Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Apr• 29•22

Marianna Cendron è scomparsa il 27 febbraio del 2013 da Castelfranco Veneto. Psicologicamente fragile, con un passato di maltrattamenti in orfanotrofio, la ragazza aveva lasciato la famiglia adottiva da un mese. Nella sua vita c’era l’ambigua figura di un convivente 45enne.
Marianna Cendron ha solo 18 anni quando scompare tra i viottoli bui delle campagne trevigiane. Da un mese ha lasciato la casa dei genitori e ha trovato appoggio nell’appartamento di un vicino, Renzo, un uomo di 45 anni, che vive solo. Lavora come assistente nella cucina della Golf club di Castel Trevigiano, Non lontano dalla struttura in cui ha trovato lavoro vive Michele, il suo fidanzatino studente dell’alberghiero. Qualche volta Marianna si ferma a dormire dal suo ragazzo nel convitto dove alloggia, a solo un chilometro dal Golf Club.
È una vita piena di ombre la sua, a cominciare da quella strana convivenza con Renzo, 45enne conosciuto mentre eseguiva dei lavori nella villetta in cui ancora minorenne Marianna viveva con i genitori e il fratello. Era iniziato proprio allora il morboso corteggiamento di Renzo che aveva iniziato a colmare di attenzioni la ragazzina. Premure accettate in una fase di grande fragilità emotiva.
Non accettava il controllo dei genitori Marianna, lo viveva come un’oppressione, soprattutto, per gli aspetti che riguardavano la sua salute. Per due volte i suoi, preoccupati per la grave forma di bulimia di cui soffriva, l’avevano ricoverata in clinica e costretta a seguire una terapia. Cure a cui Marianna non voleva sottoporsi, per questo aveva deciso che non appena avesse compiuto la maggiore età, avrebbe trovato un lavoro e sarebbe andata a vivere per conto suo
Le radici di quella irrefrenabile voglia di autonomia affondavano molto lontano, nell’infanzia di Marianna e del suo fratellino Giorgio. I due erano stati adottati dai coniugi Cendron in un istituto per orfani in Bulgaria. Marianna all’epoca aveva sei anni ed era abituata a svegliarsi la notte per andare a “scassinare” la dispensa dell’orfanotrofio. Rubava da mangiare per sé e il fratellino, essendo quello l’unico modo di sopravvivere. In quell’istituto i bambini venivano affamati. Da qui il rapporto ossessivo con il cibo che avrebbe maledetto l’adolescenza di Marianna.
A 18 anni Marianna si era trovata un lavoro. Era stata assunta come aiuto chef nel ristorante del Golf club trevigiano. Nel pomeriggio del 27 febbraio 2013 riceve una telefonata da Renzo dal ristorante, la sera stessa aveva appuntamento con il fidanzato Michele, con cui avrebbe trascorso la notte.
“A domani” salutò i colleghi. Era certamente sicura di tornare al lavoro il giorno dopo, tanto che a casa dal 45enne Renzo, aveva lasciato tutti i documenti e denato….e scompare. Dove sarebbe potuta andare Marianna senza soldi e documenti e senza la sua inseparabile bicicletta, mai più ritrovata, quella notte? Marianna non è mai andata all’appuntamento con il fidanzato Michele, che stranamente, invece di chiamare la stessa Marianna o i genitori, telefona a Renzo il quale interrogato dai carabinieri, confessa di aver avuto rapporti sessuali con la ragazza, ma di non sapere nulla della sua scomparsa. La notte in cui si perdono le sue tracce, uno dei due telefonini di Marianna aggancia una cella di via Carpani, nel parcheggio del centro commerciale I Giardini del Sole di Castelfranco Veneto, tra mezzanotte e le due. Di questo secondo cellulare Michele ha affermato di non conoscere neanche l’esistenza. A distanza di anni, le indagini per sequestro di persona aperte sul caso, rischiano di essere archiviate. Nessuna delle persone coinvolte nella vicenda è mai stata indagata.

Kella Tribi

You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

Lascia un commento