Popille infestanti.

Written By: bruno - Lug• 02•22

– In un mondo impazzito, che al pari delle popilie infestanti in questo periodo Lombardia e Piemonte, devasta tutto, in un mondo dove sembra essersi persa ogni logica umana io sto con Miriam, la vergine Maria che col proprio piede schiaccia la testa del serpente. Serpente simbolo del male,, della non vita. Maria ,colei che permette che nel suo grembo la vita si sviluppi . Lei simboleggia la vita che vince la morte. Simbolo potente presente nelle varie civiltà. Ricordiamo ad esempio la dea dei serpenti nella civiltà egea,;Angitia presso i Marsi italici ( denominata anche Anctia dai sabini). Ancora oggi a Bolsena nei “misteri di santa Cristina” celebrati verso la metà di luglio, i serpari di Cocullo sfilano con serpi in omaggio a alla santa che viene invocata contro i morsi dei rettili .In un mondo che è attirato dalla “non vita” io sto con “Miriam”

Paola Mars.

Venezia.

Written By: bruno - Lug• 02•22

Ed ecco Venezia come Disneyland ;ora ci vuole anche il biglietto per entrare e non son graditi i visitatori,specialmete quelli del mordi:del mordi e fuggi.La gente va e viene per le affollate calli ; distratta percorre il gran “baraccone di marmo”,baraccone privato di ogni storia e di nessuna cultura come l’altra:l’altra Disneylad che si chiama “Biennale veneziana” dove senza storia,o,schiacciati dalla storia si mostrano addobbi fantasiosamente preistorici che entrano in angoscioso dialogo con una città,Venezia .Venezia che muore e affonda nella laguna, mentre anche la gente: anche quella ,quella del “mordi e fuggi” , pesta le moribonde colpevoli e insignificanti,non contemporanee forme, dopo aver pagato il solito biglietto funebre d’obbligo.

Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Lug• 02•22

Violenze domestiche nel 1500/1800: maltrattamenti, lesioni e ferimenti erano spesso frutto di scoppi d’ira improvvisi. Moglie e marito si trovavano infatti a condividere gli angusti spazi di un edificio con altri nuclei familiari legati da vincoli di parentela. Dai dissidi verbali alle percosse il passo era assai breve. Gli episodi criminosi erano dovuti però principalmente alla necessità maschile di tutelare il proprio onore messo a repentaglio anche soltanto da un semplice sospetto di tradimento. La notizia avrebbe potuto spargersi per il vicinato, pregiudicando la fama, ovvero l’opinione che si formava riguardo a una persona. Per questo gli uomini (mariti, padri, fratelli) si ergevano al ruolo di custodi dell’onorabilità sessuale delle proprie donne, trasformandosi non di rado in carnefici. Come spiega la storica Ottavia Niccoli: «Ira e aggressività spingevano a colpire col primo oggetto trovato sottomano, e poiché i limitati spazi abitativi prevedevano spesso l’unione fra casa e bottega, l’oggetto in questione poteva essere un mattarello per la pasta, un coltello da cucina, un punteruolo, non che le mani nude, comunque, non si adoperassero».
Ad esempio nel 1671 una certa Giacoma denunciò il marito Angelo Michele che l’aveva picchiata con la paletta di ferro del focolare. Interrogata, la donna sostenne che il coniuge non aveva voglia di lavorare, che gli piaceva la bella vita e che avrebbe voluto che facesse la prostituta per mantenerlo.
Lucia, quarantenne «honorata e da bene» non resse nel 1672 alla scarica di bastonate che le furono inferte dal marito Giacomo, ossessionato da un sospetto di tradimento. Per l’omicidio della propria moglie l’uomo fu condannato a morte e alla confisca dei beni, ma un anno dopo chiese e ottenne la grazia.
L’uxoricidio, cioè l’uccisione della moglie o del marito, è secondo la storica Cesarina Casanova «il tipo di parricidio che più frequentemente viene scoperto e perseguito e a volte sembra l’approdo obbligato di ménages brutali». Gelosia e senso esasperato dell’onore sono i moventi più frequenti alla base dei delitti commessi da uomini già noti alla giustizia. È il caso del bandito Girolamo Rossi, che fu denunciato per aver strangolato e gettato in un canale il cadavere della moglie Domenica. Nel 1675 venne ritrovato in un bosco del Bolognese il corpo di Camilla, uccisa dal marito-soldato Giovanni il quale confessò di non sopportare «che detta sua moglie avesse vita disonesta». In altri casi sono invece le donne, stanche delle continue vessazioni, a porre fine alla vita dei propri aguzzini, incaricando altri uomini di eseguire i loro disegni criminosi.
Ad esempio nel 1672 una certa Antonia indusse il suo amante Lorenzo a sparare alla moglie Margherita uccidendola. L’uomo fu condannato a morte, la donna all’esilio.
Nel 1673 Caterina fu accusata di aver avvelenato e ucciso il marito Lorenzo Maria prima negandogli i medicinali che i medici gli avevano prescritto, poi chiedendo a un amico speziale di ucciderlo a colpi di archibugio o con “qualche acqua velenosa”. Alla fine del procedimento Caterina, che intanto si era risposata ed era in stato di gravidanza, venne graziata previo pagamento di 40 scudi

