Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Nov• 18•19

La storia di Wilma Montesi è un caso di femminicidio che ha segnato una delle pagine più burrascose della vita sociale e politica italiana. Wilma nasce a Roma il 3 febbraio 1932 da famiglia modesta; all’epoca dei fatti é una giovane poco più che ventenne, di bell’aspetto, con una vita tranquilla ed il sogno di sfondare nel mondo dello spettacolo. E’ fidanzata con un poliziotto di Potenzaello, La mattina dell’11 aprile 1953, sulla spiaggia di Torvajanica, certo Fortunato Bettini, manovale, sta consumando la sua colazione seduto sulla sabbia del litorale tra Ostia e Marina Ardea, quando, in lontananza sulla riva, nota un pezzo di stoffa che sventola. Si avvicina incuriosito e solo quando è a pochi passi riesce distinguere che si tratta del lembo di una giacca che ricopre un corpo. riverso a pancia in giù, di una giovane donna a piedi nudi, il volto appoggiato sulla battigia e immerso in pochi centimetri d’acqua. Sul posto arriva la polizia e si risale al nome della ragazza: si chiama Wilma Montesi, vive a Roma e ha da poco compiuto 21 anni.. Ma dietro la sua morte si nasconde il primo scandalo politico della storia dell’Italia della prima Repubblica,: Wilma Montesi sa¬reb¬be stata vista dieci giorni prima della sua morte a Torvaianica con il figlio di una nota per¬so¬nalità politica, identificato come Piero Piccioni, fidanzato di Alida Valli e figlio di Attilio Piccioni, Vicepresidente del Consiglio, Ministro degli Esteri e massimo esponente della Democrazia Cristiana. La notizia suscitò clamore perché ven¬ne pubblicata poco prima delle elezioni politiche del 1953 La sua morte è stata il punto di partenza di una vicenda che portò tra l’altro alle dimissioni del mi¬nis¬tro degli esteri ita¬lia¬no e di un capo della polizia Le indagini si fanno più serrate, ma le conclusioni cui giungono gli investigatori destano sconcerto e perplessità. Wilma toltesi le calze, avrebbe messo i piedi in acqua e sarebbe stata colta da una. “sincope dovuta ad un pediluvio“, affermazione troppo gene¬rica per non sollevare fin dall’inizio mille sospetti. una spiegazione insufficiente, visto che parti importanti del vestiario (gonna, calze, giarrettiere, scarpe) non furono trovate. Il caso si riapre. Nel corso degli interrogatori si sostiene che Wilma Montesi sarebbe morta per mano di Piero Piccioni durante un “droga party” organizzato da un certo Ugo Montagna, un consulente dell’INA per gli affari immobiliari che nelle deposizioni viene descritto come un trafficante di droga invischiato in un giro di prostituzione d’alto bordo. Il 21 settembre 1954 il giudice istruttore Sepe ordina la cattura di Piero Piccioni per assassinio e di Ugo Montagna per favoreggiamento. I due vengono rinchiusi nel carcere di Regina Coeli. Lo scandalo segna la fine della carriera politica del potente ministro Piccioni. Il processo si svolgerà a Venezia nell’estate del 1957 in un clima torbido e confuso. Il dibattimento, ricco di mezze verità e di testimoni spesso in contraddizione tra loro, si concluderà con l’assoluzione di entrambi gli imputati. Il giallo Montesi, persa la sua attualità politica e sensazionalistica, resterà per sempre senza risposte. Questo fatto di cronaca al giorno d’oggi non in¬teresserebbe i giornali per più di una settimana.

Kella Tribi.

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