenne sarebbe stato il suo amante, un poliziotto sposato che avrebbe avuto frequentazioni negli ambienti della malavita organizzata calabrese.‍
La vittima potrebbe essere stata soffocata con un cuscino. Dopo il delitto, sarebbe stato simulato il suicidio. L’esame del DNA tuttavia escluse che l’indiziato fosse sulla scena del crimine. Le tracce presenti sulla salma della ventiduenne non corrispondevano al profilo genetico dell’indagato. Il caso dunque rimase irrisolto.‍
Il 25 ottobre 2022 però arrivò una nuova svolta. Le risultanze di una nuova fase investigativa, avevano consentito di verificare, in maniera più approfondita, quanto raccolto nella prima fase, facendo emergere un quadro indiziario grave e tale da collegare il reato all’indagato. Abate venne accusato formalmente dell’omicidio volontario di Lisa Gabriele.‍
Il movente dell’omicidio sarebbe da ricondurre all’esasperata volontà dell’indagato di interrompere la relazione, allontanando da sé la vittima
Il 28 ottobre 2022 Abate si avvalse della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Fu rinviato a giudizio in rito abbreviato.‍ Il 29 gennaio 2024, tuttavia, il Tribunale di Cosenza aveva assolto l’imputato con formula dubitativa dall’accusa di omicidio per insufficienza di prove. Il caso della morte di Lisa Gabriele, dunque, rimase irrisolto.‍

Kella Tribi.

Il caffè.

Written By: bruno - Dic• 19•25

Mettono il cardamono nel caffè,ma spesso in oriente lo bevono senza zucchero.Il caffè è una bevanda pratica per chi non sa che prendere al bar o, per offrire agli amici:quando se ne ha.Un tempo si diceva che faceva diventare spiritosi e,alle cene importanti veniva bevuto sempre in piedi.Prenderlo poi-all’orientale,senza zucchero, come si fosse stato a lungo in Oriente-era molto chic.

Presepio.

Written By: bruno - Dic• 18•25

Gran polemica sul Natale e i soliti presepi,c’è chi lo vuole ,c’è chi se ne frega e c’è chi ci ride sopra-fra le righe ,tempo fa ne ho visto uno esposto al pubblico(di Presepio )con davanti una statuina che lanciava una bomba a mano verso la capanna-insomma così vanno i tempi,e non è detta che siano proprio tutte delle novità.C’era anche chi scriveva :i pastori son tutti stregoni:hanno la specialità di parlare con la Madonna.

Peccati dei popoli.

Written By: bruno - Dic• 17•25

Certo che gli scrittori del medioevo vedevano con occhi diversi la guerra e,loro ,loro ne facevano in ogni stagione e per ogni occasione.Quegli uomini scivevano ma,sopratutto crdevano che la guerra o le guerre :” così va nè casi di guerra per pulire i perccati dei popoli”.Chiaro e semplice,anche di questi giorni non c’è di che lamentarsi e,questa storia di “pulizia” non fa una grinza,una piega, anche oggi.

Ba-bau.

Written By: bruno - Dic• 17•25

Armi, armi, armi, soldi, soldi, soldi da regalare, guerra, guerra, guerra. Ma fatela finita “révénons a nos moutons” . Non siamo in guerra, nessuno la vuole, nessuno vuole fare guerra all’Italia e per questo non vogliamo spendere un centesimo per tale BA-BAU costruito .BE QUIET. Non si gioca con la vita altrui da posti di comando. Non ci caschiamo più, se ci tenete datevi mazzate tra voi capi noi persone normali del mondo non perderemo nemmeno il tempo per stare a guardarvi, vogliamo vivere in pace e non morire o fare morire giovani per i vostri interessi e se non vi piace cambiate mestiere
Paola Mars

Guardoni.

Written By: bruno - Dic• 16•25

Shahim l’Iman di Torino torna libero,libero e la notizia solleva il solito polverone,il fatto è quanti come Shahim ci sono nel nostro paese o,Shahim sparsi nel mondo.E’ come quel continuo ruminare della famiglia nel bosco,senza prendere in considerazione di quanta,quanta gente,quanti adolescenti vivono :vivono e qualcuno anche soppravive ristretto,emarginato,dimenticato nei margini di tossici boschi e periferie che sono vere proprie mitiche jungle.Insomma guardate,guardate e leggete, ascoltate il caso Garlasco-caso che ha raggiunto livelli disgustosi- di gente di uomini donne e bambini che guardano,guardano e vedono il mondo solo dal buco della solita serratura.