Kella Tribi

Gatte da pelare.

Written By: bruno - Lug• 01•22

Anche l’America ha le sue belle gatte da pelare,con un Biden alle prese sull’aborto negato e un Trump che si vorrebbe a processo come un qualsiasi malfattore.Biden punta tutto sulla NATO :nato e conflitto russo ,mentre alle spalle della Russia appare un conflitto ben più roccioso,ed è quello con la Cina.Chiuso il fallito Afganistan,con la magra figura dei contendenti,ecco la nuova guerra fredda;guerra con tutti i suoi annessi e,connessi che si abbattono sull’Europa.Qualche stato chiede,reclama la sua indipendenza da ogni conflitto ma,purtoppo ,pare non sia possibile una qualsiasi mediazione contraria alla NATO.

Nicolài Vassìlievic’.

Written By: bruno - Giu• 30•22

Nicolài Vassìlievic’ Gogol-19 Marzo 1809 ,nelle sue “anime morte” spiega bene,incosciamente quale sia il rapporto fra arte & materia.Infatti la materia dell’arte è completamente asettica verso quello che descrive:descrive solo sè stessa,il temperamneto umorale che la compone,la tessitura,la trama che rivela l’autore,le sue capacità di tesseree di sovrapporsi,prendere la mano,sopratutto la sua inconscie capacità,o,incapacità di rifare la vita,vita fine a sè stessa,come materia ,appunto.Gogol descrive un servo che legge:”non lo interessava l’argomento della lettura,ma piuttosto la lettura in sè o,per dir meglio,il processo del leggere,cioè il fatto che dall’insieme delle lettere si forma sempre una parola,la quale,qualche volta,sa il diavolo cosa può significare”.

A rieccoli.

Written By: bruno - Giu• 29•22

Sono arrivati ;arrivati quelli del pensiero fisso:uno ,e ne hanno uno,uno solo ,il solito ,nella loro sedicente testa,sono arrivati al comune di Piacenza;sissignori,sono arrivati con le loro mascherate autoritarie “dermocratiche” per la gioia-secondo loro- di tutti(sic).Ma questi pensionati dalla burocraziia,questi burocrati di ferro son ben 40 di anni che regnano e intrigano a Piacenza e,la Barbieri è stata solo la loro medium evocatrice e che;una volta evocati,han preso corpo,si sono materializzati in un corpaccione,sono tornati;tornati per il rotto della cuffia,tornati dico,da dove non erano però mai ,mai,assolutamente mai,andati, via.

Informazione.

Written By: bruno - Giu• 28•22

RAI 3 dichiara che il centrodestra perde a Piacenza nonostante la sua compattezza.Purtroppo queste informazioni farlocche e superficiali sono una caratteristica del servizio RAI.Piacenza ha corso nella passata consultazione priva dell’appoggio dei gruppo liberali che avevano proposto un suo candidato-l’avv.Sforza Sforza- avvocato che si era, fra l’alro in modo del tutto indipendente e,privo dell’appoggio dei compagni di cordata guadagnato un gradimento che si aggirava al diecipercento.Le divisioni nel centrodestra sono ed erano,purtroppo,imbolsite da candidati graditi ad alcuni ma divisivi al loro interno,spesso sbagliate o,politicamente scorrette.

