Afganistan;in fondo vedere queste donne che reclamo i loro diritti e che possono ancora farlo con un governo talebano lascia intravedere qualche speranza:speranza per tutti coloro che hanno a cuore una qualche democrazia dove;anche le donne possano essere libere,se non libere,considerate.Afganistan;le donne che protestano,mentre i talebani sparacchiano in cielo e lanciano qualche bombetta fumogena potrebbero anche essere una farsa di regime,dove si recita a soggetto;bombette e spari compresi.
La sfinge Draghi.
Molti si soffermano sulla mimica Draghi;mimica stampata senza alcuna espressione rilevante;lo sguardo,dicono ,fa paura:se lo dicono loro.In fondo questo a-mimico è vero, si esprime poco di faccia ,ha fatto arrivare i soldi,deve spenderli bene dice lui:punto.I partiti per lui sono satelliti decorativi che gli ronzano attorno senza costrutto con un si o con un ni:mai un no,e lui,lui se ne frega dei partiti dei si e dei ni ,e si vede;va avanti come un sordo – cieco,fissando il malloppo;ha deciso così e loro;i partiti, se lo tengono così ma, in fondo,in fondo se gli guardate bene negli occhi o nella piega delle labbra è uno che dice,si dice e non dice:ragazzi, sono arrtivati i soldi,poche manfrine che dovrete renderli tutti,tutti dico,uno,per uno ,sull’unghia e che,per dire questo ,mica occorre essere un asso;un asso della mimica.
Le perle nere di Kella.
Il pomeriggio del 7 agosto 1990 la ventunenne Simonetta Cesaroni varcò viva per l’ultima vota il cancello di via Carlo Poma 2 a Roma. Quella stessa notte venne trovato il suo cadavere, negli uffici dell’ “Aiag” dove lavorava come segretaria. Sul suo corpo, il medico legale contò ventinove coltellate inferte con ferocia da una mano assassina di qualcuno rimasto impunito.
In una ridda di ipotesi investigative formulate subito dopo la macabra scoperta e di processi che in quasi trent’anni non hanno portato a nulla, l’omicidio di via Poma rimane ancora un cold case italiano. Quella ragazza acqua e sapone, tutta casa e lavoro, a distanza di 29 anni dalla sua morte, è divenuta uno dei simboli dell’Italia che chiede giustizia e verità.
Qualcuno che la ragazza conosceva e di cui si fidava è arrivato negli uffici dove stava lavorando. Tra i due c’è stata sicuramente una colluttazione tanto da spingerla a fuggire
L’assassino però la raggiunse e dopo averla tramortita con un colpo in testa, la pugnalò con un tagliacarte ventinove volte, al viso, agli occhi al basso ventre.
Diversi sono stati gli indagati entrati nelle inchieste.
I primi sospetti si concentrarono sul Pietrino Vanacore, il portiere dello stabile che venne arrestato dalla polizia il 10 agosto e scarcerato dopo venti giorni. Pietrino Vancore venne trovato poi cadavere il 9 marzo del 2010 a Maruggio, una località balneare in provincia di Taranto. L’uomo si era suicidato
Poi venne indagato il datore di lavoro di Simonetta, ed infine Raniero Busco, all’epoca fidanzato della ragazza. Tutti vennero scagionati dall’accusa di omicidio.
Nuovi scenari d’indagine potrebbero riaprirsi, riesaminando le migliaia di pagine che compongono gli atti d’indagine. Sicuramente l’assassino è uno “stanziale” che conosceva bene il palazzo dove è avvenuto l’omicidio ed abituato a muoversi con disinvoltura senza destare sospetti nel dedalo di corridoi e sotterranei di Via Poma.
Kella Tribi
Signora a prezzo.
Una storia;storiella girava per i salotti di Vienna qualche secolo fa.C’era una signora,signora sposata che accettava;se pagata con un qualche regalo del valore:diciamo oggi di diecimila euro per cui concedesse i suoi favori.La signora:bella,bellissima e,corteggiatissima entrò nei desideri di un amico di suo marito,il quale pensò bene di pianificare l’incontro e,dopo essersi accordato con la signora si presentò al marito chiedendo diecimila euro in prestito che avrebbe tuttavia riconsegnato immediatamente il giorno dopo alla moglie.Quindi, con i diecimila euro a credito ottenne l’incontro tanto desiderato anche se,il giorno dopo si presentò il marito alla moglie per domandare il denaro prestato,cosa che la bella dovette a malincuore consegnare:come si dice:cornuta e mazziata,anche se qui di corna(posto che sian ancora di moda) non si sa su quale superbo capo mettere.
Educare i giovani.
Il mondo si avviava verso la tragedia della prima guerra mondiale e,a Vienna imperava l’antisemitismo-non solo in Austria-infatti si narra di una ragazza preoccupata che il suo unico fratello potesse concludere un matrimonio-non consono al suo ceto-con una non ariana,concludere cioè una mèsalliance con una Pollak qualunque;Pollak era un cognome comunissimo in quel tempo a Vienna per un ebreo.E ,per ben definere l’educazione del tempo,nella stampa locale pangermanista si poteva leggere-a proposito dell’educazione rivolta ai giovani-una notizia :una notizia che riguardava un maestro di scuola tedesco che faceva lavorare i suoi scolari in giardino e,per incitarli ad intesificare gli sforzi li esortava a immaginare che invece di zolle di terra stessero spaccando crani francesi(imaginez vous, ècrasez le crane d’un Francaise ).
