Sembra di respirare di nuovo,di nuovo con ;quel senza mascherina fatte salve le eccezioni igeniche,si cammina più leggeri e ancora si salutano riconoscibili tanti smascherati con i loro noti connotati.Ma,finita una pandemia eccone una nuova all’orizzonte,minacciosa e letale;mortifera come la prima a cui però nessun vaccino;fosse anche trinacciuto porrà rimedio e, nemmeno una corsia d’ospedale saprà presentare le prime salvifiche cure,nulla:proprio nulla si può e ,nulla gioverà invocare lo scampato odioso pericolo.Questo, già cupo e nefasto getta la sua macabra lunga ombra scura sull’operosa azzoppata Italia;ecco,all’orizzonte,impensato e terribile ,come una piaga d’Egitto arriva il corona-bollette.
“Scandalo”!
Anche qui,da noi,nella nostra città;dove addirttura nella piazza ci son due cavalli monumentali di bronzo del Mochi,per cui molti cittadini giurano che è vuota, hanno incastrato qualche politico per ragioni legali;ragioni legali però un politico le trova,le trova e ci incorre sempre.Tuttavia, vero o falso;giusto o sbagliato c’è chi giura ,a difesa di quei politici indagati ,giura che vanno bene-anche indagati- così,e che così-anche indagati- hanno fatto un gran bene a tutti-o in parte-.Ora non so;non essendo giudice di Cassazione o mago come finirà questa storia,spetta,pare alla magistratura più che al cuore o all’animo di qualche boia attrezzato per il caso con tanto di mannaia,per cui si richiede l’immediata decapitazione,magari sulla pubblica vuota piazza,nonostante i cavalli del Mochi.Personalmente ,dico,la cosa mi lascia indifferente;indifferente e, questo scuotere e stracciarsi le vesti mi fa addirittura sorridere, se penso che, uomini:uomini sono i politici e ,persone-uomini o donne- sono anche i giudici.Ancora una volta mi soccorre Flaubert con le sue frasi fatte dove si scrive a proposito di Mefistofelico;dicasi Mefistofelico ogni riso amaro,che poi non so nemmeno se, anche un riso amaro valga la pena dello sforzo per quella smorfia.Comunque: anche in questa occasione, sopratutto ,per una città con due cavalli di bronzo monumentali del Mochi nella sua piazza che molti ,tuttavia giurano vuota ,c’è un gran ipocrita tormento ma,basterebbe;basterebbe pensare alla nostra “vuota” piazza e fare un parallelo con il Colosseo;monumentale anche lui ,in una città;in quella città dove la gente gira vestita ,stanca di girare nuda,nuda per essersi stracciate le vesti ad ogni risuonar di manette e questo:fin dal tempo dei tempi,quello di Roma antica.
Le perle nere di Kella.
Liliana Resinovich scompare da Trieste il 14 dicembre 2021. Si cercano sue tracce nei boschi intorno al quartiere San Giovanni, dove il suo cellulare è stato localizzato per l’ultima volta. Chi le e stato vicino sfoga i propri dubbi, mentre il marito Sebastiano Visintin si difende, parla ai giornalisti di una vita matrimoniale normale, idilliaca. Eppure, un uomo vecchio amore di Liliana, ora ritrovato, l’82enne Claudio, dice che il loro matrimonio non era sereno. “Liliana non era felice. Avevamo deciso di confessargli la nostra relazione, proprio il 14 dicembre, giorno della sua scomparsa
Claudio è stato una delle ultime persone a sentire Liliana prima della scomparsa. Da lui, infatti, la sessantatreenne era diretta la mattina del 14 dicembre. “Lilly mi ha telefonato alle 8.22 per avvisarmi che sarebbe arrivata verso le 10. Passata quell’ora, le ho telefonato più volte e lasciato messaggi, senza ricevere risposta. Verso le 15 ho richiamato ed ha risposto il marito che ha riattaccato.”
Dunque, Liliana doveva vedere Claudio ma all’appuntamento non si è mai presentata. Cosa è successo?
C’è la conferma di cosa é successo il 5 Gennaio 2022 quando un corpo viene trovato avvolto in sacchetti di plastica nel parco dell’ex Ospedale psichiatrico di Trieste, il corpo appartiene a Liliana Resinovich. È stata riconosciuta dal fratello Sergio c dal marito.
