Quelli del pensiero unico recitano il loro programma “artistico” su rai tre di buon mattino con un certo Emerson a Palazzo Strozzi:Emereson a palazzo Strozzi è la solita ennesima pagliacciata di palazzo alla fiorentina: modaiola e impertinente.Che dire:tutte le manfrine del catalogo sproloquiate dal solito gridato presentatore d’occasione, si possono riassumere in un pensiero niciano:”colui che osa più fidarsi di sè e che invece,per il suo sentire,chiede involontariamente consiglio alla storia:”come devo qui sentire?”,diventa a poco a poco,per paura,attore e assume un ruolo,per lo più anzi più ruoli,recitando perciò ciascuno di essi male e superficialmete”.L’arte è solo la sua materia e Palazzo Strozzi subblima e realizza questa materia in spazi inconsci che si possono benissimo non capire e fraitendendere come sono semplicemente e ovviamente fraintesi da secoli.-in generale e in particolare- fraintesi,fra pubblico e individuo il resto son solo vecchie cazzate “contemporanee” male interpretate e male fraintese che vorrebbero aggiungere,invece tolgono superficialmente.
Francesi dalla faccia di bronzo.
L’hypocrisie est un hommage que la vice rend à la vertu.Che dire di più a questi francesi con la faccia di bronzo.
Le perle nere di kella.
È la mattina del 15 gennaio 1947 a Leimert Park, Los Angeles, e una donna, Betty Bersinger, si imbatte in quello che a primo acchito le sembra un fantoccio. Quando si avvicina scopre che è il cadavere di una giovane ragazza. Comincia così il caso “Elizabeth Short”, uno dei delitti irrisolti più celebri della storia
Elizabeth Short (Betty) è una ragazza di ventitré anni, nata a Boston nel 1924. Betty è una bella ragazza, piuttosto alta e amante del colore nero L’infanzia la trascorre nel trambusto dovuto alla separazione dei genitori: la madre vive a Medford, nel Massachusetts, mentre il padre a Vallejo, in California.
Una fase adolescenziale difficile per Elizabeth, che la ragazza cerca di ribaltare tentando la strada del successo personale: il sogno di Betty, infatti, è quello di sfondare nel mondo del cinema, e per questo nel 1946 si trasferisce a Los Angeles, vicinissima alle luci di Hollywood
La ragazza fatica molto a inserirsi nel jet set hollywoodiano, tanto che è costretta a ripiegare su qualche breve filmato a luci rosse per mantenersi.
Ritorniamo alla mattina del 15 gennaio 1947 a Leimert Park. Il cadavere ritrovato dalla signora Bersinger è proprio quello di Elizabeth Short. Il suo corpo è in condizioni pietose: Elizabeth è nuda, presenta delle profonde lacerazioni sul volto, è tagliata in due, segata sotto lo stomaco. I visceri poi sono stati estratti e occultati sotto il corpo.
L’esame autoptico dà informazioni ancora più sconcertanti su quella brutale esecuzione: la ragazza è stata legata ed è morta per dissanguamento in seguito ai tagli sul volto
La sua identità rimane ignota per un’intera settimana, fino a quando il probabile killer non scrive una lettera indirizzata agli inquirenti che seguono il caso. La persona afferma la sua volontà che il caso non cada nel dimenticatoio, e comunica che tra qualche giorno manderà dei documenti personali della vittima. Si firma il “Vendicatore della Dalia nera“.
Invia il certificato di nascita della povera ragazza, un’agenda a lei appartenuta, le sue scarpe. Tutti questi atti iniziano a produrre numerosi mitomani che si dichiarano colpevoli. Saranno ventidue i sospettati del crimine (chirurghi, musicisti, ladri, militari, giornalisti), ma nessuno subirà una condanna per alibi inattaccabili o assenza di prove tangibili.
Il caso scivola piano piano in un vicolo cieco dal quale non uscirà più. Il sospetto è che Elizabeth Short sia finita in un giro più grande di lei e che per questo sia stata disposta la sua eliminazione
Nel settembre del 1949 si riunisce una giuria speciale per dibattere sulla inadeguatezza della polizia di Los Angeles nel risolvere l’omicidio di Betty. Il Los Angeles Police Department viene formalmente accusato di insabbiamento delle prove e di coprire i soggetti coinvolti dell’omicidio. L’inchiesta fa sparire dalla scena di Los Angeles i poliziotti oramai compromessi dalle indagini. Gran parte dei documenti e delle prove del delitto Short sono andati persi.
Kella Tribi
1997-2022.
