Monumento in piega funebre.

Written By: bruno - Ott• 20•20

Bonito Oliva ,al tempo del socialismo imperante e sulla scia del “retinico-olfattivo” di Duchamp nato nel 1887, si inventò anche lui un movimento:la transavanguardia,una specie di futurismo con riferimenti ad un fascismo fiacco,dove tutto il rappresentato si ammolliva e deformava in una speciale di impotente giovinezza e finta verginità.Già allora quel momvimento faceva anche schifo di suo ma,ma la cosa era politica e con il socialismo itoccabile e imperante il “movimento” ammuffì glorioso in tutte le parti del mondo,tanto che oggi non gode più quel passo da garibaldino che gli aveva impresso il partito socialista e ,si aggira fiacco nelle aste ,defilato e non richiesto fra l’altro è scomparso anche il suo fondatore Bonito Oliva,scomparso dalla scena s’intende.Paladino ne era un componente,Paladino, napoletano come Bonito Oliva ,ora, si vede che quelli della Fondazione si avvalgono di vecchi obsoleti cataloghi per le loro contemporanee “rivoluzioni”, ma, il problema non è questo.Il vero problema è che grazie ad un Presidente della Fondazione ,un Presidente con il sorriso all’insù come un vecchio salvadanaio di terracotta tagliato con il coltello ed un gruppo di esperti si è scelto quel monumento funebre da mettere proprio in Piazza.Mai monumento,o non monumento fu più foriero di lutti di quello,mai monumento funebre da subito spiccò raggelando anche il sangue nelle vene alla sola vista,mai scelta fu più opportuna,mortifera,appropriata azzecata per l’avvento del coronavirus,annunciando lutti e lacrime che verranno,pagando di tasca della Fondazione anche “solo” centocinquantamilaeuro di solo viaggio per quella tomba.Quel non monumento è oramai un affare politico,infatti vi è la sinistra che l’osanna mentre i più moderati rinculano in un non so,mi astengo:non capisco ma condivido.Per fortuna che dopo Natale qualcuno ,qualche pietoso monatto,si porterà via quel coso,ennesima pernacchia etrusco-metafisica nella piazza e forse,forse sarà solo allora il caso di celebrare il “te Deum” per lo scampato pericolo che,la sua dipartita sarà il segnale ad una vera resurrezione.Ora,a memoria e per coloro che annebbiati dalle ideologie morte,agonizzanti,di nicchia come oggi si riscontra fuori dai libri,si vorrebbe qui citare un motto ,ancora un libro,una frase semplice semplice,diretta a, e per questi contemporanei che si sforzano di rappresentare un oggi,un oggi senza futuro senza presente”: se desiderate biografie,allora che non siano quelle col ritornello “Il Signor Taldeitali e il suo tempo”,ma quelle sul cui frontespizio si dovrebbe leggere:”Un lottatore contro il suo tempo”.(Friedrich Nietzsche).

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