Rai tre,radio fottiglia,la politica naviga pro domo sua,non avendo altro in cui navigare ma naufragare ad ogni elezione.
Hamas,se ci sei.
Ecco il progetto per la pace a Gaza:progetto firmato Trump,Netaniau e paesi arabi,tutti d’accordo dunque per uscire dal tunnel di guerra :Hamas se ci sei,e sappiamo che ci sei, batti un colpo.
Il cortile.
Democrazia,democrazie che non esistono più,illudersi e proclamare al “popolo” una qualche democrazia è un gioco da biscaziere visto che si votano fra di loro e,fra di loro gestiscono la “democrazia” o quello che chiamano ancora democrazia.Metà degli aventi diritto non sono andati a votare e quelli che vivono di voti non san più da che parte voltarsi:il mondo va così:oggi è tutto un cortile,pare finita l’epoca del cortile politico.
Tutti a Gaza.
Di tutti,con tutti i problemi che assillano e incendiano il mondo stiamo qui a parlare della “flottiglia” di valorosi che naviga verso Gaza.Che ,questi arrivino e diano quello che hanno a bordo,oppure vengano arrestati e mandati a casa con foglio di via obbligatorio non cambia nulla ,nulla di nulla:siamo davanti all’esibizionismo di una flotta di narcisi che specchiandosi,ammirandosi scoprono tutte le loro “buone” e belle,per non aggiungere sante ,ragioni.
Subire.
Questa crisi di nervi del mondo:di questa parte di mondo crea allarme ,se qualcuno accende il cerino salta in aria tutto.Girano droni di non accertata provenienza,comunque girano,qualcuno dice che la prossima volta toccherà all’Italia,senza specificare cosa le tocchi.La guerra preme o,la fanno sentire alle porte,difficile distinguere il vero dal falso ,difficile e su questa difficoltà si gioca l’impossibilità del decidere, preparati soltanto-come sempre- a ,subire.
Tam tam.
Mah!Sarà che non sono più in me,sarà che intendo,o crdo di intendere pera per mela(che comunque due frutti sono);insomma, la cosa è perfino imbarazzante,imbarazzante se non fosse per il tam tam mediatico contro Bibi,contro Israele ma sopratutto contro ogni buon senso e la sostanza è questa (quella che ha detto,dichiarato Bibi all’Onu):liberate gli ostaggi e fuori dai piedi Hamas,più semplice di così si muore.
Le perle nere di Kella.
Rosalia Pipitone, 24 anni, chiamata Lia dai conoscenti, perse la vita in seguito a un agguato compiuto il 23 settembre 1983 in una farmacia di Palermo. La giovane era figlia del boss del quartiere dell’Arenella, Antonino Pipitone.
L’episodio venne inizialmente catalogato come una rapina finita male. La vittima, ostaggio dei rapinatori, fu colpita da diversi colpi d’arma da fuoco. Tuttavia la vicenda destò molte perplessità per le modalità di esecuzione. Soltanto negli anni successivi, grazie alle testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, si riuscì a fare luce sul caso.
Rosalia aveva deciso di separarsi dal marito, con il quale aveva avuto un figlio, ma questo non era consentito dalle regole di Cosa Nostra. L’intenzione della giovane sarebbe stata quella di continuare una relazione extraconiugale che, secondo le voci dell’epoca, portava avanti da tempo con un cugino di secondo grado. La situazione aveva gettato enorme discredito sul padre Nino, boss dell’Acquasanta.
A risentirne furono anche i vertici dell’organizzazione mafiosa, ormai determinati nel punire quel comportamento che diffuse non poche maldicenze sul conto della famiglia. Al padre della ventiquattrenne sarebbe stata comunicata la decisione di eliminare la figlia e lui non si sarebbe minimamente opposto, avallando di fatto l’esecuzione: “Meglio una figlia morta che separata”. Così venne premeditato l’omicidio e inscenata la rapina allo scopo di uccidere Rosalia.
Nel 2003 nuove indagini portarono all’arresto di Antonino Pipitone con l’accusa di essere stato il mandante dell’uccisione della figlia. L’uomo però, nonostante il rinvio a giudizio, fu successivamente assolto per insufficienza di prove.
Il caso tornò alla ribalta nel 2012, quando il figlio della vittima pubblicò un libro in cui raccontava la storia della madre Rosalia. L’opera editoriale diede vita a una nuova inchiesta giudiziaria. Questa condusse, nel luglio del 2019, alla condanna a 30 anni di reclusione per i boss Vincenzo Galatolo e Nino Madonia. Non si poté procedere invece nei confronti del padre Antonino, perché nel frattempo era deceduto. La sentenza fu confermata in Appello nel giugno del 2020, poi resa definitiva dalla Corte di Cassazione nel corso del 2022.
Kella Tribi.
Noè.
La nave,le navi,le barche a vela vanno e rinculano per la pace o,la “pace”.Vanno a Gaza:o vorrebbero andare da quelle parti in guerra in nome della pace,della loro “pace” un pace che piace,piace alla politica,a quella politica che non avendo argomenti s’attancca anche a un battello,un battello che non rincula,ma naviga,naviga sicuro verso la guerra come la colomba,o il corvo,il corvo di Noè verso il diluvio o dopo,”dopo” il diluvio.
La borsa
Andar per mare ,per mare ,verso Gaza con la borsa della spesa per aiutare gli affamati palestinesi non sarebbe nemmeno da raccontare,ma qui occorre parlarne,raccontarne con peggerezza e l ‘ironia che merita.FOrse,e forse nemmeno parlarne meriterebbe questa gogliardata con la “borsa”,la borsa della spesa ,una borsa piena zeppa di ogni ben di dio,dico ogni ben di dio che sfama ,o vorrebbe sfamare un popolo affamato in uno regione piena zeppa,come la loro borsa della spesa di samaritani vestiti da Hamas.