Il patologo che ha firmato l’autopsia, certifica che Liliana è morta per “scompenso cardiaco acuto” e sul suo corpo non sono stati evidenziati “traumi atti a giustificare il decesso”, ma i sacchetti di plastica che nei quali é stato trovato avvolto il suo esile corpo rannicchiato fanno pensare ad un omicidio.
Sulla morte di Liliana Resinovich resta aperto il fascicolo d’indagine coordinata dal pubblico ministero Maddalena Chergia e condotta dalla Squadra Mobile di Trieste.
Ad oggi non risultano persone iscritte nel registro degli indagati. Sebastiano Visintin, il marito di Liliana, ha chiesto all’avvocato Paolo Bevilacqua di occuparsi del caso come parte offesa.
Kella Tribi.
La guerra di Biden.
La guerra di Biden:la guerra mondiale che Biden annuncia al mondo intero è il più grave errore che il mondo con la guerra possa fare alla terra intiera.Credevo;pensavo fosse solo un misura di popoli primitivi:primitivi come quelli dell’altro ieri.Pensare una cosa come questa,anche solo pensarla e pronunciarla, è una mostruosità di una disumanità sconfortante;mostruosità brutale e inconcepibile e,si potrebbe aggiungere senza alcuna esitazione un affermazione anche imbecille,imbecille se non fosse che le sorti del mondo sono spesse dipese da degli imbecilli narcotizzati instupiditi da un immenso, malato,cieco bacato potere.
Papa Ratzinger.
Di preti “finocchi” ce ne sono sempre stati e,sono sempre stati noti a tutti;l’essere finocchio e prete non era e non è una contraddizione;tralasciando la teologia o il Vangelo che alcuni anche oggi tentano di “rivedere” o correggere.Questo nella chiesa passata;forse addirittura secolare ma anche in quella di oggi vi sono queste presenze e ,un tempo dal curato al vescovo in su credo si sapessero queste cose ma che fossero tollerate;tollerate anche dal popolo che ,pieno di miserie aveva altro da pensare che alla omosessualità o altri generi vari espressi da una chiesa che a lui serviva per trovare sopratutto posti,posti di lavoro: e questo contava più di ogni problema morale,problema che non sfiorava neppure la gente o,come si usa dire;il popolo.Detto questo oggi si scoprono queste magagne clericali con un fragore mediatico da grande fratello e si becca Papa Ratzinger quale supremo responsabile di tutte quelle magagne.Ci si dovrebbe fermare qui ,qui;visto che Papa Bergoglio è stato assunto in trono da Fazio che farne dell’altro, del Papa emerito?Due visioni,due modi,due mondi che però si stringono fraternamente la mano:il resto sono chiacchiere.
Shanez Tabatabai.
Nata a Teheran,in Persia ,Shanez Tabatabai figlia di un commerciante di tappeti e da una madre che lavorava al museo della città,sposata oggi,la Shanez con un Italiano si chiama Adami.La Shanez ha dipinto;più che dipinto,elaborato il suo lavoro per l’anima (che era poi il tema che si era dato come titolo in occasione di una mostra) e,fra le tante anime dipinte,rappresentate ed esposte ,la sua: il suo lavoro ,di quel lavoro se ne conobbe un piccolo antefatto ,che fu di quando la Shanez disse che doveva fare un dipinto sull’anima,per cui anche i bmbini di casa sua chiesero di intervenire su quella tavola con la loro anima;o perlomeno con il concetto che ne avevano, disegnandovi sopra un bel paio di cuori a pastello dai tenui colori.La Shanez di suo ci mise-a proposito d’Anima- d’impeto una figura,come un ombra bianca di profilo e,sulla testa voleva fare un uccello.Invece la Shanez si fermò li,esitò li,li,proprio li,li su quell’ombra bianca;difana,incorporea,sfaldata,sfrangiata: come se il vento si portasse via la figura tutta,e,con la figura svanisse anche il biancore di quel profilo.Ma, in quell’algida massa era e stava ,brillava di luce scura,fermo e buio un occhio,un solo cupo occhio,un occhio solo, a matita,come graffiato con ira che fissava,intento scrutava,guardava un punto,un punto lontano,intento ad altro,anche lui altro,indifferente ad altri,indifferente anche al vento,indifferente al vento che lo spogliva,indifferente anche allo spettatore che si fosse per caso,per caso fermato davanti a quell’immagine senza confine e senza bordi,proprio come un anima doveva o poteva essere e fissare,fissare l’infinito.La Shanez però,di questo;di solo questa dipinta sua anima e,sopra i cuori teneri dei fanciulli e,sopra l’ immagine sfaldata dall’occhio fisso e scuro scrisse;copiò Rumi:Rumi dai versi subblimi ,dove il poeta descriveva la sabbia come il corpo che volando via disvela,scopre, finalmente a tutti e a tutto l’anima,la sua nuda anima.
