Montagna senza veli.

Written By: bruno - Gen• 24•15

Foglio 186,libro censuale di Gambaro,vi è scritto che, nella notte del 20 Maggio 1775 cadde una “gamba” di neve, danneggiando frutta e granaglie,con grande meraviglia dei più’ anziani che, non ricordavano un avvenimento  simile accaduto nella loro lunga vita,sopratutto nel mese di Maggio.Molte vallate del piacentino erano infestate da malandrini o briganti,in altre parti la gente viveva nella miseria più’ assoluta,qualche lustro più’ tardi visse,sempre da quelle parti, anche un prete orologiaio, che aveva imparato da sé l’arte del fare orologi.Gli abitanti delle vallate venivano definiti “brutti”,ma,  per fortuna  senza gozzo, come  quelli verso il Piemonte.Velleja razziata da ben due arcipreti Rocca e Gandolfi che, si sono arricchiti con i reperti ritrovati,alcuni ,di questi capolavori vennero anche ridotti in frantumi e venduti come metallo da fondere.Nelle vallate di Bettola, botte da orbi fra famiglie rivali,c’è il torrente Barbarone che così’ si chiama, perché nella lotta fra famiglie ,uno è stato spellato vivo sulle sue rive. La peste del 1630 si è portata via,negli sparsi paesi molti abitanti,qualche volta un intero abitato,prete compreso. “In poca distanza dal Rio suddetto del Lentino vi è una casa  “dei Perotti” o “Perotta” verso Ginepreto abitata da certi Ferrari in essa vi una centenaria certa Domenica Valdatta  che ha compiuto il centesimo terzo anno nel passato Ottobre 1810 circa,cuce e infila l’ago senza occhiali e se il vino è buono ne beve in abbondanza”.

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