Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Apr• 20•24

Kalinka aveva i capelli biondi e un fisico atletico. Somigliava a suo papà, André, polacco naturalizzato francese. Aveva passato l’infanzia in Marocco, dove sua madre Daniéle aveva conosciuto quello che sarebbe diventato suo patrigno, Dieter Krombach. Dieter non le dispiaceva, era gentile e rassicurante come solo i medici sanno essere. Sposò sua madre e lei dovette seguirli in Germania. Suo papà André, invece, il suo vero papà, dopo il divorzio era tornato in Francia. Nell’estate del ’82, Kalinka, che nel frattempo era andata in collegio, tornò a casa da sua madre per la vacanze, a Lindau. Aveva 14 anni Quei giorni trascorsero felici e senza ombre.
Poi una mattin André ricevette una telefonata dalla ex moglie: “Kalinka é morta.” Kalinka la sua bambina, la sua gioia, morta. L’avevano trovata senza vita nel suo letto, dissero che era stato un malore, forse dovuto al caldo. André però si sentiva che qualcosa non andava e ne ebbe la prova quando nelle sue mani arrivarono le sedici pagine dell’autopsia. Qualcuno aveva praticato a Kalinka una iniezione di ferro-cobalto la sera della morte, per poi praticarle altre tre punture l’indomani, quando era già cadavere.
“Sì” disse Dieter, “le ho fatto un’ iniezione di ferro, era anemica”. Poi però ebbe difficoltà a spiegare le tre iniezioni del giorno seguente. Sempre dall’autopsia emerse che Kalinka aveva delle lesioni genitali, ma le autorità locali, nonostante quelle evidenze, non ritennero di dover aprire un’indagine. André perse la testa, cominciò a fare ricerche, assunse un avvocato, fece aprire un’indagine francese. Con anni e fatica riuscì a ottenere che Dieter fosse condannato in absentia, nel suo Paese, ma il medico fece ricorso facendo annullare la condanna.
Che fare? In Francia Dieter Krombach era stato condannato per omicidio, in Germania era solo un medico radiato dall’albo per un grosso guaio con una ragazza. Allora fece un gesto disperato, si rivolse a un uomo che gli chiese dei soldi per un lavoro. All’alba del 19 ottobre 2009, André ricevette una telefonata che annunciava che il ‘lavoro’ era andato a buon fine. Dieter Krombach fu trovato legato a una recinzione vicino alla stazione di polizia di Mulhouse, in Francia. Vivo. Fu arrestato, nuovamente processato e, questa volta, condannato a 15 anni per omicidio. Papà André Bambersky, invece, osannato da alcuni come eroe, fu condannato a un anno di carcere per aver ordinato il rapimento dell’omicida di sua figlia. Oggi è nonno, ma non ha ancora finito di combattere. Dopo 11 anni di carcere, infatti, Dieter Krombach è stato rilasciato per motivi di salute.

Kella Tribi

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