Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Mar• 25•22

Era il 4 giugno del 2012 quando Agata Scuto scomparve dalla casa di Acireale senza alcun motivo. Nella denuncia di scomparsa la madre raccontò di averla lasciata a casa da sola quel giorno e di non averla più trovata al ritorno. Poco tempo dopo però la denuncia fu ritirata proprio in base ai racconti del compagno della madre, il sessantenne Rosario Palermo, che rivelò di aver visto più volte la giovane in compagnia di un fantomatico fidanzato biondo, prima in motorino e poi in macchina. Dopo 8 anni, nel 2020, però, dopo che le telecamere di ‘Chi l’ha visto’ hanno acceso i riflettori sulla misteriosa scomparsa della ventiduenne, la procura ha aperto un fascicolo per omicidio.
Lo stesso patrigno, ormai ex della madre di Agata, fu subito indagato per omicidio poiché la stessa madre avanzò il sospetto che la figlia, con disabilità cognitive e fisiche, avesse intrattenuto con il patrigno una relazione e che potesse essere rimasta incinta e per questo uccisa.
Per la stessa Procura ora quella versione pare verosimile e il movente del delitto sarebbe da ricercare proprio nella volontà dell’uomo di evitare la scoperta dello stato di gravidanza della 22enne. La tesi è ricostruita dal Gip Maria Ivana Cardillo nell’ordinanza cautelare che contesta all’indagato le aggravanti di avere commesso il fatto ai danni di una persona portatrice di handicap e per l’avere agito per motivi abietti.
Rosario Palermo viene intercettato in auto dagli inquirenti mentre parla da solo.
Nell’ordinanza il Gip di Catania cita proprio l’intercettazione ambientale e scrive: “All’interno della propria autovettura spaventato dal suo possibile arresto, manifestava il proprio timore che il corpo di Agata Scuto venisse trovato in un casolare a Pachino e che si accertasse che la stessa era stata strangolata e bruciata”.
L’uomo, arrestato e condotto nel carcere di Noto, continua a sostenere la sua innocenza.
Nel frattempo i carabinieri avviano le ricerche e in un casolare nella campagna tra Noto e Pachino, in una camera con le pareti annerite dalla fuliggine, trovano in un angolo dei teli di plastica e abiti parzialmente bruciati, appartenenti ad Agata.
Questo caso é ancora aperto.

Kella Tribi

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