Se tutto il cielo si stringesse nella mano potrei vedervi, fantasmi bianchi, persi sulle diroccate strade che mi furono affidate come un compito, nel raggiante giorno della mia vita. Persi e presenti e colmi delle usate risa, dei suoni che mi crebbero. Volti nei quali mi specchiai, fiduciosa margherita ai nuovi prati, siete le corse voraci e siete i tramonti di settembri ventosi e puri. Siete me perduta e ritrovata, nelle giornate che si rinnovano, sempre, rinascono. Vi ritrovo negli odori, nei puri sensi donati dal nostro cielo, nelle perdute spiagge e negli orizzonti che ci uniscono, eterni bambini in fuga.
Francesca Pierucci.
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