L’incapacità pare sia nota a tutti,e tutti ne soffrono e fanno soffrire,e soffrono ,e ne soffrono della sua negativa qualità in quasi tutti i campi ma, vistosamente in politica,specialmente quella che non ci rappresenta.La vediamo e osserviamo in molte istituzioni ,professioni,anche se ,se essere incapaci ci costringere ad essere sempre, inevitabilmente, ambiziosi.
W Natale.
Natale ha perso la sua neve i suoi pastori i suoi sogni,Natale si è perso, smarrito estinto in un qualsiasi giovedì della settimana,il tempo per molti, non cancella solo le fantasie,ma anche i sogni nel “nuovo” Natale.
Società.
Domani sarà Natale. Lasciamo stare ragionamenti tipo ” Non credo” o ” Ma Gesù Cristo forse era nato in diverso periodo ” ecc .Natale è comunque un simbolo importantissimo di VITA, NASCITA, FAMIGLIA, NUCLEO AFFETTIVO, NUCLEO della SOCIETÀ e SUO FUTURO. A questo punto mi chiedo come si sentano oggi i responsabili della separazione forzata ,anche a Natale, di una famiglia tranquilla che abitava in un boschetto vicino ad un piccolo paese. Figli da soli in un istituto dove hanno messo anche la madre ma che non possono vedere se non per poco, padre solo a casa ad accudire il bestiame. Spero ardentemente che i responsabili di tutto ciò ogni volta che vengano in contatto con qualcosa o qualcuno che ricordi il Natale si vergognino improvvisamente e profondamente di ciò che hanno fatto a quella famiglia. Lo spero non per cattiveria ma perché certe persone non capiscono se non provano direttamente lo “scandalo ” cioè letteralmente :” l’ inciampo” che hanno creato nella famiglia, nella società e in loro stessi.
Paola Mars.
Le colpe dei padri.
Come giustizia divina e intrighi potessero regnare nel trecento lo si legge in Villani,mercante e storico delle vicende di quel periodo con una scrittura a tratti difficile essendo stata trascritta e pubblicata come nell’originale.Comunque ,per tornare alla giustizia divina si legge:”in una casa in cui abitava Francesco di messer Raniero Belmonti arsono suoi fanciulli maschi”.E continua affermando che questa fosse punizione divina , il detto Monti infatti aveva occupato una casa che apparteneva a una donna vedova,e i suoi figli sarebbero morti per la colpa del padre.
Messer Mastino.
Che tempi,questi tempi dove i politici hanno semplici nomi,una volta invece portavano titoli e nomi consoni al loro carattere o al loro ruolo,come quel di chiamare -mrglio- farsi chiamare messer Mastino signorotto del trecento e il suo capitano che si chiamava Guglielmo Canacci e con lui Frignano da Sesso,o messer Bonetto Tedesco.Insomma,un tempo si chiamavano per quel che facevano o per dove venivano,accoltellandosi e tradendo senza tanti complimenti,come al giorno d’oggi,l’oggi in cui il nome ,confronto gli antichi restano -armati di spillo- falsamente caramellosi e insipidi.
Bambino|a.
Il bambino che volle farsi bambina fa gran rumore,ma chissà quanti bambine bambini ci sono in giro sopratutto uomini e magari qualche donna che volle farsi uomo:siamo alla solita polemica da bar, quando di transgeder “modificati” e,transgender di desiderio ne girano a vagoni a camionate senza che nessuno,proprio nessuno faccia una piega,sopratutto alla faccia di ogni tribunale.
1280-1343.
“Or voi non sapete che come è grande il mare è grande la tempesta,e come cresce l’entrata è apparecchiata la mala spesta temperate,carissimi,i disordinati desideri,e piacerete a Dio(per chi crede) e non graverete il popolo innocente”.Sembra scritta di questi giorni ed è nuova,proprio nuova ,addiruttura nuovissima anche se ,se è di Giovanni Villani 1280- 1343 anticipatore e umus su cui cresce,più tardi Macchiavelli.