Bhe!E’ perfino ridicolo sentir queste litanie sui migranti:inni imbolsiti alla bontà e alla solidarietà che nessuno dà, nemmeno al suo vicino di casa o di pianerottolo,ma, che si favoleggia invece ,per gente venuta da lontano.E’ meraviglioso esser buoni,certo che è meraviglioso bello bellissimo essere solidali,essere belli sani,ricchi,intelligenti virtuosi (sic) anche se quasi nessuno lo è,è meraviglioso, meravilgioso e bello pensarlo,sopratutto propagandarlo con il ditino-magari di Dio,a cui nessuno crede- alzato ,verso il cielo, verso il “prossimo”.Vale una piccola riflessione:è dal 1997 che l’Italia,dico l’Italia dal 1997 mangia la stessa minestra,quella dei migranti,lasciateci almeno dire che è un piatto indigesto e che l’Italia:l’Italia merita invece un premio:il premio ,la palma del martirio.
C’è un “dio” anche per gli atei.
Oggi,pare che Dio si sia politicizzato:cosa che i gesuiti hanno da sempre fatto capito e praticato con il casualismo,infatti,oggi il PD potrebbe definirsi senza imbarazzo un partito “gesuitico” per la sua commistione fra DC e PCI,questo impasto infatti-a freddo- ha prodotto il risultato che è sotto gli occhi di tutti come partito “democratico gesuitico”,partito con una sua forte connotazione “culturale” in virtù di Padre Andrea dall’Asta-manco a dirlo gesuita- patron indiscusso e induscutibilmente-ab eterno- eletto a capo per un area politica “intelligentimente” religiosa-atea in qualità di fensore di quella identità anti e ma,proterviamente e,gesuiticamente “concettualmente a-religiosa”.Si è ,o ,si potrebbe scrivere dunque che Dio si è fatto “partito”,un partito che, come nella filosofia antica ,con tutte le sue varie interpretazioni sulla presenza del divino nella vita dell’universo e degli uomini lo dicono ora operante ora vivo e presente,ora solo in generale e non sigolarmente presente,tuttavia non sempre presente nelle umane vicende,ed ora,qualche volta,per qualcuno, del tutto inesistente,perchè Dio ,dio,secondo molti-come narcisisti atei- non c’è,non esiste e non è mai esistito.Di tutte questi risvolti o, interpretazioni sul c’è o non c’è Dio, preferisco, e mi sembra corretta quella dei cinici antichi dove Dio ,Dio,secondo loro,dio:oggi,dio,fatto politica esiste ;eccome se esiste oggi,e si è anche “incarnato” in un partito :ma ,come quello antico,non si interessa delle vicende umane.
Words.
Ma si:diciamo quello che Amleto risponde a Polonio che domanda che cosa mai legga;parole,parole ,parole,o, se vi piace: words,words,words.
Mostro dell’armadio.
Buongiorno mi chiamo Martina Mura, vi scrivo per segnalarvi un fatto molto spiacevole. Premetto che non amo fare questo tipo di segnalazioni ma l’accaduto merita di essere portato all’attenzione di chi amministra la scuola. Sono praticamente giorni che sto cercando di iscrivermi alla vostra scuola, l’ Istituto Gazzola. Io ho chiamato la segreteria e, dopo aver appreso che i documenti per l’iscrizione si possono ottenere soltanto passando all’istituto, ho chiesto una mattina libera a lavoro e ieri mi ci sono recata con i mezzi pubblici , erano circa le nove e mezza
La segreteria che si occupa dell’iscrizione non è minimamente gentile o interessata ad aiutare chi si sta inscrivendo e il suo atteggiamento mi ha fatto capire che non ha un minimo di riguardo nei confronti di un/a possibile alunno/a. è una persona priva di pazienza e di rispetto verso il prossimo. Si è dimostrata molto scorbutica fin da subito. Ha tirato fuori mille problemi per arrivare a dirmi di tornare un altro giorno a tutti i costi perché per lei c’era tempo, nonostante io continuassi a spiegarle di non poterlo fare, perché avevo preso un giorno libero da lavoro per essere lì e avevo fatto un lungo viaggio in bus, non avrei più potuto avere la mattina libera. La signora si è attaccata in particolare al fatto che non avessi il mio codice fiscale ma una copia nel telefono, io ho smarrito il codice fiscale fisico ma non ho mai avuto problemi in altre istituzioni (nemmeno per le visite all’ospedale) e in ogni caso ho la carta di identità per dimostrare che quel documento è mio. Dopo averle parlato con molta calma riesco a convincere la scocciatissima signora a ricevere una mail con il mio codice, mentre provavo a mandarlo ha dimostrato un atteggiamento di