Che miseria sentire cantare la Traviata, da un tizio azzimato ,come usa al giorno d’oggi che canta:”libiam nei lieti calici” e chi è,e ,quando mai, uno in questi giorni , mentre beve dice:”libiam nei lieti calici”,oppure una donna pallida recita:”o qual pallor”.Musica e testo sono dell’ottocento ma, i cantanti per colpa di questi “registi”, si scordano di indossare anche gli abiti di scena,tanto che sembra di assistere ad un spettacolo in vernacolo in una qualsiasi teatrino parrocchiale di citta’ o provicia,dove pero’, al posto di sapide battute, si canta,e si storpia, Verdi. E fateli cantar nudi,nudi per dio questi cantanti,sara’ una novita’ assoluta,mondiale,e nudi,nudi anche i registi si mostrino,vedremo cosi’, almeno ,se hanno le palle di mostrarsi davanti al furioso fantasma di Verdi.
Per la prima alla Scala di Traviata , regia di un russo.Dicembre 2013
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