C’era una volta.
_ Tempo fa, al tempo di c’era una volta quasi, circolava la seguente storiella : A fine settimana un operaio usciva dalla fabbrica con una carriola. Il guardiano insospettito ogni settimana ispezionava la carriola sperando di scoprire cosa di fraudolento vi si nascondesse senza mai scoprire alcunché. Pensionati entrambi ” Adesso puoi dirmelo – disse l’ex guardiano all’ex lavoratore- ma cosa portavi via ogni settimana dentro alla carriola ” . ” Niente – rispose. era una carriola a settimana che portavo via per venderle “- Bella metafora sempre valida, anche oggi. Lascio a voi attualizzarla!
Paola Mars.
Tempo & storia.
Credo sia da riflettere;ci sia di che riflettere quando si legge che al tempo del rinascimento Baldesar Castiglione nel libro del cortegiano scriveva:”io aveva vent’anni,che ancor dormiva con mia madre e mie sorelle,nè seppi ivi a gran tempo che cosa fossero donne;ed or i fanciulli non hanno appena asciutto (dall’acqua del battesimo) il capo,che sanno più malizie che i quei tempi non sapeano uomini fatti”.Mha!Tempo e storia:il primo non esiste e la storia è solo cronaca.
Fazio & il Papa.
Visto Fazio e Papa Francesco alla tv,un Papa umano ,molto umano, troppo umano :quando è forte il desiderio del trascendende in questa società con le gomme a terra ,passe;senza resurrezione e senza riscatto.Fazio,dal viso rubicondo che sprizza salute fin dai pori dilatati e rosa della pelle,mostra che il denaro che si cucca da mamma rai lo mette al servizio anche della sua salute,tondeggiante,come una medusa nell’acqua si muove circospetto da curato nell’ovvio e, per i gusti del pubblico che accendono la sua trasmissione.Quelli che hanno guardato il Papa ieri da Fazio,generalmente son quelli che non ascoltano il suo Angelus la domenica,mentre quelli che ascoltano il suo Angelus si dimezzano alla vista di Fazio,penso che le cose stiano così e non so dire se sia cosa buona e giusta;d’altronde non mi compete.Un passo difficile per il laico benestate curato di rai tre sarebbe stato quello di convincere Benedetto sedicesimo ,nelle vesti di Papa emerito alla sua trasmissione per dire la sua e,forse ,con Ratzinger ,le cose si sarebbero equilibrate con quelli dell’Angelus la domenica in San Pietro per la gioia di quelli che non guardano-come me-Fazio.
Applausi.
Il senso di colpa di quegli onorevoli-le ,che hanno appalaudito per ben 55,ripeto 55 volte Mattarella rappresentavano,era ed è la rappresentazione plastica e l’approvazione plateale alla propria incapacità e inettitudine di decidere e che, puntualmente, anche il festival di San Remo,con il suo ernioso avento TV ha celebrato e risposto come in un eco ricco di festosi applausi.Questi episodi sono e rimangono il frastuono:rimbombate frastuono del vuoto di sè,un vero e proprio applauso verso la propria incapacità critica che si assolve e si dissolve finalmente in un banale liberatorio applauso rivolto con e,solo verso le proprie capaci autocelebranti schioppettanti battenti mani.Il primo infatti;quello formato da innumerevoli ridenti onorevoli,con quel battimano, usano così schiaffeggiare , anche sonoramente i propri elettori, il secondo, invece; quello di San Remo, è una fiorente spinta-si spera-a quell’industria che fatica e si nutre di onorevoli fatiche ,grazie anche ,e per mezzo, di mani plaudenti.