chi si è visibilmente stufato, sono entrata un po’ in panico proprio a causa di quell’atteggiamento, e dopo l’ennesima frase che mi incitava a tornare un altro giorno sono uscita per poi rientrare pochi secondi dopo e chiedere alla signora se potevo parlare con qualcuno dell’amministrazione, volevo risolvere quel problema, non volevo che quel viaggio fosse stato a vuoto. La signora ha iniziato ad inveire contro di me dicendo che si poteva parlare esclusivamente con lei, chiedendomi addirittura chi mi aveva mandata (non so come interpretare questa frase complottista, io ho trovato il vostro indirizzo su internet) e chiedendo il mio nome, appuntandolo in un foglietto volante sulla scrivania con fare minaccioso. Io non so cosa voglia dire questo gesto in particolare ma dopo ho deciso davvero di girare i tacchi ed andare via, cercando di controllare l’attacco d’ansia provocato da questo episodio. Io non sono una persona particolarmente litigiosa oppure ostile, anzi. Invece da quando sono entrata la signora ha mostrato un atteggiamento apertamente ostile senza alcun motivo, io oltretutto ero entrata felice di essere riuscita a venire a Piacenza per iscrivermi al vostro istituto, non vedevo l’ora di iniziare la scuola. Ho cercato in tutti i modi di lasciar perdere l’atteggiamento della signora pur di iscrivermi perché ci tenevo davvero tanto, avevo sentito parlare benissimo della vostra scuola e dell’impostazione dei vostri corsi.
È un peccato sia andata così, mi sono sentita costretta a rinunciare all’inscrizione e non credo che per quest’anno farò qualcosa, e tutto a causa del pessimo impatto dato da questa signora.
Martina Mura.
Speranza & speranze.
Spesso non si capisce che dietro un indagine di mercato, ci sono ricerche per migliorare le aziende o le persone. Prima di poterti mettere a fare delle semplici domande che sembrano alcune volte ripetitive altre lunghe etc,si studia,non tantissimo,ma se i concetti non li fai tuoi o non fai capire che sono di primaria importanza, spesso capita che sbattono telefono o dicono senza capire che non interessa o quel che peggio si inventano scuse. Lo so, alla maggior parte gli sembra che le ricerche non servono, ma in realtà sono alla base dei cambiamenti anche se noi non ce ne rendiamo conto. In effetti, molti giovani capiscono e si prestano, ma gli anziani pensano di non potere dare il loro contributo perché stanno andando in pensione. L’anziano può dare al giovane più di quanto pensa come il giovane può dare all’anziano. Finché non si capirà questo la nostra società avrà difficoltà in tutto. Spero, in un domani meno egoista e più altruista. Ecco perché sacrifico parecchie ore della mia giornata ad ascoltarvi e ripetere le stesse cose. La speranza è l’ultima a morire!
Teresa Campagna.
Cromosoma 21.
Giorni fa, ho incontrato una donna down, inizialmente la guardai con ammirazione per come era ben curata…poi iniziamo le presentazioni…è di lì a poco ho scoperto che è ben inserita nel suo mondo,ha corteggiatori ed è anche con un intelligenza acuta, curiosa del mondo circostante,ma non invadente anzi forse un pochino introversa. Ho potuto notare che con disinvoltura accetta oltre alla madre costantemente presente e vigile,anche persone esterne. Quindi questo suo modo di fare le permette di interfacciarsi con qualsiasi persona o circostanza. Il cromosoma 21 non la fa essere una ora donna down, grazie alle amorevoli cure della madre, che conoscendo le difficoltà che ha incontrato e potrà incontrare la rende partecipe di tutto. Coraggio cara riuscirai con il tempo ad avere una famiglia tua e figli tuoi. Questo è il mio augurio, presto o tardi capirai che puoi farcela in tutto!
Teresa Campagna.
Ladro di Fiorenzuola.
Nel 1228 Jacopo da Varagine scrisse in latino la storia della straslazione delle ossa -alcune nel 1057- da Oranges a Fiorenzuola di San Fiorenzo-Santo che pare avesse resuscitato una donna in Fiorenzuola-.Nell’archivio della canonica di Fiorenzuola,si trovava un tempo,e non so se si trova tutt’ora quella storia,quella bella storia ,scritta in pergamena di cui un ladro ha tagliato tutte le lettere capitali-che dovevano essere miniate-con le lettere capitali sono stati ritagliate le parti del testo scritto di sotto per cui si è persa la chiarezza del racconto.