La torre.

Written By: bruno - Nov• 04•25

Crollata la torre dei Conti a Roma,crollata senza indagare di come si eseguissero,o fossere eseguiti quei lavori,in questo caso disastrosi.La torre fu citata dal Petrarca che deve essere oggi un nome,o autore del tutto sconosciuto ma che fa tanto cultura tenebrosa per pochi addetti.La torre comunque è crollata con l’ennesimo morto sul lavoro:sarà perchè ci sono più operai che controllori e qualcuno dei “pochi” controllori,pare non comtrolli affatto.

Accoltellamenti.

Written By: bruno - Nov• 03•25

Bhe!Ci sono tanti accoltellamenti a cui dare un senso,accoltellamenti su cui riflettere e capire, e ci sono tante,tante troppe risposte date che non convincono,non convincono forse perchè si guarda il mondo da un lato solo o forse perchè quel lato di mondo che crediamo di vedere ,potrebbe essere quel che pensiamo ma che nessuno,proprio nessuno dice o, vorrebbe dire.

“Esorcismo del pene”.

Written By: bruno - Nov• 02•25

C’era un esorcismo anche per gli impotenti per cui:”soprattutto venga unta quella parte del corpo in cui il maleficio è stato inflitto(il pene),e cio si faccia con tutto il timore e la riverenza possibile.Sarebbe anche utile per il maleficiato di bere tale olio (benedetto precedentemente) nel modo prescritto sopra,e tutto questo si compia prima del congiungimento carnale”.Forse qualcuno potrebbe tentarlo anche al giorno d’oggi chissà non riesca,a bere quell’olio s’intende.

Giustizia.

Written By: bruno - Nov• 01•25

Siamo alla fiera dell’esibizionismo politico sulla giustizia:una vera e propria fiera di commenti e sovrabbondanti risposte:il parlamento lavora e lavorano anche i magistrati chi per difendere o per “offendere”.L’aula delle parole si è fatta magna,in tutti i sensi,e in tutti i sensi verranno e saranno i risultati di questa gazzarra,si,solo con il voto.

Le perle nere di kella.

Written By: bruno - Nov• 01•25

Napoli, quartiere Fuorigrotta, 28 aprile 2003. Erano quasi le 08:00 di un lunedì mattina e Michela, 13 anni, non era stata ancora svegliata dalla mamma. Una situazione insolita, l’atmosfera era surreale. La ragazzina andò a cercare la madre: si trovava ancora a letto, ma non si muoveva. A un certo punto la tredicenne si accorse che le lenzuola erano macchiate di sangue.‍
La mamma, Patrizia Carteciano, 40 anni, fu uccisa a martellate. Il responsabile venne individuato nell’ex convivente, Giovanni Agliarulo, 42 anni, tossicodipendente e con precedenti per spaccio.‍ Diversi anni prima la vittima si era separata dal marito con il quale aveva avuto tre figli: Umberto, 16 anni, Michela, 13, e una bambina di 5. La secondogenita e la sorellina di notte non si erano accorte di nulla mentre si consumava il delitto. Il giovane, invece, non si trovava nell’abitazione perché viveva dalla nonna materna.
Dopo la chiusura del matrimonio, la quarantenne aveva iniziato una relazione con Agliarulo. La loro storia era durata qualche anno e poi, per la gelosia di lui e i continui litigi di coppia. Patrizia lo aveva cacciato di casa. Giovanni era un uomo aggressivo.
Agliarulo era tornato nella sua abitazione, distante poche centinaia di metri dalla casa di lei, sempre a Fuorigrotta. Patrizia nel frattempo aveva cambiato la serratura della porta, ma l’uomo meditava vendetta. Nella notte tra il 27 e il 28 aprile 2003, fece irruzione nel cortile del complesso di palazzine comunali dove risiedeva la quarantenne.
Salì su un muretto e riuscì a scavalcare la ringhiera del terrazzino della camera da letto della donna, al primo piano dell’edificio. Poi forzò la finestra e, una volta all’interno, si procurò una mazzuola che stava nel ripostiglio dell’appartamento. Dopodiché si recò nella camera da letto. Lì cominciò a colpire l’ex compagna alla testa. Lei si svegliò e tentò di difendersi, ma fu impossibile salvarsi da quella la pioggia di martellate che le avevano spaccato il cranio.
Agliarulo si allontanò dal posto, ma fu arrestato circa dodici ore dopo, nei pressi dei cimitero di Fuorigrotta. L’uomo fu processato in rito abbreviato e condannato a 30 anni di reclusione.‍

Kella Tribi

La coda e le corna.

Written By: bruno - Ott• 31•25

Dal libro sempre del Menghi sugli esorcismi si fa questa bizzarra precisazione a proposito del come distinguere il falso dal vero:posto che qualcuno lo possa vedere o,lo si possa vedere.”Anche se il demonio appare sotto l’aspetto del Crocefisso o della Beata Vergine,o di qualche altro santo,basta considerare attentamente queste apparizioni per notare che il diavolo porta con sè sempre qualche vistosa deformazione,come ad esempio la coda, le corna o qualche cosa di simile”

Flagello dei demoni.

Written By: bruno - Ott• 30•25

Dal “flagello dei demoni” di Girolamo Menghi 1519 , Mantova si legge:”Si asperga tutto con l’acqua benedetta.Compiuta questa benedizione,se qualcuno è tormentato da un demonio incubo o succubo,prenda questi tre elementi(oro incenso e mirra)insieme con la ruta benedetta mediante l’apposita formula sopra riportata(che è un invocazione a Gesù),e se ne faccia un pendaglio al collo con timore di Dio e con riverenza.Ne faccia anche quattro parti e le ponga ai quattro angoli del letto e così con l’aiuto di Dio sarà liberato dal demonio”.Non ci resta che provare,avendo però l’oro e gli altri ingredienti a disposizione,se non funziona andate da uno psicologo-a,e che sia uno di quelli buoni,che forse avete qualche problema ma portate solo l’oro che l’incenso e mirra con la ruta non servono.

Resa.

Written By: bruno - Ott• 29•25

Complicato il cessate il fuoco a Gaza nonostante accordi e promesse.La resa dei resti ,di quelli morti israeliani si fa ,ma a pezzi,a pezzi di cadavere,comunque mancano altri corpi alla conta e,quella conta potrebbe nascondere che non tutti quelli che si dichiarano effettivamente morti,siano davvero morti.

Camurri,Camurri.

Written By: bruno - Ott• 28•25

Non si capisce bene,ma si può supporre chi a rai 3 ogni mattina ci ammannisce Edoardo Camurri,sembra un piazzista e forse è davvero piazzista di proposte inutili,noiose squillanti,senza ombra di una qualche incertezza,senza incertezze,forse perchè nessuno può togliere quel microfono a quella voce mattutina piena di reiterati, gorgoglianti gargarismi.

Knut.

Written By: bruno - Ott• 27•25

Knut per i russi significa nodo e anche anticamente era una parola seccante:di nodi in Russia oggi ce ne sono diversi:diversi e tutti seccanti,risolverli,slegarli è un bel problema,un problema che mette un nodo alla gola,uno knut,e anche questo è cosa seccante.