Ed ecco il mondo spaccato in due:Cina e i suoi alleati e di qua il solito occidente ingolfato dalle guerre in corso ,dove l’America sta alla finestra stufa di finanziarle.Un mondo perfettamente spaccato,diviso in due ,un mondo che si guarda in tralice e dubbiosamente ringhia in cagnesco ma che potrebbe,potrebbe anche mordere.
Umanità.
Marie Aruet.
Sono tempi grami,grami,per alcuni tragici che mi ricordano quando Francois Marie Aruet scriveva,mentre quasi tutti lo conoscevano come il signor Voltaire:le leggi e le religioni non valgono contro questa peste degli animi;la religione,lungi dall’essere per loro cibo salutare,si trasforma in veleno per i cervelli infetti”.Insomma ,fose,forse l’ho già scritto ma,essere costretti a recitare ,ancora e ancora una volta ,come in una cantilena il signor Marie Aruet è davvero desolante.
Le perle nere di Kella.
Il 24 novembre 2000, Barbara Novelli, infermiera di 29 anni, fu uccisa in un’aula dell’Università di Pisa dal marito Fabio Ciaralli, 38 anni, infermiere anche lui. I due non stavano più assieme dal giugno di quello stesso anno e avevano in progetto di separarsi, anche se la pratica di divorzio non era ancora iniziata e lui sperava in una riconciliazione.
La mattina del delitto, Barbara, stava assistendo ad una lezione nel dipartimento di biomedica a Pisa, facoltà di Odontoiatria. Voleva diventare un dottore. L’aula era affollata, la ragazza sedeva vicino all’allora compagno, Alberto Benedetti, 28 anni. Un individuo con cappuccio in testa passò davanti alla portineria e filò dritto verso l’aula. Era tutto tranquillo, fuori pioveva, una pioggia fitta fitta, erano le 10:15.
Ciaralli bussò alla porta ma non aspettò l’invito ad entrare. “Voglio parlare con Barbara Novelli e col suo nuovo fidanzato”. Si diresse quindi verso la moglie, che stava seduta affianco all’amico, sfilò due pistole, sparò a Barbara almeno dieci colpi, tutti quelli che aveva nei caricatori, mirando in testa e colpendola in più parti del corpo.
Poi la trafisse al ventre, con i pugnali che tirò fuori dopo che le pistole avevano terminato i proiettili. Non risparmiò neanche il nuovo compagno ed uno studente che aveva provato l’eroica impresa di bloccarlo. Il tutto tra il fuggi fuggi generale degli altri studenti. Alla fine Ciaralli puntò i coltelli su sé stesso nel tentativo di suicidarsi. Alcuni rimediarono lievi ferite, altri furono ricoverati in prognosi riservata, ma riuscirono a sopravvivere, tranne la povera Barbara.
Barbara era originaria di Sarzana, in provincia di La Spezia. Fabio invece veniva da Roma. Due personalità opposte, il giorno e la notte. Si conobbero in ospedale, dove lei già lavorava, mentre lui era appena arrivato, trasferitosi dall’ospedale di Cinisello, in provincia di Milano. Gliela presentarono. A Fabio piacque subito e la corteggiò, lei lo lasciò fare.
Scoppiò la passione e si sposarono nel 1996
La vita coniugale filava liscia, nessuno aveva mai sentito un litigio. Poi qualcosa si ruppe nel giugno del 2000. Lei si allontanò con il desiderio di laurearsi, forse anche perché interessata a un altro uomo, lo stesso che le sedeva accanto il giorno dell’omicidio: Alberto Benedetti, a cui si appoggiava quando stava a Pisa, dove iniziò a lavorare in uno studio odontoiatrico. D’altronde Barbara voleva diventare medico odontoiatra e la mattina del delitto seguiva proprio una delle tante lezioni del nuovo anno accademico. Sicuramente sarebbe riuscita anche in questo suo sogno, lei descritta da tutti come una ragazza modello, diplomandosi con il massimo dei voti, diventando un’infermiera e vincendo più di un concorso.
Il 5 marzo 2002, Fabio Ciaralli venne condannato in primo grado a 28 anni di reclusione. La sentenza accolse la tesi della pubblica accusa, secondo cui l’imputato era in grado di intendere e di volere nel momento del delitto. La difesa invece aveva sempre sostenuto l’infermità mentale del proprio assistito, anche in relazione al fatto che, durante la sua detenzione, l’uomo aveva più volte tentato il suicidio.
Kella Tribi
Chiacchericcio.
Ogni giorno,ad ogni santo giorno le notizie dal mondo ,si trasformano o vengono trasformate in alrettante chiacchiere,chiacchiere,solo chiacchiere.Questo mi pare il sunto di tutto quel che passa il parlatorio della stampa e,o mezzi di “informazione”:chiacchiere,solo petulanti,noiose, chiaccvhiere.
Sarebbe bello.
Binsica.
Tho,ancora Hamas.
quel macello che per Hamas è solo teoria messa in pratica.Trump,e la russia, un altro bellissimo enigna,sorta di accordo sotto banco di cui è impossibile decifrarne i risultati e,si potrebbe ,visto la situazione consultare anche un qualsiasi oroscopo.Bene,visto questi “piccoli “problemi della nostra stampa locale,ci rivolgiamo ad Erasmo da Rotterdam”: vi è forse al mondo qualcosa di più felice di quella specie di uomini chiamati volgarmente scimuniti ,stolti,fatui,sciocchi?a mio,parere,appellativi onorevolissimi”.Se,se desiderate approndire la cosa e ci ,vi tornerebbe certamente utile ,utile in tempi festivalieri “contemporanei” come questi.