L’Opera di Roma.

Written By: bruno - Ott• 03•14

E’ come avere un calciatore a vita in campo,ha dichiarato Carlo Fuortes sovrintendente dell’Opera di Roma,quindi tutti a casa,coro e orchestra,e il sindaco Marino,che subisce il fascino delle droghe,ma resiste,resiste,perchè medico,ha rincarato la dose, affermando che questo licenziamento di massa potra’ portare ad una vera “rinascita”.Non so dove sono andati a prendere un sovrintendente come Fuortes,forse era un ex dirigente della Borgomanero calcio.Un professore d’orchestra non è un calciatore e la sua tecnica si affina nel tempo,piu’ invecchia piu’ si decanta e si integra nella musica d’assieme.Questo vale anche per un orchestra,come quella dell’Opera di Roma,orchestra ben integrata con esperienze di lungo corso ,diretta da grandi direttori,il che non puo’ che giovare alla sua resa.In quanto a Marino,lasciamolo al dubbio amletico sulle droghe.Fuggono gli sponsor e gli abbonamenti,ora ci si avvia all’antica Italia, quella  del raccogliticcio,dell’improvvisazione,e dell’approssimazione.Coristi e professori d’orchestra si metteranno sotto le gallerie ad acchiappare qualche scrittura temporanea e, qualche conoscenza in campo politico  “associativo” sara’ d’aiutino ,tutto questo a  discapito del valore dello strumentista o del corista,Italia docet.Lasciano di stucco,Marino e Fuortes,ma sanno qualche cosa di teatro?Diciamo e diamo il vero nome alle cose,il Teatro di Roma doveva essere chiuso e basta,che risorgimento,che calciatori,Fuortes e Marino mandateli a lavorare,ma di badile,chiedendo scusa a chi di badile vive e suda,senza drogarsi, come vorrebbe virtualmente fare il primo cittadino di Roma.Mentre Franceschini (ministro,non si capisce bene perchè, alla cultura), dall’alto benedice l’intera operazione Fuortes.

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