Traviata ad uso parrocchiale.

Written By: bruno - Dic• 08•13

La regia Dmitri Tcherniakov della Traviata alla Scala, non è una regia d’avanguardia,come qualcuno insinua,niente è avanguardia oggi ,in tutti i campi ,e qui’ non è questione di tradizione o innovazione.La regia della Scala, è il prodotto scadente che ,un qualsiasi teatro parrocchiale di una cinquantina d’anni fa, metteva in scena con una sua commediola,come fanno anche oggi quei teatrini ed i registi.Teatrini  da oratorio(registi da oratorio),dove non c’era e non c’è una lira (leggi euro),nè la fantasia per arredare la scena, nè  un regista che la sappia o possa condurre ,e  allora, si ovvia e  si  ovviava con una” regia” che, definire spartana significa usare un eufemismo,era ,ed è semplicemente  sqallida.Un testo e una musica di pieno ottocento con la sua ambientazione verdiana, nell’epoca dico,in cui, l’autore, la pone,puoi svestirlo e rivestirlo,rimane sempre un testo dell’ottocento.Si scriva oggi,2013, una “Traviata” composta da loro, con musica e porole loro, la vestano come gli pare,loro, se  ne sono capaci,ma sopratutto,loro, trovino chi, pagando, ascolti.Mettere un tizio, nella Traviata,quella di ieri,uno che, improvvisamente  pisci dal palcoscenico,verso il Presidente Giorgio Napolitano, avrebbe ottenuto lo stesso, identico, risultato clamoroso “d’avanguardia”,che,sempre  il nostro Presidente, non avrebbe mancato di apprezzare ,come ha fatto per questa “pisciata” di Dmitri Tcherniakov,che poi, questo Dmitri, è uno dei tanti ,troppi,pletorici demolitori del melodramma, quando le “contaminazioni”, bruciano l’opera stessa.

You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

Lascia un commento