Metà trecento.

Written By: bruno - Dic• 15•25

“Specialmente nei casi di guerre,non si deve avere niuna stabile confidanza,però(perciò) che per oltraggi ricevuti si fa spesso dell’amico nimico,e per bisogno o per servigi ricevuti,o speranze di ricevere,si fa del nimico,amico.”E qui siamo alla metà del trecento,trecento dico e le cose stanno come stanno,esattamente come stanno oggi.

Giovanni Villani.

Written By: bruno - Dic• 14•25

Molto materiale ,documenti che da tempo girano per diluvi e o frane passate,del tempo andato dico e che oggi,oggi in ere poco ecologiche scoppiano ancora e ancora ad ogni ora,in ogni giorno spratutto verso i nostri confini,dove esplodono-da anni- e continuano ad esplodere bombe d’ogni ordine e grado, alla faccia di tutte le belle ecologie.Vi fu un tempo:non conoscendo novità alcuna questo nostro mondo ,un tempo di alluvioni e frane e,una,una verso il 1340 raccontato fu,da Giovnni Villani il quale nel descrivere una frana del 15 di maggio alle falde del monte Falterona vicino al Mugello e Castagno in cui l’acqua-scrive- scese a valle nel Decomano, e tinse il fiume sino all Sieve,e poi nell’Arno fino a Pisa.Ebbene perchè scrivere tutto questo?Il fatto è che quella frana,secondo il nostro Villani”gittò infinita quantità di serpi,e due serpenti -due-con quattro piedi grandi com’un cane,li quali uno vivo l’altro morto”.Insomma,da sempre quando piove si scopron “nuove” cose e nuovi minacciosi fenomeni o,prodigi.

Iniuria

Written By: bruno - Dic• 13•25

Oggi,per qualcuno si mangia di magro,la linea e la salute contano più della gola e della antica fame che ci portiamo o portavamo dentro: così non era un tempo .Un tempo,quando la fame dentro ci faceva apprezzar quello che oggi qulcuno rifiuta tanto da definire quello che si definiva”summun ius iniuria”:dove schiumandosi il brodo più grasso che galleggia nella pentola,restano quei che. sorbono il resto “magro” sommamente ingiuriati.

Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Dic• 13•25

Erano separati ormai da due anni, dopo sette di matrimonio, Valentina Rasia, 35 anni, e Giovanni Rezzadore, 44 anni, quando l’uomo la uccise con un colpo di pistola alla tempia sinistra, mentre in casa era presente anche la figlia di 6 anni.‍
Era il 19 agosto del 2000 a Noventa Vicentina. Il quarantaquattrenne attese l’arrivo della vittima. Lei non era in casa, ma lui sapeva dell’abitudine di lasciare la porta laterale sempre aperta. Una volta rincasata, la donna si accorse della presenza dell’uomo e i due iniziarono a litigare.
Rezzadore estrasse la pistola, regolarmente denunciata, e fece fuoco. Successivamente accompagnò la bambina in giardino, dicendole che la mamma era ferita e bisognava portarla in ospedale. Dopodiché chiamò i Carabinieri.
L’uomo aveva più volte cercato, invano, di ricucire il rapporto con la ex moglie. Il rancore, la gelosia, l’incapacità di ricostruirsi una vita, la difficoltà di raggiungere un accordo economico, il rimpianto di avere perso la casa che una volta era in comune, potrebbero essere le motivazioni che avevano indotto il quarantaquattrenne a uccidere l’ex compagna.
Rezzadore fu condannato, con sentenza passata in giudicato, a 15 anni di reclusione. Nel 2006, grazie all’indulto, ottenne la semilibertà di cui, in teoria, avrebbe dovuto invece beneficiare a partire da fine 2007, a metà dell’esecuzione della pena.‍

Kella Tribi