Can grande della scala.
Parlare di titoli nobiliari oggi solleva una qualche curiosità,solo una qualche curiosità ma, un tempo ,un tempo quando si fabbricavano i titoli si trattava solo di un capo banda,la storia di una famiglia o,più famiglie per conquistare terre e castella(come si scriveva).E,di come il principe fosse,di che qualità dico, lo spiega bene Macchiavelli,anche se il ritratto che ne fanno i notisti dell’epoca e ben più vivido.”In Verona avea un vile uomo,chiamato Giacomo Fico;chi dice che questo Giacomo faceva scale e vendeale,e da questo principio presono l’arme(il titolo) e’l nome(can grande della scala) e chi dice che fu mercatante di Montagna;questi ebbe due figlioli Mastino e Alberto”.
Le perle nere di Kella.
Lisa Gabriele, 22 anni, originaria di Rose in provincia di Cosenza, fu trovata morta il 9 gennaio 2005, riversa all’interno della sua auto nei boschi tra Montalto Uffugo e Rende (Cosenza). Accanto a lei un biglietto di addio. La vicenda fu ufficialmente archiviata come un decesso per suicidio, nonostante l’autopsia non avesse rilevato elementi chiari per suffragare tale eventualità.
Al contempo si pensò anche a un tentativo di depistaggio per nascondere un omicidio, considerando tra l’altro che le impronte della vittima sul luogo del ritrovamento furono cancellate e il biglietto accanto al corpo non era totalmente autentico, dunque sarebbe stato scritto da lei solo in parte
Una lettera anonima inviata alla redazione del quotidiano della Gazzetta del Sud nel 2018, recapitata tra l’altro anche in Procura, alla Polizia e ai Carabinieri, aveva riaperto il caso. L’anno successivo venne effettuata la riesumazione del cadavere per condurre nuovi accertamenti. Nella missiva fu riportato che a uccidere la ventiduenne sarebbe stato il suo amante, un poliziotto sposato che avrebbe avuto frequentazioni negli ambienti della malavita organizzata calabrese.
La vittima potrebbe essere stata soffocata con un cuscino. Dopo il delitto, sarebbe stato simulato il suicidio. L’esame del DNA tuttavia escluse che l’indiziato fosse sulla scena del crimine. Le tracce presenti sulla salma della ventiduenne non corrispondevano al profilo genetico dell’indagato. Il caso dunque rimase irrisolto.
Il 25 ottobre 2022 però arrivò una nuova svolta. Le risultanze di una nuova fase investigativa, avevano consentito di verificare, in maniera più approfondita, quanto raccolto nella prima fase, facendo emergere un quadro indiziario grave e tale da collegare il reato all’indagato. Abate venne accusato formalmente dell’omicidio volontario di Lisa Gabriele.
Il movente dell’omicidio sarebbe da ricondurre all’esasperata volontà dell’indagato di interrompere la relazione, allontanando da sé la vittima
Il 28 ottobre 2022 Abate si avvalse della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Fu rinviato a giudizio in rito abbreviato. Il 29 gennaio 2024, tuttavia, il Tribunale di Cosenza aveva assolto l’imputato con formula dubitativa dall’accusa di omicidio per insufficienza di prove. Il caso della morte di Lisa Gabriele, dunque, rimase irrisolto.
Kella Tribi.
Il caffè.
Mettono il cardamono nel caffè,ma spesso in oriente lo bevono senza zucchero.Il caffè è una bevanda pratica per chi non sa che prendere al bar o, per offrire agli amici:quando se ne ha.Un tempo si diceva che faceva diventare spiritosi e,alle cene importanti veniva bevuto sempre in piedi.Prenderlo poi-all’orientale,senza zucchero, come si fosse stato a lungo in Oriente-era molto chic.