Batracomiomachia.
Green pass si o no;la faccenda si fa sempre più rovente,anche un bidello di Roma ci si mette a dare cazzotti ad un giornalista;di cui si afferma non ci si fida più nemmeno della stampa(ma questa è storia vecchia,vecchissima),la stampa,in fondo la racconta come ognuno la racconta a suo modo,o per interposta persona o,partito preso,o partito e basta,o gruppo finaziario nel modo insomma che si consiglia di come raccontarla.Verità granitiche si annidano nell’animo umano;graniche rocciose formatesi fin dalla sua prima infanzia che è poi la preistoria di ogni individuo e quelle ,quelle ,granitiche eterne durano,eterne quanto la vita permette,tuttavia:eterne.Quindi cazzotti alla stampa,cazzotti al giornalista che si guadagna la misera pagnotta,di servizio ,ad una misera stampa:botte e proteste.Siamo alla batrocomiamachia:Leopardi la chiamava la guerra fra le rane e i topi ma pare trattasi di un termine che indica una lite di poco conto:sarà così?Fate voi.
Biden-Trump.
L’imbarazzo di Biden ,nel salvare la piangente faccia,mentre ferma razzi terroristici puntati sull’aeroporto di Kabul che la stampa assicura essere puntati e centrati verso “probabili” terroristi lascia perplessi e dubbiosi.Non sarà questa azione “dimostrativa” di pseudo fermezza,o di tardiva fermezza per ricordare con un certo rimpianto l’era Trump.
San Simonino.
Nella seconda metà del 400 gli ebrei furono espulsi da Trento in seguito all’accusa d’infanticidio rituale (accusa che si mosse anche ai primi cristiani):al bambino “ucciso”,San Simonino (a cui mi pare che ancor oggi se ne conservi il culto),fu dedicata una cappella nella chiesa di San Pietro,allora costruita.
Khasa Zwan.
In Afganistan hanno ammazzato il loro Marziale:Khasa Zwan ;religione senza sorriso,senza musica,senza arte e si portebbe aggiugere,senza donne e senza uomini che ammazzano però, l’uomo che ride,ride di loro,loro;che fanno ridere;ridere quando son senza bombe e fucili,se Dio è davvero morto da qualche parte,è morto,morto davvero,assassinato in Afganistan.
Le perle nere di Kella.
Béla Kiss, nato il 28 luglio 1877 a Izsak, Ungheria, fu un terribile serial killer, soprannominato il “Mostro di Cinkota”
Da giovane studiò l’astrologia e l’occulto. Nel febbraio del1912 si sposò con Maria, di quindici anni più giovane di lui
Béla usciva spesso per motivi ignoti e trascorreva molte giornate a Budapest; tornando alle prime ore del mattino.
L’inizio dei suoi crimini avvenne nel 1912, all’età di 35 anni, quando scoprì Maria con l’amante Paul Bikari. Béla uccise entrambi strangolandoli e tagliando loro la gola con una garrota, un cavo d’acciaio flessibile.
Nel luglio del 1916 il proprietario della sua ex-casa, giunto sul luogo per ristrutturare l’appartamento, notò alcuni bidoni di metallo nel giardino dai quali usciva un forte tanfo di putrefazione; avvisò la polizia. Dentro ai fusti c’erano i cadaveri svestiti di alcune donne con segni di strangolamento. In un fusto era rimasta la garrota; in altri i cadaveri erano immersi nell’alcol. In cantina c’erano sette barili, che contenevano una salma ciascuno: tra di esse c’erano quelle della moglie Mária Kiss e dell’amante Pál Bihari. Nella legnaia c’erano nascosti altri due morti; nel pollaio ce n’era un altro ancora. In una stanza della casa, che Kiss aveva chiuso a chiave, c’erano le lettere, i gioielli e i vestiti appartenenti alle donne uccise ed un album fotografico con le foto di circa 100 donne.
Dalle lettere la polizia stabilì che aveva ricevuto 174 proposte di matrimonio e che ne aveva accettate 74. Molti altri corpi vennero recuperati: era sospettato di almeno 30 omicidi ma, in luce dei ritrovamenti, la polizia ne verbalizzò 24.
Nella primavera del 1920, un soldato disertore francese riferì alla polizia che aveva ascoltato un commilitone di nome Herr Hoffmann parlare “di come fosse bravo a strangolare le donne con una garrota” Quando la polizia apprese la notizia, il killer era fuggito
Nel 1932, un poliziotto riconobbe Kiss a New York City Square, Kiss si accorse di essere spiato e si dileguò tra la folla
Nel 1936 la polizia venne avvisata che Kiss lavorava come portiere in uno stabile; ma anche da qui disperse le tracce
Da quel momento sparì definitivamente. Da quel giorno non si hanno più notizie.
Kella Tribi