W le mamme.

Written By: bruno - Mag• 10•15

Giovane, magra con le minute dita lisciava l’orlo del suo lenzuolo d’ospedale,reparto maternità ,una mattina di giugno,in fondo alla sala delle donne che avevano appena partorito, attorniate da qualche parente azzimato come ad un matrimonio.Lei, la rossina aveva partorito nel primo pomeriggio in un cesso, chiudendosi all’interno ,e, nel cesso alla turca ,aveva lasciato la bambina,si era alzata,tirandosi in vita le mutande e ,chiudendo la porta, non si era nemmeno voltata un attimo per guardare.La bambina nel cesso, era figlia della rossa e di un balordo del suo caseggiato,tutti e due venivano da qualche provincia che confinava con il fiume.La rossa mamma, fine e nervosa non guardava nessuno ,mentre tutti si passavano la sua storia,sottovoce, guardandola senza vedere,guardandola senza essere visti,così’ in ghingheri come erano, vicino alle puerpere,un uomo,con il cappello, in mano.Era la mamma del numero 27,la ventisette che aveva appena partorito una bambina in un cesso, e l’aveva dichiarata, in stato di abbandono.

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