Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Ago• 15•20

“Abbiamo fatto la spesa insieme, poi in auto abbiamo litigato. Ho perso la testa. Non ce la facevo più. Mi aveva chiesto molti soldi durante il lockdown.” Così Francesco Borgheresi, 41 anni, militare, appassionato d’armi, ha tentato di spiegare perché il 22 maggio a Cuneo ha sparato e ucciso la compagna, Mihaela Apostolides, sua coetanea, di origini romene. Oltre alle richieste di denaro, ci sarebbe anche il movente della gelosia. Dopo un passaggio in ospedale, visto che un proiettile esploso durante la colluttazione gli si era conficcato nella mano sinistra, e l’interrogatorio reso al pm Alberto Braghin, è stato portato in carcere. Mihela era in Italia da 15 anni. A Cuneo lavorava in bar e locali notturni; durante il lockdown si è trovata in difficoltà economiche e ha condiviso con la sorella un alloggio in una frazione della città piemontese, lo stesso in cui ha passato la notte di giovedì con il compagno. Borgheresi, divorziato Nell’abitacolo dell’auto dell’uomo, oltre a una seconda pistola, c’era uno zaino del terzo reggimento alpini. Fino all’età di 20 anni Francesco aveva vissuto al Forteto, una comunità fondata nel 1977 vicino a Firenze dove si sperimentavano canoni «alternativi» di famiglia e dove scoppiarono scandali per maltrattamenti e vicende a sfondo sessuale.«È nato al Forteto, precisa una nota di una socia fondatrice dell’Associazione, non è stato cresciuto dalla mamma ma affidato a una ‘madre funzionale’». Borgheresi raccontò come, di fatto, fosse stato rifiutato dalla madre in nome della teoria della famiglia funzionale e di come riuscì con non poche difficoltà a partire per il servizio militare proprio per fuggire dalla comunità. Lui c’era riuscito a scappare dal Forteto, dal luogo fisico, ma nessuno può mai fuggire dalla propria storia?

Kella Tribi

You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

Lascia un commento