“Trionfo”.

Written By: bruno - Giu• 27•22

“Trionfo” del PD;trionfo si fa perdire,non è andato a votare nessuno,o,quasi ,nessuno.Pare siano andati a votare solo “loro”,loro:quelli che hanno tutte le burocrazie istituzionali già in mano e che,una destra senza fantasia cerca o crede di poter condividere,forse perchè povera di ogni proposta si coricano sdraiati sull’inesistente preistorico nulla.

Il menu piacentino.

Written By: bruno - Giu• 26•22

Elezioni senza sorpresa a Piacenza:chi delle due candidate a sindaco salirà al potere non rimarcherà nessuna differenza se non un anomalia:la Barbieri-di sinistra-apppoggiata dalla Meloni e l’altra, di sinistra senza l’incomprensibile imbarazzo della Meloni.Il PD -come la bella addormentata-può,e,potrà dormire sonni tranquilli fra due guanciali di cultura alla Pierluigi Bersani che da quaranta anni detta il solito menu.

Il paese della gente stonata.

Written By: bruno - Giu• 26•22

C’era una volta un paese di gente tutta stonata ma gli abitanti non se ne accorgevano, anzi passavano gran tempo a parlare di musica, arte. grandi manifestazioni in paese ,premi nazionali di musica, di teatro e qualunque altra cosa desse l’ ìdea di arte. Stonati, stonati perché non si ascoltavano mai né ascoltavano gli altri; tutta una finta, ognuno emetteva suoni a caso e se per caso ci fosse stato qualcuno più critico in breve diveniva anche lui infelicemente stonato. Un uomo, spinto dalla fama del paese, largamente pubblicizzata aveva deciso di trasferirvisi Pensava che sarebbe stato bello finire i propri giorni circondato dall’armonia generale. Appena arrivato aveva còlto qualche fastidiosità attribuita alla stanchezza del viaggio. Alla sera, messosi in prima fila per gustarsi un coro di canzoni popolari locali cominciò a cogliere qualche sfasatura ma nessuno fiatava, anzi alla fine l’applauso fu decisamente scrosciante. Forse sono vecchio, si disse, ma scappò a gambe levate quando lo vollero coinvolgere in un gruppo che sgangheratamente ballava. Via via senza giustificazioni. La notte sognò armonie dolci interrotte al mattino da una vicina che emetteva un’accozzaglia di suoni senza senso. Invano sperò che lei si scusasse ; venne , anzi, a conoscenza che si trattava di un “omaggio di benvenuto” per lui che l’amministrazione comunale porgeva a tutti i nuovi abitanti. Dopo un mese di permanenza nel paese l’uomo cominciò ad odiarne ogni minima manifestazione così un giorno, nel bel mezzo di un incontro culturale, proprio una frazione prima degli applausi ,con tutta la potenza di voce possibile urlò agli astanti :” Fate schifo, siete stonati fino nell’anima, il grugnito di una scrofa contiene in sé più armonia di ogni vostro mottetto, il rauco gracidare del rospo è più raffinato dei vostri cosiddetti canti d’ amore, i pidocchi verdi delle piante si muovono con maggiore grazia delle vostre donne più ambite! Ero arrivato nel vostro paese per morirvi serenamente cullato dall’ armonia generale. Mi avete tolto anche questo ultimo desiderio adesso sarò costretto a vivere fino a quando, almeno, non abbia ricostruito in me un poco della perduta serenità. Morire con dentro il tormento che mi avete dato significherebbe passare senza soluzione di continuità tra due inferni. Se la morte deve essere l’ultimo atto solenne della vita io non posso più farlo non ne avrei più la sufficiente concentrazione. Maledetti stonati tacete, in fine! “. E tutto il paese tacque, tacque per sempre, ciascuno emigrò e di esso si perse memoria. .

Paola Mars