Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Ott• 01•22

Questo omicidio risale all’11 novembre 2020. Quella mattina il 36enne Michele Marotta, imbianchino, era uscito di casa con la moglie Maria Tedesco, 30enne, per ritirare il certificato di avvenuta guarigione dal Covid; il figlio, all’epoca sei anni, era rimasto a casa (ed oggi è affidato ai nonni). Poi il 36enne era tornato alla villetta, giusto il tempo per recuperare la pistola, un revolver 357 Magnum, detenuto con regolare autorizzazione da caccia, e aveva portato con inganno Maria Tedesco in una strada sterrata nella periferia di San Felice a Cancello, lontano dalle abitazioni, dove nessuno avrebbe potuto sentirla urlare o aiutarla.

E lì l’aveva uccisa, sparandole da distanza ravvicinata sei colpi di pistola, un intero caricatore. Subito dopo era tornato nella villetta di famiglia e si era costituito ai carabinieri. Il movente, era emerso, era stata la gelosia: il 36enne si era convinto che la moglie avesse una relazione extraconiugale e già per questo motivo avevano più volte litigato violentemente.

Durante la requisitoria, il sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Nicola Camerlengo, aveva chiesto l’ergastolo sottolinenando i motivi di quella che aveva definito una vera e propria esecuzione premeditata. Per il pm l’omicidio era stato l’ultimo atto di una lunga sequela di maltrattamenti e di vessazioni, tra cui minacce e schiaffoni al volto, a cui Maria Tedesco era stata sottoposta sempre per motivi di gelosia. Durante la requisitoria Camerlengo aveva letto anche una serie di messaggi scritti dalla ragazza su WhatsApp da cui era emerso il clima di violenza di quella relazione.

Kella Tribi.

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